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Autore: sailor 83    01/02/2007    11 recensioni
la lettura di un libro porterà la protagonista a fare cose che non aveva mai pensato di fare. leggete e capirete
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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La Spada Leggendaria

La Spada Leggendaria

 

Diciannovesimo capitolo

 

 

 

 

Dopo quel primo momento di stupore, le senshi avanzarono di corsa verso la loro amica per poterla soccorre.

Un muro invisibile però sbarrò loro la strada, impedendo di raggiungere la loro compagna, emanando forti scariche di energia nera che impediva loro di avvicinarsi a quel ostacolo.

 

Chaos rideva divertito, gustandosi lo spettacolo, mentre le guerriere restavano impotenti davanti a lui.

I generali decisero in quel mentre di attaccare il loro nemico, sperando che le senshi trovassero un modo per distruggere il muro di energia nera e magari sperare di escogitare un piano che annientasse Chaos.

 Dall’altro lato della stanza, Endimion tolse la spada dal corpo inerme di Sailor Moon, che scivolava silenziosamente al suono, come una bambola di pezza.

 

Chaos era al colmo della felicità, tutto era andato secondo i suoi piani, e l’odio che sentiva intorno a se riusciva ad alimentarlo di nuova forza.

Adesso era pronto per la conquista dell’intero universo, prima si sarebbe sbarazzato di quegli esseri insignificanti, magari divertendosi con loro un altro po’ e facendoli soffrire, e poi avrebbe creato un esercito del male.

 

Chaos, distratto dai suoi pensieri, non si era accorto che ai generali, si erano aggiunte anche le senshi, ed ora tutti ed otto si dirigevano minacciosi verso il suo trono.

 

“ ahahah…cosa credete di fare… miseri esseri” disse Chaos scoppiando in una sonora risata

“ voi non potete nulla contro di me” esclamò poi, mostrando la sua devozione al male.

 

Sotto gli occhi sbalorditi dei presenti, si trasformò in una creatura mostruosa e gigantesca.

Sembrava che avesse le fattezze di un drago dalla pelle nera come la pece, con occhi color rosso fuoco, e le unghie delle mani erano lunghe ed affilate come artigli.

 

“ da oggi inizierà una nuova era” esclamò con voce scura e rauca, incutendo timore ai suoi nemici.

 

“ l’era del male” annunciò fiero ai presenti, scagliando loro contro una sfera di energia che li centrò in pieno, sbalzandoli a qualche metro di distanza.

 

La battaglia per le senshi ed i generali era iniziata, una guerra ardua e cruenta.

 

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Endimion, continuava a guardare il corpo che era ai suoi piedi, senza muovere un muscolo.

All’improvviso, il volto del ragazzo mutò: dai suoi splenditi occhi blu, una lacrima iniziò a scendere lenta e calda, attraversando tutta la guancia, per poi infrangersi a terra.

I suoi occhi vuoti tornarono ad illuminarsi come se, dal buio profondo, si iniziasse ad intravedere una flebile luce.

Poi le sue labbra iniziarono a muoversi lentamente, con una gran forza di volontà, come a voler dire qualcosa.

Dapprima il suono sembrò incomprensibile, ma poi il sussurro fu chiaro, nitido e colmo d’amore:

 

“ Usagi” sussurrò il ragazzo restando immobile nella sua posizione, come se qualcosa lo tenesse bloccato.

 

“ Usagi ti prego perdonami” mormorò nuovamente, cercando di contrapporsi a quella forza invisibile che immobilizzava il suo corpo, ed avvicinarsi alla guerriera, che sembrava non dare nessun cenno di vita.

 

La spada, che teneva saldamente in mano, scivolò pesantemente per terra creando un rumore sordo contro il pavimento di marmo nero. 

Endimion, con sforzi enormi, stava riuscendo a rompere il forte legame che Chaos aveva creato quando, attirato al castello, gli face il lavaggio del cervello, facendolo diventare un suo suddito.

 

“basta” gridò Endimion riuscendo finalmente a liberarsi da quel controllo, e muoversi liberamente.

 

 Prese fra le braccia il corpo di Sailor Moon, toccandogli il polso, per sentire se fosse ancora viva.

Sperava con tutto il cuore che, il colpo infertole non avesse leso organi vitali e che per lei ci fosse ancora una qualche possibilità di salvezza.

