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Autore: frisulimite    02/02/2007    3 recensioni
"-Axel, uccidi Vexen. - dice Marluxia, al che Axel chiede: - Ma perchè? - - Siamo in tredici, e il numero tredici porta sfiga. Il mio piano rischia di fallire. - risponde Marluxia. - Ok, lo ammazzo. -" cosa succederebbe se un misterioso individuo cominciasse ad ammazzare i membri dell'Organizzazione prima di Sora? E se l'Organizzazione chiamasse Hercule Chairot, il più grande detective del mondo, per risolvere il mistero? Il detective dai baffi più belli del mondo in una nuova, assurda avventura.
Genere: Demenziale, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Organizzazione XIII
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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cap9

Ecco il Grillario di questo capitolo, unica fonte di conforto per voi lettori in ansia, pressati dall’enigma del secolo: chi uccide i membri dell’Organizzazione? Ok, ho parlato abbastanza, adesso vi lascio al Grillario di questo capitolo.

Jack Skeletron: il re della Città di Halloween. Si annoia molto, quindi passa il suo tempo tormentando la gente con scherzi stupidi, anche se da qualche tempo ha deciso di infastidire la Città del Natale.

Sally: una deficiente con il cervello di un amblipigio (l’amblipigio esiste davvero) scemo e lobotomizzato. Non ha niente da fare il giorno, se non annunciare cattive notizie e fare l’uccellaccio del malaugurio. Porta una sfiga tremenda.

Babau: tutti lo chiamano Wofwof per qualche oscuro motivo, ma lui preferisce farsi chiamare Saw (troppi film dell’orrore). Ha qualche diabolico piano ai danni dei nostri eroi, ai quali vuole proporre un gioco sadico.

Dottor Finkelstein: l’equivalente Halloweeniano del dottor Von Krapfen, solo che le sue invenzioni in genere causano più danni. In effetti ogni volta che qualcuno va alla Città di Halloween tutti i guai vengono causati da una sua invenzione. Deve essere perché Sally è la sua assistente, e si sa che dove tocca lei… Inoltre è il nonno brutto di Vexen.

Vado: va in giro per la Città di Halloween a rompere i coglioni quasi quanto Jack Skeletron. I suoi compagni di scorribande sono Vedo e Prendo, ma siccome mi stanno antipatici non li metto nel Grillario.

Mary Sue: dopo un capitolo di assenza è tornata a infastidire i nostri eroi, nonché i nostri lettori. (Non è vero, io non infastidisco nessuno, IO. Non come certi nani da giardino… N.d.M.S.)(Mi fischiano le orecchie, Mastings, dimmi un numero… N.d.Chairot)

Xemnas: ebbene sì, il capo dell’Organizzazione XIII è anche qui, solo che non sembra una minaccia stavolta.

Saix: tutti i sospetti sono puntati su di lui, al momento. Ha saltato una seduta col suo psicologo, cosa può averlo spinto a tanto? E soprattutto, quali saranno le conseguenze? Alle pecorelle l’ardua sentenza…

Burattinaio Mascherato: come avrà fatto a tornare? E soprattutto, perché diavolo è dovuto tornare!!? La risposta è una sola: boh?

Voce Fuori Campo: dopo che il Burattinaio è scomparso ha risolto i suoi problemi di stress. Quasi mi dispiace per la sua triste sorte…

Luxord: tornato anche lui dal passato. Sembra che lui e il Babau abbiano qualcosa in comune.

Xigbar: dopo questo capitolo non avrà più molta voglia di ridere…

Capitolo 9: la Città di Halloween

Paragrafo 1. Saw, l’Enigmista.

Chairot si svegliò con due pinze di ferro attaccate al muro che gli tenevano i baffi. Si trovava in una specie di cesso pubblico, tipo quelli degli autogrill, ma molto più grande. – Ehi! Non vedo niente! Potete accendere la luce? – chiese Chairot, e la luce si accese. – Uuuuuuuh… fico… vediamo un po’… spegnete la luce! – ordinò Chairot, e la luce si spense. – Bellissimo! Portatemi dei lecca-lecca! – ordinò Chairot ancora una volta, e i lecca-lecca arrivarono sopra un piatto d’oro, e il detective se li mangiò tutti in una volta. – Ma dico io, è mai possibile ordinare dei lecca-lecca in una situazione del genere!? – gridò Xigbar, il quale era attaccato a un macchinario che gli ficcava un sapone in bocca quando parlava, cosa frustrante per uno come lui. – Ha ragione, monsieur Xigbar. Mangiare in un cesso pubblico è quasi troppo anche per me. – disse Chairot. Xigbar sputacchiò un po’ di sapone e borbottò: - Mi riferivo a quei cosi attaccati ai baffi. – il sapone tornò in azione e impedì a Xigbar di fare qualche battutina offensiva. – Non mi danno fastidio. Sembrano i miei tirabaffi, li uso nella notte per far sì che i miei baffi siano sempre arricciati al punto giusto. – disse Chairot mentre Xigbar si dimenava per evitare il sapone.

