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Autore: Laila__    19/07/2012    6 recensioni
«E’ per caso una minaccia Styles?» chiesi facendo un passo nella sua direzione, ormai eravamo a pochi centimetri di distanza.
«No, prendilo come un avvertimento Adams» disse lui eliminando del tutto lo spazio rimasto tra di noi.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.

 



Capitolo 1:
Little Ray Of Sunshine


Era passato ormai un anno e mezzo da quando avevo lasciato l’Inghilterra per andare alla ricerca di me stessa. Troppe cose erano successe, troppo dolore e troppa delusione mi avevano portato a dubitare di tutto e di tutti, ma soprattutto di me stessa, così l’unica soluzione che trovai giusta in quel momento fu quella di partire con uno zaino in spalla, qualche soldo in tasca e un sacco di speranza.
Ora però ero tornata più forte di prima e pronta a ricominciare la mia vita, senza più scappare e senza più soffrire.
 
Uscita dall’aeroporto presi un taxi  e mi diressi subito dal mio amico di infanzia Louis, la persona più importante che avessi sulla faccia della terra, il fratello maggiore che avrei sempre voluto avere. Lui era stato l’unico a starmi vicino nei momenti bui della mia vita e ad accettare la mia decisione di lasciare l’Inghilterra. Ricordo ancora le parole che mi disse quando me ne andai “Buona fortuna pulce, io sarò qui ad aspettarti” e dandomi un bacio sulla guancia mi aveva vista partire.
Sapevo che era diventato una celebrità, che aveva partecipato ad X factor e che ora era amato e desiderato da tre quarti della popolazione femminile mondiale, ma per me non cambiava nulla, era sempre il mio piccolo raggio di sole.
 
Ero arrivata con molta nonchalance e con molti bagagli nel suo nuovo appartamentino e avevo bussato con insistenza per farmi aprire la porta. Era da un anno e mezzo che non ci vedevamo e speravo con tutta me stessa che avrebbe apprezzato la sorpresa.
La porta si aprì e mi ritrovai davanti un ragazzo in biancheria intima, con un cespuglio di ricci scomposti che nascondeva due grossi occhi verdi. In quel momento pensai di aver sbagliato indirizzo e farfugliando delle scuse feci per andarmene, ma quel ragazzo mi bloccò.
«Cerchi qualcuno?» chiese.
«Credo di aver sbagliato casa, scusami» risposi girando sui tacchi senza nemmeno aspettare che mi rispondesse. Ma non appena feci il primo passo sentì provenire da dietro il ragazzo qualcuno che chiedeva chi fosse alla porta, e quel qualcuno aveva una voce che avrei riconosciuto tra mille. Buttai i borsoni a terra dirigendomi verso la porta gridando il nome del mio raggio di sole e scansando l’altro tipo, che per tutta risposta mi prese per il braccio e mi tirò a se.
«Dove credi di andare? Chi diavolo sei?» mi chiese fissandomi scioccato. Stavo per rispondere ma Louis mi precedette.
«Ginny?? Ginny sei tu??» chiese incredulo, spalancando gli occhi.
«Si mio piccolo raggio di sole!!» risposi ridendo e strattonandomi dalla presa del riccio.
«Lasciala Harry!» ordinò e così quel certo Harry fece, liberandomi e lasciandomi la possibilità di abbracciare finalmente il mio amato amico.
 
«Resti qui con noi vero?» mi chiese Louis tutto emozionato «C’è posto per te, così puoi ristabilirti senza grossi problemi»aggiunse girandosi verso quello che scoprii essere il suo coinquilino nonché uno dei membri della band per chiedere conferma. Il ragazzo per tutta risposta alzò le spalle «Come ti pare Lou».
«No no Louis non voglio disturbare, so che sei impegnato e poi credo che non sia giusto neanche nei confronti del tuo amico» dissi rivolgendo uno sguardo al cespuglio.
«Ah non preoccuparti per Harry, sono sicuro che farete amicizia, è un ragazzo simpatico e poi non gli dai fastidio, vero Harry?» chiese retoricamente.
«No no figurati»disse in tono sarcastico alzandosi dalla sedia «Vado a farmi la doccia che ho un appuntamento stasera» e uscì dalla cucina.
 
Dopo una serie di lunghe e insistenti suppliche di Louis, accettai la sua offerta di restare un po’ a casa sua, ma solo fino quando non avessi trovato un lavoro e un appartamento dove stare.
«Sono felice che resti, molto!! Dormirai con il sottoscritto» disse alzandosi e raccogliendo i miei bagagli «Mi segua mia signora così che io possa mostrarle la nostra alcova» rise e iniziò a salire le scale che si trovavano in fondo allo stretto corridoio.
La casa era carina, molto accogliente e ordinata, fatta eccezione per la camera di Louis che invece era il delirio più totale, ma non me ne stupivo, era sempre stato molto disordinato, come me del resto. Mi sedetti sul letto matrimoniale che era ricoperto da vestiti e scarpe.
«Quanti vestiti hai?»chiesi incredula, smuovendo quella montagna di stoffa.
«Tanti»rise e si avvicinò a me prendendomi la mano «Ora si faccia bella signorina che stasera la porto fuori»mi face un elegantissimo bacia mano e mi lasciò a prepararmi.
 