 

“ sento dei battiti… anche se molto deboli” bisbigliò tra se e se, cercando di farla rinvenire.

 

“ Usagi… amore ti prego apri gli occhi” supplicò Endimion sperando in qualcosa di buono, e non notando che dietro di lui la battaglia fra i suoi amici e Chaos si faceva sempre più aspra e violenta.

 

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“ tutto qui quello che sapete fare?” provocò Chaos, scatenando un onda di vento violentissima, che mise in difficoltà l’equilibrio dei combattenti, che cercavano di rimanere fermi ai loro posti, dato che non riuscivano ad avanzare.

 

“ ragazzi dobbiamo reagire… non possiamo arrenderci così” gridò Kunzite cercando di rialzare il morale del gruppo, che iniziava a perdere forza, attacco dopo attacco.

 

“ ma cosa possiamo fare… non riusciamo neanche ad avvicinarci a lui” disse sconsolata Sailor Venus, cercando di rimanere nella sua posizione, e non farsi travolgere dal vento.

 

“ Mercury tu cosa ci puoi dire” domandò Zoisete alla sua compagna che stava cercando di raccogliere più dati possibili con il suo minicomputers.

 

“ brutte notizie… non riesco a trovare nessun punto debole” disse Mercury sconsolata, informando il gruppo che aspettava notizie più rassicuranti.

 

“ ma possiamo provare una cosa…” disse poi la guerriera di Mercurio, portando nuova speranza nei cuori dei compagni, che attesero pazienti la fine del suo discorso.

 

“ possiamo amplificare il potere delle nostre armi, concentrandoci e donandogli la nostra energia” spiegò Mercury, mentre il vento aumentava sempre di più la sua intensità diventando più minaccioso per via di scariche elettriche che si formavano nell’aria circostante.

 

“ e poi uniremo i nostri colpi in uno… forse solo così avremo qualche possibilità di vittoria” suggeri’ la guerriera di Mercurio, mostrando subito dopo una piccola smorfia

 

“ ma abbiamo bisogno di tempo per questo” concluse il discorso amareggiata, sapeva che era impossibile guadagnare tempo con Chaos che attaccava continuamente.

 Però, nello stesso tempo questo era l’unico tentativo che poteva avere qualche speranza di successo.

 

Il vento cessò all’improvviso, mentre Chaos, faceva comparire la sua spada, Black, fra le mani diede un ultimatum ai belligeranti.

 

“ se vi arrendete adesso… vi permetterò di unirvi a me… avendo salva la vita” propose il signore del male, mostrando poi la spada che si illuminava di scariche elettriche, facendo sfoggio della sua supremazia.

 

“ mi dispiace non accettare la tua proposta” fu la risposta concisa di Kunzite, che parlò per tutti.

 

“ penseremo noi a lui per il momento” esclamò poi alla senshi, facendo qualche passo davanti a loro e preparandosi a dare battaglia, lasciando le senshi il tempo necessario per mettere in atto il loro piano.

 

“ per la giustizia” gridarono in coro i giovani combattenti, mettendosi in posizione e cercando di allontanare Chaos dalle senshi.

 

Le senshi iniziarono ad irradiare il loro potere sailor alle loro armi, cercando di potenziarle il più possibile: adesso tutto era nelle loro mani.

 

 

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Usagi alle suppliche di Endimion, aveva mosso debolmente la mano, cercando un contatto fisico, ma senza successo.

Endimion, notò subito il piccolo gesto, e dolcemente afferrò la mano dell’amata, stringendola delicatamente tra le sue.

 

“ Usagi ti prego non abbandonarmi adesso… abbiamo una missione da compiere, ricordi?” pronunciò tra le lacrime Endimion, che aveva provato già nel passato una sensazione simile.

 

Poi con il dorso della mano accarezzo la guancia rosea della ragazza, ancora umida dalle precedenti lacrime versate.

 

“ ti amo” riuscì solamente a sussurrare Usagi, aprendo momentaneamente gli occhi, per imprimersi nella mente il volto del suo principe, sapendo che sarebbe stata l’ultima volta che l’avrebbe visto.

 

Doveva immaginare che sarebbe finita così, il dipinto che aveva visto parlava chiaro. Ma mai si sarebbe immaginata che a toglierli la vita sarebbe stato la persona a lei più cara al mondo.

