Tramontare rubino sulle strade
rossolucciche accese, sulle curve
dei colli rubricate, sulle pelaghi
sanguinolenti in riflessi di torba,
sulle nubi infuocate zolferine,
sulle pieghe impolverate purpuree
delle mani, dei menti, delle fronti
rigate rossoruggine, degli occhi
ciechi sotto le ciglia conficcate
degli spini del Sole – su quei rami
arrampicarsi nel fenicio deliquio
del giorno, ardersi tra le fiammifere
fronde dell’impietosa luce ardente.