Chairot diede un’occhiata in giro e vide chi altri c’era nella stanza. Sora era appeso per i piedi al soffitto, e ridacchiava allegramente esclamando ogni tanto: - Siete tutti a testa in giù! Che ridere! – in un altro angolo c’era la nemesi di Chairot, Mary Sue, attaccata al soffitto per gli stupendi capelli rossi, tendenti al biondo con riflessi castani, e diceva: - Che disastro! Ci vorranno ore per rifare la messa in piega! – Chairot ridacchiò sotto i baffi, poi tornò a guardare le condizioni degli altri ospiti. Xemnas sembrava quello messo meglio, non era neanche legato, ma la sua condizione era pessima poiché in testa aveva un casco da Darth Fener che evidentemente non gli permetteva di vedere, visto che andava a sbattere ad ogni parete, inoltre subiva una tortura indicibile. Indossava una veste da Jedi! Immaginatevi l’umiliazione. Saix era in mezzo a due letti da fachiro, tipo ripieno di un panino, ma ciò nonostante non la smetteva di ridere come (?) un matto vedendo Xemnas in quello stato pietoso che diceva: - Accendete la luce! L’Oscurità mi fa paura! – Luxord era legato davanti a un macchinario che gli sparava dei dadi nell’occhio e bruciava ogni due minuti una delle carte del suo mazzo. Infine, la cosa più sorprendente per Chairot, fu il vedere il Burattinaio Mascherato. Questi era apparentemente libero, ma la verità era drammatica. Sulla testa, proprio davanti al suo ciuffo blu, erano legate un paio di forbici, aperte, come a minacciare di tagliare i suoi capelli. Il manico delle forbici era legato a un filo che passava dietro la schiena del Burattinaio e arrivava fino ai piedi, inoltre aveva le mani legate. Se solo avesse mosso un passo le forbici sarebbero scattate e lui avrebbe dovuto rinunciare al suo ciuffo, cosa inammissibile, ovviamente. – Monsieur Burattinaio! Lei cosa ci fa qui? Non era finito nel Giurassico? – domandò Chairot, sorpreso nel vedere l’ "eroe" lì. – E tu che ci fai qui? – chiese il Burattinaio guardando le forbici preoccupato, stando ben attento a muovere il meno possibile i muscoli della faccia, oltre a quelli di tutto il resto del corpo. – Bella domanda. Se lo stanno chiedendo tutti i lettori, immagino. Facciamo una cosa, mandate un flashback, ma bello lungo, ok? Così noi nel frattempo ci organizziamo per la fuga. – disse Chairot, dall’alto della sua intelligenza.

(FLASHBACK) I nostri eroi sbarcarono alla Città di Halloween dopo un breve viaggio. Appena sbarcati videro uno spilungone scheletrico (AH, AH, AH! CHE RIDERE!) che gridava come un pazzo per spaventare (con scarsissimi risultati, visto che tutti ridevano) i passanti, cioè circa cinque persone. – Questo posto mi ricorda qualcosa. – commentò Sora. – Ma è ovvio, brutto deficiente col cervello di un babbuino ritardato! Ci siamo stati tre volte, e ogni volta che siamo venuti tu ti sei lamentato perché dovevi cambiare l’abito. – disse Paperino, il cui odio verso Sora cresceva di secondo in secondo. – Ma certo! Siamo ad Atlantica! – esclamò Sora. – Pippo, trattienimi se no lo uccido. – mormorò Paperino stringendo con forza il suo scettro magico. – Ma, Paperino, non puoi ucciderlo! È uno scheletro, capisco che è fastidioso, ma è impossibile ucciderlo! – disse Sora, convinto di essere simpatico a tutti mentre tutti volevano soltanto che si togliesse un po’ dalle palle. – Salve ragazzi! Benvenuti alla Città di Halloween! – intervenne Jack Skeletron sorridendo come un ebete, ma il sorriso si trasformò in una smorfia di disgusto quando guardò meglio i visitatori. – Certo che siete veramente brutti. – commentò Jack Skeletron. – Aho! Come ti permetti!? – gridò Mastings agitando il suo cappello furiosamente. – Mastings, calmati, è inutile arrabbiarsi, qui più ti dicono che sei brutto più è un complimento. – lo tranquillizzò Chairot, sorridendo. – Fate davvero schifo! Non ci sono insulti sufficienti per definirvi! – continuò Jack. – Calmo, Mastings, evidentemente ci trova molto affascinanti. Senti come ci insulta? Tutta salute. – disse Chairot sorridendo affabilmente. – Sgorbi! Voi siete angeli caduti dal cielo, solo che nella caduta vi siete davvero ridotti male! – gridò Jack, mentre i cittadini della Città di Halloween (sei persone massimo) si avvicinavano per sentire la causa del chiasso e, guardando i nostri eroi, commentavano con frasi tipo: - Beh, ha ragione però, son proprio brutti. - - Vedi? Tutti ci adorano! Siamo delle celebrità, Mastings. – disse Chairot con un sorriso ancora più largo stampato in faccia. – Dovrebbero rinchiudervi da qualche parte! Siete troppo orribili per girare in città! Mi viene da vomitare solo al pensare a voi! – gridò Jack. – Va bene fare dei complimenti, ma adesso mi sembrate solo dei gran ruffiani! – esclamò Chairot, leggermente infastidito dall’adulazione. – Dei cosi orridi che non meritano di esistere! Bruciamoli sul rogo! Però prima tagliamo quei disgustosi baffetti, non li sopporto più. Troppo arricciati, e poi tu hai quel sorrisetto come se fossi superiore, sei proprio il tipico francese! – la pupilla di Chairot si trasformò in una fessura, gli occhi si iniettarono di sangue, digrignò i denti, il riporto si alzò, i baffetti si arricciarono ancora di più, e in meno di un secondo il detective stava menando botte da orbi a Jack. In poco tempo il cranio di Jack volò via dal corpo. – Cazzo, tosti ‘sti francesi. – commentò la testa di Jack, ringraziando il cielo del fatto di essere volata lontana dal corpo,che invece rimase nelle grinfie di Chairot, che continuò a colpirlo finchè non divenne polvere cosmica.

