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Autore: NowhereGirl    17/07/2012    2 recensioni
James, che si stava guardando le scarpe da un po', alzò lo sguardo e vide gli occhi di lei. Belli, splendenti e magnetici come li ricordava [...] si ritrovò a pensare che forse quello non era stato davvero un pessimo compleanno.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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27 marzo 1976

James se ne stava seduto sul suo letto a baldacchino a rigirarsi il boccino tra le mani.
Oggi era stata in assoluto la giornata peggiore della sua vita, nonostante fosse il 27 marzo, ovvero il giorno del suo 16esimo compleanno.
Una lacrima scendeva lentamente sulla sua guancia e il ragazzo non sembrava nemmeno intenzionato a fermarla. Lasciò che il boccino aprisse le sue ali e lo lascio fluttuare mentre rimaneva lì a fissarlo, come in ipnosi. Sarebbe potuto restare così all'infinito.
Poi all'improvviso si aprì la porta dei dormitori e entrò Remus "James, come va?" chiese.
Il ragazzo non rispose, alzò lo sguardo verso l'amico e altre lacrime cominciarono a scorrere.
"James, per favore non fare così...io lo so come ti senti, è successo anche a me al terzo anno, te lo ricordi? " James annuì. "Non posso impedirti di stare male, ne hai tutto il diritto, ma ricordati che la vita va avanti...e che oggi è il tuo compleanno e per nessun motivo al mondo ti lasceremo da solo".
Lupin rimase in silenzio a scrutare l'amico e poi aggiunse "Sai...c'è anche Lily giù che ti aspetta, ha aiutato a prepararti questa festa "
James incurvò le labbra.
Non era il suo solito ghigno malizioso e malandrino, era più un amaro sorriso. Allungò la mano per afferrare il boccino che era ancora sospeso a mezz'aria. E poi finalmente dopo tre giorni si alzò dal letto.
Tre giorni fa era arrivata la notizia che la signora Dorea Potter era stata assassinata da un gruppo di Mangiamorte. Tutta la famiglia Potter era rimasta sotto shock, James in primis. Il giovane Potter era una sorta di mammone. Aveva un forte legame con la madre, si confidava con lei e le mandava minimo un gufo a settimana e lei le mandava sempre una lettera di risposta e una scatola di Gelatine Tutti Gusti + 1.
Quella nebbiosa sera del 24 marzo James stava tentando di scrivere una relazioni sulla preparazione della Felix Felicis per Lumacorno quando un gufo picchiò violentemente alla finestra della Sala Comune. Aperta la finestra si precipitò a prendere la lettera, la aprì e la lesse,
Caro James, so che mai ti saresti aspettato una lettera da me, non ci siamo mai scritti io e te. Credimi se ti dico che mai avrei voluto doverti scrivere oggi.
Jamie, la mamma non c'è più...lei è stata uccisa mentre faceva il suo turno di ronda al Ministero con altri Auror. Hanno fatto una strage, non è sopravvissuto nessuno. Il funerale ci sarà il 26, appena puoi fammi sapere se te la senti di venire James.
So che sarà il primo compleanno senza la mamma e senza la sua torta di zucca che ti preparava sempre, ma mi impegnerò per cucinartela e portartela io stesso Jamie.
Mi manchi tanto, per favore cerca di fare il bravo.
Un bacio

Poi alla fine della lettera c'era la firma, sotto l'inchiostro sbiadito da una lacrima si poteva leggere "papà".
Era stato un colpo al cuore. Aveva messo sottosopra la Sala Comune. I divani, le sedie, le pergamene...tutto era stato scaraventato ai quattro venti.
Poi era entrata lei...Lily Evans. Che aveva dapprima sgridato Potter, ma poi lo aveva visto in lacrime e dopo aver letto quella lettera lo aveva trascinato nei Dormitori Maschili e lo aveva abbracciato.
"James...sssh...non piangere, ci sono io qui con te " questo le aveva sussurrato all'orecchio la ragazza per tutta la sera.
Entrambi sdraiati sul letto a baldacchino di James, teneramente stretti in un abbraccio che sembrava quasi materno.
I due si erano addormentati così, con le lacrime del ragazzo ancora umide sugli occhi e il maglione di Lily ancora bagnato da esse.
Il mattino dopo la ragazza era sgattaiolata via dai Dormitori dopo aver spiegato agli altri tre malandrini l'accaduto.
Per i giorni a seguire James non si alzò dal letto. Sirius gli era rimasto vicino tutto il tempo, abbracciandolo e proponendogli ogni tanto una partita a Sparaschiocco o Gobbiglie, inutile dire che il Capitano di Grifondoro aveva sempre rifiutato. Ma ora era giunto il giorno del suo 16esimo compleanno e i suoi amici avevano deciso che non l'avrebbero lasciato da solo sdraiato su un letto, o almeno non oggi.
Finalmente Remus era riuscito a farlo alzare e gli aveva offerto una Cioccorana che l'amico aveva scartato e mangiato subito. Scese le scale e una volta arrivato giù trovò Sirius, Peter e Lily fermi lì con dei cappellini da festa in testa che urlarono "Tanti auguri James". I
ragazzo li scrutò un po', prima di sorridere e dire "Ragazzi, lasciate che ve lo dica, sembrate tutti ridicoli con quei cappellini in testa!"
La prima battuta dopo giorni, i tre risero e si avvicinarono a lui per i regali.
Per primo andò Remus. Si scambiarono un veloce abbraccio e il lupo mannaro gli diede un leggero buffetto sulla guancia prima di porgergli il regalo. Era un lucido per scope, uno dei migliori. Sicuramente il suo amico aveva risparmiato parecchio per comprarglielo. "Grazie Remus" disse prima di venirsi venire incontro Peter.
Abbracciò anche lui e dopo scartò il suo regalo. Un piccolo braccialetto argentato con una scritta in controluce: fatto il misfatto. James sorrise e fece l'occhiolino a Codaliscia.
Poi fu il turno di Sirius. Un regalo semplice e inaspettato: un album di foto ricordi. I due fratelli con sangue diverso si guardarono e si abbracciarono forte, come a volersi aggrappare l'uno all'altro. Quando si sciolsero dall'abbraccio i Malandrini gli indicarono Lily e poi se ne andarono, per lasciarli un po' da soli.
La rossa si avvicinò a James con un pacco "Questo è arrivato stamattina da parte di tuo padre...".
La torta di zucca che gli aveva promesso...Dovrò scrivergli una lettera pensò mentalmente James
"Sai Potter non ho nessun regalo per te, ma si può rimediare no? " disse Lily guardandolo.
James, che si stava guardando le scarpe da un po', alzò lo sguardo e vide gli occhi di lei.
Belli, splendenti e magnetici come li ricordava.
"Non ce n'è bisogno Evans...vederti qui per me è già un regalo" James non ebbe il tempo nemmeno di aggiungere una parola in più che Lily si era pericolosamente avvicinata.
Gli aveva afferrato le guance e lo aveva baciato. Gli occhi spalancati del ragazzo si erano lentamente chiusi e le sue mani erano andate a posarsi sui fianchi di lei.
Mentre si stavano baciando, James si ritrovò a pensare che forse quello non era stato davvero un pessimo compleanno.

   
 
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