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Autore: furbacchina     18/07/2012    2 recensioni
sequel di "tra nuvole e lenzuola"!
Tre anni dopo la fine della sua storia con Draco, Hermione non è più la stessa: è sfuggente, riservata, silenziosa. I suoi amici hanno fatto l' abitudine ormai a quello sguardo perennemente perso nel vuoto.
Harry e Ginny si sono ufficialmente fidanzati ed aspettano un figlio, Ron produce fuochi d'artificio e si frequenta con una parrucchiera babbana.
Solo Hermione sembra essere rimasta ancorata ai tempi di Hogwarts.
Un litigio feroce con Ginny pone Hermione davanti ad un bivio: dimenticare il passato è veramente l' unico modo per essere felice? Possibile che il pensiero di Draco sia solo un ricordo destinato a sbiadirsi??
hermione decide di partire. Lontana da lavoro, amici, pensieri.
L' incontro con draco in un cafè è sconvolgente.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Ho scritto “tra nuvole e lenzuola” circa 5 anni fa… Devo dire che, seppure ci sono degli errori, sono rimasta molto contenta di quella storia. Negli anni sono tornata più volte sul sito a rileggerla.
Tra i commenti quasi tutti scrivevano che non potevo dividere due come Draco ed Hermione.
Ai fini della storia è andato tutto come volevo.
Ma gia da un po’ di tempo ho pensato di dare ai due protagonisti della mia fiction, un’ altra possibilità.
Di ricontrarsi e di raccontarsi come forse non avevano mai fatto.
Spero apprezziate…
La storia (almeno credo) poi essere letta anche senza il suo prequel.
Per evitare incomprensioni, ho inserito un breve riassunto di “tra nuvole e lenzuola” a fine capitolo.
 
 
1
 
Torrenziali piogge avevano salutato quell' autunno freddo e meschino e si preparavano ad annunziare l’ inverno grigio, freddo e tetro che ogni anno Londra s’ affrettava a regalare.
Un ennesimo Natale trascorso alla Tana, tra i plaid patchwork, i maglioni improbabili di Molly. A 16 anni Hermione credeva che non avrebbe potuto passarlo in modo migliore, il Natale. Che alla Tana ci si sentiva a casa.
Ma quell’ anno non sarebbe bastato il caloroso sorriso dei Weasley a riscaldare l' atmosfera: il gelo che si preannunciava per le feste non si verificava da anni.
I telegiornali parlavano di copiose nevicate e frequenti piogge che avrebbero finito per ostacolare i trasporti e ingorgare le strade.
Hermione si strinse nel suo cappotto nero mentre usciva dalla metropolitana. Era finita un’ altra giornata di lavoro alla redazione. Tutto normale, nessuno intoppo. Sbuffò.
Il vento le sferzava la faccia e lasciava che i capelli, mal raccolti in uno chignon, perdessero quel minimo di ordine che con tanta fatica Hermione aveva tentato di dargli.
Poche settimane a Natale.
Lucine colorate, stampe di babbi natale e bambini sorridenti invadevano le vetrine dei negozi.
Ormai da tempo la città  avevano accolto l' imminente festività con uno stantio entusiasmo. Si camminava per le strade, si rideva. Ma di una risata svuotata gia del suo senso.
Quell' anno alla Tana il Natale non sarebbe stato come tutti gli altri. Il pancione di Ginny cresceva a dismisura, la nascita del bambino sembrava ormai più prossima. In casa Weasley non si parlava ormai d' altro.
Hermione ricordava bene il giorno in cui Ginny le aveva dato la notizia. L’ aveva abbracciato regalandole un sorriso di sincero entusiasmo. La notizia l’ aveva lasciata di stucco, eppure abituatasi all’ idea Hermione aveva perso ogni interesse per la cosa.
Si sentiva un mostro a dirlo ma in cuor suo sentiva che una leggera noia la ottenebrava.
Se ne chiedeva il motivo lei stessa. Lei e Ginny erano amiche, si volevano bene.
E anche Harry era suo amico.
E la nascita di un figlio è sempre un lieto evento. Perché mai la cosa non le dava più alcuna emozione positiva.
Sempre più si sentiva distante dai suoi amici, elettrizzati dalla gravidanza di Ginny. E i segnali d' insofferenza che finora era riuscita a stento a trattenere divenivano giorno per giorno sempre più visibili agli occhi degli altri.
Ormai le era fin troppo chiaro che ogni giorno di più s' allontanava dai suoi amici di sempre. Quelle distanze divenivano giorno dopo giorno maggiori. Hermione si sentiva lontana da loro, come se non avessero più cose da dirsi.
Quel lento declino di un’ amicizia iniziata anni e anni prima era stato impercettibile. Forse nell’ ultimo anno di Hogwarts, Hermione aveva percepito un distacco.
Poi lei, Harry e Ron avevano lasciato Hogwarts tre anni prima affiatati e felici, almeno all’ apparenza. Al ritorno verso casa avevano parlato, per ore ed ore, dei loro sogni, progetti, aspirazioni.
 Diventare Auror, collaborare con il Ministero per combattere il male. Hermione s’era sentita rincuorata in quel momento.
Ma l’estate aveva portato via tutti quei sogni e i ricordi di Hogwarts.
Harry e Ginny erano ritornati insieme. Hermione era stata felice al momento ma poi s’era resa conto di cosa significasse davvero per loro questa notizia.
Ginny era una brava ragazza. Onesta, premurosa. Ma il coraggio e l' ambizione non rientravano nella sua natura.
Ginny voleva una vita negli schemi: un lavoro tranquillo, una famiglia numerosa e una casa accogliente: lei aveva gli stessi sogni di sua madre, Molly.
Fin dall’inizio aveva ostacolato quella storia degli Auror per una sua, egoistica paura di restare sola.
Harry si era piegato ai suoi voleri, abbandonando i suoi sogni. Amava davvero quella donna e non avrebbe potuto mai farla soffrire. Per Harry, Ginny veniva prima di lui stesso.
 Ron aveva lo aveva seguito, come aveva sempre fatto. Era un buon amico ed aveva finito per ripiegare a lavorare nel negozio di scherzi di Fred e George, che aveva una larga rete di commerci in tutto il Mondo Magico.
Hermione aveva tentato di parlare con loro ma entrambi sembravano rassegnati.
E così amareggiata dalla cosa aveva finito per avverare il suo sogno infantile. Divenire una giornalista.
Era circa un anno e mezzo che collaborava per diversi giornali. Gli affari non giravano affatto male.
Eppure la faccenda degli Auror era rimasta una spina nel cuore.
Ginny era finita per apparire ai suoi occhi come una persona ottusa e noiosa. Seppur le voleva ancora bene, Hermione non aveva digerito quella storia e i loro rapporti erano divenuti più freddi.
Hermione non ricordava più i tempi in cui erano affiatate compagne d’ avventura.
 