Uscii dalla doccia avvolta da un asciugamano che avevo trovato appeso nel bagno e andai in camera. Grazie a Dio Louis e Harry avevano il bagno nella stanza, quindi avevo più libertà di fare le cose con la calma. Mi tolsi l’asciugamano e infilai gli slip, andando a cercare in valigia un reggiseno che non trovavo. In quel momento ovviamente, perché la sfiga mi assiste sempre, entrò il coinquilino di Louis senza bussare. Mi tirai su di colpo coprendomi come potevo con una maglia arraffata in velocità.
«Oh scusa, non mi ero ricordato… Non dovresti stare nuda in una casa con due ragazzi» disse squadrandomi dalla testa ai piedi.
«Tranquillo, magari la prossima volta bussa prima di entrare»risposi irritata dal fatto che continuasse a squadrarmi.
«Si scusa ma sai com’è, non sono abituato ad avere sconosciuti in casa» mi disse in tono che io trovai molto sarcastico «Ora se vuoi scusarmi vado, ho da fare» prese una maglietta che si trovava a terra e uscì dalla stanza lasciandomi di stucco, “Che stronzo!” pensai vestendomi. Anche se non ci conoscevamo non serviva farmi pesare il fatto che Louis mi avesse quasi costretto a restare in quella casa con loro e invece lui lo faceva.
 
Scesi le scale e andai in salotto, dove trovai Louis intento a guardare la televisione.
«Lou io sarei pronta»dissi avvicinandomi, lui si girò e mi fischiò.
«Sei uno schianto pupa! Per una volta non guarderanno tutti me» disse ridendo. Si alzò 
«Vado solo un secondo a cambiarmi la maglia, torno subito» e così dicendo corse su per le scale.
Mi appoggiai al muro guardandomi i piedi, ero stanca ma felice di passare un po’ di tempo di nuovo con Louis, mi era mancato molto in questo anno e mezzo e una serata in sua compagnia era esattamente ciò che mi serviva in quel momento.
Scese le scale seguito da Harry, dovevo ammettere che non era per niente un brutto tipo, anzi lo trovavo particolarmente attraente, peccato che mi sembrasse tanto uno stronzo.
 
«Non credo di andare molto a genio al tuo amico» dissi sorseggiando una birra fresca «Anzi, credo che se potesse mi sbatterebbe fuori molto volentieri».
«Non ti preoccupare, oggi aveva la luna storta, sai è un ragazzo emotivo però non è cattivo, ha solo bisogno di tempo» mi rispose Louis sorridendo dolce.
«Lo spero… Beh dai raccontami un po’ della tua vita adesso, quando ti ho lasciato non eri un sex symbol!» risi e lui fece lo stesso annuendo consapevole. Era buffo come dopo così tanto tempo che non ci vedevamo, le cose tra di noi fossero così naturali, come se non fossi andata via per un anno e mezzo e lui non fosse una superstar. Iniziò a raccontarmi tutto dall’inizio, dal suo primo provino a X factor, a quando si erano formati One direction, ai primi successi fino ad arrivare a dove sono adesso.
«Caspita! Sono davvero fiera di te, hai realizzato il tuo sogno, anche se tanto sapevo benissimo che ce l’avresti fatta, tu sei nato per questo»gli sorrisi quasi commuovendomi «Ora però basta con queste sviolinate sennò la mia reputazione di stronza va a farsi benedire»aggiunsi ridendo.
«Tanto con me non attacca, so benissimo che sei uno zuccherino dolcissimo»rise e io gli feci una linguaccia con annesso dito medio.
 
La serata passò allegramente tra chiacchiere e risate, gli raccontai un po’ di aneddoti del mio viaggio, dei posti in cui ero stata e delle persone che avevo conosciuto, invece lui mi racconto di fans impazzite pronte a tutto e di scene che mi fecero sbellicare dal ridere. Quella sera alzammo anche un po’ il gomito, ma in fin dei conti dovevamo festeggiare la nostra rinnovata unione, dalla quale nasceva una deficienza che sfiorava i limiti dell’indecenza. Tra me e Louis non so chi fosse il più stupido, ciò nonostante non ci stancavamo mai di fare stronzate in giro ridendo e scherzando come pazzi.
Rientrammo in casa all’incirca alle due del mattino, facendo un casino bestiale, non la smettevamo più di ridere perché Louis era scivolato dal marciapiede finendo con il culo a terra.
Andammo in camera e continuammo a ridere e a bere fino alle quattro del mattino, addormentandoci poi uno sopra all’altro con un sorrisino ebete stampato in faccia.


Note d'autore:
Salve a tutti, questa è la prima Fan Fiction che pubblico qui su EFP, quindi siate clementi se fa un po' schifo!
Spero vi piaccia, ciao :)
  
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