- Benissimo, adesso che abbiamo eliminato le fonti di disturbo possiamo procedere. – disse Chairot tornando a sorridere affabilmente, come se niente fosse successo. E così i nostri eroi cominciarono ad esplorare la Città di Halloween, alla ricerca di Saix. La città era grande quanto uno sputo. C’era una piazza microscopica, un cimitero (con le bare N.d.A.), più due edifici: la casa di Jack, che però è inaccessibile, e il laboratorio del dottor Finkelstein, dove il dottore stava portando a termine una nuova e mirabolante invenzione perfettamente inutile, anzi dannosa. – Allora, ogni volta che siamo venuti qui siamo andati dal dottor Finkelstein come prima cosa. Giusto per vedere che casini ha combinato in nostra assenza. Poi si vedrà. Gaursch! – disse Pippo avvicinandosi al laboratorio del professore.

- Perfetto, ho creato questo automa gigantesco, l’ho dotato di armi apocalittiche, gli ho fornito conoscenze militari, l’ho dotato di una forza e di una resistenza incredibile, ha una pericolosa autonomia decisionale e uno spaventoso desiderio di sottomettere gli altri! Il mio maggiordomo è perfetto! – gridò il dottor Finkelstein, osservando la sua creatura magnifica, anche se stecchita, per ora. – Diamogli la vita. – disse Finkelstein abbassando una leva, e il mostro, circondato da scariche elettriche, lentamente si alzò. – SÌ!! È VIVO!! FINALMENTE!!! – gridò il dottor Finkelstein, quando la sua assistente, la stupida Sally, disse: - Ce l’avete fatta, dottore! Un successo straordinario! Cosa potrebbe andare storto, stavolta? - - NOOOOOO!!! Non dirlo! – tentò inutilmente di zittirla il professore. – Ma perché? Tutto va a meraviglia! Questo mostro non proverà certo a ribellarsi, non tenterà di distruggere la Città di Halloween tra cinque, quattro, tre, due, uno… adesso. – disse Sally sorridendo, quando il mostro cominciò a sparare a destra e a manca, fracassando tutte le apparecchiature. – Sai, Sally, a volte ho l’impressione che tu porti sfiga. – disse Finkelstein mentre il mostro scappava. – Dottore, ma come le salta in mente? Io, che le sono sempre stata così fedele, e lei mi accusa di portare sfiga? Io voglio solo il suo bene, spero che non le capiti mai niente di male. – la sedia a rotelle impazzì e cominciò ad andare contro il muro a velocità sempre maggiore, con la chiara intenzione di sfondarlo. – IO TI ODIO! – gridava Finkelstein tra un urto e l’altro. – Dottore! Stia attento! Il muro potrebbe rompersi e caderle addosso… ecco, appunto. – aggiunse Sally mentre la parete crollava addosso al professore. – Scusate, possiamo entrare? – chiese Chairot camminando sopra la parete che aveva spiaccicato il dottor Finkelstein. – Ma certo… - mormorò il dottor Finkelstein da sotto la parete. – Ma che bei baffi che avete! – disse Sally. – Questa qui la sta offendendo, Chairot. – osservò Mastings. – Ma no! in questa città le donne quando fanno complimenti sono proprio complimenti, specie se si parla dei baffi di qualcuno. – spiegò Chairot ad un confuso Mastings. – Speriamo che i baffi non si arruffino con questa umidità. – disse Sally, e prontamente i baffi di Chairot si arruffarono come due cespugli. – Oh, mi dispiace. – disse Sally con espressione addolorata. – Non fa niente, lei non poteva saperlo mademoiselle… - disse Chairot. - … Sally! – si presentò Sally e a quel nome scoppiò un temporale, mentre una tromba d’aria si avvicinava alla Città di Halloween. – Io sono Hercule Chairot, detective privato belga, e sottolineo belga, a scanso di equivoci, che potrebbero risultare sgradevoli per tutti. – si presentò Chairot togliendosi il cappello e facendo un piccolo inchino a Sally. – Ma che bei capelli! Se lo immagina se adesso prendessero fuoco!? – chiese Sally ridendo, mentre i capelli di Chairot prendevano fuoco. – Oh, mio Dio! Ci vorrebbe dell’acqua! – la padrona di casa del dottor Finkelstein, che abitava sopra di lui, decise di versare un bel secchio d’acqua sopra la testa di Chairot per farlo tacere. – Oh, no! Lei è tutto bagnato, speriamo solo che… - - ZITTA! NON DICA UNA SOLA PAROLA! – strillò Chairot strizzandosi i baffi. – Chairot, c’è qualcuno sotto la parete. Che faccio, lo tiro fuori? – chiese Mastings. – Va bene, magari ha qualche dolce addosso. Tanto a lui non serve più. – disse Chairot scendendo dalla parete caduta. – Invescie mi sciervono. – borbottò il dottor Finkelstein dopo che Mastings ebbe rimosso la parete. – Grazscie, giovanotto, non riuscivo a spostare quella maledetta parete di cartapescita. - - Era cartapesta? – disse Sally. – Io credevo fosse una tonnellata di mattoni! – il soffitto, che evidentemente non era di cartapesta, crollò addosso al dottor Finkelstein. – Mademoiselle Sally, ho l’impressione che lei porti una sfiga nera. – commentò Chairot. Il dottor Finkelstein strisciò fuori dalle macerie e prese la sua ultima invenzione, il cannone sinaptico (ne aveva venduto uno stock all’Urkham Asylum qualche tempo fa N.d.A.) e si preparò a sparare a Sally, quando arrivò Jack Skeletron a impedire la catastrofe. Per essere precisi, arrivò la testa di Jack Skeletron, saltellando. – Salve a tutti! Non vi faccio paura? Sono un teschio che saltella, non siete terrorizzati? – Jack attese la risposta, guardando i presenti, che trattenevano a stento le risate, vedendo l’irritante scheletro ridotto in quello stato. – Ok, non faccio paura a nessuno. Dottor Finkelstein, le dispiacerebbe fornirmi un corpo nuovo? L’altro ha avuto un piccolo incidente. – spiegò Jack saltellando verso il professore. – Ma certo! Creerò un nuovo corpo per il Re delle Zucchine! – esclamò Finkelstein mettendosi a lavorare. – Sono il Re delle Zucche, chiaro? Non delle zucchine, delle zucche. – fece notare Jack, parecchio infastidito da quel nomignolo che si portava dietro dalle elementari. – Ehi, il re delle zucche è uno… ZUCCONE! Mamma mia che battutona! – Sora cadde a terra, in preda a una crisi di risate causate dalla sua stupenda battuta. – Si sbrighi, dottore. Devo dare una lezione a Sora. – disse Jack guardando Sora con occhi cattivi. – Grazie per l’avvertimento, Jack. Vorrà dire che ne approfitterò per fare una cosa. – disse Sora avvicinandosi alla testa di Jack, che cercava di allontanarsi, con scarsi risultati. – C-cosa? – chiese balbettando Jack. – Questo! – rispose Sora sferrando un calcio alla testa di Jack. – Ahi! Jack, hai la testa dura, mi sono fatto male! – piagnucolò Sora massaggiandosi il piede.