Un piccolo sorriso, si dipinse sul volto pallido e tirato di Usagi prima di chiudere gli occhi, ed esalare l’ultimo respiro.

 

“ no…. ti prego usagi non puoi andartene così” gridò disperatamente Endimion scuotendo il corpo ormai senza vita della ragazza.

 

Le lacrime che versava scendevano copiosamente dai suoi occhi, scendendo lungo le guance e cadendo sul corpo ancora stretto nelle sue braccia.

 

ti prego cristallo d’oro… riportala da me” supplicò mentalmente Endimion, sperando che il potere del cristallo di cui lui era il custode potesse fare qualcosa per la ragazza che amava.

“ ti dono la mia vita per la sua” propose ormai distrutto dal dolore.

“ lei è importante” gridò mentalmente in modo che il potere il cristallo ascoltasse la sua supplica.

 

Una luce chiara da prima soffusa, e poi via via sempre più luminosa, avvolse i corpi dei due ragazzi, che sparirono nell’immensità di quel potere.

 

Chaos, preso dallo scontro, non si era accorto di quello che stava succedendo a qualche metro di distanza, fino a quando non sentì una strana energia che stava invadendo l’aria.

Calore ed amore, questo e quello che in quel momento percepiva.

Si girò di scatto e notò che dove un attimo prima vi era Endimion vincitore, adesso c’erano il principe e la prescelta avvolti in una luce gialla.

 

Con un colpo di spada, buttò a terra i generali, e si materializzò accanto ai due ragazzi, pronto a colpire.

Durante lo scontro, non si era accorto che Endimion fosse sfuggito al suo controllo mentale, ed adesso doveva rimediare immediatamente, non volendo correre dei rischi inutili.

 

Ma mentre si apprestava a colpire i due ragazzi, Chaos non si accorse che alle sue spalle, le senshi lo stavano colpendo.

 

“ freccia ghiacciata” ….“ frusta di fuoco”……“ fendente di luce”…….“ lancia elettrica”

“ azione” gridarono all’unisono le senshi, mentre i loro colpi si univano in un unico e potente colpo.

 

Chaos, fu preso in pieno e scaraventato brutalmente sulla parete opposta, lontano dai due ragazzi ancora avvolti nel chiarore del cristallo d’oro.

Con alcune smorfie di dolore, si alzò pian piano, portando la mano destra all’altezza del fianco e notando che quelle insulse ragazzine erano riuscite a scalfire la sua dura pelle, procurandogli una ferita abbastanza profonda da limitarlo nei movimenti.

 

“ come avete osato” gridò arrabbiato l’essere, deciso a fargliela pagare, perdendo momentaneamente l’interesse verso i due innamorati .

 

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La ferita inferta ad Usagi, si stava richiudendo sotto gli influssi del potere del cristallo, sparendo completamente sotto gli occhi increduli di Endimion.

Anche le piccole ferite, furono completamente rimarginate, non lasciando nessun segno sulla pelle diafana della ragazza.

 

Endimion sentiva dentro di se una voce, una voce dolce e calda, che portava pace nel suo cuore spezzato, che stava rimarginando le sue ferite dell’anima.

 

“ baciala” sentì distintamente.

 

 Endimion, obbedì immediatamente, inclinandosi lievemente sul capo della giovane, ed avvicinandosi delicatamente alla sue labbra.

Le sue labbra rosse e calde, in un bacio casto, toccarono le labbra bianche e fredde di Usagi.

Al contatto, il corpo delle ragazza, si animò di vita.

Usagi aprì gli occhi, ed incontrò lo sguardo pieno d’amore di Endimion che dolcemente la sosteneva fra le braccia.

 

Il cristallo d’oro, inspiegabilmente si unì al cristallo d’argento.

 I due cristalli si fusero in un unico cristallo a forma di cuore, mentre la divisa dei due ragazzi, cambiava forma e colore.

Usagi, indossava un sailor fuku tutto bianco con eleganti bordini del gonnellino argentati, le spalline argentate, ed il fiocco dorato con fili argentati, che finiva dietro la schiena,  con ali argentate come quelle di una farfalla.

 

Endimion aveva cambiato soltanto l’armatura che era fatta tutta d’oro, e delle lunghe ali dorate si aprivano dietro le spalle, come un angelo.

