Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Segui la storia  |       
Autore: Serenity Moon    17/07/2012    9 recensioni
Ogni donna ha sette sorrisi. I suoi erano tutti splendidi.
#1. Uno quando sorride veramente.
#2. Uno quando è nervosa.
#3. Uno quando è imbarazzata.
#4. Uno quando parla con gli amici.
#5. Uno semplicemente per educazione.
#6. Uno quando si prende in giro
#7. E uno, il più bello di tutti, quando parla dell'uomo che ama.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nonostante la sfiga mi perseguiti, eccomi di nuovo qui.

Pizzicottini a tutti <3

I ringraziamenti alla fine.

A Erica,

per la sua grande amicizia

e a Pu,

perché senza di lui sarei solo a metà.

 

I sette sorrisi di Ichigo

 

 

Uno quando si prende in giro

 

 

Di solito le mie settimane iniziano nella stessa maniera in cui finiscono: nella noia più totale.

Quel lunedì però, c'era qualcosa di diverso nell'aria. Un pizzico di luce in più. Un diverso vorticare della polvere. Un nuovo cinguettio fuori.

No, all'esterno era tutto uguale. Ad avere qualcosa di diverso ero io. Qualcosa di cui conoscevo bene l'identità e l'entità.

Il tempo insieme ad Ichigo volava. Altri quattro mesi erano passati, trascorsi nella felicità pura e ingenua dell'amore. Era un sentimento maturo il nostro ed allo stesso tempo tremendamente infantile. Giocavamo a rincorrerci e poi finivamo per fare l'amore fra le lenzuola spiegazzate del mio letto quando Keiichirou era fuori. Affrontavamo discorsi seri, avevamo paura di quello che poteva attenderci fuori e ci facevamo coraggio a vicenda, sapendo che contando l'uno sull'altra avremmo sconfitto chiunque. Quando le cose andavano male e credevo che mai si sarebbero sistemate, mi bastava guardare lei, sapere che c'era e mi sentivo un uomo nuovo, pronto a combattere contro cento leoni, sicuro di uscirne vittorioso.

Afferrai la sveglia per guardare l'orario. Era più tardi del solito, ma poco importava. Potevo permettermi qualche ora di sonno in più ogni tanto. Mi alzai e lentamente andai verso il bagno per fare la doccia.

Mentre l'acqua calda mi scorreva addosso mi chiesi se Ichigo fosse già al locale. Da quando stavamo insieme aveva preso la sana abitudine di essere puntuale e dovevo ammettere che mi aveva stupito oltre che fatto un immenso piacere, anche perché sapevo quale era il motivo di tanta solerzia.

Una volta pronto, scesi giù. A metà rampa di scale però mi bloccai. C'era poca gente al caffè e nell'angolo vicino alla porticina a doppio battente della cucina, Ichigo e le altre ragazze erano ferme a parlare. Rimasi dov'ero, impalato come un idiota. Non osavo fare un passo in avanti e rivelarmi né tanto meno riuscivo a farne uno indietro per tornamene da dove ero venuto. Stetti lì, fermo provando a captare qualche parolina della loro conversazione. Stava parlando di me?

No. Parlavano solo del nuovo centro commerciale da poco aperto in città, di negozi, di vestiti, di argomenti normali per delle ragazze della loro età. La vidi esaltarsi per il nuovo paio di orecchini di Zakuro e tirarsi indietro di fronte alla proposta di farsi anche lei i buchi alle orecchie.

«No, fa troppo male!» la sentii lamentarsi orripilata.

Aveva quel suo modo tutto strano di essere paurosa. Poteva fare ore intere di storie per una siringa e poi lanciarsi a capofitto in una pericolosa battaglia contro gli alieni. Fortuna che quella parentesi nelle nostre vite si era chiusa o avrei potuto lasciarci il cuore durante una delle missioni.

Le altre, alla sua reazione risero e lei si portò una mano sulla nuca.

Le sue labbra si curvarono in un sorriso, un altro, uguale e diverso. Il sorriso di chi si prende in giro e ride di se stesso anche se forse un po' se ne vergogna ma non ci pensa. Arrossisce, abbassa gli occhi e quando li rialza li ha più luminosi di prima. Come lei. Bella. Ancor più bella di quanto già non fosse. Mi ritrovai a sorridere a mia volta.

Qualche minuto dopo il gruppetto si sciolse. Ichigo mi aveva visto e non appena le altre ragazze si allontanarono, lei mi raggiunse.