Il professore gridò: - Fatto! Un nuovo e bellissimo corpo! Ed è molto più resistente dell’altro. – Finkelstein prese la testa di Jack e la sollevò per far vedere al re delle zucchine il suo nuovo corpo. – Davvero bello, dottore. Forse per una volta ha fatto un’invenzione non dannosa. – disse Jack osservando il nuovo corpo, molto più robusto del precedente (non che ci volesse molto), inoltre aveva in dotazione alcune bombe, missili, fucili, laser e chi più ne ha più ne metta. – Dottore, con tutte quelle armi se quel corpo perdesse il controllo sarebbe un vero guaio. – disse Sally. – NO! State attenti, il corpo di Jack perderà il controllo da un momento all’altro! – gridò il dottor Finkelstein correndo (si fa per dire) a nascondersi la sua ultimissima invenzione, il Polonko sincoarmato, nuova e terribile arma. – Ma no, non è successo niente. - disse Chairot osservando il nuovo corpo di Jack. – Incredibile! Allora forse Sally non porta sfiga. – commentò il dottor Finkelstein. – Ma è ovvio che non porto sfiga. Come ha potuto pensarlo, dottore? – chiese Sally scandalizzata. – Sally, non dire neanche un’altra parola. È un momento drammatico. – disse Finkelstein prendendo la testa di Jack e posizionandola con cura sul corpo. – Perfetto, adesso bisogna solo collegare la testa di Jack col suo corpo. – disse lo scienziato preparandosi all’ultima fase della ricostruzione del corpo di Jack, quando Sally disse: - È davvero un momento drammatico, il tipico momento in cui può capitare qualcosa di brutto. – Sally finì la frase nell’istante in cui Finkelstein attivò il nuovo corpo di Jack e, com’era prevedibile, questo impazzì. – Sally, stolta creatura! Ti avevo detto di stare zitta! TU PORTI IELLA!! – gridò il dottor Finkelstein mentre Jack (anche se Jack non aveva il controllo sul suo corpo) tentava di spiaccicarlo. – Se io portassi iella accadrebbero numerose catastrofi tutte nello stesso momento. Per esempio, tutte le sue invenzioni potenzialmente pericolose si dovrebbero attivare mentre io parlo, ma questo ovviamente non accad… - tutti gli strumenti del professore si attivarono. Cannoni laser, droidi da guerra , Polonki da battaglia e tante altre invenzioni pericolosissime cominciarono a sparare e a distruggere il laboratorio del dottor Finkelstein, che piangeva disperato sulla sua sedia a rotelle. – Mio Dio! Dottore, le giuro che non sapevo che sarebbe successo! – gridò Sally, quando la sedia a rotelle del dottor Finkelstein partì a razzo, passando dal muro caduto in precedenza. – Dobbiamo inseguire monsieur Jack Skeletron! Dovremo pur interrogare qualcuno, no? – disse Chairot lanciandosi all’inseguimento del re delle zucche, il cui corpo stava distruggendo la città.

