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Autore: thecouchcarrot    18/07/2012    8 recensioni
Dean lavora nel settore vendite e si è appena trasferito nel quartiere, e il suo vicino è definitivamente matto da legare.
Dal capitolo 30: Dean strinse le palpebre. “Non sono adorabile, i copriteiera sono adorabili.”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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A/N: Mi scuso in anticipo: questo capitolo è super corto.

Lo so, lo so, sono un pessimo esempio di essere umano. MA! Almeno la svolta è stata veloce, no?

Per coloro che hanno recensito la volta scorsa, avete la mia eterna gratitudine e vi ringrazio. Ho pensato fosse divertente che qualcono di voi avesse menzionato che si aspettava che Cas sarebbe andato da Dean ad abbracciarselo, perchè era stata una delle mie idee, ma poi l'ho eliminata. Cas era così catatonico e chiuso in sé stesso che ho pensato fosse Dean a dover andare da lui, e da lì è venuto fuori il resto, quello è stato il momento in cui Dean si è aperto per lui.

Comunque, ho amato tutte le vostre recensioni profonde e gentili quindi VI MERITATE TUTTI DEI PONY!

PONY MAGICI E MERAVIGLIOSI!

CON ... PISTOLE!

E coloro che recensiranno questo capitolo, avranno dei cavalli. Quindi datevi da fare!


(Nota dell'autricethecouchcarrot)

CAPITOLO 8
 
Dean passò buona parte del sabato concentrato sul non urlare istericamente e prenotare il prossimo volo per le Barbados.
 
Ok. Ok. Aveva baciato peggio. Quella ragazza alla festa del Pi Chi, strabica e con la bocca piagata, per esempio. Non era significato nulla, e questo non significava nulla, ed era stato come un bacio sulla scena, solo per uno spettacolo, e Cas l’aveva fatto solo per incasinarlo e spaventarlo a morte e per Dio, stava funzionando.
 
Era solo che … tutte quelle ragazze discutibili erano ragazze. E lui aveva sempre baciato ragazze. Questo era un ragazzo. Un ragazzo gay. C’era persino la possibilità che fosse un ragazzo prostituta gay e, Gesù, sarebbe stato meglio se si fosse fatto dei test, vero?
 
Mentalmente Dean si diede un calcio. Era ovvio che non avrebbe dovuto fare degli esami. Era stato solo un bacio.
 
Solo un bacio.
 
Non ci aveva nemmeno messo troppa lingua.
 
*
 
Dean non riusciva a dimenticare.
 
Avrebbe dovuto essere semplice. Bloccare un sogno ad occhi aperti estremamente grafico, non pensava a Cas in quel modo. Non pensava a nessun uomo in quel modo.
 
Ok, c’erano stati un paio di – ma non era questo il punto!
 
Semplicemente non era attratto da Cas. Questa era la dura verità. Era stato un bacio istintivo, non uno vero. E ciò che lo stava veramente  spaventando, decise, era il fatto di non essere sicuro quanto il bacio fosse stato reale per Cas.
 
Guardò l’orologio.
 
Le sette del mattino. Momento buono come un altro per alzarsi.
 
Si sedette di fronte alla tv per un’ora, guardando i conduttori agitarsi e blaterare. Durante la notte erano caduti due piedi di neve. La chiamavano “Nevapocalisse ‘09”. Un sacco di interviste ai cittadini bersagliati incapaci di raggiungere i negozi di alimentari o comprare i medicinali alla nonnina. Inviati nei supermercati gesticolavano verso gli scaffali vuoti dove avrebbero dovuto trovarsi le torce elettriche e le stufe a gas. Macchine parcheggiate diagonalmente lungo l’autostrada. Dean alzò gli occhi al cielo e lasciò che andassero tutti in panico. Forse, se era fortunato, non sarebbe riuscito a raggiungere l’ufficio il giorno dopo.
 
E poi sentì bussare alla porta.
 
Castiel era lì, impacchettato in una gran quantità di vestiti come il fratello piccolo di A Christmas Story, tutto l’insieme coronato da un cappello a forma di scimmia cucito a mano. “Hai l’elettricità?”
 
Dean sospirò. “Vieni dentro, dai.”
 
Cas si infilò dentro e dondolò come una papera fino alla cucina, dove cominciò a togliersi strati di vestiti con impegno, uno per uno, iniziando con una serie di sciarpe dai colori brillanti. “Non ho nemmeno un camino.” Spiegò. “Stavo seriamente contemplando l’idea di mangiare hot dog freddi quando mi sono ricordato che siamo amici. ” Infilò una mano nel gonfio cappotto blu che indossava e estrasse una serie di sacchetti di carta marrone. “Ho portato i pappa d’avena.”
 
Dean si sedette al tavolo della cucina e si fece coraggio. “Ascolta, Cas …”
 
Cas appese il giubbotto a un sedia e cominciò a sbottonarsi i pantaloni da neve. “Ascolto, Capitano.”
 
“Riguardo la scorsa notte.” Deglutì pesantemente, la bocca improvvisamente asciutta. “Quando mi hai baciato. Non facc – beh, preferirei che non lo facessi più.”
 
Castiel si liberò dei pantaloni e sbottonò il suo parka. “Vuoi già passare ai bocchini? Non pensi che di essere un  po’ ingordo, Dean, considerato che sei meno che disposto a ricambiare il favore?”
 
“Cosa? No!” Esclamò Dean, indignato.
 
Castiel lo guardò dubbioso. “Sei sicuro? Perché … faccio degli ottimi bocchini.” Fece vagamente il broncio.
 
“No!” Dean si alzò e incrociò e scrociò le braccia gesticolando veementemente un “no”. “Non ci sarà assolutamente nessun – bocchino! Nessuno!”
 
E Castiel fece un sorriso smagliante, rimosse il parka e disse “Bersaglio facile, Dean, se così incredibilmente semplice.”
 
Dean bollì silenziosamente per un secondo, poi notò tutto ciò che era rimasto addosso a Cas. “Cas, credo che tu sia l’ultima persona in America che possiede ancora una calzamaglia.”
 
Castiel prese la teiera di Dean dal fornello e la riempì d’acqua. “Vuoi un po’ di pappa d’avena?”
 
Dean si sedette di nuovo, gomiti sulla tavola, e appoggiò la guancia sul palmo della mano. “Certo.”
 







Capitolo cortissimo.
Il mio problema è che sono schifosamente depressa, non clinicamente. E quindi ho solo voglia di rannicchiarmi sul letto in un palla di autoccomiserazione e pessimismo. 
Probabilmente per domani mi sarà passata.
Grazie come al solito a tutti i recensori e i mettitori della fic in preferite/seguite/ricordate, siete tutti belli. Lo so.
  
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