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Autore: nicolelucato    17/07/2012    0 recensioni
Erin una delle poche vampire rimaste in vita, un mago guerriero che ricerca la vendetta per la morte di suo padre ucciso dai DeMordrey, un elfo silvano ceduta dalla sua famiglia e fedele servo della corona che vorrebbe solo essere accettata dalla sua stirpe , un elfo oscuro che ha tradito i suoi compagni per amore che vuole un mondo migliore, un serafino erede di un'antica razza ormai quasi estinta che ricerca le sue origini, un gladiatore che ha smesso di essere schiavo e che ora vuole ritrovare la sua famiglia. Sei compagni a cui in seguito si aggregheranno una diavola abbandonata dal sua amante e che ora vuole vendicarsi e un nano burbero arrabbiato con tutti per la fine che ha fatto la sua gente ma con un gran cuore.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La vampiressa era una bella ragazza bionda dagli occhi castani profondi che sembravano scavarti dentro, aveva diciassette anni o almeno il suo aspetto dava questa impressione ma in realtà la sua nascita ammontava ad un millennio prima, quando abile cavaliere di re Aarnum era stata catturata nella battaglia di Mhurag-Nar da una vampira che l'aveva trasformata nel mostro qual'era diventata. Nonostante fosse diventata un mostro sanguinario non aveva perso i suoi ideali di giustizia tipici dei cavalieri e uccideva solo se la sua sete di sangue non le lasciava alternativa se non la sua morte. No non aveva pensato al suicidio. Il motivo? Il suo fidanzato un cavaliere che ella amava più di se stessa e che l'aveva persa nella furiosa battaglia alla quale entrambi avevano partecipato e dove Erin aveva perso la sua umanità. Era costretta a vagare solo di notte, a cibarsi del sangue di altri esseri umani, ed era distrutta dal dolore dell'impossibilità di stare accanto al suo amato. In quei momenti Zeyreen la vampira che l'aveva resa un tale mostro cercava di aiutarla dicendole che le aveva reso un favore facendole perdere tutti quei sciocchi sentimenti umani e lusingandola del fatto che era un guerriero forte e proprio per questo motivo l'aveva scelta fra i suoi compagni. Voleva prendere il controllo di Ancaria quella sciocca stupida regina vampira e per una simile ragione aveva distrutto il suo sogno d'amore. Le era stato vietato contattare i suoi cari, la sua famiglia, il padre così orgoglioso di aver una figlia cavaliere, la madre che la rimproverava sempre quando era una bambina perchè preferiva giocare alla guerra con gli altri bambini piuttosto che ricamare e cucire come era dovere di tutte le brave fanciulle dell'alta borghesia,suo fratello comandante di una squadra di soldati nella lontana cittadina di Bellevue, dove aveva acquistato una villa che condivideva con la moglie sposata da a malapena un mese. Come avrebbero appreso la notizia della sua morte? Il padre già debole di cuore avrebbe sopportato tanto dolore? Sua madre chi avrebbe criticato per la sua poca femminilità e per il suo disordine? Ricordava ancora la sorpresa dei suoi occhi quando le aveva fatto conoscere Devin il suo fidanzato l'uomo con cui entro un anno si sarebbe sposata, l'uomo che conosceva fin da quando era una bambina un grande amico di suo fratello verso cui, già allora provava una cotta ma che poi si era trasferito in un altro baronato e aveva perso di vista, fino a un anno prima quando in un accampamento si era sentita apostrofare da un soldato con un “ehi tu con quel bel culetto”, si era girata solo per rivolgergli un occhiataccia ma era rimasta a bocca aperta quando si era ritrovata Dev davanti; la reazione del ragazzo era stata simile ma poi si era ripreso più velocemente di Erin e le si era avvicinato spettinandole i capelli e dicendole con un ghigno “la sorellina è cresciuta dunque”. Erin gli aveva