Spazio
autrice:
Salve a tutti!!!! Sono tornata con il seguito di Love in Paris :D
Ho visto il clamore destato dal mio finale a sorpresa, allora ho
provato a
scrivere un continuo, anche se non vi assicuro nulla sul finale XD.
Allora parliamo di questa storia...
Sono passati 2 anni dal giorno in cui Hermione ha lasciato Parigi e
molte cose
sono cambiate. La sua vita sembra proseguire in modo
tranquillo, senza
alti e bassi. Le rimangono comunque alcuni momenti di tristezza o di
amarezza
ripensando alla sua avventura parigina. Ci tengo a precisare come
sempre che i
personaggi sono assolutamente OOC, in quanto, dal mio punto di vista,
è
piuttosto improbabile scrivere una Dramione senza andare OOC.
Non contenta, ho pensato bene che torturare Ron, Draco e Hermione non
mi
bastava più XD, quindi ci ho messo in mezzo anche un po' di
Harry/Ginny. A tale
coppia saranno collegati altri due pairing, che scoprirete nel corso
della
storia ;D. Ci saranno due capitoli in cui la voce narrante non
sarà Hermione,
ma Harry.
Mmmm... altro? Ah, sì! Mi sono fissata con l'idea di mettere
i banner in ogni
capitolo. Sono fatti da me e si vede XP... non sono stupendi, ma
perdonateli XD
Detto questo... buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate!!! :D
PS: le parti in corsivo sono i ricordi, ne troverete un po' sparsi per
la
storia :D
CAPITOLO
1: Yes...
Molte
volte la parola
"sì" viene proferita senza alcun peso effettivo. A volte si
annuisce
senza neanche capire la domanda, il discorso o qualsiasi cosa il tuo
interlocutore ti stesse dicendo. In effetti è una parola
grammaticalmente
insignificante, composta da due semplice letterine… un
avverbio come gli altri.
Spesso le persone non si rendono conto che un "sì"
può cambiare la
vita. Un "sì" può determinare la tua esistenza e
volgerla nel verso
giusto… o in quello sbagliato. Un "sì"
è energia pura, un
"sì" è ciò che ti serve per tirarti su
dalla tua vita ricca di
"no". Un "sì" può renderti felice.
E
allora perché io non
provavo tutto ciò? Perché il "sì"
più importante della mia vita non
mi stava smuovendo neanche di una virgola?
Le
labbra di Ron si
separarono dalle mie e gli applausi della gente aumentarono ancora di
più il
frastuono che stava danneggiando seriamente le mie povere orecchie.
Ancora
incredula diedi un'occhiata al mio bellissimo anello di fidanzamento:
uno
stupendo anello di oro bianco con un diamante quadrato nel mezzo. Le
mie labbra
erano increspate in un sorriso che non sentivo mio.
Ronald
Weasley mi aveva
fatto la proposta di matrimonio il giorno della sua candidatura alle
elezioni
del nuovo ministro della sicurezza dei babbani*. Era un incarico di
prestigio a
cui lui ambiva in modo incredibile. Avrebbe fatto passi falsi per
ottenerlo.
Mi
sedetti in uno dei
tavolini allestiti per la festa per la candidatura di Ron. La tovaglia
era di
un color lilla molto delicato, un colore che non molti sapevano
apprezzare, ma
che io adoravo.
-
Hermione… posso sedermi
qui?- la voce di Harry mi fece sobbalzare e gli diedi attenzione. I
capelli
neri corvino erano folti e arruffati. Poteva benissimo sembrare lo
stesso Harry
Potter di sette anni prima, quando io, lui e Ron eravamo partiti per
cercare
gli Horcrux.
