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Autore: Haley_    18/07/2012    10 recensioni
Elena Gilbert lavora in un giornale di moda a New York ma, quando il suo datore di lavoro la licenzia, è costretta a tornare a Mystic Falls dove l’attendono alcune questioni lasciate irrisolte sei anni prima. In particolare il rapporto con i fratelli Salvatore, Damon e Stefan, che la conoscono da quando è nata e che hanno un passato fatto di alti e bassi con lei.
Elena si trova a dover gestire situazioni difficili ed eventi avversi e nel mentre deve cercare di far chiarezza sui suoi veri sentimenti per i Salvatore. Quando, però, riesce ad arrivare ad una decisione, scopre che l’uomo che ama sta per sposarsi.
N.B. Sono tutti umani.
STORIA IN FASE DI REVISIONE
Revisionata fino al capitolo:3
Genere: Commedia, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Una damigella per lo sposo'
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                                                                     4

 Ero seduta sull’enorme divano di casa Salvatore. Damon era tornato dalla cucina con in una mano un enorme ciotola di popcorn e nell’altra un paio di Dvd.

 “No ti prego! Lo sai che ho paura!” dissi lanciandogli un cuscino che prese, prontamente, al volo.

“Su Elena, non fare la fifona. L’esorcista è un classico!”

“No, no e no”

“Ok, ti propongo un affare- disse sedendosi accanto a me- che ne dici se ti tengo tra le mie braccia e quando c’è qualche scena paurosa ti copro gli occhi?”

Ebbi un tuffo al cuore.

Ero segretamente innamorata di lui.

Ogni sguardo, ogni volta che ci sfioravamo sentivo brividi di emozione attraversarmi tutto il corpo. 

A volte avevo come la sensazione che il mio sentimento fosse corrisposto, ma poi subito pensavo di essere soltanto un’illusa.

Avevo diciassette anni mentre lui ventuno e, spesso e volentieri, mi aveva fatto capire che per lui ero ancora una bambina… come se fossi la sua sorellina minore da proteggere e coccolare o qualcosa del genere.

Dettaglio più importante: mi reputava la sua migliore amica e probabilmente per lui non ero neanche una femmina.

Solo Caroline e Bonnie erano a conoscenza della mia cotta, ma non offrivano di certo un grande aiuto: secondo Bonnie non avevo speranze mentre Caroline aveva suggerito di farmi trovare nuda sul suo letto. Decisamente no.

Ero brava a mascherare tutto quello che provavo e nessuno si era accorto di nulla.

Forse solo Stefan, perché a volte mi guardava con quell’aria di ‘Io so e so che tu sai che io so’.

Non potevo assolutamente dichiararmi perché, in caso di rifiuto, avrei rovinato la nostra amicizia. Non ci sarebbero stati più pomeriggi a guardare film, serate sotto casa a parlare di qualsiasi cosa e di conseguenza avrei messo a repentaglio anche la mia amicizia con Stefan.

Ormai eravamo un trio inseparabile, non potevo immaginare la mia vita senza di loro.

“Elena! Non stare sempre nel mondo dei sogni…che dici? Accetti?”

“Si ok. Uffa, ti odio!”

“No che non mi odi, tu mi adori”

“Sei il solito presuntuoso!”

“Mi adori anche per questo”

Alzai gli occhi al cielo e poi chiesi “Stefan quando torna? Non vede il film con noi?”

Damon, per un nanosecondo, mi sembrò quasi infastidito poi mi convinsi che la mia era solo autosuggestione.

“E’ agli allenamenti di football.. Non mi ha detto quando tornava”

“Ah.”

Damon fece partire il film e prendendomi per i fianchi mi fece stendere con lui sul divano.

Il suo gomito destro era poggiato al bracciolo, mentre con la mano si manteneva la testa. Io, completamente stesa, avevo la schiena premuta contro il suo petto e il suo braccio libero mi teneva stretta sotto il seno.

Ogni tanto cambiava posizione, appoggiando la schiena sul bracciolo e tenendomi con tutte e due le braccia.

Mi accarezzava la pelle scoperta dal top veramente misero che indossavo, i capelli, a volte la pancia…era irrequieto.

Io, invece, non mi spostavo di un millimetro per paura che lasciasse la presa.

Mi sentivo così bene, ma ero rigida. Non avevo la benché minima esperienza con i ragazzi, solo qualche bacio ma niente di più, non ero disinvolta né osavo fare qualche mossa più disinibita.