ringhiato contro e lo aveva mandato a quel paese ma era davvero felice di rivedere quello sfigato. Come si erano innamorati? Come tutte le storie d'amore sguardi, battutine, gelosie da parte di entrambi,quelle serate a ricordare il passato e a pendersi in giro a vicenda, Dev era rimasto sorpreso quando aveva scoperto che la ragazza aveva una vera e propria cotta per lui e le aveva rivelato che anche lui provava interesse per lei; impossibile dimenticarsi del loro primo combattimento Dev era già capitano invece Erin era un soldato semplice poiché si era arruolata da poco ma aveva stupito il ragazzo con la sua velocità ed agilità. Ma non solo il ragazzo era rimasto sorpreso ma anche tutti quei soldati che avevano assistito all'incontro e che se prima erano rimasti colpiti da Erin per la sua grande bellezza ora lo erano ancora di più per la sua bravura; per giunta si era dimostrata anche un eccellente ballerina ed era piuttosto socievole e aveva fatto amicizia facilmente nel campo. L'incontro alla fine era finito con la vittoria di Dev con una mossa improvvisa che aveva spiazzato Erin che si era trovata addosso lo sguardo di trionfo del ragazzo e una spada puntata alla gola. Le aveva detto che non c'era niente da fare che non aveva speranze con lui e lei aveva replicato dicendogli di stare zitto suscitando una risata nel ragazzo. Poi le aveva detto che scherzava e che era stata in gamba molto e se n'era andato lasciandola soddisfatta ma soprattutto innamorata. Dev non era mai stato un tipo che manifestava i suoi sentimenti o forse all'inizio non era innamorato di Erin, difatti quando si incontravano nel campo in genere Dev la degnava raramente di uno sguardo o se parlava con lei era solo per prenderla in giro o spettinarle i capelli. Una volta era venuta a trovarla nell'accampamento suo fratello ed Dev aveva avuto occhi solo per lui, aveva passato tutto il tempo libero che aveva nell'accampamento con Lawrence e l'unica volta che le aveva rivolto la parole era per chiederle dove si fosse cacciato il fratello. Certo bisognava ammettere che in fondo erano sempre stati grandi amici e che non si vedevano da cinque anni e che avevano passato più tempo insieme loro che Dev e lei in tutto quel periodo nell'accampamento ma Erin non sopportava di essere ignorata così dal ragazzo per cui, era stata costretta ad ammettere, provava dei sentimenti. Quella giornata infernale finalmente finì ed Erin si ritrovò ad essere di nuovo il membro della famiglia De'breys preferito da Dev o quantomeno l'unico con cui potesse parlare, dopotutto Lawrence si trovava dall'altra parte del paese. Ma Erin si pentì della sua gelosia quando li vide salutarsi a fine giornata all'apparenza felici ma sotto sotto dispiaciuti, -il loro legame è veramente profondo- aveva pensato tristemente. Poi era toccato a lei salutare il fratello e la ragazza aveva sentito qualcosa rompersi in lei: si stavano lasciando, di nuovo e per di più nell'aria si sentiva odore di guerra, il rischio di non vedersi più era alto. “Law” aveva cominciato “tranquilla sorellina sono in gamba lo sai” non ci fu bisogno di dire altro si erano capiti al volo “salutami mamma e papà ok?” “d'accordo ma passa ogni tanto a trovarli li manchi” aveva annuito e promesso di farlo dopodiché si erano abbracciati e il ragazzo era partito in sella al suo cavallo. Erin si era ritrovata sola con Dev “ti adora lo sai? Mi ha detto di stare attento ai ragazzi che frequenti” il cavaliere donna aveva sbuffato dicendo una cosa tipo “è la mia vita non si deve immischiare” e i due si erano diretti alle loro abitazioni punzecchiandosi come al solito. Erin aveva confessato i suoi sentimenti al ragazzo dopo molto tempo ma d'altronde ce n'era voluto altrettanto per ammettere di provarli e ormai era nell'accampamento da quasi un anno. Una sera