«Da quant'è che mi spii?» mi chiese col suo solito piglio beffardo, pizzicandomi il naso con un dito. L'anello all'anulare sinistro che sanciva la prima parte della nostra unione luccicò incontrando un riflesso del lampadario.

«Da un po'» ammisi e lei per tutta risposta mi fece la linguaccia, giocosa. «Allora? Di cosa stavate parlando?».

«Ma se sei stato tutto il tempo ad ascoltare» mi rimproverò.

«Non tutto il tempo e comunque voglio sentirlo da te». Ogni scusa era buona per ascoltare la sua voce.

Ichigo fece spallucce.

«Se proprio insisti. Parlavamo di negozi e stavano provando a convincermi a bucarmi le orecchie».

La sua inaspettata sincerità mi lasciò un attimo di stucco. Chissà perché pensavo si sarebbe inventata qualcosa di diverso dalla verità.

«Non vuoi farli?».

«No. Fa malissimo» disse con il tono di una bambina rea confessa.

«E' un peccato» la stuzzicai.

«Non riuscirai a convincermi Ryou-kun». Incrociò le braccia e mi voltò le spalle. Subito ne approfittai per abbracciarla. Le scostai i capelli e le posai un bacio sul collo.

«Perché non vuoi farli?» le domandai. Ichigo sbuffò e tornò a guardarmi negli occhi.

«Te l'ho già detto. Fa troppo male ed io ho paura. Ho vissuto fino ad ora senza i buchi alle orecchie posso continuare a farlo, no?».

«Però gli orecchini di Zakuro erano molto belli».

La sentii deglutire, punta nel vivo. Sapevo ormai quali tasti toccare con Ichigo e uno di questi era l'orgoglio.

«E se ti accompagnassi io, amore?».

Ichigo si voltò e mi guardò. Una strana luce negli occhi, un misto tra dubbio e sfida.

«Cosa?» chiese quasi mi stesse mettendo alla prova.

«Ti porto io» mi offrii. Non volevo costringerla, ma avevo capito che vincere quella sua piccola battaglia l'avrebbe resa un po' più orgogliosa di sé.

«Giuro che non ti lascerò nemmeno per un secondo. Ti terrò la mano forte forte, fino alla fine» continuai.

Lei mi guardò a lungo, poco convinta. Accettare ed andare incontro al rischio per un insulso paio d'orecchini o arrendersi prima ancora di averci provato?

«Okay» bisbigliò. «Quando?».

Avrei potuto dirle in qualunque altro momento, ma l'esperienza con lei mi aveva insegnato che il ferro bisogna batterlo finché è caldo. La presi per mano avviandomi verso l'uscita.

«Ora» le dissi e la portai via.

 

'Ora'.

Mai una parola era suonata così agghiacciante alle mie orecchie. In meno di cinque secondi provai ad inventarmi le scuse più assurde per rimandare quel 'ora' a più tardi, ad un tempo indefinito. Misi di mezzo anche il lavoro. Ma la fortuna e la sfortuna di essere la ragazza del capo stava anche in quello: potevo andarmene quando volevo senza dover dare conto a nessuno. Per la prima volta da quando facevo la cameriera al Caffè Mew Mew non avevo mai desiderato così ardentemente di finire il mio turno in orario e perché no, darmi pure agli straordinari non retribuiti.

Salii in macchina con l'entusiasmo di chi sta per affrontare il suo funerale, le mani che stringevano il tessuto leggero della gonna. A fine viaggio sarebbe stata tutta stropicciata. La mia povera gonna.

'Ichigo, pensa alle tue orecchie, la gonna la stiri' mi rimproverò una vocina. Mi sentivo tesa come una corda di violino.

«A-amore» balbettai poco sicura della mia stessa voce, «non è che potremmo rimandare? Giuro che li faccio, ma un po' di tempo per prepararmi me lo concedi? Ti prego...» lo supplicai. Sgranai pure gli occhi, ma niente. Nemmeno lo sguardo da cagnolino mi aiutò.

«Ichigo, tesoro, ti conosco. Se non li fai ora, non li farai mai più. Credimi, mi ringrazierai dopo».

Sbuffai indispettita e voltai la testa verso il finestrino. Fuori metri e metri di case ci scorrevano di fianco. Non sapevo nemmeno dove mi stava portando di preciso. Per un attimo sperai ardentemente che fosse un altro dei suoi scherzi. Magari non c'era nessun buco alle orecchie ad attendermi ma qualcuna delle sue sorprese romantiche. Sbirciai il suo volto bellissimo con la coda dell'occhio. Era serio. Quando preparava qualcosa rideva. Non avevo speranze.

