Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Karyon    16/07/2012    2 recensioni
Affetta/o da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
[Gilderoy Allock/Narcissa Malfoy. Ebbene sì].
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altro personaggio, Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E tuttavia il rischio Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥Shipping è un’ idea del Collection of Starlight.
Giù le mani o vi affatturo!
 
Pairing: Gilderoy Allock/Narcissa Black [Mirror Mirror]àEbbene sì, esiste.
Note di servizio: Sebbene la raccolta sia caduta nel dimenticatoio, io continuo stoicamente la battaglia. Abbattetemi.
Comunque questa è seriamente terribile, ma che si poteva fare con sti due? Non è manco una ship, bleah. Comunque l’episodio fa riferimento a Broderick Bode che, mi pare di ricordare solo ora, forse era nel reparto dei Paciock, non di Gilderoy, mmh. Vabbé, dicevo: costui era Indicibile, costretto con l’Imperius da Lucius a prendere la Profezia che, a toccarla, l’avrebbe reso pazzo.
Narcissa è evidentemente una Mangiamorte in colpa.
 
Vuoi un autografo?
 
Narcissa avanzò di un passo sul candido pavimento del San Mungo con la sensazione che un allarme sarebbe scattato all’istante per indicarla come Mangiamorte. Eppure, nonostante la pericolosità di quell’azione, aveva deciso che doveva farlo.
Se una parte di se stessa sapeva che guardare con i propri occhi non avrebbe risparmiato alla sua coscienza di sporcarsi sempre di più, scivolando in un oblio che aveva già risucchiato parte della sua anima, non aveva potuto esimersi.
«Buongiorno. Il reparto delle gravi lesioni, grazie» sussurrò all’addetto al bancone, sistemandosi con cura il cappello sulla testa. Doveva stare bene attenta a non essere riconoscibile: il cognome Malfoy non era più rispettato come un tempo, così come anche quello dei Black; fremeva al solo pensiero che le due parti della sua anima fossero entrambe marcite.
E tuttavia il rischio più grave non riguardava Aurors, Ministero o Silente, quanto le persone che proprio avrebbe dovuto sentire più vicine; buffo come dovesse proteggersi da chi diceva di proteggere lei e la sua famiglia.
Narcissa si avviò all’ascensore e premette il numero quattro sulla placca d’acciaio alla sua destra; lo squillante ‘ding’ delle porte scorrevoli le procurava ogni volta un piccolo sobbalzo al cuore: aveva come la sensazione che ad ogni piano il Signore Oscuro sarebbe stato lì, con Lucius, a punirla per la sua piccola “scappatella”. Lei non era come Bellatrix, non riusciva a pensare a quell’Essere senza che un brivido di terrore gli corresse su per la spina dorsale.
L’ultimo suono la avvertì dell’arrivo al piano giusto, quello delle lesioni gravi e delle maledizioni incancellabili. Fu con un certo timore che si avviò verso la stanza dell’uomo che stava cercando, quello la cui mente era impazzita a causa della Maledizione Senza Perdono scagliata dal suo stesso marito. Narcissa voleva vedere Broderick Bode con i suoi occhi, forse nella speranza di scoprire che non tutto era perduto, che suo marito aveva ancora qualche limite tra sé e il male puro.
Eppure, quando trovò la stanza giusta, non riuscì a entrare. Non subito.
La donna notò le pareti bianche e spoglie come se non esistessero davvero e guardò quel letto, l’unico, in cui giaceva un uomo magro, pallido e dalla voce sommessa; pronunciava qualcosa che non aveva senso, parole connesse dal caso di una mente ormai malata.
Narcissa inspirò, attraversò la porta già spalancata e continuò a guardare; persino in quel momento, quando il suo cuore era gonfio di rimorso e disperazione, riuscì solo a pensare “come farò a nascondere queste sensazioni a Lucius?”
La paura di essere scoperta – mille volte più grande e profonda di quella del pentimento – le fece capire che, forse, era già perduta anche lei.  
«Vuoi un autografo?» La voce infantile proveniva da un angolo della stanza, quella tappezzata di foto che lei non aveva neanche notato.
Narcissa si affrettò a nascondere gli occhi arrossati «N-no…»
«Massì, venga! Io sono Gilderoy Allock, avrà sicuramente sentito parlare di me!» Esclamò l’uomo, alzandosi con una certa agilità e abbagliandola con un gran sorriso.
Narcissa rimase interdetta per qualche secondo, poi chissà come ritrovò la sua mano nella sua poderosa stretta dell’uomo.
«Lei è proprio una bella donna, ma ci credo! Chi altri poteva essere una mia fan! Ecco…» continuò a dire lui, scarabocchiando poche lettere tremanti su un foglio consunto. «Così potrà dire di aver conosciuto un mito!»
Narcissa guardò la firma e si lasciò sfuggire uno sbuffo di ilarità leggera di cui si pentì quasi subito «Io ero qui… quell’uomo…» cominciò, girandosi verso Broderick Bode che neanche li aveva notati, intento com’era a fissare il soffitto.
L’altro seguì il suo sguardo, ma il sorriso non s’incrinò di una virgola «Certo, è qui per quel povero diavolo! Beh, sì… poverino… però con accanto lei sono sicuro che si riprenderà all’istante» fece subito, per nulla sconvolto dall’apprendere che quella bella donna bionda non era lì per il fantastico Gilderoy Allock.
Narcissa rise amaramente «Non ci scommetterei…» ma quell’uomo, che neanche conosceva, le mise una mano sulla spalla ossuta continuando a sorriderle incoraggiante «Lei è una donna meravigliosa e sembra realmente toccata dalla sorte del nostro buon Broderick, quindi sono sicuro di quello che dico. È una brava persona».
Narcissa lo guardò, indecisa se pensare a quelle come avances ben camuffate o meno, poi si ritrovò a sorridere: conosceva quell’uomo e le sue smancerie, eppure – in quel momento – non poté fare altro che credergli, facendosi contagiare da quel buon umore un po’ naturale, un po’ insano. 
Si ritrovò a pensare che, con alacre e delicata lentezza, avrebbe potuto ricostruire i pezzi di quello specchio che rifletteva la sua immagine ormai distorta, per tornare ad assomigliare a quella bella e sensibile donna con cui Gilderoy Allock aveva parlato nel reparto quattro del San Mungo – una mattina di metà Novembre.
 
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Karyon