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Autore: thecouchcarrot    19/07/2012    5 recensioni
Dean lavora nel settore vendite e si è appena trasferito nel quartiere, e il suo vicino è definitivamente matto da legare.
Dal capitolo 30: Dean strinse le palpebre. “Non sono adorabile, i copriteiera sono adorabili.”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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A/N: Bambini miei! Miei deliziosi bambini innamorati delle storie gay erotiche! Vi ho preparato un altro capitolo. Spero vi piaccia. Ci ho lavorato senza sosta.

Per coloro di voi che hanno recensito, vi amo. Lo so, lo so, la nostra relazione è troppo recente per iniziare già ad usare la parola con  la L ma non posso evitarlo. Vi amo, via amo, vi amo! La vita è breve, e mi rifiuto di nascondere i miei veri sentimenti! I vostri cavalli sono nella mail. Le munizioni vengono vendute separatamente.

Per questo capitolo, se recensirete io ... uh ... io vi farò i biscotti! E scriverò più in fretta, cosa che ... alla fine di questo capitolo, penso potreste desiderare.

Non ho detto nulla! Nulla! Non ho detto nulla!

Commence il capitolo!


(Introduzione dell'autrice thecouchcarrot)

">thecouchcarrot)

CAPITOLO 9
 
Castiel e Dean spesero le prime ore della Nevapocalisse svaccati sul divano a mangiare pappa d’avena e guardare tutti i film della seria di Fast and Furious.
 
“Ciò che trovo strano,” disse Dean “è che io ho ancora la corrente. Viviamo sullo stesso lato della strada e tutto il resto. Dovremmo essere sulla stessa linea …”
 
“Oh, la mia interruzione di corrente non ha nulla a che fare con la linea elettrica.” Disse Cas con nonchalance. “Ho fatto esplodere un fusibile e non avevo un rimpiazzo.”
 
Dean si fermò col cucchiaio per aria. “Cosa? Come?”
 
Cas deglutì un’altra cucchiaiata. “Avevo diversi apparecchi accesi, e penso ci sia stato un corto circuito. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.”
 
“Apparecchi?” Chiese Dean.
 
Castiel annuì.
 
Dean aspettò per un secondo, appoggiò la sua pappa d’avena sul tavolino. “Ti dispiacerebbe spiegare?” Chiese incredulo.
 
Cas lo guardò come se fosse Dean quello strano. “Lucidatori di pietre. Tritatutto. Li avevo tutti accesi nello stesso momento.”
 
Dean stoppò il film e portò tutta la sua attenzione sul suo compagno di divano. “Cas, cosa fai veramente per vivere?”
 
Cas sbatté le palpebre. “Te l’ho detto. Sono un fotografo.” Fece un cenno allo schermo della televisione. “Fallo ripartire. Non ho ancora capito chi è Fast è chi è Furious.”
 
Dean lo guardò a lungo.
 
Cas fece cenno con insistenza.
 
Dean sospirò e premette play. “Beh, almeno sei l’unico senza elettricità.”
 
A poi la stanza precipitò nell’oscurità.
 
“Ci hai portato sfiga, Dean.” Disse Cas. “Dovevi proprio maledirci.”
 
“Non è colpa mia!” Scattò Dean. “È la fottuta Nevapocalisse.”
 
Quindi accesero un fuoco, e lo guardarono per qualche minuto.
 
“Perfetto.” Dean guardò cupamente la sua ciotola vuota. “Cosa facciamo adesso?”
 
Cas alzò le spalle. “Ci facciamo un drink?”
 
Dean strinse le labbra. “Magari uno solo.”
 
*
 
“E, lascia che ti dica ‘na cosa.” biascicò Dean “Non me ne frega niente di quello che dicono. Le gazzelle sono fottutamente maestose, ‘pito? Fottutamente maledettamente maestose. E se questo mi rende ‘na fighetta, allora sono ‘na fighetta.”
 
“No, hai ragione, hai proprio ragione.” Disse Cas, con gli occhi grossi e insistenti. “Sono aggraziate, loro … saltellano dappertutto.” Illustrò con  un ampio gesto della mano. “E i loro spirito sono così rapidi e liberi … sono bellissime.” Le fiamme danzarono sul suo viso e la sua pelle brillò, viva, viva con le fiamme come una qualche sorta di fottuta pelle di fenice o qualche cazzata del genere.
 
Dean si accoccolò nel nido di lenzuola e alzò lo sguardo su Cas, disse “Castiel, sto avendo certi pensieri poetici su di te.” Cullò la bottiglia di Jack. “Ora di tracannare.”
 
Cas si allungò verso di lui e gli prese la bottiglia dalle mani. “Te lo impedisco.”
 
Dean aggrottò le sopracciglia e fece il broncio e provò a sembrare patetico. “Heyyyy. Ridammela. Chi ti ha eletto capo di Drunktown?”
 
Cas rise senza concedergli compassione alcuna. “Sono il sindaco di Drunktown. E il capo della polizia. È stato rilasciato un mandato per la tua cattura.”
 
Dean ridacchiò e torno a distendersi e chiuse gli occhi, incrociando le braccia dietro la testa. “Quali sono le accuse?”
 
Cas si leccò un dito e girò la pagina di un taccuino immaginario. “Ubriachezza eccessiva. Discorsi su gazzelle. Pubblica indecenza.”
 
Gli occhi di Dean si aprirono di scatto. “Quale indecenza?”
 
Cas lo squadrò minuziosamente. “Indossi solo dei boxer. Terribile scandalo.”
 
“Huh?” Dean allungò il collo e guardò in basso, e, ne fu abbastanza certo, nient’altro che boxer attillati. “Quando è successo?”
 
