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Autore: SurviveYou    18/07/2012    1 recensioni
Questa è la prima volta che scrivo una FanFic qui, di solito le scrivo a penna sul primo foglio che trovo, anche perchè so che nessuno le leggerà mai. Ma stavolta voglio provare, spero vi piaccia. Parla di un nuovo arrivato che entrerà nella vita dei nostri idoli. Buona lettuta!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Toc Toc" sentii busssare alla porta ma ancora non ero in grado di capire se era un sogno o realtà. "

Ehi Blake, svegliati!" esclamò Will facendomi prendere un colpo,

"Scusa, ti ho spaventato?" mi chiese mortificato
"No,no tranquillo, adesso mi alzo"

l'uomo sorrise e mi lasciò, avviandosi al bagno.
M'infilai una felpa, il primo paio di jeans che trovai, frugando nella borsa e le mie converse alte blu. Mi avviai anche io in bagno, anche se non sapevo bene dove fosse;

"Se cerchi il bagno è qui, dove ci sarà sempre la fila" mi spiegò zio
"Scusate ragazzi ma sapete, le donne hanno bisogno di tempo per farsi belle...specialemente al mattino!" esclamò Emma dall'altra parte della porta
"Hai ragione, ma sbrigati!" gli rispose subito Will

Dopo 20 minuti di attesa, finalmente Emma uscì dal bagno. Così lasciai entrare Will che era arrivato prima di me e quando uscì fu il mio turno. Mi lavai il viso,i denti e cercai di sistemare i capelli che stamattina erano un po' spettinati, ma quand'è che non lo erano? Tornai in camera per mettermi gli occhiali, e per darmi un' ultima sistemata. Quando scesi in cucina, trovai la colazione pronta.

"Dai siediti e serviti pure" mi disse Emma sorridendo
"Prendo solo un succo, non mangio mai a colazione" gli rispondo educato
"Sei sicuro? Guarda che la colazione è il pasto più importante della giornata. Quando verrai a scuola con Will passa nel mio ufficio ho dei dèpliant che potrebbero interessarti" continuò la donna con uno sguardo che sprizzava gioia da tutti i pori.
"Accetta, se no ci rimane male! E devi sapere che Emma ha dei dèpliant su tutto" mi spiegò lo zio facendomi l'occhiolino
"Ok appena arrivo, vengo da te" gli risposi.

Qualche minuto dopo eravamo già in macchina, stavamo andando all'orfanotrofio per svolgere degli affari burocratici. Nell'auto c'era un silenzio incredibile ma poi Will esordì:

"Che ne dici di conoscerci meglio?"
"Si mi sembra una buona idea, se davvero vuoi firmare quei fogli e avermi in casa tua per un po', mi sembra lecito conoscerci" sorrisi,
"Sei un ragazzo intelligente!"
"Nella norma, mi piace la scuola...la mia materia preferita è letteratura"
"Ieri sera hai detto che ti piace scrivere"
"Si, scrivo tutto quello che mi passa per la testa, sono storie"
"Mai provato a scrivere una canzone?"
"No, ma un giorno potrei provare"
"Prima non te l'ho detto perchè c'era Emma, ma stanotte ti ho sentito gridare...vuoi dirmi qualcosa?" chiese l'uomo con tono amichevole,
"Oh...mi dispiace averti svegliato, ho fatto un brutto sogno...nient'altro..."
"Ok, se lo dici tu! Ma ricordati che quando vorrai parlare io ci sarò"
"Grazie"
"Eccoci arrivati" esclamò Will.

Quanto odio quel posto, anche l'odore mi da sui nervi. Entrammo e guidai lo zio alla segreteria, lo lasciai lì a discutere con il responsabile ed io intanto tornai nella mia vecchia stanza, avevo lasciato una cosa molto importante.
Quando entrai trovai tutto diverso, il ragazzo che aveva preso il mio posto aveva cambiato la posizione dei mobili. Mi fiondai sull'armadio, lo aprii e lì trovai il mio tesoro: il banjo che mi regalò papà, due giorni prima di morire. Lo tirai fuori e mentre uscii dalla stanza sentìì una voce chiamarmi da dietro alle mie spalle. Mi voltai e vidi Scott, un ragazzo di 19 anni che per qualche oscuro motivo mi aveva preso di mira, e non era da solo ma seguito dalla sua banda di idioti. Non dissi nulla e continuai a camminare verso la segreteria, ma due dei suoi scagnozzi mi bloccò e lui mi prese il banjo dalle mani.