Jack urlò: - Allontanatevi! Ha una potenza di fuoco sufficiente a ridurvi ad atomi! – ma Sora, noto per la sua stupidità, corse incontro a Jack, il cui corpo stava mirando l’Eroe del Keyblade con uno dei suoi tanti cannoni, quando avvenne qualcosa di inaspettato. Un oggetto volante non identificato arrivò a tutta velocità verso i nostri eroi, i quali evitarono di scontrarsi con questi abbassandosi rapidamente (tranne Chairot che era già abbastanza basso), così il misterioso mezzo volante urtò il corpo di Jack con violenza inaudita, distruggendo quella minaccia. – Secondo voi cos’era quello? – chiese Mastings. – Non ne ho idea. Sarebbe meglio indagare. – disse Paperino, ma Chairot obiettò: - Tanto l’Autore lo spiegherà. Non lascia mai niente al caso, quindi vediamo di trovare la testa di monsieur Skeletron. Ammesso che sia ancora intera. – e così dicendo il detective si mise a cercare la testa del re delle zucche vicino a quei frammenti di corpo, imitato dagli altri compagni d’avventura. Dopo un poco Sora gridò, tenendo una specie di palla bianca alta sopra la testa: - L’ho trovata! Ecco la sua testa! – Chairot osservò meglio la cosa che Sora aveva trovato, poi disse: - Guarda che quello è un uovo. – Sora stava per buttare via l’uovo, quando questi urlò: - Non sono un uovo! Sono la testa che stavate cercando, idioti! – Chairot sorrise, poi bisbigliò all’orecchio di Mastings: - Riprende a farci complimenti. – poi prese la testa di Jack dalle mani di Sora e chiese: - Monsieur Skeletron, vorrei sapere se conosce l’Organizzazione XIII. – Jack domandò: - Mmm… intende dei tizi che indossano dei soprabiti neri, in genere seguiti da alcuni cosi bianchi che ridono degli Heartless? – Chairot rispose: - Sono proprio loro. - - Mai visti. – disse Jack. – Ha visto per caso qualcosa di strano? Oltre a me e ai miei compagni d’avventura. – aggiunse poi Chairot. – Beh, ci sono sempre degli Heartless in giro, la differenza è che indossano degli orridi vestiti rosa. – rispose Jack. – Dove ci sono Heartless coi vestiti rosa c’è sempre Mary Sue, e dove c’è lei ci sono sempre molti problemi. – disse Chairot accarezzandosi i baffetti. – E dove ci sono Heartless ci sono cuori, e dove ci sono cuori c’è l’Organizzazione XIII! – concluse Sora prendendo il suo Keyblade. – E dove ci sono membri dell’Organizzazione c’è l’assassino, pronto a uccidere quei poveracci ignari e indifesi. – continuò Chairot. – Jack, dove hai visto gli Heartless? – chiese Pippo, deciso a prendere in mano la situazione. – Indovinate un po’. Nella tana del Babau. – rispose Jack. Chairot si accarezzò i baffetti con aria pensosa, poi disse: - C’è qualcosa che non va. Cosa ci fa qui Mary Sue? Qual è il ruolo del Babau in questa faccenda? – Sora, noto per le sue idee brillanti, intervenne: - Andiamo alla tana del Babau, ammazziamo qualche Heartless, uccidiamo Saix e… - - Lei sta parlando di uccidere i miei protetti!? Monsieur Sora, comincio a sospettare che sia lei l’assassino! – esclamò Chairot irato. – Ok, ok, va bene. Se vuole ammazziamo i Nobody. Certo sono più forti degli Heartless, però se incontriamo gli Eterei e i Simili allora… - disse Sora, quando Chairot urlò: - EUREKA! – Mastings chiese: - Cosa le succede, Chairot? – Chairot disse: - Che stupido! Come ho fatto a non pensarci prima? Presto, dobbiamo correre alla tana del Babau! – e così dicendo mollò la testa di Jack, che cadde a terra gridando: - Fermi! Non conoscete la strada! – Sora calpestò la testa di Jack dicendo: - Ci siamo già stati, non abbiamo bisogno dell’aiuto di un imbecille senza corpo. Sei un… NO… BODY! WAHAHAHA!!! – Sora cadde addosso a Jack per le risate, mentre gli altri correvano alla tana del Babau.

- Guardate! – disse Mastings indicando un deltaplano verde sul quale spiccavano le lettere "BM". – BM… sono le iniziali del Burattinaio Mascherato… - commentò Chairot. – Ci penseremo dopo, adesso dobbiamo interrogare monsieur Wofwof…SDENG! – qualcuno tramortì Chairot con un colpo di padella, ma il detective riuscì a vedere i suoi amici (i bomboloni) e gli altri compagni portati via da un enorme sacco di patate che camminava e si lasciava dietro una scia di insetti, poi venne trasportato anche lui. (FINE FLASHBACK)

Paragrafo 2. La soluzione dell’enigma.

