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Autore: PolvereVolante    18/07/2012    7 recensioni
Questa fanfic è ambientata alla fine del quarto libro. Sono passati otto mesi dal ritorno di Sfia e gli altri draconiani da Edimburgo e Fabio si dovrà far perdonare tante cose, gli altri draconiani cercheranno di capire cosa stà succedendo e il gruppo di regazzi-drago, dovrà affrontare molti incidenti di percorso !
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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FABIO

Come posso continuare così ?Troppo distante, è troppo distante da me !Ho detto che non volevo stare con lei per non affezionarmici troppo, per non soffrire ancora se le succedeva qualcosa. Tutto inutile. Ormai lei è tutto per me, se soffre soffro anche io, se è felice, anche io lo sono. Cammino fra le strade di Roma pensando a questo, pensando "Tanto è inutie stare lontano da lei, io la amo. Soffrirei ugualmente, anche se non sono sempre con lei. " e così corro. Corro verso la villa sul lago, ma ad un tratto mi fermo. Mi fermo tutte le volte che inizio a correre. Mi fermo, perchè rivivo quei momenti di dolore, quando l' ho vista affrontare Nida per me, priva di forze. Quando l' ho vista trasformarsi dal drago verde e possente che vive in lei, nella ragazza dai capelli rossi e una spuzzatina di lentiggini sul naso. Ma questa volta che corro, non tornerò indietro, perchè è inutile scappare da lei, da colei che amo. Ed ora sono qui, avanti alla villa settecentesca del professore. Trasformato nel mio drago, con le ali fiammeggianti che mi bruciano sulla schiena, con l' aria calda che mi vortica intorno, pronta a rivederla, se ancora lei mi vorrà vedere.

SOFIA

Mi ha lasciato, non voleva soffrire ancora mi ha detto, mi ha detto che non poteva rimanere con me, che voleva allontanarsi da me. Io ora sono sola, a passare giorni interi ad allenarmi, con un solo lato positivo, sono imbattibile. Sono passati otto mesi dalla nostra partenza da Edimburgo, e io sono cambiata completamente. I giorni passati allenandomi mi hanno resa più attletica, agile sottile, ora ovungue vada le piante crescono rigogliose. Oramai nessuno riesce più a battermi in combattimento e ho completamente preso le redini del gruppo, il professore è fiero di me, Lidja non mi vede più come qualcuno da proteggere. Sono diventata quello che volevo, in questi otto mesi, una ragazza forte e attletica, potente, un capo, allora perchè riesco a far nascere tutto tranne un sorriso sulle mie labbra ? Tutti si sono resi conto che non sono più allegra come prima, e ognuno dà una motivazione diversa a questa mia tristezza. Il professore dice che sono stressata per la battaglia che mi attende, Karl pensa che il troppo allenamento mi stia facendo male, Ewan pensa che mi senta sola sempre rinchiusa qui. Solo Lidja e Chloe sanno perchè stò male. Lui è lontano, distante da me. Chloe si è subito dimostrata un' ottima amica, dolce e gentile, l' unica che abbia conosciuto solo la nuova me, e non quella fragile e sensibile che ero prima. Ho deciso di raccontarle tutto e adesso io, Lidja e lei formiamo un bel gruppo, anche se non mi confido neanche con loro ormai. Adesso mi trovo dinuovo sul tetto della villa, a ripensare a Fabio, sola, come mi senta sempre da otto mesi. L' aria è calda e non c'è un filo di vento, il lago brilla sotto la luce del sole, che lo fà sembrare una grande distesa di cristallo, tutto è perfetto, allora perchè io mi sento così male ?
"Sof cosa c' è che non và ?" sentii una voce dolce chiamarmi. Dietro di me si trovava Ewan, con un semplice paio di gins e una maglietta leggerissima. Lui e Chloe avevano fatto fatica ad ambientarsi con un clima tanto caldo, mentre la madre si era trovata subito benissimo e si era sbarazzata di tutti i maglioni che portava ad Edimburgo. Ewan aveva un sorriso premurono, proccupato e solo allora mi accorsi che avevo pianto, guardando la perfezione di quel luogo e quanto imperfetta fossi io in quel paesaggio. "Ciao Ewan, cosa ci fai qui ?Questo posto lo conosciamo solo io e Lidja ?" gli chiesi, asciugandomi le lacrime. Lui si sedette accanto a me, con le gambe che pendevano dal parapetto. Lui è stato sempre un ragazzo molto dolce, aperto e normale, non come Fabio. Solo pensare a quel nome mi fece singhiozzare. Una notizia meravigliosa, stavo tornando la Sofia lagnosa e debole, non potevo rimanere forte abbastanza, lo sapevo !Anche se un pò ci avevo sperato. "Io ho il tuo stesso nascondiglio dall' altra parte del tetto, ho sentito singhiozzare e mi è bastato un battito d' ali per venire da te !" mi rispose. "Davvero ?Non sapevo che ci fosse un' altro posto segreto qui accanto !" dissi. "Sofia mi spieghi perchè sei ridotta così ?Non sorridi più, mangi poco, ti alleni soltanto, sei cambita !" affermo, corrugando la fronte. "Io ... io non voglio parlarne !" risposi, ricominciando a singhiozzare, e appoggiando la testa alla sua spalla. Se solo pensare a Fabio mi faceva male, parlarne mi avrebbe distrutto, preferivo piangere, con qualcuno affianco che mi sorregge, come faceva lui prima di sparire. Ewan mi strinse a se, e io mi senti protetta, mi sentii un pò più me stessa e le lacrime iniziarono a fermarsi. Quando improvvisamente sentii un caldo soffocante e quando alzai gli occhi, e c'era lui.