Damon lo sapeva, sapeva tutto della mia vita e io me ne vergognavo da morire perché lui aveva fatto così tante esperienze e se ne portava a letto una diversa ogni settimana. Mi faceva impazzire.

Quando però accennavo a qualche ragazzo, o di volermi spingere un po’ più in là lui si irrigidiva.

‘Devi aspettare l’uomo giusto, sei troppo speciale per concederti a uno qualunque” mi diceva.

Pensavo si comportasse così perché voleva difendermi, i miei genitori erano scomparsi da un anno e lui aveva assunto questo atteggiamento di protezione nei miei confronti…con il tempo scoprii che c’era altro sotto.

“Ei ragazzi, non mi avete aspettato?” Stefan era appena rientrato.

Damon alzandosi di scatto dopo avermi lasciato disse “Non sapevo a che ora saresti tornato, non ti sei perso niente.. abbiamo messo un film visto e stravisto.”

Stefan annuì e poi si avvicinò a me, prendendomi delicatamente con una mano il viso e dandomi un bacio sulla guancia.

“Ciao brutta” gli pestai un piede ma non potei fare a meno di notare come il soprannome affibbiatomi stonasse con lo sguardo che mi aveva lanciato poco prima.

 

Mi risveglio dai ricordi quando Caroline entra nel locale e, seguita da Klaus, si siede al bancone.

“Ciao ragazza nuova!” mi dice lui sorridendo.

Lavoro come barista al Grill da quasi due settimane e proprio qui ho conosciuto il famoso, come è solita chiamarlo Care, ‘maniaco troglodita’.

La mia amica tende sempre ad esagerare e a esasperare qualsiasi situazione, Klaus non è male con il suo accento inglese e la faccia da furbetto.

“Ciao Klaus” sorrido a mia volta.

“Una birra per me e una coca per la signorina” dice il biondino.

“Secondo te sono una tipa da coca-cola?! Elena non starlo a sentire”

“Lo so perfettamente che non lo sei…l’ho detto per farti arrabbiare, sai – si avvicina a lei e sembra realmente rapito dai suoi occhi- sei bellissima quando vai su tutte le furie”

Caroline arrossisce, solo io posso accorgermene con tutto il fard rosa che si è messa perché la conosco bene, e poi risponde acidamente “Devo dire che è l’unica cosa che ti riesce bene…per me un Martini Dry, Elena” annuisco e mi accingo a prepararle il cocktail.

“Offro io” l’inglese caccia i soldi dal portafoglio e, devo ammettere, anche una mancia molto sostanziosa, probabilmente gli sto simpatica e poi, senza ombra di dubbio, spera in una mia buona parola con Care.

“Scordatelo, non voglio avere conti in sospeso con te. Non fa niente Elena, preferisco morire di sete.” dice Caroline, girandosi con la sedia dalla parte opposta a quella di Klaus.

Faccio per posare la bottiglia di gin che ho in mano ma canto vittoria troppo presto “Elena non la starai ascoltando sul serio? Signorina Forbes mi concede l’onore di offrirle un drink? Vengo in pace”

Scuoto la testa divertita e poggio la bottiglia sul ripiano, mentre mi allontano per prendere quella di Vermouth dry.

“Non accetto drink pagati con i tuoi sporchi soldi. Elena ferma!”

Questi due stanno iniziando ad irritarmi notevolmente!

“Stai parlando come se fossi un ladro! Elena, per favore, non l’ascoltare.”

“Lo sei! Mi rubi il lavoro! E tu- la bionda si rivolge a me puntandomi un dito contro- se osi versare una sola goccia di questo drink corrotto e immorale ti riterrò sua complice!”

“Errato! Ho più clienti di te perché sono più bravo!...e poi che cosa stai blaterando? Come può essere un drink ‘corrotto e immorale’??”

“Cosa stai blaterando tu! Io sono la migliore in questo campo…e tu l’hai reso tale con il tuo denaro sporco!”

“Si certo, sono diventato il tuo capro espiatorio per caso?! Ora dammi la colpa anche per la fame nel mondo e per la crisi economica!”

Ok. Ora mi sono spazientita. “Smettetela! Ma cosa avete, dieci anni?!...Caroline, ora ti prendi questo drink e tu Klaus bevi la tua birra…entrambi in silenzio!”

I due sembrano ascoltarmi e, come bambini appena sgridati dalla mamma, abbassano di poco la testa.

Appena cinque minuti dopo Caroline inizia a sorseggiare il suo martini voltandosi, insieme alla sedia girevole, completamente dalla parte opposta al banco, a gambe accavallate, per avere una visuale migliore del locale e ignara del fatto che Klaus la stia guardando.