 

White si materializzò sotto gli occhi confusi dei due ragazzi, che già non avevano capitò gran che della situazione.

La spada si divise, in due, formando due spada identiche, dove sull’elsa di ognuna, metà cristallo si incastonò. L’elsa della spada di Endimion assunse il color dell’oro, mentre quella di Usagi era argentata.

 

I due inconsapevolmente, afferrarono le spade, ed una nuova e forte energia invase i loro corpi.

 

Questo era il momento della verità.

Morte o vittoria: la sfida si sarebbe decisa in quel momento, senza possibilità di replica.

 

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Dopo che Chaos fu scaraventato sulla parete, era così preso dalle senshi, che non si accorse che alle sue spalle, qualcosa avrebbe rovinato i suoi piani.

 

Infatti, deciso, si avventò sulle guerriere, con l’obbiettivo di ucciderle tra atroci sofferenze.

 

Non c’era modo di tenergli testa.: le sailor, non riuscivano più a colpirlo assieme, provate dal colpo lanciato solo qualche attimo prima, ed  i loro colpi singolarmente erano inefficaci.

Ma dovevano continuare a distrarlo, forse un'altra chance si stava creando per tutti loro.

 

Chaos sempre più crudelmente infieriva sul gruppo, procurando ferite lievi, ma sempre dolorose.

Lui amava vedere la sofferenza: era questa che lo nutriva, era per questo che viveva.

Ma ora si era divertito abbastanza e si sarebbe liberato di loro,dedicando tutto il suo tempo ai due ragazzi che si trovavano dall’altra parte della sala.

Anche se distratto, si era accorto che una nuova energia era nata in quella zona, ed aveva accettato la sfida.

 

Un sorriso beffardo si dipinse sul suo volto, portò Black sul suo capo, ed attingendo energia negativa dall’atmosfera, sentenziò la fine dei ragazzi che si trovavano ai suoi piedi ormai sfiniti dalla lotta intrapresa.

 

Scagliò il colpo, sicuro del suo successo, ma non si accorse che il dardo lanciato contro le otto figure a terra era stato bloccato e rispedito al mittente.

Usagi ed Endimion, erano fermi davanti ai loro amici, con le spade incrociate, pronti a dare anche la vita per il bene supremo.

 

Chaos, sbalordito, si alzò aiutandosi con la sua spada, mostrando tutto il suo disprezzo con un cinico ghigno.

 

Era la resa dei conti….

 

“ cosa credete di fare… io sono il signore del male… e voi non potete nulla contro di me” gridò infuriato dall’affronto ricevuto dai due ragazzi, che parevano con quel gesto volerlo intimidire … e lui sapeva che in fondo ci stavano riuscendo.

Sentiva che il loro potere era diverso, era aumentato, e poi la sua forza era basato sull’amore, e questo lo indeboliva molto.

 

“ allora rimarrai deluso quando ti sconfiggeremo….” rispose a tono Endimion, avventandosi su Chaos che, impreparato, fu colpito di striscio sul braccio destro.

 

“ brucia” domandò Usagi, guardando il viso contratto di Chaos che si toccava la ferita, verificando che del sangue stava sporcando la sua mano.

 

“ sorpreso?” chiese Endimion, capendo lo stupore del suo nemico, nessuno era mai riuscito a ferirlo con un semplice colpo.

 

“ questa me la pagherete” esclamò Chaos come una furia, iniziando a parlare in una lingua arcana, mentre forze oscure molto potenti stavano invadendo l’aria circostante, dandogli nuovo potere e rendendo quasi irrespirabile l’aria.

 

Una fitta nebbia scura era scesa nella sala, offuscando la visuale dei presenti, che stentavano ad individuare il loro nemico, che sembrava scomparso nel nulla.

 

Ad un tratto, Usagi fu raggiunta da un colpo di spada miracolosamente parato da una prontezza di riflessi, che le salvò la vita.

 

“ perché usi questo stupido giochetto… hai paura della luce …” disse Usagi, girando attorno a se stessa per trovare il suo avversario nel buio.

 

Endimion, aveva i sensi tesi ed all’erta, pronto a sentire ogni piccolo movimento da parte del nemico.

Sicuramente questa situazione era a vantaggio di Chaos che si muoveva senza problemi nel suo elemento.

