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Autore: Bibbli22    17/07/2012    1 recensioni
La mia prima ff!! La continuo? Recensioni e consigli più che ben accetti!
Ultimo anno di scuola dei Malandrini e una nuova, interessante studentessa, arriva a scuotere le loro vite. Soprattutto quella di uno di loro..
Dal capitolo: "Era abbastana bella, estremamente mediterranea. Indossava una divisa che non era quella di Hogwarts, anche se simile nel modello. Era di colore Bordeaux, con un diverso stemma. I tre ragazzi la guardarono con curiosità, squadrandola da capo a piedi. “Lei è Ida.” Disse Silente da dietro la scrivania."...
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Sirius e James correvano per il corridoio, inseguendosi l’un l’altro e dandosi sonore pacche sulle rispettive nuche ogni volta che uno riusciva a raggiungere e superare l’altro. Remus intanto, non molto lontano, trasportando all’interno del paiolo una enorme quantità di libri, li seguiva con calma, lo sguardo a metà tra il divertito e l’esasperato, come al solito. “Ciao Rem!” lo salutò passando Lily, che si dirigeva nella direzione opposta alla loro “Ciao Lil..” venne interrotto da un urlo belluino “Eeeevans! Tu esci con me sabato, si va a Hogsmeade, non dimenticare!”  era James che non smettendo di fare a botte con Sirius le gridava questo da un capo all’altro del corridoio, sovrastando il vociare di qualche studente che usciva da lezione o meglio, che osservava divertito la scena. Senza girarsi, e alzando gli occhi al cielo in uno sguardo d’intesa con Remus, Lily rispose urlando forte tanto quanto, con assoluta nonchalance “Certo James, tu mi raccomando, aspettami davanti al portone, stai tranquillo che io arriverò!”  la risata simile a un latrato di Sirius pervase il corridoio e andò con la sua potenza a coprire quasi del tutto le risate degli altri studenti..”Non c’è che dire, la signorina ha un umorismo tutto britannico!” La sberla che lo colpì alla nuca quella volta non aveva niente a che vedere con un amichevole gioco. Un James imbronciatissimo, un Sirius più che divertito e un Remus leggermente stanco varcarono, poco dopo, la soglia della sala comune. “Che lunedì pesante!” sospirò Sirius schiantandosi molto poco elegantemente su una delle comode poltrone davanti al fuoco, seguito a ruota da James, e subito dopo, con calma, anche da Remus. “Ma se avete saltato tre lezioni su sei oggi…” disse quest’ultimo inarcando un sopracciglio, e allentandosi la cravatta “ A proposito, si può sapere dove eravate? Se lo rifate vi fanno neri... vi ho coperti dicendo che stavate male ed eravate in infermeria, ma dubito che la McGranitt ci abbia creduto davvero! Se lo rifate un’altra volta finisce male..” si fermò. “Prendi fiato Moony, “ disse James facendo fluttuare pigramente per aria una pergamena con la bacchetta, per poi spedirla a bruciare nel fuoco  “Già, non siamo arrivati al settimo anno per caso, i nostri professori sanno, che se ci assentiamo dalle lezioni, è per seria necessità!” gli si incurvarono le labbra all’insù mentre finiva la frase “In un certo senso eravamo in infermeria… siamo convinti che la pozione scacciabrufoli di Madama Chips non sia adeguata, le abbiamo dato una ritoccatina secondo la nostra personale formula!” terminò James. Remus continuò a guardare alternativamente prima l’uno e poi l’altro, per poi sbottare a ridere “E perché non mi avete chiamato? Mi servivano un paio di ricostituenti post-luna a quel punto facevamo un unico viaggio!”  “Ma Moony” fece Sirius “Sapevamo che avresti sofferto mortalmente a non prepararti per il compito di Trasfigurazione e avresti provato a convincerci a cambiare giorno e così..” Tirò fuori da chissà quale tasca un paio di flaconi colorati e li tirò a Remus, che li prese al volo “Ehi, Pad, Prongs, premurosi!” I ragazzi si guardarono con fare complice “E a cosa servono gli amici allora?”