aveva bevuto un po' troppo e si era intrattenuta a parlare con un amico di Dev un certo Dalton un bel ragazzo sui vent'anni piuttosto dongiovanni, il giovane uomo era tutta la sera che cercava di adescarsi la biondina, la quale provava molta simpatia e attrazione per quel ragazzo che riusciva quantomeno a far sparire il pensiero constante di Dev dalla sua testa. No non era innamorata di lui ma non ne poteva più di aspettare un ragazzo che non la desiderava quindi aveva deciso di divertirsi almeno, non aveva intenzione di perdere la verginità con quel ragazzo e neanche di baciarlo però voleva vedere un minimo di reazione sul viso di Dev che però era là a ridere con i suoi amici e con, cosa che irritava molto Erin, la ragazza seduta sopra le ginocchia a cui stava sussurrando qualcosa nell'orecchio. Sospirò riconoscendo la moretta, era la ragazza di Dev o almeno l'amante, stavano insieme o scopavano come preferiva dire lei da tre mesi almeno, ricordava ancora con dolore quella sera che era tornata tardi dal suo giro di ricognizione e li aveva visti baciarsi appassionatamente davanti alla porta della camera di lui e il cuore le si era troncato in due. Dev sentendo qualcuno passare aveva guardato chi fosse incrociando lo sguardo una Erin imbarazzata e le aveva rivolto un cenno distratto. Era la prima volta che piangeva per un ragazzo e la cosa continuava a sembrarle patetica. Pensava che la vita fosse ingiusta, già ma non aveva visto niente. Nel corso del suo soggiorno nell'accampamento aveva tentato più volte di ingelosirlo ma lui sembrava indifferente riguardo tutto ciò che facesse e Erin aveva ormai perso la speranza di ingelosirlo, un minimo di reazione la ottenne solo dopo la visita del fratello, allora Dev quando la vedeva parlare con troppa confidenza con un ragazzo le faceva un cenno ammonitore alla quale lei rispondeva alzando gli occhi al cielo. Era arrabbiata con quel ragazzo perchè in fin dei conti sapeva che la desiderava, una sera in merito ad una discussione sul fatto che lei non fosse bella,cosa sostenuta da lui, le aveva confessato alla fine ridendo che era una ragazza decente e che avrebbe anche scopato con lei poi aveva proseguito “ma sei la sorella di un mio caro amico quindi niente mi dispiace per te” ed era riscoppiato a ridere. D'altro canto anche Erin non faceva che prenderlo in giro sostenendo che fosse grasso e imbranato, gli ripeteva all'infinito della volta che era inciampato e si era sporcato tutto di fango, Erin vedendo la scena era scoppiata a ridere e l'aveva raccontata a mezzo accampamento, guadagnandosi un secchio di fango in faccia il giorno dopo. Erin era infatti profondamente convinta che lui provasse qualcosa per lei o quantomeno attrazione e non capiva perchè si ritraeva se era innamorato. -stupido sfigato- pensava in continuazione. Se quelle sera non avesse reagito vedendola uscire con Dalton lo avrebbe lasciato perdere, aveva deciso, e avrebbe chiesto di cambiare accampamento con la scusa di stare più vicina alla famiglia. Quindi lasciò che Dalton le cingesse la spalla con un braccia e uscì ben attenta alle reazioni di Dev. Il capitano la guardò uscire soffermandosi sul braccio di lui sulle spalle di lei, sugli occhi di lei leggermente ubriachi emise uno mugugno irritato e si alzò. “Dalton” disse al che il ragazzo si girò “dimmi Dev” “devo parlarti un attimo “ detto questo gli indicò una stanza della locanda e lo precedette “scusami piccola arrivo fra una attimo” lasciando un Erin indifferente alla sua scomparsa che fece un segno ad una cameriera indicando la stanza, lei le rivolse un cenno di assenso ed Erin si mise dunque seduta aspettando le novità. Al termine della chiacchierata, che era durata pochi minuti, Dalton uscì dalla stanza con una faccia contrariata poi voltò lo sguardo su di lei e le disse “scusami