- E questo è quello che è successo, Burattinaio. Ma lei lo sapeva, era ai lettori che dovevamo spiegarlo. – concluse Chairot, mentre il Burattinaio stava fermo immobile, per evitare il taglio del ciuffo. – Imbecilli! Volete…BLUB, BLUB…antarla di parlare!? Trovate un modo per…ARGH! SPLUT! BLUB!… liberarmi! – gridava Xigbar mentre il sapone gli sciacquava la bocca. A un certo punto una voce intervenne, una voce che veniva dal nulla, una voce macabra e misteriosa, la voce del cattivo, è chiaro: - Siete stati portati qui perché non avevo niente di meglio da fare. Voi non mi conoscete, ma io conosco benissimo voi e… - - Ma cosa dici!? Tu sei il Wofwof! – disse Sora, che, per una volta, aveva ragione. – E va bene, forse mi avete sentito nominare, ma ho cambiato identità. Adesso sono… - voce estremamente macabra. - … Saw! L’Enigmista. – disse Saw. – Oui, va bene. Adesso, monsieur Saw, le dispiacerebbe lasciarci andare? – chiese Chairot. – Non ho intenzione di lasciarvi liberi, voglio proporvi un bel giochetto sadico per riempire questo capitolo altrimenti vuoto. – disse Saw. – Parla, malvagio essere. – disse il Burattinaio, stando però bene attento a non muoversi di un millimetro. – Voi siete prigionieri in questo cesso pubblico, nel quale si diffonde lentamente un gas letale. Estratto di peto di Sgarfabullo. Ben presto morirete tutti. – spiegò la misteriosa voce di Saw. – Inoltre, ho qualcosa in ostaggio… - una parete si spostò, rivelando un’enorme vasca di acido, sulla quale erano sospesi i cinque ostaggi. – Il primo ostaggio è un omaccione intelligente quanto un verme un po’ scemo! Signori, un bell’applauso per il signooooooooooor… MASTINGS! – una luce illuminò il primo ostaggio. – Ah, va beh, è solo Mastings. – commentò Chairot, quando una luce illuminò il secondo ostaggio. – N-no… non è possibile… - mormorò Chairot in preda al panico. – Esatto! Ho preso i tuoi bomboloni alla crema! – esclamò il Babau mentre Chairot scoppiava a piangere. – Fate un bell’applauso agli altri ostaggi. Signori e signore… - Mary Sue fece uno sguardo feroce. - … volevo dire, signori e signorina, un bell’applauso per i signori… i cosi, diciamo, Paperino e Pippooooo! – una luce illuminò gli ostaggi in questione, sospesi come gli altri ostaggi sull’enorme vasca di acido. – Uuuuuh! Bravi! Paperino, Pippo, siete molto coraggiosi! È un nuovo sport estremo? Stare sospesi su una vasca di acido. Voglio provarci. – disse Sora, arguto come sempre. – Non so se hai notato la tua scomoda situazione, Sora. – disse Saw. – Io così sto comodissimo. Sembrano tutti a testa in giù! – esclamò Sora ridacchiando. – Va bene, ci rinuncio. Questo ostaggio è un altro energumeno intelligente quanto una vongola, è fortissimo ma fa tutto quello che gli dice un assurdo nanetto vestito da supereroe. – annunciò Saw. – Un bell’applauso per l’Eroe del Silenzio! – una luce illuminò l’Eroe del Silenzio, che piangeva disperato sospeso sulla sua corda, la quale non sembrava in grado di reggere il suo peso ancora per molto. – E ora l’ultimo ma non meno importante. È un ciccione, ha un passato da professore, un presente da mitomane e nessun futuro. Noto per le sue opere di beneficenza, premiato più volte col premio di "Persona più buona dell’anno", in esclusiva il signor Ciccio u’Bombularoooooo! – annunciò Saw, mentre una luce illuminava l’ultimo ostaggio. – Le corde che li tengono sospesi sull’acido si consumano poco a poco. Entro dieci minuti il primo ostaggio cadrà, poi il secondo, il terzo e così via. – spiegò Saw. – Voi li volete salvare a tutti i costi, vero? – i nostri eroi cominciarono a fischiettare con noncuranza, tutti tranne Chairot, che guardava con aria preoccupata i suoi bomboloni. – Facciamo finta che voi abbiate urlato "Sìììì! Dicci come salvarli, teniamo troppo a loro!", così vi posso dire che per salvarli dovrete per prima cosa liberarvi. Come fare? Boh, non lo so neanche io, evidentemente le mie torture sono troppo complicate persino per me. – disse Saw. – Benissimo. Il gas si diffonde in questa stanza dalla quale non ci possiamo muovere e cinque cose a noi più o meno care sono sospese su una vasca di acido, e cadranno una ad una! Ma come si fa a non essere ottimisti!? – gridò Sora istericamente, ma Chairot lo tranquillizzò dicendo: - Monsieur Sora, non vede che monsieur Xemnas e monsieur Burattinaio sono più o meno liberi di agire? Saranno loro a salvarci. – il Burattinaio gridò: - MAI! Se io muovo un solo passo il mio bellissimo ciuffo verrà tagliato! Non può chiedermi di fare questo! - - Ma in fondo è solo un ciuffo di capelli! Può ricrescere! – esclamò Chairot. – Io non mi muovo di un millimetro! Però… - il Burattinaio Mascherato esitò. – Però? – chiese Chairot. – Però io ho un potere che fa al caso nostro. Io posso creare fino a sei copie di me stesso che provvederanno a liberarci! – esclamò il Burattinaio concentrando poi le sue forze, finchè non riuscì a creare altri sei Burattinai Mascherati. Il piano sembrava perfetto, l’unico problema era che tutte le copie erano legate come il Burattinaio. – Maledizione! Adesso siamo bloccati insieme a sei Burattinai Mascherati! Tra l’altro quel ciuffo è orribile, il suo alito è peggiore di quello di uno Sgarfabullo, i suoi piedi sono troppo grandi per quel corpo microscopico e la sua faccia sembra un quadro cubista! – gridò Xigbar, e avrebbe continuato ancora per molto se la terribile tortura di Saw non gli avesse infilato in bocca il sapone, strofinando energicamente. – Ho io un’idea! – esclamò Mary Sue improvvisamente. – Chiamerò gli Heartless! – disse, poi fece un fischio e dieci Soldati apparvero, vestiti con le solite gonnelline rosa e delle scarpe coi tacchi a spillo. – Benissimo, adesso liberatemi. – ordinò Mary Sue ai tristi Heartless, quando Saix intervenne: - Liberate me, e prometto che vi darò dei vestiti decenti. – gli Heartless corsero a liberare Saix. – Ma voi da che parte state? – chiese Sora senza smettere di ridacchiare per la curiosa posizione in cui si trovava. – Gli Heartless si alleeranno con chiunque sia più comprensivo verso i loro confronti. – spiegò Saix, impassibile come sempre, poi si mise a dare croccantini ai Soldati, i quali lo guardavano storto. – Benissimo, adesso posso andarmene. – disse Saix allontanandosi dal bagno pubblico. – Si fermi, monsieur Saix! Le devo fare qualche domanda. – disse Chairot, ma Saix si era già allontanato. - Almeno non si chiuda la porta alle spalle... - SLAM - ... Come non detto... - Concluse il detective. – Non c’è modo di fuggire! – gridò il Burattinaio. "Il Burattinaio Mascherato si arrende questa volta? Non è in grado di salvare la sua vita e quella delle altre vittime di Saw? Lo sapremo tra pochissimo! Sempre qui, con le Avventure del Burattinaio Mascherato e dell’Eroe del Silenzio! Tatatananàà! "Sono invincibile!" – Misteriosa Voce Fuori Campo! Capiti a proposito! – esclamò il Burattinaio. – Qui sei l’unica, o l’unico? Boh, lasciamo perdere. Tu non sei legato. Avanti, liberaci! – intimò l’eroe. "Ma come!? Tu sei l’eroe! Non ci penso nemmeno! Come godo…" disse Voce Fuori Campo. – Ma, mademoiselle… monsieur… insomma! Voce Fuori Campo, se tu aiutassi monsieur Burattinaio diventeresti famosa, vorranno intervistarti, ti inviteranno nei programmi televisivi, e tu riceverai un mucchio di soldi, con i quali potrai comprare una casa tua! Non dovrai più fare la voce narrante di questo supereroe da strapazzo. – disse Chairot, come se il Burattinaio non fosse stato presente. "Beh, se la metti in questi termini… forse… beh, magari potrei farci un pensierino…" disse Voce Fuori Campo, quando il Burattinaio Mascherato intervenne: - Non ho bisogno dell’aiuto di una stupida voce narrante per salvarmi! – poi mise la mani tra le forbici e mosse un passo in avanti. Le forbici scattarono sulla corda che teneva ferme le mani del supereroe, senza fare alcun danno al suo ciuffo. – Perché non l’hai fatto prima, brutto imbecille nano! Mi aspettavo che almeno il tuo cervello compensasse la tua altezza, evidentemente mi sbagliavo! – disse Xigbar, gentile come sempre. – Furfante! Offendi il mio onore di paladino della Pace, della Libertà e della Democrazia Americana! Per questo ti lascerò lì a marcire. – disse il Burattinaio additando Xigbar. – Monsieur Burattinaio, non vorrà lasciarci qua? – disse Chairot. – Ma certo che no, brutto fellone. Libererò tutti voi. Compreso il tizio col casco da Darth Fener. – rispose il Burattinaio, quando Xemnas disse: - Non ho bisogno del vostro aiuto! Voi non conoscete l’immenso potere del Lato Oscuro! State a vedere. – Xemnas si concentrò, cercando di liberarsi con l’aiuto della Forza. A un certo punto Xemnas prese le sue spade laser e cominciò a usarle per distruggere il casco da Darth Fener. Inutile dire che questo secondo metodo si rivelò più efficace, infatti dopo a malapena due colpi Xemnas era libero. – Ehehe… visto? La Forza è potente in me… ehi! Ma questo è… no… sto indossando… sto indossando una veste da Jedi! AAAAAARGH! – e scappò via urlando. Il Burattinaio Mascherato liberò tutti gli altri, poi disse, con la sua solita voce eroica: - State dietro di me! Apro io la porta, se c’è qualcosa di pericoloso vi difenderò io, brutti ribaldi. – e così dicendo si avvicino alla porta, ma quando si preparò ad aprirla cadde a terra, come in preda a una crisi epilettica. – Burattinaio! Cosa succede!? – chiese Mary Sue, allarmata per la sorte del supereroe. – Mademoiselle Mary Sue! Credevo che lei fosse innamorata di Sora! – esclamò Chairot scandalizzato. – Beh, certo, ma anche il supereroe in calzamaglia ha un certo fascino. – mormorò Mary Sue con voce sensuale accarezzando il Burattinaio che non la smetteva di contorcersi. – La… la m-maniglia… è… è in… Sgarfabullonyte… verde… è letale per me… - mormorò il Burattinaio indicando la maniglia della porta, la quale era di un verde acceso. – C’è solo una soluzione. – sentenziò Sora prendendo il suo Keyblade. – Dobbiamo distruggere la Sgarfabullonyte. – e si preparava a distruggere la porta, quando qualcuno disse: - Non potete. Quella porta è fatta di un materiale indistruttibile, che va oltre la mia comprensione e la vostra. Non potete fare proprio niente, se non rassegnarvi. - - Ma lei chi è? – chiese Chairot voltandosi verso l’uomo nell’ombra. – Io sono… DiZ. – rispose questi venendo alla luce.

