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Autore: Lady Lunete    18/07/2012    6 recensioni
Una Marcus/Dydime dal punto di vista di Marcus. Un Marcus quasi letteralmente divorato dal dolore per la perdita dell'unica persona che sia mai contata qualcosa, nella sua vita: Dydime, la sua sola felicità. QUESTA STORIA SI è CLASSIFICATA PRIMA NEL CONCORSO SUL FORUM "A song and a prompt! It's your choise." DI KHIKA LIZ.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Didyme, Marcus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Precedente alla saga
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NDA di Lunete: Di solito preferisco "parlare" coi lettori alla fine, ma...credo che questa One-shot abbia bisogno di essere spiegata all'inizio.
Il prompt scelto era "c'era una volta,è morto" con la frase "Quando ci provi al meglio che puoi, ma non ottieni ciò che vuoi. Quando ottieni ciò che vuoi, ma non è ciò di cui hai bisogno".
Passiamo alla storia: il punto di vista appartiene sempre a Marcus, è lui che pensa sia in prima che in terza persona. Terza persona perchè...è un uomo (vampiro, pardon) divorato dal dolore per la perdita della vampira della sua vita. Mi sembrava rendesse meglio il suo tormento, poi boh, magari sbaglio...L'ultima parte in corsivo, è un ricordo di Marcus, in un giorno qualunque, con la sua Dydime.
Mi pare di aver detto tutto, perciò vi lascio alla lettura!!

Ringrazio di puro cuore chiunque legga il mio "delirio". Grazie, grazie,grazie.

 


∞ MEANINGLESS LIFE ∞
 

Mi trovo davanti a questo cumulo di cenere e l’unica cosa a cui riesco a pensare è: “Com’è potuto accadere?”. Perché non può essere successo per davvero. Dydime non può essere…
 
Una mano si poggia sulla mia spalla. Aro deve star male quasi quanto me. Dydime era sua sorella, dopotutto. Ma proprio per questo motivo lui riuscirà a superare il suo dolore: perché lui non ha perso la sua Sulpicia. Non ha perso la sua unica ragione di vita, la sua felicità.
 
 Io ho perso tutto. Che senso ha per me continuare a vivere?
 
Mi scosto dalla mano confortante di Aro. Non mi importa neppure che abbia sentito i miei pensieri. Nessuno riuscirà mai a capire del tutto il mio dolore.
 
Il dolore di chi sa che non riuscirà mai più a sorridere.
 
L’unica cosa che riesco a sentire, a parte questa sofferenza insopprimibile, è la sensazione che ad essere morta non sia  stata solo Dydime. La sensazione che con lei  sia morto anche io.
 
Marcus.
 
Niente ha più importanza senza di lei, la mia felicità.
 
Neppure l’esistenza senza vita di Marcus ha importanza. Perché, sì, Marcus c’era, una volta. Ora, però, è morto.
 
Ora non rimane più niente dell’uomo che è stato insieme a Dydime: l’unica vampira ad aver reso sensata la sua vita, riempiendola di felicità e amore.
 
Ora, sono un morto che cammina. Dydime si vergognerebbe di me: non ha neanche senso uccidermi.
 
***
 
Quando ci provi al meglio che puoi, ma non ottieni ciò che vuoi, cosa fai?
 
Continui a destreggiarti tra le mille situazioni senza senso e senza importanza di questa pallida quanto insignificante imitazione di vita. E a che scopo, eh, Marcus?
 
Qualcuno riuscirà mai a dare un senso a questa mia patetica vita?
 
Non ho idea di quanto tempo sia passato da quando Dydime non c’è più. Non mi importa.
 
Non mi importa, perché lo scorrere degli anni non può toccare chi è morto dentro.
Non può toccare chi non ha più un cuore capace di provare emozione.
 
Non mi importa, perché lo scorrere degli anni non mi restituirà la mia felicità.
 
Non mi restituirà lei… Dydime.
 
***
 
È solo quando ottieni ciò che vuoi, ma non è ciò di cui hai bisogno, che capisci dove hai sbagliato.
 
Comprendi che quello che pensavi di desiderare, in realtà non lo volevi. Perché non ti è necessario.
 
Non volevi una nuova ragione di vita: Aro si è sbagliato.
 
Aiutare i Volturi non ti interessa. Lo fai perché è tuo dovere, perché hanno bisogno di te. Ma dei loro piani, delle loro idee… non te ne importa niente. No.
 