FABIO

Stavo per bussare alla porta, quando sentii delle voci provenire dal tetto, sopra la camera di Sofia. Come incantato dalla sua voce, mi ritrasformai immediatamente e spiccai il volo verso il tetto. Avanti a me c' era Sofia, che singhiozzava abbracciata a quel viscido di Ewan. Le fiammo si crearono intorno a me, e la rabbia mi riempii la mente. "Allontanati da lei !" sussurrai, prima di lanciargli contro una fiamma, attento a non colpire Sofia, che aveva appena alzato lo sguardo e mi guardava come se fossi un fantasma. Io mi avvicinai a lei, ma un vento potentissimo mi scaraventò via, e Ewan si accanii su di me. Io continuai a combattere, colpo dopo colpo, respirando l' aria rarefatta dalle mie fiamme. Sofia ci guardava immobile, mentre fiamme e uragani si abbattevano sul tetto. L' avevo guardata solo per un attimo, ed era diversa. Aveva uno sguardo più fiero, duro, il corpo più sottile e allenato, e i capelli erano di un riccio ordinato, non più un groviglio indomabile. Era cresciuta, non era più la ragazza da proteggere, ma questo lo capii solo quando si alz e manifest il doppio dei poteri che ricordavo che avesse. L' albero che usciva dal tetto, prese subito vita. I rami mi si avvolsero intorno al corpo, allontanandomi da Ewan, che poco prima era steso a terra con me addosso. Le mie fiamme si spensero, e capii che era a causa della linfa che si trovava sul ramo. Sofia mi guardò infuriata, con una espressione che non avevo mai visto sul suo volto, e anche delusa, delusa profondamente. "Ewan torna di sotto !" disse calma, al ragazzo che da Kuma era tornato normale. Lui senza dire una parola si allontanò, guardandomi torvo. Io ero ancora avvolto dai rami, che mi stringevano sempre più forte. "Fabio come ti è venuto in mente di piombare qui e attaccare un altro draconiano ?Cosa ti è passato per la testa ?" mi chiese Sofia ora che il biondino inglese era scomparso dal nostro raggio visivo. Aveva ancora quel tono calmo e controllato, che mi stava facendo paura. Aveva raggione, cosa mi era venuto in mente ? "Mi è venuto in mente che stava attaccato a te, e tu mi hai baciato !" dissi, senza neanche pensarci. Le funi intorno a me si allentarono e Sofia fece una smorfia di rabbia. "Sono passati otto mesi Fabio !Otto mesi da quando mi hai lascito, otto mesi in cui non ho fatto un sorriso a causa tua ! Credi di poter venire qui, attaccara Ewan che mi stava solo consolando e dire solo, Tu mi hai baciato e lui ti stava troppo vicino ?" mi chiese, e gli alberi intorno alla casa e la casa stessa iniziarono a tremare, come se ogni elbero e pianta nei paraggi volesse estrarre le radici e attaccarmi. Io mi sentii male, ero stato un mostro e un ipocrita, ma non l' avrei lasciata. Mi avvicinai a lei, ma Sofia si ritrasse. "Fabio non ce la faccio più, sei solo un mio compagno di squadra, non ti vogio più vedere se non è indispensabile !" disse, entrando agilmente nella sua camera e chiudendo le finestre, solo allora vidi una lacrima scivolarle sul volto. Rimasi sul tetto immobie, finchè Karl non mi apparve accanto. "Scendi !" mi ordinò, e io come in trance lo seguii giù.




Note dell' autrice
Salve a tutti, io ho scritto molte altre fanfiction su molti libri, ma questa è la prima che faccio sulla Ragazza Drago e spero vi piaccia.
Perfavore recensite perchè se è un capitolo tragico o voglio sapere e rimediare, saluti e tutti, l' autrice più svitata del mondo ;D


  
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