 

Saix gironzolava allegramente per la tana del Babau, con gli Heartless e i Nobody al seguito. Ora che nessuno lo vedeva, Saix saltellava ridacchiando e canticchiando: - "…Casca la Terra, tutti giù per terra! Tutti giù per terra!" – e gli Heartless nel frattempo si domandavano perché non avevano padroni seri, come era il vecchio Ansem. – Uh? Perché non entriamo qui dentro, ragazzi? – domandò Saix sorridendo affabilmente, mentre leggeva il cartello sulla porta della stanza in cui voleva entrare. Il cartello diceva: "Stanza fatta apposta per Saix", cosa che fece preoccupare non poco gli Heartless. – Su, non abbiate paura. È fatta apposta per me, non ci sono pericoli. – li rassicurò Saix, senza smettere di sorridere. Il capo dei Soldati si fece timidamente avanti e bisbigliò qualcosa all’orecchio di Saix, che mutò immediatamente espressione. La cicatrice si allargò, i capelli si arruffarono, tipo gatto, poi Saix prese la sua mazza e cominciò a menare botte in testa agli Heartless, mentre i Simili sghignazzavano come matti. –FACCIAMO-UN-PAZZO-ALLA-VOLTA! – gridava Saix mentre massacrava gli Heartless.

Quando anche l’ultimo Heartless cadde a terra più vivo che morto, Saix ritornò a sorridere e disse: - Adesso entriamo. – aprì la porta ed entrò nella stanza "fatta apposta per lui".

La stanza era buia, non si poteva vedere niente. Saix fece qualche passo avanti, quando la porta si chiuse di scatto. – Ma cosa?… - Saix non fece in tempo a finire la frase, perché stava accadendo qualcosa di inaspettato e terribile. Le pareti non erano pareti, erano televisori. Centinaia di televisori, e si accesero tutti insieme. Saix prese i suoi occhiali da vista, che teneva sempre ben nascosti sotto la veste, per vedere ciò che i televisori trasmettevano. Grosso errore. – "Tanto tempo fa, in una Galassia lontana lontana…" no… no, no, no… - Saix corse verso la porta urlando: - FATEMI USCIRE! VI PREGO! – Saix si voltò a guardare gli schermi. "Star Wars. Episodio III. La vendetta dei Sith". – NOOOOOOOOOOOO!!! – gridò Saix mentre il film iniziava.

