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Autore: Spaishannah    18/07/2012    1 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vite Californiane
AMY:
Quella mattina erano solo le sei. Per le strade lungomare c’erano solo gli sportivi che correvano mentre il sole sorgeva all’orizzonte. Non volevo perdermi neanche un secondo del primo giorno di vacanza.
Ero così eccitata che la notte ero riuscita a dormire solo un paio d’ore. La mia prima vacanza in California,lontana dall’Italia,dai problemi,dal mio ex ragazzo e dalle mie ex amiche.
In quel periodo della vita non va tutto come dovrebbe andare,ma la mia era veramente terribile.
Il mio ragazzo mi aveva appena lasciata,avevo litigato con le mie amiche e avevo parecchi problemi in famiglia.
Però quello non era il momento adatto per pensare,volevo solo divertirmi durante la mia vacanza Californiana. La mia vita era sempre stata po’ difficile,e anche durante i miei primi giorni di vita mia madre non sapeva dove ‘mettermi’.
Mio padre era morto due mesi prima della mia nascita in un incidente stradale lasciando mia madre sola. Eravamo una famiglia molto povera e a malapena riuscivamo a sfamarci. I nonni abitavano lontano e non era possibile raggiungerli. Alla fine mia madre decise di darmi in adozione a una famiglia che mi aveva cresciuta come una principessa. Ma all’età di circa sei anni mia mamma,dopo diverse discussione con il giudice,è riuscita a riavermi..non so in che modo ma so che nessun’altra donna al mondo sarebbe riuscita a fare una cosa simile.
Mi dispiaceva lasciare la famiglia che mi aveva allevata fin dai primi giorni,ma avevo anche voglia di conoscere mia madre. In ogni caso non potevo farci niente,quindi preparai le valige e mi godei l’ultimo giorno in quella casa con i miei genitore adottivi.
Mia madre mi spiegò poi che aveva ereditato dei soldi da una vecchia zia di mio padre. Lui veniva dalla California e aveva parecchi parenti lì. Una di queste parenti era una ragazza giovane e carina,mia cugina. Mia madre quell’estate mi aveva mandata in California da questa cugina che viveva da sola in una casetta lungomare. Si chiamava Miley e aveva circa vent’anni.
Quella prima mattina lei era dovuta andare e lavorare nella caffetteria della spiaggia ed era partita verso le cinque e mezza. Non mi aveva avvisata dei suoi orari dato che pensava che sarei rimasta a letto almeno fino alle undici. Lei alle dieci staccava,proprio per vedere se ero ancora a dormire.
Non mi andava di stare fino alle dieci rinchiusa in casa,avevo voglia di esplorare la California!
Mi preparai e uscii dirigendomi verso la spiaggia. La sabbia era ancora fresca e il sole stava ancora sorgendo. Era uno spettacolo fantastico e decisi di sedermi sulla spiaggia libera. Dopo dieci minuti tutto era finito e il sole iniziava a battere sulle mie spalle bianche come la neve.
I sentieri erano ancora deserti e anche il bar dove lavorava mia cugina era ancora chiuso. In ogni caso decisi di avvicinarmi. Dal vetro vidi che Miley stava lavando la macchinetta del caffè e il padrone le stava mostrando un foglietto. Dopo cinque minuti Miley si avvicinò verso la porta e girò il cartellino: APERTO
Volevo entrare,ma un ragazzo alto e muscoloso si affrettò ad entrare,bloccandomi il passaggio.
Si avvicinò al banco dove Miley era ancora girata a pulire. Non disse niente,stava soltanto lì a guardarla con occhi sognanti. Mia cugina all’inizio non si accorse della sua presenza ma quando ebbe finito di lavare si girò. Quando lo vide un’espressione tra la rabbia e la tristezza le si disegnò in faccia.
Miley: Cosa ci fai qui Albert?
Albert: Sono qui per te.
Miley: Ti ho già detto che non voglio più rivederti.
Albert: Ma chi ha detto che io non ti voglio vedere?
Miley: Non avresti dovuto comportarti così Albert!
Albert: Lasciami spiegare!
Miley: Ormai è troppo tardi per le spiegazioni,quello che c’era da capire l’ho capito da sola.
 
La discussione finì lì,Albert uscì dalla Caffetteria e Miley continuò il suo lavoro.
Decisi che non avrei detto a mia cugina che avevo sentito tutto,preferivo fare finta di niente e tornarmene a casa.
Miley non mi aveva mai parlato di questo Albert. E’vero che non viene spesso in Italia a trovarci,ma ci sentiamo spesso per telefono. A lei dicevo tutto,pensavo che la cosa fosse reciproca.
  
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