Lui non le fissa la scollatura, né le gambe messe in mostra dal mini vestitino fucsia che indossa, semplicemente le guarda il viso come se volesse captare ogni minima espressione. Sorride quasi intenerito, forse lei ha fatto qualche sua faccia buffa.

Lei non sembra accorgersene, ma io si perché ho la scena proprio davanti ai miei occhi.

La guarda come se fosse acqua nel deserto e lo so che è una frase fatta, ma non trovo altre parole per descrivere ciò che vedo.

Un uomo dovrebbe sempre guardare la propria donna con questi occhi.

E non posso far a meno di pensare che una volta avevo ben due uomini che mi guardavano in quel modo.

 

“Ho trovato! Ho trovato!” urlavo saltando da seduta sul letto di Stefan, che alzandosi dalla scrivania venne a sedersi vicino a me “Dici”

“Allora senti il mio ragionamento. Se sopra e sotto c’è log li elimino e mi rimane quattro fratto cinque!” dissi entusiasta.

Stefan mi guardò con un’espressione tra lo sconvolto e il divertito e subito dopo scoppiò in una risata che non gli permetteva neanche di respirare.

“Ok, devo dedurre che sono stato un pessimo insegnante di matematica…il logaritmo non si può eliminare così!” mi disse tentando invano di non ridere.

Sbuffai e mi buttai su di lui a peso morto, continuava a ridere e un attimo dopo ribaltò le posizioni iniziando a farmi il solletico.

“No..Stef..ti pre…” ridevo dimenandomi, inutilmente, per cercare di liberarmi dalla sua presa.

Stefan si fermò di scatto e io con lui. Ci fissammo entrambi con il fiatone per non so quanto tempo, secondi o forse minuti.

Improvvisamente, però lui si alzò iniziando a parlare “Elena, dovrei chiederti una cosa” lentamente mi tirai su anche io facendogli cenno di continuare e così fece “Sai quella ragazza che segue il corso di letteratura con noi?..  si chiama Lexi” ci misi qualche secondo per collegare il nome alla faccia ma poi capii a chi si riferisse.

“Si e allora?” Stefan era visibilmente agitato perché non riusciva a stare fermo in nessun modo, sorrisi nel pensare che in questo era uguale al fratello.

“Mi piace” disse così velocemente che neanche me ne accorsi, rimasi un attimo senza parole perché era la prima volta che Stefan si mostrava interessato ad una ragazza.

“Ma è fantastico! Damon sarà orgoglioso di te” dissi ridendo ma lui continuò “Le ho chiesto di uscire perché ero sicuro di interessargli”

“E..?”

“E ha rifiutato”

“Tipico.”

“Tipico cosa?”

“Le ragazze come lei si vogliono far desiderare, così possono vantarsi con le amiche del fatto che i ragazzi fanno i salti mortali per uscire con loro.”

“E tu che ne sai?”

“Le ho sentite parlare spesso nei bagni”

“E’ stupido!”

“Già”

Di botto mi venne un’idea grandiosa “Falla ingelosire!” Stefan mi guardò stranito, allora mi spiegai meglio “Facciamo finta di stare insieme, lei non potrà sopportare di essere stata rimpiazzata da una come me quindi farà di tutto per riconquistare la tua attenzione” finii soddisfatta della mia idea.

“Perché dici da ‘una come te’ ?” mi chiese ignorando completamente tutto ciò che avevo detto.

“Ecco.. non sono né popolare, né tanto meno richiesta dai ragazzi, una sfigata insomma.”

Mi sorrise prendendomi il viso tra le mani e dicendo “Non è assolutamente vero. Spesso, negli spogliatoi, dopo gli allenamenti, c’è qualche cretino che fa commenti poco carini su di te e puntualmente mi trattengono dal spaccargli la faccia. In realtà, se non fossimo così amici, ci avrei già provato.” Strabuzzo gli occhi incredula, e io che pensavo di essere addirittura derisa dai ragazzi.

Il mio pensiero corre a Damon, chissà cosa pensava di me fisicamente, in ogni caso anche lui mi vedeva solo come un’amica.

‘Elena, tu ti illudi troppo’ pensai.

“Comunque il tuo piano potrebbe funzionare.. Che cosa dovremmo fare esattamente?” mi chiese impaziente di conoscere tutte le indicazioni.

