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Autore: ShimizuBookman_    18/07/2012    2 recensioni
Lui amava gli esseri umani, e loro amavano lui.
Non amava la persona singola, ma tutti coloro che potessero dargli quello che voleva.
Allora perchè una singola, piccola ragazza poteva cambiarlo così tanto?
{ Breve ff Izaya x Another Character}
Fic dedicata alla mia migliore amica, ti voglio bene amore!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izaya Orihara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In una mattinata assolata e noiosa, un altrettanto noioso ma spensierato Izaya, si stava dondolando sulla sedia girevole dell'ufficio, in attesa che la sua segretaria, Namie, entrasse con qualche buona notizia.
Buttò a terra una pedina con l'indice, girando l'anello argentato sul dito e ammirando i riflessi del sole su quest'ultimo, con apatia.
Lui, che trovava sempre emozione, in una giornata apatica come quella.
- Izaya.
Quando una voce femminile lo distrasse dai suoi pensieri buttò a terra la scacchiera facendo cadere e rompere alcuni pezzi di quest'ultima, liberò una risatina isterica e divertita, ammirando l'unico pezzo, il cavallo, che era rimasto intatto sulla scrivania.
- Cosa vuoi Namie?
- Credo di aver risolto quello che mi hai chiesto su Amane. A quanto ne so.. vive al quinto palazzo del quartiere numero 12, altro non so. Ti ho procurato anche un paio di chiavi come mi avevi ordinato..
- Perfetto, perfetto!
Girò velocemente sulla sedia, ridendo a pieni polmoni e osservando il cavallo fra le dita, lo riposò e lo guardò da molto vicino, con un sorriso divertito.
- A quanto pare, Amane, siamo solo all'inizio.
Prese tutto quello che gli occorreva, infilando il proprio giubbotto con il pelo e un paio di morbide scarpe da ginnastica scure, le stesse di sempre, non si degnò nemmeno di ringraziare Namie e di salutarla, uscendo in tutta fretta.
- Se non riuscirò a farmi amare da tutti, vorrà dire che farò innamorare di me Amane alla follia!
Con brevi saltelli sulle strisce pedonali, giunse al quartiere che si era annotato su un foglietto, aprendo la porta con la copia delle chiavi e salendo le rampe degli scalini a due a due, senza sentire lo sforzo dei cinque piani di scale che gli frapponevano.
Entrò nell'appartamento, anzi, sarebbe meglio dire che sfondò direttamente la porta, guardandosi intorno.
- Shimizu? sei tu?
La voce della piccola Amane lo catturò da subito, allargando un sorriso poco raccomandabile e chiudendo la porta a chiave, oltre alle proprie spalle, salì le scale e andò incontro al suono.
- No, non sono Shimizu.
Entrò in camera e la guardò, stesa sul letto con l'accappatoio, i capelli ricci e corti erano arruffati intorno al viso incorniciato da essi.
- Tu! Che ci fai qui?! come fai ad avere le chiavi del mio appartamento?!
- Ho i miei metodi, Amane.
- Maniaco! Sei un vecchio maniaco!
Afferrò la prima cosa che trovarono le sue mani, ossia il cuscino, e glielo tirò in pieno viso, facendolo ridacchiare, nervoso.
- Strano il fatto che mi chiami maniaco visto che l'unica svestita qui sei tu e il fatto che mi chiami vecchietto nonostante abbia solo ventitrè anni.
Le bloccò il polso, appoggiandosi al letto con un ginocchio e, senza che la ragazza se ne fosse accorta in tempo, l'asciugamano era già strappato via dal coltello di lui, che però era ancora nella sua tasca.
- Co-come hai fatto?!
Si coprì, imbarazzata e cacciando un piccolo urlo, tirandogli una serie di cuscini, tutti quelli che aveva e che lui evitò senza difficoltà.
- Non fare così, o mi fai pentire di essere venuto.
- Non usare quel tono con me, Izaya!
- Quale tono?
Finse un tono innocente, prima di chinarsi e strofinare le ciocche sul suo collo, baciandolo con più dolcezza del solito, addolcendo lo sguardo.
- N-non fare così..
Sentì la ragazza sciogliersi sotto il calore del proprio corpo, arrendendosi piano sul letto, lasciando che le labbra di lui premessero sulle sue prima con delicatezza e poi con decisione, stringendo il polso fra le dita.
- M-mi fai male, Izaya..
- Non ho poi così tanta forza, eppure sei così fragile.. non vorrei che ti rompessi in piccoli pezzi mentre lo facciamo..
- Frena, fare cosa?!
- Amane.. sei vergine?
Senza nemmeno rendersi conto di ciò che le aveva chiesto, gli tirò un breve schiaffo sulla guancia, con poca forza.
- Che domande fai, pervertito!
- è solo una domanda.
Concluse calmo, e vedendolo così tranquillo, Amane trasse un lungo respiro e annuì, stringendo il lenzuolo fra le dita e sgualcendolo.
- Si vede. Non un graffio, un segno di morso, niente. 
Mentre parlò si tolse la giacca e i pantaloni, rivelando che sotto di essi non indossava biancheria intima.
Le mani esperte di lui si mossero velocemente sulle curve di lei ad occhi chiusi e timidamente, strinse ogni tanto il pugno sull'angolo del cuscino, stropicciandolo. Scorse la lingua sul collo e poi sempre più giù facendole venire i brividi lungo la schiena e facendogliela inarcare appena; tracciò l'ombelico con la punta di essa, per poi risalire fino alle labbra. 
La baciò con la lingua, ritraendosi e lasciando un piccolo rigolo di salive fra di esse, posizionandosi correttamente.
Mentre sentì il corpo freddo di Izaya entrare nel proprio caldo, strinse maggiormente le unghie sulle lenzuola, accettandolo dentro di sè ed alzando il bacino, andando incontro ad ogni movimento che lui le proponeva.
Implorante, con tono languido, gli pregò di fermarsi.
Lui non lo fece.
Dopo altre e poche delicate spinte venne in lei, inarcando la schiena e strozzando il suo nome sulle labbra, mentre lei liberò quello di lui con un sospiro contento, graffiandogli a più riprese la schiena, mentre si accasciava su di lei.
- Scusami, Amane.
Mormorò, rompendo il silenzio che si era creato fra i due.
- Perdonami, Amane, ma voglio a tutti i costi farti innamorare di me. Io ottengo sempre ciò che voglio.
Lei intanto finse di dormire, sorridendo a quelle parole.
Non lo odiava, almeno non più. Provava un grande sentimento per lui nonostante si conoscessero ormai da soli pochi giorni, non l'avrebbe mai ammesso.
Non lo ammetteva nemmeno a se stessa, tanto era chiusa in sè.
Si limitò a sorridergli, stringendo in un pugno la maglietta nera scollata di lui abbandonata sul guanciale, respirando il suo profumo.
Le baciò la guancia, indossando la giacca e chiudendola, lasciandola addormentata con quel piccolo regalo da parte sua.
- Se mi perdonerai, sai dove trovarmi. Saprai sempre dove trovarmi.
Mormorò accanto alle sue labbra, prima di ritirarsi e uscire dalla porta.
Avrebbe mai, scavato un posto nel cuore di Amane?
E Amane, sarebbe stata capace di farsi amare da Izaya?



  
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