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Autore: _Leah    17/07/2012    1 recensioni
Il vestito grigio è macchiato.
La pelle bianca è macchiata.
La stanza buia è macchiata.
Tutto è nero come il nulla e rosso come il sangue.
Il sangue rosso tinge il nero.
La vita balla con la morte.
Genere: Malinconico, Poesia, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono in una stanza buia e silenziosa.
Sono in una stanza piena di solitudine e speranza.
In una stanza fredda e lontana.
In una stanza vuota.
Dove le lacrime bagnano il mio viso.
Dove scendono senza un motivo. Un motivo c’è, ma sconosciuto.
Scendono le lacrime colme di solitudine e un pizzico di rabbia.
Penso di avere tuto quello che mi serve e invece mi manca qualcosa.
Il cuore fa male, il respiro si affanna.
Sono in un bosco buio e ramoso. La luce non passa. Non sa farsi spazio tra i rami.
Sono intrappolata.
Si sente un vociare lontano ma non so dov’è, è lontano.
Sono alla disperata ricerca di qualcuno, qualcuno di vero, nella mia testa, nei miei ricordi.
Si sente un vociare lontano, ma non so dov’è, è lontano irraggiungibile.
Sono come in una palla di vetro, buia e fredda.
Sono caduta a terra, fredda e sola. Chiudo gli occhi.
Sono in una foresta buia e ramosa, non posso uscire da qui. Sono in trappola.
Sono in una stanza buia e lontana dal mondo.
Sono imprigionata in una stanza buia e lontana dal mondo.
Sono in un angolo di foresta buia e sola. Lontana da tutti.
Sono in un posto segreto nella mia testa.
Il cuore fa male, ogni battito è sofferenza.
Il respiro è faticoso e affannato.
Sto correndo in una foresta buia e silenziosa.
Sto correndo, inseguendo voci lontane, troppo lontane.
Sto correndo in una palla di vetro, buia e fredda.
Sono in un angolo di stanza sola e sconsolata.
Le lacrime scendono e bagnano il mio viso, freddo e pallido, solo.
Indosso un vestito grigio; grigio, lungo, largo, pesante. Difficile da trascinare.
Ma corro, corro nella mia testa. Corro e scappo.
Scappo da me.
Gli occhi colmi di lacrime che vogliono scendere ma non ne hanno il permesso perché non ne hanno il diritto.
Il cuore fa male e la testa vorrebbe scoppiare.
Nessuno sa chi sono.
Nessuno mi conosce.
C’è qualcosa che manca e non capisco cos’è.
Sono sola.
Corro in una foresta buia e fredda.
Corro tra gli alberi.
Ho indosso un vestito grigio e pesante.
Le gambe stanche cedono.
Cado per terra.
Sono sola.
Le lacrime scendono.
Non provo dolore, ma mi fa male il cuore.
Cado.
La palla di vetro cade
La palla di vetro si rompe.
La foresta scompare.
Sono in un angolo di stanza buia e fredda.
Con le ginocchia tra le braccia.
Ho indosso un vestito grigio e pesante.
La palla di vetro si è rotta.
Le mani piene di tagli, il sangue cola.
Il rosso più rosso e doloroso mi colora le mani.
Il vestito grigio si macchia di rosso.
Gli occhi stanchi e doloranti si spengono.
Gli occhi versano le ultime lacrime.
I polmoni assaggiano gli ultimi respiri.
La testa diventa pesante e si appoggia al pavimento.
Il vestito grigio è macchiato.
La pelle bianca è macchiata.
La stanza buia è macchiata.
Tutto è nero come il nulla e rosso come il sangue.
Il sangue rosso tinge il nero.
La vita balla con la morte.
Mi rialzo.
Nulla è perduto.
Ricomincio a lottare.
Sono in una stanza buia e silenziosa, lontana dal mondo.
 


Ho scritto questa poesia (chiamiamola così) in un momento molto triste e non so bene perché io sia triste.
Il vestito grigio e pesante rappresenta il peso che devo portare ogni giorno, vestirmi come non voglio, non posso vestirmi come desidero. La gente mi giudica e anche se a me non importa, ai miei genitori sì. 
La palla di vetro è il luogo in cui mi sento distaccata da tutti e quando sono costretta a romperlo mi ferisco (in senso figurato) perché molta gente non la sopporto vicina a me.
La foresta è il luogo dove ogni tanto mi ritrovo persa, al buio, sola.
La stanza buia e silenziosa è dove realmente sono.
E' lontana perché è buia e distaccata.
Non c'è musica che rompe il silenzio, non metto musica se mi perdo.
Ciao. 
_Leah
  
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