 

Un rumore di passi attirò la sua attenzione alla sue spalle, stava per colpire quando si fermò di scatto. Era Usagi che si era avvicinata a lui.

 

“ stai attenta la prossima volta” disse apprensivo Endimion, per poi sorridere al volto dispiaciuto della ragazza.

 

“ scusa” mormorò solamente la bionda, cercando perdono.

 

Chaos approfittò di questo momento di distrazione, scagliando loro una sfera di energia, che li colpì in pieno, sbalzandoli lontani l’uno dall’altra.

In men che non si dica, Chaos si trovò con il suo corpo squamoso, su  un Usagi indifesa.

Con il colpo ricevuto prima, aveva perso la sua arma, ed adesso si trovava in balia del nemico.

 

Fortunatamente, prima che Chaos la potesse colpire , Endimion aveva attaccato il suo avversario alle spalle.

 

L’incontro si era spostato, ed Usagi potè rialzarsi senza problemi e raggiungere la sua arma per aiutare il suo amato.

Ma dovevano trovare una soluzione: non potevano continuare a combattere in quella situazione.

Riflettendo, le venne in mente un idea.

Andò alla ricerca delle sue amiche, che si erano messe di lato, cercando di riprendersi dalla scontro precedente.

 

“ ragazze come state” chiese Usagi appena le intravide appoggiate alla parete della sala

 

“ siamo ancora vive… e questo l’importante” rispose per tutti Sailor Mars

 

“ ho bisogno del vostro aiuto allora” disse Usagi per poi iniziare a spiegare la sua idea

“ dobbiamo riportare la luce in questo posto… non si vede gran che con questa fitta nebbia… ed ho pensato che forse se uniamo i nostri poteri….” disse Usagi interrotta da Mercury che proseguì la frase.

 

“ una sfera di luce, in modo da annullare l’effetto della nebbia” concluse la ragazza ritrovando nuova energia alle parole di Usagi.

 

“ allora all’opera” esclamò Jupiter spostandosi dalla parete e mettendo una mano sulla spalla della ragazza bionda, che era stata in grado di dare loro nuova speranza.

 

Endimion, si muoveva attentamente nella nebbia, facendo attenzione alle mosse del nemico, che riusciva a sbucare all’improvviso, cogliendolo di sorpresa.

Sembrava che stesse giocando come il gatto con il topo.

 

All’improvviso, una luce iniziò a rischiarare la stanza, mettendo in evidenza le ombre delle persone. La luce cresceva d’intensità, fino a quando tutta la stanza fu illuminata e la fitta nebbia scomparsa.

 

“ adesso continuerai a divertirti?” domandò Endimion che aveva facilmente individuato Chaos di fronte a lui di qualche metro.

 

“ sono sempre io il più forte” gridò nell’aria Chaos, andando contro il giovane ed iniziando una lotta senza fine.

 

Al combattimento si unì Usagi, che dava man forte ad Endimion, cercando assieme a lui di far cedere Chaos.

 

Ma il signore del male sembrava che non avesse voglia di arrendersi tanto facilmente, e riusciva con poca fatica a tener testa ai due ragazzi che l’affrontavano contemporaneamente.

 

“ tutto qui quello che sapete fare” disse Chaos con superbia, irritando i due giovani che gli stavano di fronte.

“ adesso vi faccio vedere quello di cui sono capace io…” minacciò l’essere, riprendendo a parlare in una strana lingua.

 

A quelle parole un buco nero di dimensioni impressionanti apparve sopra le loro teste, minacciando di risucchiare tutti i presenti della stanza, mentre già i primi oggetti inanimati ne venivano inghiottiti.

 

“ ed adesso come la mettiamo?” disse deridendo i presenti che rimasero scioccati di fronte ai poteri smisurati del nemico.

 

“cosa facciamo” sussurrò Usagi ad Endimion, cercando di puntare i piedi al meglio, cercando di  resistere a quella forza che la stava trascinando in quella direzione.

 

“ non lo so” rispose il ragazzo, che non si aspettava una mossa del genere dal suo avversario.

 

“ Amy” gridò Usagi girandosi in direzione dell’amica, sperando che almeno lei avesse una soluzione.

 

Ma la ragazza scuoteva il capo negativamente, non aveva nessuna risposta.

 

Chaos minaccioso si avvicinava ai due, senza nessun problema, con un sorrisino dipinto sul volto.