A
volte ripenso a quel
viaggio… fu un'esperienza orribile, sicuro, ma in un certo
senso fu…bella. Io
stavo rischiando la vita per il mio migliore amico e per il ragazzo che
amavo
ed ero felice. Ero felice di fare ciò perché
stavamo affrontando la morte
insieme, con tutte le sue conseguenze. Eravamo insieme. Non importava
se i
nostri corpi erano divisi in tre, noi lottavamo come se fossimo un
tutt'uno.
Era questo che ci rendeva speciali. Era questo che ci rendeva unici.
-
Certo, Harry… - risposi
dopo un silenzio interminabile. Lui mi sorrise e si sedette di fronte a
me. La
sua fede nuziale scintillava nel suo anulare sinistro e mi metteva
paura.
Ora
era tutto diverso. Il
rapporto tra Ron e Harry si era rovinato, erano diventati dei semplici
cognati.
Ron sembrava più interessato alla carriera piuttosto che
coltivare i suoi
rapporti interpersonali, includendo anche me in questi. Io e Harry
invece
eravamo rimasti migliori amici, ma qualcosa era cambiato dopo il mio
ritorno da
Parigi.
-
Che ci faceva Blaise
Zabini a Parigi con te?- la voce di Harry era inquisitoria. Una volta
rimasti
soli, lui non aveva esitato a ritirare fuori quella storia.
-
Harry, non ne voglio
parlare.- la mia risposta fu secca e forse infastidì il mio
amico, ma non mi
importava. Stavo tirando fuori i miei vestiti dalla valigia. Ero appena
tornata
da Parigi.
-
Hermione, sei la mia migliore
amica, non ti permetto di nascondermi le cose. Vedo che stai male, hai
le
lacrime agli occhi!- stava alzando la voce, pur cercando di sussurrare
per non
farsi sentire da Ron e Ginny nell'altra stanza. - Hai avuto una storia
con
Zabini?-
A
quella domanda cominciai
a dargli attenzione. Era pur sempre il mio migliore amico.
-
Non ho avuto una storia
con Zabini. Draco Malfoy era il mio vicino. E' con lui che ho avuto una
pseudo
- storia. Se così si può chiamare…- rimasi
a guardare quelle iridi verdi. Lessi
delusione nei suoi occhi, forse persino ribrezzo. Era questo che il mio
migliore amico provava per me?
-
Malfoy?- chiese lui
incredulo.
-
Già…-
Non
mi disse altro e io non
riuscii più a parlargliene.
Sentivo
lo sguardo di Harry
addosso, ma mi ostinavo a non guardarlo.
-
Perché hai accettato di
sposarlo? - mi chiese lui con voce incredibilmente dolce. Una voce amica.
-
Voglio sposarlo. E'
l'amore della mia vita.- risposi come una macchinetta programmata.
-
Hermione… ti sto solo
dicendo di non fare il mio stesso errore.- i suoi occhi furono coperti
per un
momento da un velo di tristezza.
Stavo
scrivendo una lettera
a Ginny per congratularmi del suo imminente matrimonio. Ero contenta
per loro.
Erano una coppia meravigliosa. In effetti mi chiedevo perché
Harry avesse
aspettato tanto a farle la proposta. Io e Harry non ci parlavamo
più
dall'ultima discussione avuta riguardo il mio rapporto con…
Draco. Mentre
cercavo di cacciare via quel doloroso ricordo, qualcuno
bussò alla porta di
casa. Come sempre ero sola, in quanto stavo ancora cercando un lavoro,
o
meglio, stavo cercando di capire cosa fare della mia vita. Andai alla
porta e
la aprii, sorpresa di trovarvi Harry.
-
Harry!- dissi con
stupore. I suoi occhi erano una tempesta di emozioni. Sembrava che gli
fosse
passato sopra un treno. Il volto stremato, occhiaie che lo rendevano
più
vecchio, potevo benissimo non riconoscerlo. Dove era finito il mio
amico?
Senza
dire niente, lui
entrò e si sedette sul mio divano. Gli occhi erano persi nel
vuoto.