cause di forza maggiore ci vediamo in giro” e uscì dalla locanda. Erin sentì una fitta di rabbia e vide Dev avvicinarsi anche lui scuro in viso, la tirò per un braccio “vieni ti devo parlare” e la trascinò fuori all'aperto. “cosa vuoi Dev?” disse cattiva lei. “smettila di fare la puttana”. Freddo. Ghiaccio. Fu quello che sentì la ragazza a quelle parole. Erin era scioccata ma la rabbia si stava impadronendo totalmente di lei. “puoi ripetere?” “hai capito benissimo” disse gelido lui. Erin cercò di trattenersi per non sbottare ”io non sto facendo la puttana brutta testa di cazzo” “ah no? E andare a letto con Dalton non è fare la puttana?” a quel punto Erin non resistette più. “primo brutto idiota io non avevo intenzione di scopare con quell'idota, non sono interessata secondo allora la moretta che sta con te è una puttana”. Tasto sbagliato non mettere in mezzo lui. Cazzo. Infatti lui reagì ancora più freddamente ” primo non vedo cosa centra melanie e soprattutto la mia vita con tutto questo. Secondo se non volevi scopare con Dalton facevi meglio a chiarirlo perchè lui ne aveva intenzione terzo chiamami ancora ciccio bello testa di cazzo e altre diminutivi da bambina quale sei e ti faccio sbattere fuori di qui quarto sono stufo di farti da balia solo per un favore fatto a tuo fratello”. Quello che non era ancora spezzato nel cuore di Erin si ruppe definitivamente “non ti preoccupare non dovrai più farmi da balia capitano, scusi se mi sono permessa di farle notare che la vita è mia non sua né di mio fratello, per quanto mi riguarda mi congedo le auguro una buona serata con la sua lady melanie” detto questo si girò appena in tempo perchè le lacrime le uscirono rapide. Corse via e raggiunse la sua abitazione dove scoppiò a piangere disperata, poco dopo vi giunse la cameriera della locanda che disse “erin posso entrare?” “si vieni”. La giovane si girò mostrando il viso rigato di lacrime anticipando le domande della ragazza “limitati a dire cos'hanno detto. Per favore”. Anche se preoccupata la cameriera annuì e disse ”Dev ha intimato a Dalton di starti lontano se no lo cacciava in sostanza. Ah ha detto che è per rispetto a tuo fratello”. “lo immaginavo” furono le sole parole di Erin. “Erin mi spieghi cos'è successo? Dev sembrava, non so, era strano come combattuto” “non parlarmi di dev!” Erin aveva urlato. “scusami lasciami sola domani ti dico tutto giuro”. La cameriera lasciò l'abitazione senza una parola. 10 minuti.20 minuti.30 minuti. Un'ora. Erin sentì bussare alla porta. Dev pensò con speranza poi decise che anche se fosse stato lui non avrebbe aperto. “Erin sei lì? Sono io”. Già Dev. “no non ci sono vai via”. in una qualsiasi altra occasione sarebbe scoppiato a ridere ma non ora. “erin ascoltami quello che ho detto..” “vai via”. “non prima che tu mi abbia ascoltato”. “non mi interessano le tue patetiche scusa, per me eri un amico e importante anche, e ciò che hai detto mi ha ferito stronzo, non sono una roccia sono un essere umano, non sono solo un cavaliere sono anche una donna” e all'ultima parola sentì il cuore incrinarsi. “lo so me ne sono accorto ma smettila di fare la stupida con gli altri e non ti dirò quelle cose” “è la mia VITAA” disse alzando la voce. “sei una ragazza, se ti dai subito non avrai più uno sposo e tuo fratello..” “non centra nulla mio fratello in questa storia” “si che centra e lui che mi ha detto di controllarti e ..” “di darmi della troia e ferirmi?” silenzio dall'altra parte della porta. “se tu non facessi la stupida”. “non ho 10 anni, non volevo scopare con Dalton”. “ma l'hai fatto sembrare allora”. “magari c'era un motivo”-o no cosa ho detto?-. “e quale?”. “pensaci ciccioneee!”