Harry, Ron e Ginny sembravano vecchi.
Per loro Hogwarts era un capitolo chiuso, finito.
Hermione invece sentiva come se quei tre anni fossero appena una settimana.
Le lezioni, Silente, le scorribande notturne.
Hermione non aveva dimenticato, ne voleva farlo.
Non voleva dimenticare quei sette anni che l’ avevano portata dall’ essere una bambina delle elementari ad essere una strega coi fiocchi.
Non voleva dimenticare le belle esperienza vissute con gli amici.
E, infine, non voleva dimenticare Draco.
Hermione guardò quella cicatrice bianca sul polso, la percorse dolcemente con un dito.
Non una lacrima le attraversò il viso.
 
Ginny le aprì la porta con indosso una scamiciato color cioccolato. Hermione le sorrise. Chiedendole come si sentisse.
Ginny fece una smorfia.
·         Mi sento sempre stanca e ho le gambe gonfie – si lamentò, ma un luccichio nei suoi occhi tradiva tutto il suo orgoglio nel divenire tra pochi mesi una madre.
·         Immagino sia normale – replicò Hermione – in fondo molte donne soffrono di questi problemi in gravidanza -.
Voleva soltanto esserle di conforto, ma il tono che le uscì di bocca era più di noia ed insofferenza che di altro. Sembrava che ogni parola fosse attraversata da un sbadiglio. Hermione se ne rese conto troppo tardi, quando gli occhi di Ginny si chiusero come due fessure.
·         Normale, eh? E cosa ne sai tu di cosa è normale e cosa non lo è, mica sei tu che stai per avere un bambino? -
·         No, ma non mi reputo ignorante in materia – Hermione la rispose con un tono abbastanza neutro. Non voleva mettersi a litigare proprio adesso, non se la sentiva minimamente.
In quel momento comparvero Harry e Ron. Rimasero fermi lì sulla scena, consci dell’ essere arrivati al momento sbagliato.
·         E invece lo sei, cara la mia saputella dei miei stivali. Non ne sai una mazza di bambini e questo tono di insofferenza lo trovo davvero insopportabile, è da molto che l' ho notato e non lo tollero -
·         Non è vero – tentò di replicarle, con poco entusiasmo.
·         Non t' interessi di nulla. Per te contano solo quelle quattro sciocchezze che scrivi sui giornali e i tempi di Hogwarts. A volte sembra di parlare con una sedicenne per quanto ti dimostri infantile. Io, Harry, persino Ron siamo cresciuti. Tu soltanto sei rimasta ancorata ai tempi della scuola. Cerca di crescere per una buona volta! -
 
Ormai tutti assistevano a quella discussione. La signora Weasley, Harry e Ron. Nessuno di loro fiatò dinanzi alle parole di Ginny che divenivano ben poco cortesi. Hermione chinò il capo umiliata da quelle parole, una tristezza infinita la invase.
Ginny aveva colto nel segno e questo lo sapevano tutti, in quella stanza. Hermione sentì che qualcosa dentro le si rompeva. Qualcosa di gia molto fragile. Trattenne il fiato per pochi minuti, non sapeva che dire.
 