«Di cosa hai paura esattamente?». Spezzò il silenzio con quella domanda inaspettata. Mi girai verso di lui presa in contropiede. Ryou manteneva lo sguardo fisso sulla strada.

«Del dolore» gli risposi ed immediatamente mi sentii una vera idiota.

«Come pensi potrebbe essere?».

«No-non lo so».

Mi diede un pizzicotto sul braccio sinistro. D'istinto esclamai 'ahi' e mi coprii la parte lesa con l'altra mano.

«Questo ti ha fatto male?».

«Sì» piagnucolai indispettita.

«Ancora?».

Non afferrai bene il senso della domanda all'inizio, poi capii e rossa per la vergogna gli dissi che no, non mi faceva più male.

«Sono passati trenta secondi ed il dolore è già svanito. Ora prova a pensare ad un dolore più forte, ad uno di quelli che non passa mai e ti fa davvero male».

Pensai di tutto. Le unghie troppo lunghe che si piegano al contrario, un osso rotto, una caduta dalle scale, la perdita di una persona cara, dell'amore... Ryou.

In un attimo immaginai la mia vita senza di lui e mi vidi dilaniata, tagliata a metà. Arrancavo di qua e di là, senza una meta ben precisa, spogliata di tutto, perfino dell'anima, in un'assurda ricerca di un modo per sopravvivere, ben sapendo che era impossibile.

Ebbi un sentore lontano di quanto sarebbe stato terribile quel dolore e rabbrividii. Perdere Ryou, quello sarebbe stato un dolore insopportabile. Nemmeno mille miliardi di buchi alle orecchie mi avrebbero fatto lo stesso male. Cos'erano in confronto ad una vita senza di lui? Nulla di nulla.

Strinsi la sua mano più forte.

«Andiamo a fare questi buchi» gli dissi decisa. Lui mi sorrise ed imboccò una stradina secondaria. Quattrocento metri dopo fermò la macchina.

 

Fui fuori in dieci minuti. Avevo le lacrime agli occhi e mi strofinavo i lobi, sebbene mi avessero severamente vietato di farlo. Ryou mi aspettava fuori, a braccia spalancate. Mi gettai sul suo petto e lo abbracciai forte.

«Sono fiero di te» mi disse regalandomi un gentile bacio sulla guancia. «Carini» aggiunse poi osservando i minuscoli punti luce d'oro rosa che mi avevano fatto indossare perché i buchi non si chiudessero. Gli feci una smorfia. Non c'era voluto molto perché facessi confessare chi di dovere e fargli ammettere che era stato Ryou stesso a comprarli. Dopotutto la sorpresa c'era stata davvero. Gli orecchini di Zakuro erano niente in confronto ai miei.

«Ti stanno benissimo» si complimentò.

«Grazie» e mi sporsi per baciarlo. Lui non se lo fece ripetere due volte e mi venne incontro. Mi sentivo felice e realizzata. Niente poteva rendere la mia vita più perfetta di quanto già non fosse. O almeno era quello che credevo.

Mentre eravamo abbracciati, Ryou sussurrò qualcosa.

Tre parole e rimasi di sasso.

Pensai di non aver sentito bene, che la troppa felicità mi avesse fatto commettere un errore di interpretazione. Ma poi lui mi guardò, con un'intensità tale da farmi tremare le gambe e il cuore. Lo aveva detto davvero.

Non risposi. Non a parole.

Semplicemente lo guardai a mia volta e sorrisi. Non erano necessari suoni o lettere. Era tutto scritto sul mio viso.

 

 

Non riesco ancora a crederci, finalmente sono tornata. Questo capitolo è stato un parto, tanto perché era pronto e mancava solo il finale, eh?

Beh, spero che almeno il travaglio abbia ottenuto i risultati sperati. Grazie mille per la vostra pazienza. Davvero siete fantastici, non so cosa farei senza di voi. Grazie, grazie, grazie. A chi ha inserito la storia fra le seguite, le ricordate e le preferite. Come sapete questo è il penultimo capitolo. Nell'ultimo farò i nomi di ognuno di voi.

Grazie anche e soprattutto a chi ha recensito, cioè:

cyber_star: oh, ma grazissime cara! Quanti complimenti :) sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Mi sono divertita un mondo a scriverlo e vedo che ha sortito gli effetti desiderati. Scusa per l'attesa, spero che anche questo, un po' più calmo ti piaccia. A presto, un bacione!