. “erin esci che parliamo di fronte dai, sembriamo bambini”. Erin aprì la porta “solo perchè così dopo non rompi più stronzo”. Dev sorrise e disse “dai mi perdoni è che tu meriti molto più di uno come Dalton credimi”. “lo dici solo per farti perdonare”. “no Erin lo penso davvero” era serio e lo sguardo era dritto negli occhi di Erin. Sbuffò “ok ti perdono ciccione del cavolo, solo perchè sei amico di mio fratello”. “che discorso è scusa?”. “niente” disse sospirando lei. “un abbraccio me lo dai?” Erin lo osservò attentamente: non era da lui una simile richiesta, sorrise e lo abbracciò. Si tennero stretti a lungo e quando Erin fece per togliersi incrociò il suo sguardo che le fece battere forte il cuore. -cavolo sembro la bimbetta di qualche assurdo romanzo d'amore-rifletté lei. “e melanie?”. “cosa centra lei scusa?” disse lui staccandosi definitivamente. “mi preoccupavo per il tuo onore sai” sorrise ma notò che il suo sguardo si era fatto profondo. “erin ma io ti piaccio?” Tremore. -cazzo l'ha capito- pensò preoccupata. “come amico? Certo” cercò di cambiare discorso “quando non mi dai della troia” e sorrise. “non come amico”. “magari un poco giusto per vecchi sentimenti”. “Erin per favore si o no?”. lei sospirò:doveva essere sincera?”.....” “allora?”. “si” disse lei decisa guardandolo negli occhi. Lui ricambiò lo sguardo e sembrò sorridere “allora posso fare una cosa?”. “no non voglio le gatte gatte”. Lui rise “come hai fatto a capirlo?” “ti conosco ciccione che non sei altro”. lui sorrise ancora poi disse semplicemente “buonanotte culona”. Erin tornò dentro quando sentì qualcuno girarla e si ritrovò Dev davanti “c'è un'altra cosa che voglio fare oltre alle gatte gatte” e sorridendo la baciò. Erin ricambiò il bacio decisa e quando infine si staccarono disse “ti sei deciso finalmente brutto stronzo”. Era il loro primo bacio e ne seguirono tanti. Dev e Erin si fidanzarono dopo un mese e lei lo portò a conoscere i suoi genitori dopo altri quattro mesi e in quel momento lui chiese la mano a lei. Lawrence disse di averlo sempre saputo ma Erin non ci credeva più di tanto. Decisero di sposarsi l'anno successivo, il motivo era semplice era appena scoppiata una guerra contro gli elfi oscuri e re Aarnum primo aveva bisogno dell'ausilio di tutti i soldati; Erin aveva già combattuto alcune battaglie e voleva assolutamente partecipare e Dev non fece niente per impedirglielo, in fin dei conti trovava più sicuro avere l'amata al suo fianco che “al sicuro” in un villaggio facilmente saccheggia bile da orde di elfi oscuri. A quei tempi infatti dovevano ancora erigere le mura del castello di Braverock figurarsi degli altri piccoli centri. Fu durante questa guerra che Erin fu presa prigionera, ricordava tutto perfettamente, i baci intrisi di sangue che quella bastarda le aveva mandato, il dolore provato quando la mordeva, ma era ancora di più ricordava quel momento: la battaglia era finita da un pezzo e ormai il blu scuro aveva preso il posto del solito colore limpido del cielo. Dev ripose stanco la spada nel suo fodero, “dov'è Erin?” chiese al compagno. “non lo so” disse “e un po' che non la vedo”. Erin dall'alto della rupe in cui si trovava vedeva chiaramente la preoccupazione negli occhi nocciola del suo promesso sposo. -sei bellissimo amore mio- pensò la ragazza osservandolo. I capelli castani ribelli rivolti verso l'alto, il cipiglio deciso, non troppo alto ne esageratamente muscoloso, lo sguardo profondo, quei bellissimi occhi che la conoscevano alla perfezione. “non ti è permesso avvicinarti”. “lo so” ringhiò la neovampira. L'uomo che le aveva parlato era il più vecchio fra loro dopo Zeyreen, la regina. Doveva essere stato un uomo affascinante un tempo, si vedeva dai modi di fare, ma ora era solo un inutile figlio della regina o come preferiva dire lei, un inutile schiavo. “lasciami sola” gli intimò; “mi dispiace bellezza ma tu non sei nessuno per darmi ordini” “lasciala sola!” un ordine secco:Zeyreen. Il