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Autore: Nemsi    17/07/2012    7 recensioni
Essere i paldini del pianeta Terra comporta molte sofferenze e rinunce, anche le più impensabili.
Breve raccolta che analizza i protagonisti di The Avengers e il loro rapporto con l’amore e il sesso.
01. Tony Stark
02. Bruce Banner
03. Clint Barton
04. Steve Rogers
05. Natasha Romanoff
06. Thor
07. Loki
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Loki, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco l’ultimo capitolo! Personalmente lo odio, poiché mi ha fatto sforare dal mio proposito di 1115 parole...
Che hai da lamentarti, autrice bislacca?! Già ti ho concesso l’onore di rivelarti le mie private confessioni.
*si sente un'inconfondibile voce maschile in sottofondo*
*ed in tutta risposta riceve uno sguardo di sufficienza ed uno sbadiglio degno di Shrek*
Qualcuna di voi lettrici si candida per tenersi il cornuto qualche giorno? E’ assillante -.-”
Dedicata a Marcycas, anche se il suo compleanno è passato da un pezzo, ma sono certa apprezzerà comunque il soggetto =P

Loki

1300 parole

Amo il piacere, in ogni sua forma, sesso compreso.
Questo non significa che mi sia fatto montare, in forma di giumenta, da uno stallone solo per scommessa. Le cose sono andate in modo assai diverso, ma sarebbe un’inutile divagazione.
Sono un dio malizioso, inutile negarlo, sebbene debba ammettere che la mia fama, stando alla mitologia nordica, sia un po’ troppo licenziosa per essere vera. Ed anche decisamente bizzarra circa la mia ipotetica prole, ma quando rozzi umani appena più civilizzati delle scimmie da cui discendono, creano leggende su di te, può succedere. E’ il risvolto della medaglia.
Il sesso è potere.
E nessuno è realmente immune al suo richiamo. Basta saper toccare i nervi giusti e chiunque cadrà ai tuoi piedi, dal più miserevole degli schiavi al re dei re. Uomini o donne, poco importa. E’ l’istinto alla riproduzione a condannarci tutti. Ed il piacere, fisico e mentale, di possedere interamente l’altro, essere al centro del suo universo, seppur per pochi insignificanti istanti.
E l’amore poi.
Ah, una delle invenzioni più deliziosamente crudeli della vita. Una sinfonia di menzogne sussurrate, verità taciute, sguardi negati, inganni consumati al buio di lenzuola scadenti, tradimenti sbattuti in piena luce. Viene dipinto come il più nobile, profondo e magnifico dei sentimenti. Ma la realtà è un’altra: é dolore, rimpianto e bugie. E chi meglio del Dio dell’Inganno, un contafrottole di prima categoria, può saperlo?
Non è altro che un oceano infinito di astuzie zuccherine ed appiccicose come il miele, in cui ci si lascia affogare come stupidi, pur di non sentirsi irrimediabilmente soli. Morire in due è forse più dolce?
Il piacere è più sincero.
Non ha bisogno di falsi sentimenti, sussurrati da labbra bugiarde, per cedere alla propria famelica natura. Ed è il desiderio, mai realmente soddisfatto, sempre in attesta di risvegliarsi ed aggredirti come una fiera, ad essere la condanna del maschio. I Midgardiani più cinici hanno coniato il motto perfetto per descrivere quest’eterno supplizio: due organi e sangue sufficiente per attivarne uno solo. E molti degli Asgardiani, tra cui sono stato costretto a vivere per tempo immemore, rientrano a pieno diritto nella categoria. Anche alcune femmine sono belve fameliche, intente unicamente a soddisfare la propria brama, ma sono più rare ed le reali motivazioni che le muovono, spesso, sono più profonde della mera necessità di accoppiarsi. Non che questo le renda in qualche modo migliori, sono... più complesse e divertenti da studiare, ecco tutto.
Non mi faccio scrupoli di sorta ad usare il mio aspetto. Non più almeno, da quando ho calato la maschera di eterno secondo dell’aureo Regno di Padre-Tutto. La strada per il potere, e per la vendetta, è sempre ardua e richiede sacrifici. Anche i più impensabili, inclusa l’istintiva e naturale repulsione per altri uomini. Ed ingoiare il boccone, per quanto amaro, é stata una necessità.
Ho scoperto che il mio fisico, cosi ridicolmente androgino ed imberbe per gli Aesir, risulta estremamente affascinante agi occhi dei Midgardiani. Alcuni sono così facili da tentare. Specialmente quelli più brillanti, la cui sete di sapere non viene mai appagata totalmente, la cui mente è sempre intenta in una nuova, snervante ricerca, di cosa in particolare non ne sono neppure consapevoli. Come Stark.
E’ un mortale interessante, innegabilmente superiore alla media, potenzialmente un valido alleato. Scommetto sarebbe divertente giocare con lui. La sua curiosità morbosa, mai realmente appagata, sarà presto o tardi la sua condanna. Forse sarò proprio io a spingerlo nell’abisso della sua inevitabile caduta.