"Pivello, era questo il tuo tesoro allora" disse osservando lo strumento,
"Si ma adesso ridammelo"
"Te ne vai?"
"E anche se fosse? Cos'è ti dispiace non vedermi più?"
"Si, per questo ti voglio salutare degnamente" riuscì a finire a mala pena la frase che scaglio il mio banjo contro il muro, lo strumento andò in mille pezzi.
"Ops, mi è sfuggito!" mi urlò contro ridendo
"Stronzo!" mi liberai dalla presa dei due imbecilli e gli saltai addosso, quello era l'unico ricordo di mio padre e lui l'aveva distrutto. Cominciai a picchiarlo con le lacrime agli occhi, non riuscivo a fermarmi era come se un demone si fosse impadronito del mio corpo.
"Fermo Blake" gridò Will alla vista della scena

L'uomo riuscì a staccarmi da Scott a cui ero riuscito a rompergli il setto nasale.

"Sta calmo!" continuava a ripetermi Will
"L'ha distrutto, senza esitare! Io lo uccido!" gridavo accecato dalla rabbia.

Alla fine riuscii a calmarmi un pochino, raccolsi i pezzi dello strumento e li misi nello zaino che avevo con me. Ripartimmo per andare a scuola dove avrei cominciato una vita nuova.

"Vuoi dirmi perchè ci tenevi tanto?" mi domandò Will
"Me l'aveva regalago papà...due giorni prima di morire..."
"Ok" mi rispose gentilmente, forse aveva capito che non me ne andava di parlarne. 

Tornati a Lima, Will mi portò al liceo McKinley cioè dove lui ed Emma lavorano e dove oggi avrei cominciato le mie nuove lezioni.

"Benvenuto al McKinley, Blake!" disse l'uomo mentre ricchiudeva la porta alle nostre spalle,
"Wow, è una bella scuola!"
"Già, vieni ti porto da Emma così firmi dei documenti per l'iscrizione"

Seguendolo notai che tutti mi stavano fissando, non era una bella senzazione ma non mi importrava. Nella folla mi sembrò di vedere la ragazza che mi urtò il giorno del mio arrivo...ma forse mi sbagliavo.

"Benvenuto Blake!" mi accolse Emma con un signore seduto di fianco a lei, visto così sembrava indiano,
"Grazie!"
"Io sono il preside Figgins e ti do il benvenuto nel mio liceo, tieni dovresti firmare qui e tu William dovresti firmare di qua" disse porgendoci dei fogli

Firmai velocemente e anche Will fece lo stesso.
"Bene Signor O'Connor, può seguire la Signorina Pillsbury e il Professor Schuester"
"Ok, grazie ancora!" dissi alzandomi e stringendogli la mano.

Usciti da quell'ufficio che sembrava essere quello di Emma, Will mi portò in un' aula prima di portarmi a lezione di spagnolo.

"Questa è l'aula del Glee, devo prendere dei fogli perciò aspettami un attimo" mi disse
"Ok"

Notai che c'erano molti spartiti sparsi per la stanza poi vidi il piano, la batteria e anche delle chitarre. Mi avvicinai ad una chitarra, la presi in mano e comincia a strimpellare.

"Quello è un accordo alla banjo" mi disse Will da dietro,
"Lo so, scusami se l'ho toccata ma non ho resistito" mi giustificai
"La sai suonare?"
"Si, un pochino"
"E sai anche cantare?"
"Si, non sono male"
"Ti andrebbe di fare parte del Glee Club?"
"Certo, sarebbe fico!" la musica mi piace davvero e poi così avrei conosciuto gente nuova,
"Allora prepara una canzone che alla 4° ora, ti esibirai per i ragazzi"
"Ma non si arrabbieranno? Cioè far entrare uno nuovo nel loro club"
"Tranquillo, ultimamente sono 3 i nuovi entrati e insieme a te c'è anche un' altra ragazza che farà il provino"
"Ok, se lo dici tu zio"
"Ci vediamo alla 4° ora in auditorium, saprai dove trovarlo"

Furono queste le ultime parole che mi disse, poi andammo a lezione. Non sapevo che zio insegnasse spagnolo e non era neanchè tanto male. Gli studenti che c'erano, non avevano preso tanto male il mio arrivo ma non esultavano nemmeno...la loro era indifferenza. Cercavo di seguire la lezione ma continuavo a pensare alla canzone da portare al provino, non avevo nessun idea...
Il suono della campanella mi riportò alla realtà.
 

 "Ehi Blake, lui è Finn, quaterback della squadra di football e membro del Glee" mi disse Will puntando il dito verso quel ragazzo alto e un po distratto,
"Ciao" lo salutai
"Ciao" mi rispose
"Finn ti aiuterà a muoverti nella scuola, finchè non avrai famigliarità con posto"
"Sarò una specie di guida" disse sorridendo il tipo
"Si, va benissimo!" 

