Respiro.
Quindi vivo.
E nel lento scorrere del tempo
cammino anche io.
Le pupille evanescenti del cielo
e il profumo della terra battuta
accompagnano la mia via,
solerte,
trita,
masticata nel suo nocciolo più duro.
Trangugio l’umiliazione e il sale,
amara dolcezza del tuo volto.
Arranco.
Mi fermo.
Ma questo è il tuo
purgatorio.