Gli uomini così sono talmente facili da sedurre. Una volta superata l’iniziale diffidenza, la paura di perdere in qualche modo il loro status di maschio alfa, ti cadono ai piedi, come cani affamati di fronte ad un osso succoso. E sono tuoi. Un solo movimento di fianchi, qualche gemito roco, un paio di leccatine sensuali ed eccoli a beccare sul palmo della tua mano, stolti e drogati di te, del tuo corpo e dell’estasi che puoi dar loro. Altri rinnegano la loro inclinazione naturale alla sottomissione, con disperata fermezza, per poi crollare patetici, ridotti a nulla più che insignificanti, ma utili, burattini. E se la libido non è sufficiente, c’è sempre il ricatto.
Se è per il mio di piacere, preferisco le donne.
Sono così morbide. E belle da togliere il fiato. E non mi riferisco solo alle dee della mia patria natale. Anche alcune mortali hanno un fascino innegabile, persino per un esteta come me.
I loro capelli profumano di buono, la loro pelle è liscia, da leccare, le loro curve sensuali sono ipnotiche, capaci di sfidare i tuoi sensi solo a guardarle ed immaginare di perderti in esse. Persino i loro umori sono intossicanti e dolci, in confronto ai nostri. Usando solo un po’ più di vigore sono alla tua mercé, deboli ed indifese contro la forza di un maschio. Se sai come accende a dovere il loro desiderio, il loro corpo si plasma contro il tuo, languido e vellutato, inghiottendoti ingordo ed arrendevole. E poi basta sfiorarle nei punti giusti e gemono, senza ritegno, così adorabilmente affamate. E questo non fa che renderle dannatamente eccitanti.
Il mio punto preferito della loro armoniosa figura, il mio sfizio, sono le gambe: lunghe, sinuose, flessibili, magari fasciate in quei invitanti calzari di seta Midgardiana che si reggono da soli, aggrappandosi alla carne cedevole delle cosce. Così impudicamente stuzzicanti, da baciare, mordere e carezzare, che un brivido mi scorre dentro al solo pensiero.
Inutile negarlo, le femmine sono il migliore inganno di Madre Natura. Il più astuto. Ed il può letale.
Ti illudono di essere il centro del loro universo, fino a che un nuovo membro palpitante le invade, possedendole con foga, fino all’estasi. Ed allora tu non sei che un vago ricordo, un fantasma fatto di carne e parole vuote. Vali meno di nulla.
Non ho mai incontrato una donna che sapesse davvero amare, superando le barriere di due corpi nudi, fusi l’uno nell’altro. Quelle che mi hanno voluto, cercavano solo il secondogenito del re, l’ipotetico erede al trono, rifiutate dal pupillo dorato di Asgard, accontentandosi della sua brutta copia, con pochi muscoli, zero amici e per nulla bionda.
L’amore non esiste, in nessuna forma.
Non tra uomo e donna.
Non tra padre e figlio.
Non tra fratello e fratello.
E’ la menzogna più grande.
Ciò che lega ogni cosa, dal singolo individuo ad un’intera stirpe, è unicamente ciò di cui ha egoisticamente bisogno: autoaffermazione, cupidigia, lussuria, rivalsa, vanità. Mai affetto disinteressato, amicizia sincera, amore autentico. Ed a quanto pare, un tessitore d’inganni è l’unico realmente in grado di scorgere la nuda verità, attraverso la fitta trama intessuta da macchiavelliche astuzie e capricci puerili. Molti si accontentano di una relazione fasulla, un rapporto superficiale, fatto di sorrisi falsi, parole zuccherine, le cosce calde di una femmina e la squallida soddisfazione di un orgasmo.
Sono nato avido, e coerente. Purtroppo non sono in grado di accontentarmi di una favoletta così profondamente illogica. E tutto questo é di un’ironia così feroce da... se solo avessi ancora lacrime. Allora rido, sguaiato e folle, come un pagliaccio triste. Ridere è sempre più facile. Burlarsi di tutto e tutti, senza limiti, con l’anima resa niente, nessuna vergogna a tapparti la bocca. E tu, o potente Dio del Tuono, sei lo zimbello perfetto.
Sei sempre stato un pessimo bugiardo, Thor. Troppo pieno di te per scorgere le menzogne che tu stesso tessevi con ingenua, genuina crudeltà. Giuravi di amarmi, ma non hai mai avuto fiducia in me. Come puoi essere così maledettamente paradossale, amare ciò che non comprendi? Stolto, dorato, adorabile bestione.
Ma tutto ciò appartiene al passato.
Ora sono Loki, il Dio dell’Inganno, il traditore, il reietto. Se tu sei la luce, io sarò l’ombra che ti perseguita ad ogni passo, sempre pronta a divorarti. Non devo più fingermi un principe Asgardiano o sforzarmi, inutilmente e disperatamente, per essere tuo pari.
Non sono più la tua patetica imitazione, fratello.
No, io non sono tuo fratello.
...non lo sono mai stato.

   
 
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