“Ciò che fanno normalmente due ragazzi fidanzati: uscire insieme, camminare per i corridoi mano nella mano..”

“Baciarsi?” ebbi un sussulto, non ci avevo pensato dannazione!

Non che Stefan fosse un brutto ragazzo, anzi! Ma sarebbe stato strano, ecco.

“Io...ecco, non lo so. Se sarà necessario..”

“Ci sto. Così farò tacere anche quello stupido di Tyler Lockwood”

Era Tyler il cretino di cui parlava prima?

Stefan si alzò dal letto e, prendendomi per una mano, fece alzare anche me “Su andiamo a mangiare qualcosa” annuii, ma prima che potessi avviarmi alla porta mi prese per un polso e un po’ timidamente mi disse: “Puoi farmi un altro favore? Non diciamo a nessuno che stiamo fingendo di essere una coppia, neanche a Damon. Sai come è fatto, direbbe che non so conquistare una ragazza senza ricorrere a mezzucci.”

Questa richiesta mi aveva lasciato interdetta, però potevo comprenderlo.

Stefan era il ‘fratellino’ di Damon e quest’ultimo non perdeva occasione di prenderlo in giro.

“Non sarà strano? Vedendoci insieme potrebbe sentirsi a disagio. Non voglio rovinare la nostra amicizia” dissi incerta ma Stefan cercò di rassicurarmi, senza sapere che le sue parole avrebbero avuto l’effetto contrario su di me “Non ti preoccupare, Damon non è il tipo che si fa di questi problemi. Inoltre ora è abbastanza impegnato con quella Sage, non penso che avrà tanto tempo per noi, né di pensare a ‘cosa’ facciamo.”

Improvvisamente sentii una fitta allo stomaco, sapevo a che cosa era dovuta: la gelosia.

Chi era questa? Finché erano solo ragazze di una notte potevo sopportare, ma se si fosse innamorato realmente di qualcuna sarei crollata.

Stupida gelosia, devo dare a lei la colpa di tutti i miei mali perché a causa sua decisi di accettare questo patto e di tenere Damon all’oscuro. Curiosa anche di vedere la sua reazione.

Probabilmente se avessi desistito, la serie di eventi che conseguirono all’accordo non si sarebbero verificati.

 

“Elena lascia che ti presenti Kol, sarà il dj della festa di domani sera!” mi dice Caroline tutta eccitata e, quando lui si volta verso di me per presentarsi, mi mima con le labbra qualcosa del tipo ‘non è uno strafico pazzesco?’

“Piacere, Kol Mikaelson” mi stringe la mano.

Ha i capelli castano chiaro, quasi biondi e gli occhi di un colore che non saprei definire…e, lo ammetto, un gran bel fisico.

Eccolo ancora, l’ormone impazzito.

“Piacere mio, sono Elena Gilbert” la sua stretta di mano è forte e io sono leggermente imbarazzata, tant’è che sposto una ciocca castana dietro l’orecchio e arrossisco.

Mi scruta, ha uno sguardo molto sexy e io sono un disastro perché indosso una camicetta bianca a maniche corte, shorts neri e converse dello stesso colore…look da cameriera in poche parole. Decido, però, di non mostrare la mia solita timidezza e di sfoderare gli artigli.

“Da dove vieni? Non ti ho mai visto per le strade di Mystic Falls…e ti assicuro che non sei il tipo di ragazza che passa inosservata” Perché inciampo nei piedi? Sì mi è capitato anche questo un paio di giorni fa.

“E’ tornata da poco da New York!” risponde Caroline per me.

“Se vuoi una guida turistica sono disponibile” mi propone il biondino scherzando.. oppure no?

“No non hai capito, Elena è nata qui! Conosce Mystic Falls meglio di te… -Caroline si affretta a precisare, poi capisce di aver appena rovinato un tentativo di approccio da parte di Kol e inizia ad agitarsi, cercando di rimediare- Ecco, però magari…se Elena…”

Kol la ignora, con eleganza, e continua a parlare rivolgendosi a me “Ah ottimo, perché in verità non conosco la città così bene…magari puoi farmi tu da guida, che ne dici?” Sorride e io rido alzando gli occhi al cielo “E se avessi accettato la tua prima offerta?” gli chiedo alzando di poco il sopracciglio e la sua risposta non tarda ad arrivare “Beh, avrei imparato a memoria la storia della città su Wikipedia, ti avrei fatto vedere tutte le statue di gente di cui non so neanche il nome, attribuendogli frasi mai dette..” questo ragazzo ci sa fare, ma non ho la minima intenzione di far trasparire il mio divertimento, starei al suo gioco… e io amo giocare con le mie regole.

