"Mi chiedo solo perché è successo a te. Tu, che già quest’anno
ne hai passate tante e sei rimasta sola. Perché non qualche sfigato? Non lo
faccio capire, ma ci sto davvero male a vederti così. In questi mesi non ti
sono stato molto d’aiuto, però ho notato che qualcun altro ti ha dato
attenzioni, tra l’uomo rotelle (Artie) e il cristiano rasta (Joe), non so chi
dei due mi ha dato più sui nervi. Comunque ti ho osservato bene, non ti
interessano e i tuoi occhi cadono spesso su di me, anche se non mi parli e non
mi dai importanza. Il tuo silenzio parla ugualmente, pensi che non sarà una
situazione momentanea e questo potrebbe ostacolare i tuoi progetti. Io sono
sicuro che non andrà in questo modo. Ti ho respinto troppo volte ultimamente,
ma l’ho fatto solo perché non eri più la stessa, ti stavi trasformando in una
persona peggiore. Sappi solo che se hai
bisogno di me, non devi fare altro che chiedermelo, sei sempre la madre di mia
figlia e questo non potrà mai cambiare."
"Solo un microsecondo, non di più. Ti
fisso soltanto questi pochi attimi. Altrimenti tu cosa immagini? Che mi importi
qualcosa di uno come te, che quando si presentano dei problemi, scappi a gambe
levate? Ci sono già passata, non sei uno su cui contare troppo, per questo non
ti disturbo per la mia condizione. C’è Joe che mi aiuta con la fisioterapia ed
è davvero un bravo ragazzo. Nonostante tutto, di te mi importa eccome. Sei
stata la mia prima volta e una parte di me si sente ancora tua. Quindi a me
stessa non lo nego e prometto che quando riprenderò a camminare, tornerò da te
e ti confesserò quanto mi sei mancato in questo periodo. Verrò quando sarai
solo e triste e capirò che avrai bisogno del mio conforto. Non so se ritorneremo
insieme e forse le nostre strade si divideranno, visto i nostri programmi, ma
almeno so che nessuno ci capisce meglio di noi stessi, perciò in qualche modo,
ci saremo sempre l’uno per l’altra."