Finn mi fece girare tutta la scuola, ed ora mi stava portando a mensa, dove lo aspettavano i suoi amici. Arrivati al tavolo, tutti mi guardarono ma non erano sguardi maliziosi oppure indifferenti. 
 "Ciao io sono Rachel, la fidanzata di Finn e loro sono Artie, Tina, Mike e lui con la cresta è Puck"
"Ciao io sono Blake, piacere di conoscervi"
"Ciao" risposero in coro,
"Noi facciamo tutti parte delle Nuove Direzioni, il Glee Club della scuola" specificò Rachel
"Farai il provino?" mi chiese Tina
"Si"
"Sappi che non puoi metterti contro di me, io sono la stella del Glee"  disse Rachel
"Piantala Rachel!" replicò Artie
"Sembri uno apposto" disse Puck squadrandomi da cima a piedi
"Che canzone porti all'audizione?" mi chiese Mike
"Non lo so ancora, devo decidere"
"Sbrigati perchè hai solo un' ora" mi disse Finn.

Dopo aver salutato tutti io e Finn ci dirigemmo a lezione di scienze. Ci sedemmo vicini, lui stava per addormentarsi sul banco mentre io stavo ancora pensando alla canzone...e forse l'avevo trovata. Appena suonò la campanella io, Finn e Rachel andammo nell'auditorium. Quesl posto era fantastico, appena entrai capii che solo lì dentro mi sentivo bene. Andai dietro alle quinte lasciando i due fidanzatini in sala, sul palco c'era l'altra ragazza che stava cantando. Si chiama Juliet e ha portato Grenade di Bruno Mars, la sua voce era stupenda e forse era la più bella voce che io abbia mai sentito in vita mia. Rimasi quasi folgorato, perchè oltre ad essere brava era anche molto carina. Aveva i capelli biondi e mossi che le scendevano sopra le spalle, due occhi verdissimi e un sorriso bellissimo. Appena finì di cantare che venì dietro le quinte, mi aveva fatto un 'in bocca al lupo' velocissimo ma fondamentale per me.

"Sono Blake O'Connor e canterò I won't let you go di James Morrison"
"Prego, quando vuoi"

In sala seduti c'erano i ragazzi che avevo conosciuto a pranzo, mi sorridevano. In più c'erano altri volti che non avevo ancora visto. E proprio tra quelli vidi la ragazza della stazione, sorrideva e sussurava qualcosa ad un' altra vicino a lei.
Ecco il mio momento, o la va o la spacca!

"When it's black
Take a little time to hold yourself
Take a little time to feel around
Before it's gone

You won't let go
But you still keep on falling down
Remember how you saved me now
From all of my wrongs, yeah

If there's love just feel it
If there's life we'll see it
This is no time to be alone, alone, yeah
I won't let you go

Say those words
Say those words like there's nothing else
Close your eyes and you might believe
That there is some way out, yeah

Open up
Open up your heart to me now
Let it all come pouring out
There's nothing I can't take

If there's love just feel it
And if there's life we'll see it
This is no time to be alone, alone, yeah
I won't let you go

If your sky is falling
Just take my hand and hold it
You don't have to be alone, alone, yeah
I won't let you go

And if you feel the fading of the light
And you're too weak to carry on the fight
And all your friends that you count on have disappeared
I'll be here, not gone, forever, holding on, oh

If there's love just feel it
And if there's life we'll see it
This is no time to be alone, alone, yeah
I won't let you go

If your sky is falling
Just take my hand and hold it
You don't have to be alone, alone, yeah
I won't let you go

I won't let you go
I won't let
I won't let you go, no
I won't let
I won't let you go Won't let you go"


Alla fine della mia performance tutti erano in piedi e mi applaudivano, non ho mai pensato di essere bravo a cantare...anche Juliet era in piedi sorridente. Juliet salì sul palco insieme a me, era ora del verdetto finale.

"Complimenti ragazzi, avete due voci splendide!" ci fece i complimenti Will
"Grazie" disse Juliet fissando il pavimento dall'imbarazzo
"Grazie"

Ci tenne un po' sulle spine...

"Complimenti ragazzi siete stati ammessi tutti e due!"
"Wow, fico!" non riuscì a finere la frase che la ragazza mi saltò addosso dalla gioia
"...Oddio scusa..." mi lasciò subito
"Tranquilla"
"uooooooooooooh" i ragazzi gridavano dalla felicità.

Quando scendemmo giù dal palco, gli altri componenti del Glee ci vennero ad accerchiare. Ci sedemmo tutti in platea, per conoscerci meglio, compreso Will.