“Addirittura?” dico con falso stupore, lui mi guarda toccandosi i capelli e sporgendosi più verso l’altro lato del bancone, dove mi trovo “Di certo non lo farei per chiunque.” 

 

“Non lo farei per chiunque, Stef”

“Lo so, per questo ti sto ringraziando”

Io e Stefan eravamo stesi sull’amaca che si trovava nel grande giardino dei Salvatore, faceva freschetto quella sera perciò avevamo preso una copertina per coprirci.

“Che dici? Vedremo qualche stella cadente stasera?” dissi mentre lui si accingeva ad abbracciarmi e a sistemare meglio la coperta.

“Che importa, non ho nessun desiderio da esprimere” disse lui noncurante.

“Impossibile, tutti abbiamo dei desideri. Non vorresti stare con Lexi, ad esempio?” chiesi, girandomi un po’ verso di lui, che guardava il cielo senza degnarmi di uno sguardo.

“E tu vorresti stare con Damon.” Per un attimo mi sembrò una domanda, in realtà era una affermazione e anche piuttosto convinta.

Arrossii all’istante e rimasi paralizzata.

“Elena non provare a mentirmi, ti conosco da una vita e lo vedo come ti illumini quando stai con lui”

Ero sicura che Stefan sapesse qualcosa, stava a stretto contatto con noi ed era quasi inevitabile.

Non riuscivo a parlare, negare sarebbe stato inutile e confessare troppo imbarazzante.

“Damon tiene molto a te, sei l’unica donna che non ferirebbe mai.. o per lo meno non volontariamente.”

Lo fissavo e ancora non avevo proferito parola, non era necessario perché lui sapeva esattamente che cosa pensassi.

“Dimenticalo.. almeno in quel senso, almeno per adesso..- finalmente Stefan si girò verso di me e mi guardò negli occhi- soffriresti perché non è abituato a stare con ragazze come te.”

“Come me?- finalmente parlai- Stai dicendo.. poco attraenti? Poco esperte?” insistetti sull’ultima parola.

“Elena, finiscila. Tu sei molto più attraente di quelle oche che mio fratello si scopa”

Io sapevo cosa faceva Damon, sapevo chi erano quelle donne…ma non l’avevo mai detto ad alta voce e sentirlo da Stefan, in quel modo, mi aveva fatto più male che nei miei pensieri.

Stefan fece finta di non accorgersene ma con gli occhi si scusò perché divennero più dolci e dispiaciuti e continuò a parlare “Non dico solo fisicamente, ma anche intellettualmente. Damon ha paura delle ragazze come te, non vuole innamorarsi perché ciò significherebbe mettersi in discussione.. e lui è così sicuro di sé, così orgoglioso.”

Accadde in quel momento. Vidi Stefan con occhi diversi, o meglio vidi il vero Stefan.

Lo vedevo come il mio migliore amico cretino, che pensava a divertirsi e non faceva altro che sparare cavolate, sì era questo ma infondo c’era molto di più…c’era la sua incredibile capacità di capire le persone in un attimo e una sensibilità come pochi.

“Io..” tentai di parlare ma lui mi accarezzò una guancia dicendomi “Ti farebbe soffrire e posso giurare su qualsiasi cosa che è l’ultima cosa che vuole… Ti dico solo di pensare a quello che ti ho detto, perché ci vogliono anni per costruire un rapporto e un attimo per sfasciarlo.”

In quel momento non capivo, non capivo abbastanza.. ma le sue parole si sarebbero rivelate così vere.

 

“Ringraziami” dice Caroline mentre sorride e mangia con nonchalance le noccioline che gli ho appena portato.

La guardo interrogativa e sospirando dice “Di averti presentato quel ragazzo sexy e disponibile. No, ma dico, gli hai guardato il culo?” in effetti l’ho fatto, ma non l’ammetterò mai di fronte alla mia amica, sarebbe capace di organizzarmi il matrimonio e tutta la vita dopo due giorni.

“Non ci ho fatto caso Care, sai com’è.. sto lavorando. E poi tu sei fidanzata, non dovresti guardare fondoschiena altrui”

“A proposito – Caroline scatta dalla sedia- sono già le ventuno e ho un appuntamento con Tyler!.. ci vediamo domani!- e mentre si allontana continua a parlare- e comunque stai mentendo perché ho visto mentre glielo guardavi!”