Tu rivuoi indietro la tua ragione di vita. Quella ragione che è morta e che mai più potrà tornare da te.
 
Ho capito.
 
Marcus non è semplicemente morto insieme alla sua Dydime.
 
Marcus ha cessato di esistere.
 
Niente mi tocca, niente mi percuote.
 
Il tenue soffio d’anima che avevo ritrovato con Dydime, quella leggera parvenza di umanità che mi faceva credere di non essere un completo mostro, se n’è andata definitivamente. È sparita nei meandri del Non-Essere, il luogo del non ritorno. L’unico luogo che conosco che sia peggiore dell’ Inferno. Il luogo del Niente. Cosa ho fatto di male per essere così maledettamente dannato?
 
Perché da quando Dydime è morta, Marcus non esiste più?
 
Forse è perche con lei sono stato troppo felice?
 
Che importanza ha, ora?
 
Lei non c’è più e io…
 
 Io. Non. Esisto. Più.
 
Dydime…
***
 
 
“Cosa stai facendo?”
 
Ecco, ho fatto un’altra brutta figura. Perché, perché,perché devo essere così imbranato? Perché solo  con lei, poi?
 
Dydime ride, mentre si alza elegantemente da terra. La sua risata…ah…che meravigliosa melodia…
 
“Coglievo una rosa, non vedi?” muove il fiore appena raccolto dal roseto alle sue spalle davanti ai miei occhi, prima di mettermelo sotto il naso. “Non è bellissima e profumatissima, Marcus?”
 
Sorrido racchiudendo le sue mani con le mie. Le do un bacio sul naso sottile: “Mai quanto te.”
 
Dydime sorride, radiosa come non mai. Sorridono perfino i suoi occhi, rossi come la rosa che tiene in mano.
 
 E io mi sento tremendamente felice. Così tanto che il mio cuore morto sembra essere ritornato di nuovo in vita. Sì, posso sentirlo scoppiare di felicità. Solo perché Dydime è qui, con me, e mi sorride, con il suo viso a forma di cuore che lancia alcuni tenui bagliori sotto il cielo coperto di nuvole,  e i capelli lunghi e neri raccolti in un’unica treccia, che tiene poggiata sulla spalla sinistra.
 
Quando Dydime sorride, tutto il mondo ritrova il suo posto originario e io… io mi sento completo.
 
Mi accarezza la guancia destra con la sua mano delicata: “Cosa c’è, marito mio? Non sei felice?”
 
La stringo addosso a me cingendole i fianchi: “Al contrario, moglie mia, sto morendo dalla felicità.”
 
Un attimo prima che le nostre labbra si sfiorino, lei mormora: “Allora moriremo insieme, Marcus…”
 
Ti sbagli. Mi hai lasciato indietro.
 

Ω THE END Ω
 


GIUDIZIO DELLA GIUDICIA KHIKA LIZ


1- Meaningless Life, di Supernova94

73.2 punti 
 
Grammatica: 14,2/15
Lessico e stile: 15/15


Ho poco da dire sulla grammatica che davvero è stata praticamente impeccabile, a parte per qualche errore di distrazione ed una espressione un po’ troppo ridondante. Per quanto riguarda la punteggiatura l’unica pecca è stato un inciso che io avrei messo e quei puntini di sospensione forse troppo utilizzati. Poi c’è un verbo che avrei messo diversamente, ma niente di grave. 

Utilizzo del prompt 9/10
Utilizzo della frase 10/10 
 
Prompt e frase utilizzati davvero bene. Il prompt, poi, anche se non l’hai nominato, c’era. Era tangibile, perché quella di Marcus era davvero una favola finita per sempre. 
La frase, che c’era, è stata usata davvero bene. Complimenti. 

Gradimento personale 10/10
Originalità e trama 15/15


Ho adorato lo scambio tra la prima e terza persona, nella narrazione. Il fatto che Marcus si rivolgesse a se stesso con la terza persona, perché quel se stesso non c’era più, era morto. Questo scambio mi ha permesso di sentire tutto il dolore, la tristezza della sua perdita. 

Per un totale di: 73.2/ 75


Un gran bel punteggio. I miei complimenti, un primo posto meritatissimo. Grazie per aver partecipato ed alla prossima! 
  
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