"Complimenti!" mi fece Finn dandomi il cinque
"Che ne dite di presentarci e conoscerci meglio?" propose una ragazza bionda e dagli occhi blu
"Ok"
"Formiamo un cerchio e i nuovi arrivati vanno al centro" propose un ragazzo biondo e con delle labbra enormi,
"Inizia tu Juliet" disse Rachel
"Ok, mi chiamo Juliet Londy vengo dalla California e sono arrivata qui perchè mio padre ha avuto un trasferimento. Lavora in un'azienda. Sono una persona molto timida, però sono simpatica e solare"
"Ora tocca a Blake" gridò Finn
"Ciao io sono Blake O'Connor, sono un ragazzo timido come Juliet" e tornai a posto
"Perchè sei qui?" mi chiese Kurt il ragazzo uno dei due ragazzi gay,

Guardai Will negli occhi, e lui mi fece un cenno come per dire -A loro puoi dirlo-

"Sono orfano di entrambi i genitori e adesso che ho 16 anni posso decidere dove andare e per questo sono qui...sono il nipote di Schuester"
"Già, lui è mio nipote" ribadì Will
"Ci dispiace per te, ma ti capisco io ho perso mia madre quand'ero ancora un bambino" disse Kurt stringendomi la mano,
"Si ti capisco ache io...dato che mio padre è morto ed io non l'avevo nemmeno conosciuto" aggiunse Finn
"Adesso non dovete avere pietà di me, io sto bene!" dissi agli altri ragazzi con il sorriso dato che si erano oscurati un po' tutti.
"Ci vediamo domani, adesso tutti a casa" gridò Will dalla sua scrivania,
"Ciao a domani" ci salutammo tutti
Mentre uscivo dall'auditorium la ragazza della stazione mi raggiunse,
"Ehi, non pensavo di rincontrarti ancora" disse sorridendo
"Quinn...giusto?"
"Esatto, sei stato bravo!"
"Grazie"
"Mi dispiace per i tuoi...sai io ho avuto molti problemi in questi anni"
"Mi dispiace"
"Quando ti va di parlare chiamami" la ragazza mi prese il braccio e con un pennarello nero mi scrisse il suo numero di cellulare.
"Vale la stessa cosa per te!" aggiunsi e feci lo stesso gesto che lei fece con me, le diedi il mio numero.

Dopo alcuni minuti ci lasciammo, e Will uscì dal suo ufficio.

"Quella è Quinn Fabrey, era capitano delle Cheerios, le cheerleader della scuola"
"Wow, adesso non è più una cheerleader?"
"No ha avuto dei problemi in questi anni"
"Ok"

Tornati a casa c'era già la cena pronta, ed Emma era su di giri per me.

"Ho saputo che fai parte delle Nuove Direzioni!"
"Già"
"Ed è stato anche molto convincene, è stato ammesso a pieni voti" aggiunse zio
"Sono comtenta per te, di sopra ti ho lasciato i dèpliant di cui ti parlavo stamattina" disse sorridendo
"Grazie"

La cena fu deliziosa, Emma era una cuoca favolosa e per educazione anche stasera l'avevo aiutata con i piatti.

"Adesso va a dormire che domani si torna a scuola"
"Si, buonanotte a tutti!" li salutai, lasciandoli soli finalmente.
 
Mi svestii, levai gli occhiali e mi infilai sotto le coperte. Non riuscivo neanche ad addormentarmi, così cercai di ricordarmi i nomi di tutti i miei nuovi amici:
Finn, che da quello che avevo capito era come una specie di leader
Rachel la sua petulante fidanzata che voleva sempre l'attenzione su di lei
Juliet, la ragazza nuova e carina e molto timida
Quinn, l'ex capitano delle Cheerios
Santana e Brittany le due ragazze lesbiche, che avevano due caratteri molto diversi ma forse è proprio quello il loro forte
Kurt e Blaine la coppia gay, tutti e due molto simpatici
Mike e Tina la coppia asiatica
Artie, il ragazzo in carrozzella appassionato di cinema
Puck, il bello e cattivo ragazzo, secondo me infondo è molto sensibile
Sugar e Rory, rispettivamente la ricca e l'irlandese che parlava in modo strano
Sam e Mercedes, lui è il ragazzo biondo con le labbra grandi mentre lei è la ragazza di colore con carattere la classica Diva mancata che se deve dirti qualcosa te lo dice in faccia
Joe, il Gesù teenager da quanto ho sentito in auditorium.
Sono dei ragazzi davvero gentili, non mi hanno giudicato neanche un momento. Mi piacerà stare qui!
  
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