Scesero in Sala Grande per la cena, James e Sirius sorrisero ostentatamente a una McGranitt che li fissava dal tavolo degli insegnanti con un cipiglio decisamente minaccioso.  In realtà lei era una dei pochissimi insegnanti che riusciva a metterli in soggezione, ma cercavano di non darlo a vedere.  “Mai mostrare al predatore che sei spaventato, o fiuterà la tua paura!” Diceva sempre James. Finita la cena però, si ritrovarono a passare proprio davanti alla professoressa, la quale si era appostata accanto alla porta di entrata della Sala, e sembrava aspettasse proprio loro. Provarono ad accelerare il passo a capo chino, ma furono fermati da una voce imperiosa “Un momento, prego, signor Potter, signor Black..” Remus cercò di defilarsi il più velocemente possibile, non essendo stato nominato e non volendo farsi notare, ma la McGranitt concluse la frase “..e signor Lupin. Vorreste seguirmi, perfavore?” Si guardarono tutti e tre e Lupin fulminò con lo sguardo gli altri due “Ecco, come al solito, per coprirvi mi metto nei guai!” sussurrò loro, che intanto si guardavano con aria colpevole. La McGranitt era già andata avanti  per il corridoio “Non abbiamo tutta la notte, Grifondoro, pensate di seguirmi?” . A capo chino i tre malandrini seguirono la professoressa, per poi fermarsi sbalorditi quando quest’ultima arrivò davanti ai gargoyle posizionati all’ingresso dello studio del Preside e disse “Burrobirra!”  facendo spostare questi ultimi. “Noo, professoressa, addirittura dal preside? Per una cosina piccola così?” Sirius si rifiutava di salire la scala mobile di marmo “Non lo faremo più, professoressa, lo promettiamo!”  supplicava  James, senza pudore.  Intanto Lupin era, se possibile, diventato ancora più pallido del solito, e giocava nervosamente con la sua spilla di Prefetto-Caposcuola. A Sirius sembrò di cogliere, per un attimo, un ghigno divertito passare sul volto della professoressa, ma forse sbagliava… ”Per quanto io sia curiosa di conoscere le vostre nuove malefatte Potter, adesso non è il momento, avete un colloquio. Intendete far aspettare il Preside ancora a lungo?” disse severa, per poi avviarsi, con un lungo passo, su per la scala che intanto prese a muoversi, rapidamente seguita dai tre ragazzi, ormai pronti al peggio.
L a professoressa  bussò  alla porta del Preside, ricevette un breve “Avanti!” come risposta e aprì la porta, facendo strada ai tre, che alla vista del Preside, preoccupati, tentarono di prendere la parola tutti e tre contemporaneamente. “Preside noi volevamo solo correggere la pozione di Madama Chips in modo da renderla più utile…” “Si noi non volevamo fare niente di male avremmo copiato gli appunti della lezione da Remus che tanto scrive sempre tutto…” “Io non sapevo nulla del loro piano li ho coperti solo per non finire nel peggio…” Il Preside li interruppe quasi all’istante, un baluginio divertito negli occhi argentati. “Sono sicuro, “ disse con calma “che di tutto questo potremo parlare prossimamente. Ora, se voleste trarre dei profondi respiri, e guardarvi un attimo intorno, vi potrete forse rendere conto che abbiamo compagnia.” Con un gesto della mano indicò la stanza e improvvisamente i ragazzi notarono che oltre a loro tre e ai due insegnanti, la stanza era effettivamente popolata da altre due persone.  Due donne, per la precisione. “Evans!” esclamò James senza potersi trattenere, ma a voce molto più bassa di quanto avrebbe fatto normalmente. “Ciao ragazzi” disse Lily affabile, rivolta a tutti e tre, guardando però volutamente solo due di loro,  e ignorando il Potter.
Accanto a lei, silenziosa fino a quel momento, si trovava un’altra ragazza. Era abbastanza alta, in forma, slanciata, la pelle olivastra, lunghi capelli castano scuro, lisci e folti, leggermente in disordine, le ricadevano sulle spalle e sulla schiena. Gli occhi erano di un curioso color miele, le labbra naturalmente rosse. Era abbastana bella, estremamente mediterranea. Indossava una divisa che non era quella di Hogwarts, anche se simile nel modello. Era di colore Bordeaux, con un diverso stemma. I tre ragazzi la guardarono con curiosità, squadrandola da capo a piedi. “Lei è Ida.” Disse Silente da dietro la scrivania, con tono incoraggiante. Prima che potesse aggiungere alcunché, o che la nuova arrivata avesse il tempo di presentarsi da sola, un fiume di parole si riversò nuovamente nella stanza, ad opera dei tre ragazzi. “Ciao Ida piacere di conoscerti” faceva Black, muovendo un passo avanti e tendendo la mano, sfoderando il suo sorriso da conquista. “Ida sono James Potter, lui è il mio amico Remus Lupin, e questo e Sirius Black” Lo spinse subito da parte James, afferrando la mano tesa per Sirius e scuotendola con calore, per poi venire spinto via nuovamente, da un Black alquanto offeso. Lily sbuffando e Remus ancora indietro, aspettando che gli altri due finissero di azzuffarsi, aspettarono la fine del teatrino. I professori incredibilmente pazientavano e Ida sembrava non essersi affatto imbarazzata, anzi rise di gusto, con una calda voce da contralto, della scena a cui stava partecipando.  “Io sono Ida”, disse la ragazza tendendo a sua volta la mano ai due ragazzi, e infine a Remus, che finalmente e con più calma si era fatto avanti anche lui. Il Preside prese nuovamente la parola. “La signorina Diaz si è appena trasferita qui, con i suoi genitori, dalla Spagna, dove frequentava l’Accademia di Magia di Madrid. E’ il suo ultimo anno di scuola, come per voi, e il Cappello Parlante l’ha stasera smistata in Grifondoro.” Fece un cenno verso il familiare cappello liso che in effetti giaceva ancora sulla scrivania. “Da questa sera è una studentessa di Hogwarts a tutti gli effetti, e confido in voi…” fece scorrere il suo sguardo su Lily e i tre ragazzi, fermandolo su questi ultimi “..e per questo vi ho chiamati, per farla sentire a suo agio e a casa.” Dopo un sospiro di sollievo collettivo, i tre promisero che avrebbero fatto del loro meglio, e insieme a loro anche una sorridente Lily. “Bene allora!” disse il Silente alzandosi in piedi e battendo le mani leggermente “Non indugiamo oltre, l’orario del coprifuoco è più che passato! Auguro a tutti una buona notte, e a lei una splendida prima dormita a Hogwarts, signorina!” Tutti i ragazzi scesero in fila indiana per la scala e poi nel corridoio “Nella Sala Comune, Potter, a dormire, chiaro?”           Li seguì minacciosa la voce della professoressa McGranitt, mentre la porta si richiudeva dietro di loro. “Si professoressa!” esclamò il ragazzo al vuoto, facendo ridere Lupin. Sirius finse un brividino “Ho davvero temuto il peggio stavolta, ci è andata bene” disse mentre salivano una rampa di scale. “Si, decisamente bene, abbiamo anche guadagnato una novità!” aggiunse James, per poi fermasi un secondo ad aspettare Lily, Remus e la nuova arrivata, Ida, che rispondeva alle domande curiose dei primi due. “Ragazzi, ragazzi, lasciatela respirare, vi prego… “disse Sirius, improvvisandosi guardia del corpo e mimandone una, mettendosi accanto alla ragazza e simulando uno scudo protettivo con le braccia intorno a lei, mentre James inscenava un controllo dei corridoi, osservando con attenzione dietro a ogni angolo, e dando loro il via libera. Lily fece un sospirone, ormai rassegnata e in fondo anche un po’ divertita. “Sono sempre i soliti idioti, siamo al settimo anno, non cambieranno mai.” Disse rivolgendosi un po’ a tutti, un po’ a nessuno. “Daaaai” fece Remus, trascinato dall’allegria collettiva nonostante la stanchezza. “ In fondo non vorresti che cambiassero!” I  ragazzi accompagnarono Ida alla Sala Comune, e dopodichè,  Lily la fece sparire, rapidissimamente, nel dormitorio, prevedendo il riversarsi di un fiume di domande sulla nuova arrivata e non volendo stancarla ulteriormente. Spinse la ragazza su per le scalette mentre ancora si stavano dando la buonanotte. “Ciao ragazzi, le domande domani dai!” esclamò senza smettere di mandare avanti Ida, che alquanto stanca, eseguiva ciò che le veniva imposto. Sparirono dietro una porticina di legno.
“Evans, la solita guastafeste!”  ringhiò James alla porta chiusa e a nessuno in particolare, davanti alla Sala Comune che andava svuotandosi, e che aveva a malapena notato l’arrivo di una ragazza vestita di rosso in salone. Remus e Sirius si erano intanto seduti in poltrona, e sbuffavano divertiti alla scenetta familiare del loro amico che invocava il cognome di Lily. Si sedette anche James, e i tre si guardarono, in silenzio, per qualche secondo, illuminati dal bagliore del fuoco. “…E’… bella!” fece Sirius, prendendo la parola per primo, a bassa voce. Gli altri due annuirono solennemente. “La prendiamo sotto la nostra ala protettiva?” Chiese Lupin, conoscendo già la risposta. “Eccome se la prendiamo!” fece James, entusiasta “Vedremo che tipo è la nuova arrivata, saremo i suoi Ciceroni, le sue guide, i suoi mentori!” disse con foga. “Si, noi e…la tua adorata Lily!” concluse Sirius un po’ ironico “Tutta regole e distintivo!” lo guardò “Ammettilo che è anche una scusa per stare un po’ con lei James..” il ragazzo si finse indignato “Non permetterò che un Prefetto ci impedisca di istruire come si deve un nuovo Grifondoro!” Detto questo scattò in piedi, diede la buonanotte agli altri due e se ne andò a dormire.
  
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