Proprio in quel momento nel locale entra Damon, saluta Caroline con un cenno della testa e subito dopo la sua attenzione ricade su di me.

“Che diavolo ci fai lì dietro?!” mi chiede, avvicinandosi, e io, senza neanche guardarlo, gli rispondo freddamente “Lavoro”

“Perché come cameriera?.. pensavo volessi fare la giornalista”

“In tempi di crisi..” dico e intanto prendo i bicchieri sporchi lasciati sul bancone da clienti appena usciti.

“Che succede? Jenna e Rick hanno una buona situazione economica, finché non spedisci il tuo curriculum a qualche giornale locale possono darti loro l’indispensabile no?”

Non voglio dirgli niente di quello che succede perché ho paura che, essendo molto amico di Rick, vada a dirgli qualcosa.

“Preferisco essere indipendente.”

“Andiamo Elena! Si vede lontano un miglio che sei preoccupata! Anche ieri con Stefan, prima di entrare nel bar, ho visto che ti toccavi nervosamente i capelli e eri completamente presa a raccontare qualcosa che ti turbava!- Ma è possibile che non posso nascondere niente?  A New York nessuno si accorgeva di nulla se qualcosa non andava, oppure faceva finta di niente per non essere annoiato- Non vedi che sono preoccupato per te?! Non pretendo di avere certi privilegi, come Stefan, ma dimmi almeno che non è qualcosa di grave, che hai qualcuno che ti aiuta… perché non ce la faccio a pensare che devi affrontare qualcosa da sola.”

Per poco non faccio cadere il vassoio per terra, sono arrabbiata perciò sbatto quest’ultimo sul ripiano e avvicinandomi inizio a parlare “E’ possibile che per ogni situazione, ogni minima cosa devi mettere in mezzo te stesso e Stefan? Non si tratta di voi dannazione, non ho più a che fare con voi da sei anni e so badare a me stessa!” dopo aver cacciato fuori tutto quello che mi passava per la testa mi calmo e metto una mano sulla sua “Scusami Damon, possiamo andare avanti? Dimenticare quello che è successo? Vorrei soltanto esserti di nuovo amica, poter contare su di te come un tempo.. ma se c’è questa tensione tra di noi e non mi sento libera di parlarti di qualsiasi cosa..”

Lui addolcisce l’espressione tirata che indossava poco prima e, stringendomi ancora di più la mano, annuisce.

“Hai ragione.. scusami tu. Se vuoi sono qui per ascoltarti, quando ti sentirai pronta.”

E’ stato più facile di quanto pensassi. Gli ho parlato con il cuore in mano e lui non mi aveva spinto via o equivocato tutto come succedeva di solito.. è cresciuto, è proprio un uomo ora.

Gli sorrido sinceramente e inizio a raccontargli tutto nei minimi dettagli.

“Tu e le tue stupide idee. –commenta appena finisco di parlare- Suppongo che te l’abbia già detto Stefan, ma se vuoi una mano sono qui…” sta per dire qualcos’altro quando gli squilla il telefono.

“Ehi –risponde- ciao piccola”

 


Salve!!

Finalmente potrete dire di sapere qualcosa di più su come sono iniziati i problemi per il trio..

Il capitolo è pieno di pensieri e ricordi, più che di avvenimenti..si può capire che Elena in questo periodo della sua vita non è molto spensierata e non fa altro che ripensare ai due fratelli.

Il Damon 21enne è immaturo, pensa a divertirsi con le ragazze e vuole un gran bene a Elena..ma non si capisce bene cosa prova per lei lei .

Elena dice di essere innamorata di lui, poi parla di "cotta"...insomma quella Elena ha solo 17 anni e non ha mai conosciuto l'amore, è normale che non abbia le idee chiare.

Lei e Stefan organizzano un piano, il fratello più piccolo (in questi ricordi) è molto legato a Elena ma non pensa a lei in "quel modo", o forse ancora non ne è ancora consapevole, quindi le sue parole su Damon sono senza doppi fini e le dice perchè vuole proteggerla.

Elena poi conosce Kol e ne sembra attratta... voi che ne dite? stanno bene insieme? forse è la volta buona che dimentica quei due :P

Damon e Elena sembrano riappacificarsi alla fine e poi arriva una chiamata. Chi sarà?

Mi sembra di aver detto tutto...non ho molto tempo ultimamente quindi non so quando potrò aggiornare.

Grazie mille per chi segue e chi recensisce, adoro leggere le vostre opinioni e supposizioni... a presto :)

 

 

 

  
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