vampiro scomparve immediatamente e la donna si avvicinò alla nuova arrivata “qual'è il tuo problema figlia mia?” “perchè?” chiese flebile ma sicura la ragazza. Voleva capire. La voce della donna era calma “sei un ottimo guerriero e allenata bene diventerai il migliore dei miei seguaci, è un onore credimi far parte della nobile razza dei vampiri” “capisco. E se volessi ritornare come prima?” “è impossibile, semplice” e detto questo la lasciò sola con i suoi pensieri. La vampira tornò ad osservare l'uomo alla ricerca della sua amata. La ricerca durò ore e ormai era buio pesto ma l'umano non voleva arrendersi, le voci sebbene lontane arrivarono presto al fine udito del mostro. “Dev lascia stare ormai è troppo buio è impossibile trovarla” “stai zitto ok” la voce dell'uomo era arrabbiata nervosa “Dev smettila perfavore la cercheremo domani mattina”. L'uomo che aveva parlato ricevette un forte pugno dall'umano chiamato Dev, il quale corse via. La vampira lo vide correre nella boscaglia. La vampira si voltò e vide le regina osservarla. “posso?” chiese speranzosa “no figlia mia” “perchè?” “devi dire addio alla tua parte umana e vedendolo peggiorerai le cose oltretutto non ti riconoscerà” “io devo andare lo stesso”.“io ti ordino di non farlo”. la vampira ringhiò “non sei il mio padrone”. “non mi lasci altra scelta figlia mia Derryn legala nelle segrete e lasciala senza sangue per un mese”. “mia padrona ma morirà”.”no è abbastanza forte e se non lo è” la guardò attentamente “bè allora morirà” “mi dispiace Zeyreen ma non intendo farmi imprigionare” detto questo saltò giù dalla rupe e corse con la supervelocità Derryn si preparò a rincorrerla ma Zeyreen lo fermò con un cenno “fermo figlio”. “ma padrona..” “tornerà lei da sola oramai non è più la quella di prima”. la vampira corse veloce nel bosco usando l'olfatto alla ricerca dell'odore del sangue del suo amato. Alla fine lo trovò era buttato a terra stremato, aveva corso per un bel po' sebbene fosse un semplice essere umano. Si accorse all'istante della sua presenza e la guardò sospettoso “chi sei?” -non la riconosceva naturale-pensò lei tristemente. “non è importante, perchè piangi?” Dev osservò la donna di fronte a lui, era davvero bellissima, aveva lunghi capelli neri e occhi azzurro chiarissimo, ghiaccio,il viso era famigliare. Lui sospirò “non la rivedrò più” disse semplicemente ma dire la frase sembrò costargli molto dolore. Il cuore di Erin che aveva ormai smesso di battere, sembrò riscuotersi. “come fai a dirlo?” il giovane uomo rispose con la voce più triste del mondo “non lo senti anche tu Erin?” la calma innaturale che aveva caratterizzata prima la vampira si ruppe. Ora anche la voce della donna era carica di dolore: “come..?” “dai Erin solo tu puoi fare domande cose stupide?” e rise ma fu la risata più fredda del mondo. “ti amo Dev”. Dev non rispose e la guardò: “cosa sei?” “una vampira”. Dev fece un fischio “complimenti,succhierai il mio sangue?” “no ho già cenato oggi”. “bene”. “Dev non è colpa mia”. “lo so”. “io ti amo”. “so anche questo”. “porca troia Dev cosa potevo fare?”. il ragazzo non rispose. Ci fu un lungo attimo di silenzio. “ti amo anch'io”. “troverai un'altra donna e l'amerai più di me”. “impossibile”. “ma...”. “non amerò mai nessuno più di te ne tanto meno come te”. “neanch'io”. “nessun super vampiro?”. entrambi risero “no te lo prometto”. “non posso fare lo stesso e non per mio volere”. “lo so è il tuo compito generare eredi per la tua famiglia”. “e la tua famiglia?”. “sopravviveranno”. “quanto tempo abbiamo ancora?”. “fino all'alba”. e un sorriso comparve sul volto di entrambi. "sei tornata"era una affermazione. "già". "bene ci vediamo fra un mese figlia mia". fu il mese più terribile della sua vita ma sopravvisse.
  
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