·         Sono contenta che tu abbia raggiunto il tuo massimo grado di maturità, con il tuo lavoro, il tuo uomo e tutto il resto. Purtroppo non tutti a vent' anni si sentono completi – una breve pausa seguì quelle parole – ero solo passata a salutarvi, non era certo mia intenzione offendere o ferire nessuno. Mi dispiace darvi buca per stasera ma non mi sento molto bene, non sarei di compagnia. Vi auguro una serata lieta -
 
e dette tali parole con dei cordiali saluti salutò tutti ed uscì. Nessuno di loro fece nulla per fermarla.
Non appena ebbe chiuso la porta e fu abbastanza lontana si fermò lungo la strada, si gettò le mani in viso e scoppiò a piangere.
Le lacrime scorsero lungo il suo collo inzuppandole il foulard che aveva al collo.
 
Erano passati tre anni da quella storia.
Eppure i ricordi erano così vividi davanti ai suoi occhi. Un brivido la scuoteva al pensiero di lui, al pensiero della loro storia.
Draco aveva lasciato la scuola dopo averla lasciata. Mancava appena un mese alla fine dell' anno.
Eppure quei trenta giorni non passavano più.
Hermione non aveva mai parlato di quelle cose ai suoi amici che, a stento avevano capito il senso di quella storia.
Hermione e Draco si erano innamorati. E loro non potevano capirlo. Non potevano sapere che a volte dal sesso genere l' amore e non il contrario.
E non potevano capire quanto aveva significato per lei quella storia.
Hermione aveva accolto l' anima di Draco tra le sue braccia, ne aveva accolto i pensieri, le confessioni, le paure.
 
Ne Harry, ne Ron, ne Ginny sapevano nulla. Lei non ne aveva parlato più, semplicemente. Ne con loro ne con altri.
Per più di un anno aveva evitato gli uomini come la peste. Poi i suoi amici avevano iniziato a tormentarla.
Perchè non esci mai con un uomo? Possibile che non ti piaccia mai nessuno?
Aveva tentato, mossa per lo più da tali pressioni.
 
L' ultimo si chiamava Mark, un avvocato americano. L' aveva portata a cena, poi con sfacciataggine l' aveva invitata a fare sesso.
S'era svegliata il giorno dopo nel suo appartamento, lui le dormiva accanto.
Ancora intontita dal sonno Hermione aveva raccolto i suoi vestiti dal pavimento, li aveva indossati sgualciti e spiegazzati com'erano ed era uscita.
Senza fare un cenno, ne nulla. Aveva evitato in ogni modo di risentirsi con quel tizio.
 
Era capitato altre volte. Una cena, massimo due. Poi spariva via.
 
Mentre la tv passava uno stupido documentario sugli animali Hermione pensò che seppur aveva degli amici, dei soldi, un appartamento e un buon lavoro non aveva nulla.
Nulla di cui avesse un reale bisogno.
Voleva riflettere, lontano da tutti. Mettersi in disparte e pensare.
Era le due di notte e il tuo telefono suonava ininterrottamente.
"Dev'essere Harry" sospirò.
Non rispose.
Non aveva affatto voglia di parlargli.
 
TRA NUVOLE E LENZUOLA: Draco deve fare un ritratto di Hermione. In quell’ occasione i due ragazzi instaurano un rapporto di solo sesso. Hermione sente che nella sua vita manca qualcosa, quel qualcosa che ritrova solo tra le lenzuola di un letto, con Draco.
I suoi amici non approvano le sue scelte ed Hermione si allontana da loro.
Nel frattempo Hermione e Draco si avvicinano molto e finiscono per provare un sentimento ben più profondo.
Pansy, fidanzata storica di Draco, scopre la relazione del ragazzo con la Grifondoro e, in combutta con Blaise, fa di tutto per mettere fine a questa relazione.
Infine Pansy avverte Lucius della relazione di Draco.
Draco è alle strette: restare con Hermione e subire l’ ira funesta del padre, pronto anche ad ucciderli pur di difendere l’onore del suo nome, o lasciarla per sempre e salvare entrambi?
Draco decide di rinunciare alla loro relazione e lascia Hogwarts in una mattina di maggio, mentre Hermione dorme candidamente nel suo letto.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
  
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