Ryanforever: tesoro bello, mi sa che resteremo deluse a vita XD ci stiamo creando troppe aspettative, non dici? Ahahahah, prima o poi ci passeranno(spero). Grazie come sempre di esserci. È tanto bello leggere i tuoi commenti :) al prossimo, bacione!

Niky95: la piccola Niky non manca più, ciao cara, che bello averti qui! Grazie per i complimenti e scusa anche tu per il ritardo. Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto, ce l'ho messa tutta. E questo? Che ne pensi? A presto, un bacio anche a te!

Vimar: vimarrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr! Oddio, ma come fai? Ahahahahahahahahahah, aspetta un attimo, smetto di ridere *un quarto d'ora dopo* Eccomi, dicevamo? Ah sì, aahahahahhahahahahah. Sei fantastica, giuro XD fai bene a picchiare il tuo ragazzo. I maschi si tengono a lenza, ci siamo capite u.u scusa l'attesa, spero che anche questo capitoletto ti piaccia. Ci sentiamo presto, ciao 'vicina di casa' :D

Scarlett_92: *_* grazie... ma quanto sei gentile? Me li merito così tanti complimenti? Davvero un tesoro, grazie mille! Soprattutto perché se il RyouxIchigo non è il tuo pairing preferito. Per me è una doppia vittoria. Ora che lo so mi impegnerò ancora di più. Davvero, grazie ancora. A presto spero.

Euterpe_12: tesoro mio prezioso ciao!!!!! riesci sempre a cogliere tutte le sfumature! Quella frase piace da impazzire pure a me. E sai anche chi è il solo che può ispirarmi perle del genere ahahahahahah. Ti ringrazio davvero tanto. Se ci fai caso non ho mai scritto di guerre e alieni, questo duro compito lo lascio a te ;) buone vacanze e divertiti. Aspetto impazientemente il tuo ritorno, bacione! E complimenti per EB, anche se mi hai resa tanto triste. Bacione!

Lady_Mon: Monicuccia! (posso chiamarti così?) che piacere immenso ritrovarti :D eh sì, finalmente estate! Anche se non si direbbe, lo studio matto per me continua T_T pazienza! Buona fortuna nella ricerca del tuo Ryou, spero davvero lo troverai presto e quando sarà fammi un fischio, lo DEVO conoscere! Tranquilla, non te lo rubo. I miei 17 si sono ridotti a 2 (grazie al cielo, l'ultimo non lo sopportavo proprio più) ma mi bastano. Uno di loro soprattutto è semplicemente meraviglioso *_* l'altro fa quello che gli ordino io di fare e siamo a posto. Beh, Ryou bastardo... Ryou non è bastardo. Tutto che va a letto con le altre, che fa il macho, non ce lo vedo per niente. Lui muore per Ichigo e se ci fai caso anche nell'anime è molto posato. È un gran bravo ragazzo e per lei farebbe di tutto. Quindi abbasso Ryou cattivo e viva Ryou innamorato! Ichigo è semplicemente stupenda :) come te! Grazie mille, a presto!

Anadiomente: carissima, innanzitutto grazie, poi benvenuta. E' stato un piacere immenso per me leggere la tua recensione. Non sai quanto sia contenta di essere riuscita ad appassionare una fan di Ryou ed Ichigo come te. Davvero, grazie! Spero davvero che tu possa trovare il coraggio di scrivere qualcosa e di farla leggere a tutti noi. Io personalmente la attendo con impazienza :) ti mando un grande abbraccio colmo di coraggio. A presto!

 

Wow! Ci sono riuscita :)

Qualche piccola comunicazione di servizio. Il prossimo sarà l'ultimo capitolo. Dopo Serenity va in vacanza! Ma tranquilli, ritornerò presto. Sto lavorando duramente alla mia originale e a settembre comincerò a pubblicarla. Prima verrà anticipata da una OS di cui vi anticipo solo un dettaglio: ci sarà il nostro amato Ryou! Quindi vi aspetto in tanti pure lì :)

Non so quando avverrà il prossimo aggiornamento. Spero prima della fine dell'estate, ma mi conoscete, non osiamo troppo coi pronostici.

Se volete potete raggiungermi su Facebook: https://www.facebook.com/oo00SerenityMoon00oo?bookmark_t=page

o su Tumblr anche se ci sto pochissimo (devo ancora imparare come si usa).

Vi ringrazio ancora per tutto e vi saluto.

Al prossimo aggiornamento

baci, bacini, bacetti, con tanto affetto

Serenity Moon  

   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: Serenity Moon