Cas alzò le spalle. “Non so. Avevi una vestaglia, ma hai detto che soffocava il tuo spirito d’innovazione.”
 
“Huh.” Dean non aveva idea di significasse ma non gli importava, tecnicamente anche Cas indossava solo l’intimo anche se era una calzamaglia, la usava comunque come mutande, quindi erano pari. Si limitò a risistemarsi sui lenzuoli e alzò lo sguardo su Cas, che era appoggiato su un braccio, col palmo steso sul lenzuolo, il gomito piegato e la testa a riposare sulla spalla e la schiena in sinuosamente scomposta, in qualche modo, e il suo corpo creava questa silhouette snella, come una specie di maledetto sexy gatto della giungla ma del genere sexy non – peloso. Guardava in basso, verso Dean con questa – questa espressione – la bocca solo leggermente piegata in un sorriso negli angoli e gli occhi brillanti e tutta la sua faccia sembrava semplicemente … bruciare come carboni ardenti, solo per Dean e Dean sentiva un piacevole calore nel petto e nella sua faccia arrossata e le sua mani fremevano.
 
“Hey,” disse Dean. “hey, sto per chiederti qualcosa di veramente gay, ok? Ma sono comunque etero.”
 
Cas ridacchiò, e fu una risata bassa, asciutta e roca. “Ok. Che cosa?”
 
Dean deglutì. “Ci … rinunceresti per me?”
 
Gli angoli della sua bocca si contrassero. “Rinunciare a cosa?”
 
Dean sapeva che non avrebbe dovuto farlo ma andò avanti lo stesso. “La roba pesante. Di qualunque cosa tu ti faccia. Non alcol, o sigarette, ma il resto. Perché mi preoccupo per te, e voglio che Sam venga a vivere qui, e non può stare intorno … sai … a persone del genere.”
 
Cas rimase in silenzio per un po’, e la sua faccia fu proprio inespressiva, e Dean incominciò a preoccuparsi perché, cazzo, aveva rovinato tutto, adesso Cas si sarebbe incazzato e avrebbe detto a Dean di andare a morire in un incendio e l’avrebbe meritato, per aver ficcato il naso negli affari di Castiel.
 
Ma poi incontrò gli occhi di Dean e non sembrava scocciato. “Ok.” Disse. “Ma solo perché mi piaci.”
 
Dean sospirò di sollievo. “Grazie. Lo apprezzo.” Poi allungò la mano e tirò delicatamente il braccio di Cas e disse “Vieni quaggiù, dai, abbracciami, è l’Ora Gay perciò vieni qua e coccolami prima che ritorni sobrio.”
 
Quindi Cas si distese affianco a Dean e Dean li coprì entrambi colle lenzuola e si girò verso di lui, in modo da poter appoggiare la testa sulla spalla di Cas, giocare coi bottoni di Cas e toccare cautamente la barba ispida sul suo collo.
 
“A volte mi dimentico,” Disse piano Dean. “mi dimentico cosa significa non essere solo.”
 
“Anche io.” Ammise Cas. “Ma qualche volta essere non soli rende la solitudine più reale, quindi a volte devi … dimenticare.”
 
“Non dirlo a nessuno.” Sussurrò Dean. “Non voglio che nessuno lo sappia.”
 
Cas estrasse il braccio bloccato sotto Dean, spingendo la sua testa, e si risistemò in modo tale da poter accarezzare gentilmente i capelli di Dean. “Va tutto bene, Dean. Non dirò nulla. E anche se lo facessi …” Ridacchiò. “Sono il matto del villaggio. Nessuno mi crederebbe.”
 
Dean rise. “Questo è troppo vero.” Chiuse gli occhi e lasciò che Cas gli accarezzasse i capelli.
 
E poi i meccanismi cominciarono a ingranare nella sua mente ubriaca.
 
Cas non l’avrebbe detto, giusto? Non conosceva nessuno a parte Dean. E se anche avesse chiamato Jeff e detto Jeff, indovina, ho coccolato Dean Winchester e non ha nemmeno provato a fermarmi, beh, Jeff avrebbe chiamato Dean e detto Dean, ho beccato quel pazzoide del tuo vicino e non crederesti mai alle bugie oltraggiose che mi ha raccontato, dovresti stare attento a quel tipo. Finché Dean avesse tenuto la bocca chiusa, nessuno avrebbe saputo nulla.
 
Dean avrebbe potuto fare ciò che voleva e nessuno l’avrebbe scoperto.
 
Poteva fare quello che voleva.
 
Quindi Dean si raddrizzò un po’.
 
Cas gli sorrise. “Cosa?”
 
E Dean si piegò e lo baciò come se non ci fosse un fottuto domani.










Ho deciso di aggiornare in anticipo, perchè le vostre recensioni mi hanno rallegrato!
E perchè l'altro capitolo era davvero troppo corto, in compenso qui, abbiamo un taglio brutale, quindi non so cosa sia meglio.
Dean comunque si è fottuto il cervello a forza di alcol, ma era solo questione di tempo prima che succedesse qualcosa del genere.
Per quanto riguarda la parte in cui Dean gioca coi bottoni di Cas, gente, non ne ho idea. Non ha molto senso come traduzione, ma è letterale. Ho cercato in lungo e in largo nei meandri di internet per scoprire significati nascosti (o persino tirato fuori il mio gigantesco dizionario cartaceo!), e, a parte alcune cose troppo oscene anche per essere solo citate, non ne sono venuta a capo. Potrebbe significare capezzoli? Ma Dean che gioca coi capezzoli di Cas, troppo anche per lui. Non lo so. Ammetto la sconfitta. Sono confusa. 
E come al solito grazie per le recensioni, le preferite e seguite e ricordate. Siete caldi come delle stufe bollenti. 
 
  
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