 

“ dobbiamo aiutarli” disse Venus ai suoi compagni, sapendo che non c’erano molte possibilità per loro.

 

“ idee?” chiese Kunzite, guardando i volti dei suoi compagni.

 

“ io propongo di lanciare un attacco simultaneo” propose Mercury, subito appoggiata da tutti.

 

Chaos, si divertiva a vedere i suoi avversari impauriti.

Roteava la sua spada davanti i loro occhi, mentre loro cercavano di resistere a quella forza che li trascinava sempre più vicino al buco.

 Repentinamente Chaos diede un colpo di spada ad Usagi, ferendola al braccio sinistro.

Stava nuovamente per colpirla, quando una sfera di energia lo colpì in pieno petto, facendolo barcollare.

 

“ adesso…” gridarono i ragazzi che avevano creato una situazione favorevole ai due combattenti.

 

Endimion ed Usagi, contemporaneamente colpirono Chaos precedentemente stordito dal colpo al petto infertogli dalle senshi.

 

Le spade, rimasero infilzate al corpo, mentre l’energia dei cristalli incastonati, si diffondeva dentro di lui, distruggendo piano piano il suo corpo.

Endimion ed Usagi estrassero le spade, e si allontanarono da lì, subito imitati dagli amici.

 

La forza del buco nero diventata sempre più grande, risucchiando il corpo senza vita di Chaos, e chiudendosi subito dopo.

 

Chaos era finalmente morto.

 

 

 

Epilogo

 

 

Usagi, si alzò di scatto. Era seduta su una sedia di legno, e davanti a lei un libro aperto.

Si girò intorno a lei come alla ricerca di qualcosa, scosse la testa ed esclamò delusa.

 

“ allora ho sognato tutto…” disse ad alta voce portando la mano al collo, e toccando il ciondolo che aveva indossato.

 

“ quanto avrei voluto che non fosse solo sogno” disse sospirando all’immagine del ricordo del ragazzo che le aveva fatto battere il cuore.

 

Sconsolata si alzò dalla sedia, per uscire dal negozio, ma nel modo di alzarsi qualcosa cadde dalla sua tasca.

Si abbassò per prendere l’oggetto, quando si accorse che era il carion di cui era entrata in possesso nel suo sogno….

Confusa strabuzzo gli occhi: si domandava se quello era stato solo un sogno oppure…

Il rumore di un campanello la distrasse dai suoi pensieri, facendola voltare verso la porta del negozio.

Una gattina nera era appena entrata nel suo negozio.

Amorevolmente, Usagi si avvicinò e la prese in braccio, notando subito la mezza luna sulla sua fronte.

 

“ Luna” esclamò Usagi, mentre nuovamente il campanello suonò, con l’apertura della porta.

 

“ c’è nessuno” chiamò una voce dolce e sensuale che fece mancare dei battiti al cuore di Usagi.

 

Il ragazzo, notando una figura dentro, entrò senza esitazione nel locale.

Era un giovane alto e snello, da corti capelli scuri ed occhi profondi come le profondità del mare.

 

Usagi rimase imbambolata a guardare stranita il ragazzo.

 

“ perdona la mia gatta” disse il moro gentilmente per poi presentarsi.

“ il mio nome e Mamoru” disse poi porgendolo la mano, che Usagi prese piacevolmente presentandosi a sua volta.

 

“ Usagi…. piacere…” disse arrossendo lievemente, mentre un delicato sorriso si allargava in volto, allontanando via la tristezza.

 

I due ragazzi sembravano avvolti da un alone di luce, la luce dell’amore……

 

 

 

 

Fine

 

    

 

salve a tutti!

allora che mi dite?

finalmente la fanfic è conclusa, e spero che chi l'abbia seguita sia rimasta contenta!

 

un ringraziamento particolare va a Kirby( luana): grazie a lei diciamo che la storia avuto un discreto successo.

ringrazio tantissimo anche tutti quelli che mi hanno lasciato un commento sulla storia, che mi hanno dato la voglia di continuare a scrivere!

ringrazio anche chi ha soltanto letto la fanfic( anche se sarei felice di sentire le loro opinioni)

e con questo chiudo qui!

 

 

un bacio a tutti..........!

 

alla prossima..........

 

 

 

 

  
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