- E'
morta…- sussurrò lui,
con voce tremante. Le lacrime cominciarono a coprire le sue iridi verdi.
-
Chi è morta, Harry?-
chiesi io, cominciando a preoccuparmi.
- E'
morta e non sapeva che
l'amavo…-
- Di
chi stai parlando,
Harry?-
- E'
morta per colpa mia…-
calde lacrime rigarono il suo viso, così stanco. Le sue mani
coprirono il suo
volto e cominciò a singhiozzare silenziosamente. Io non
sapevo cosa fare. Mi
sedetti al suo fianco e posai una mano sul suo ginocchio, per fargli
vedere che
io ero al suo fianco. Io gli ero vicino.
- Di
chi stai parlando,
Harry?- chiesi con titubanza. Lui alzò la testa, gli occhi
rossi, quasi rigati
dal sangue provocato dalla ferita del suo cuore.
-
Asteria… Asteria
Greengrass…- rimasi sorpresa dalle sue parole. Cosa poteva
mai centrare Asteria
con lui? A mala pena me la ricordavo dai tempi di scuola…
Non aspettò una mia
risposta e decise di raccontarmi tutto.
-
Era a Hogwarts con noi,
te la ricordi? Era più piccola di noi di due anni. Era la
sorella di Daphne.
L'avevo intravista durante gli anni di scuola, ma la prima volta che ci
ho
parlato è stato… Merlino, non me lo
dimenticherò mai…Era la sera stessa del
giorno in cui Voldemort è morto. Io stavo per tornare in
dormitorio, quando la
vidi… era piccola e indifesa. Era in lacrime, appoggiata ad
una colonna.
Nonostante fosse una Serpeverde, mi fece tenerezza, era così
dolce. Le chiesi
cosa le fosse successo e lei mi disse che era morta una sua amica,
assalita da
Greyback**. Come mosso da una forza misteriosa, l'abbracciai. Fu
l'inizio…
l'inizio della fine. Di nascosto abbiamo continuato a vederci per tutti
questi
anni e… lei mi ha detto che mi amava… e
io… le ho detto che avrei sposato
Ginny…- un singhiozzo bloccò la sua narrazione,
ma poi riprese.- Si è tolta la
vita perché io non ho avuto il coraggio di lasciare Ginny
per lei… perché io
l'amavo… l'amavo persino più di quanto lei amasse
me…-
Lo
abbracciai forte e
lasciai che piangesse tra le mie braccia.
-
Sono felice, Harry… Ron…
è l'uomo giusto.-
Lo
vidi sorridermi debolmente.
Forse non era così convinto. Lo vidi tranquillizzarsi e
sospirare. Rimanemmo in
silenzio per qualche istante. Ad un tratto lui corrugò la
fronte, mentre
guardava verso un punto lontano alle mie spalle.
-
Chi è quella bambina? Non
mi sembra di conoscerla…- disse, indicando quel punto dietro
di me. Io mi
voltai e il mio cuore perse un battito per un istante che sembrava
interminabile.
Una
bellissima bimba stava
ballando in mezzo alla pista da ballo. Aveva un lungo vestito verde
smeraldo e
i capelli castani erano sciolti e svolazzavano in aria, vivaci e a
ritmo di
musica. Non avrei mai dimenticato quegli occhi verdi così
solari e spensierati.
D'istinto alzai lo
sguardo oltre quella bambina e il mio cuore fu stretto da una forte
morsa
quando i miei occhi si incontrarono con due iridi di ghiaccio che mi
stavano
lanciando saette di puro odio.
*
Non so se esiste davvero XD . L'ho inventato, ma poi mi era venuto
il dubbio che potesse esserci sul serio un ministro della sicurezza
babbana XD.
** Per chi non se lo ricordasse dalla storia precedente, la ragazza
assalita e
uccisa da Greyback era Pansy Parkinson, la madre di Karen, la figlia
adottiva
di Draco. :(