- Cos’è stato quell’urlo lacerante? – domandò Chairot, senza sapere che era Saix che si godeva Star Wars. – Uno dei vostri amici sta morendo. Morirete tutti. – disse Saw, poi cominciò a sghignazzare come un ebete. – Allora devo sbrigarmi a interrogare monsieur DiZ. Domanda numero 1: cosa vuol dire Darkness in Zero? Se lo chiedono tutti da sempre. – disse Chairot rivolto a DiZ. – Beh, è ovvio. Darkness in Zero vuol dire… beh… insomma… è chiaro che… scusate, perché tormentate me e non tormentate Xemnas!? A lui lo avete chiesto cosa significa: "Non più eterno di quella tua radiosità"? – disse DiZ, innervosito da quella domanda. – Très bien, monsieur DiZ. Lei conosce l’Organizzazione XIII? – domandò Chairot. – Certo. È ovvio. Sei di loro sono i miei apprendisti. – rispose DiZ. – Ah, davvero? Interessante… mi dica, perché lei non è nell’Organizzazione allora? Dovrebbe esserne il capo, se ci sono sei suoi apprendisti. – disse Chairot. – Purtroppo il mio apprendista migliore, Xehanort, mi ha buttato via come una pezza vecchia. In seguito ha formato l’Organizzazione XIII. – disse DiZ. – E pensare che avevo pure appeso un suo ritratto nel mio ufficio. – aggiunse poi. – Lei vorrebbe vendicarsi dei suoi apprendisti? – chiese Chairot. – Certo! – rispose DiZ. – Però tre di loro sono già morti. Vexen, Lexaeus e il povero Zexion. – il Burattinaio Mascherato si mise a fischiettare con aria innocente, poi si ricordò che c’era la Sgarfabullonyte e ricadde a terra in preda alle convulsioni, e Mary Sue ricominciò a coccolarlo. – Monsieur DiZ, lei conosce qualcuno che avrebbe avuto un movente per uccidere i membri dell’Organizzazione? – chiese Chairot. – Per quanto mi riguarda è stato Axel. – rispose DiZ. – Cosa glielo fa pensare? – domandò Chairot. – Ebbene, sono praticamente certo di aver visto Axel ammazzare Vexen, ma non ne sono sicuro perché Riku mi chiamava, chiedendomi chi ero e quindi mi sono distratto. – spiegò DiZ. – Vede, io ero al Castello dell’Oblio quando Vexen, Lexaeus, Zexion… - il Burattinaio Mascherato tossicchiò. - … Marluxia e Larxen sono stati uccisi. – Chairot domandò: - Era presente quando qualche altro membro è morto? - - Beh, io tenevo d’occhio Riku, che ha combattuto con Lexaeus e Zexion. Ricordo che Lexaeus, quando Riku lo sconfisse, si congedò dicendo: "Era meglio morire in duello, piuttosto che fare quello che dovrò fare" poi borbottò altre cose come "maschera" e "pigiamone" e "monopattino". – disse DiZ. – Quindi, stando alla sua testimonianza, Lexaeus non sarebbe morto in quel duello. Eppure secondo monsieur Saix è morto. Hanno trovato il cadavere. – disse Chairot. Luxord domandò, bisbigliando nell’orecchio di Chairot: - Chi glielo ha detto che abbiamo trovato i cadaveri? - - Correzione in corsa da parte dell’Autore. – rispose Chairot con noncuranza. DiZ proseguì col suo racconto: - Riku affrontò Zexion, e ovviamente ebbe la meglio. Chi avrebbe mai potuto perdere contro quel nanetto dal ciuffo assurdo, senza arma e con dei piedoni ridicoli. Inoltre è l’unico che non ha doppiatore. Tutti gli altri hanno un doppiatore, anche se alcuni ce l’hanno solo nelle battaglie, lui niente. – il Burattinaio riuscì miracolosamente ad alzarsi poi protestò: - Non è vero! Scommetto che questo Zexion era un vero genio! E poi il doppiatore nel remake di Chain Of Memories glielo daranno. – DiZ lo ignorò. – Insomma, poi Zexion ha incontrato Axel e Riku Replica, e quest’ultimo l’ha ammazzato. – Chairot domandò: - Chi è Riku Replica? – DiZ rispose: - Riku Replica era un clone di Riku. L’aveva creato Vexen; era bravissimo a clonare la gente, sapete? – Chairot disse: - Ebbene, Riku Replica ha ammazzato Zexion davanti ad Axel? - - Sotto suo ordine, però Axel se ne andò prima che Riku Replica uccidesse il mio apprendista. – spiegò DiZ. – È successo qualcosa dopo che Axel se ne andasse? – domandò Chairot, e DiZ rispose: - Zexion ha detto qualcosa a Riku Replica sotto voce, non ho sentito, anche perché Riku e Re Topolino mi tormentavano con le loro assurde domande. Non ho mica tutte le risposte, manco fossi Ansem il Saggio! – Chairot si lisciava i baffetti, poi chiese: - Tutto questo è accaduto nel Castello dell’Oblio? – DiZ annuì. – Forse in questo castello troveremo degli indizi importanti… dove si trova? – chiese Chairot. – Vicino a Crepuscopoli, se volete quando usciamo di qua vi ci porto. – disse DiZ. – Ma come facciamo a uscire? – domandò Sora, che per la prima volta aveva fatto una domanda intelligente. – Con la mia ultima invenzione! – rispose DiZ prendendo una boccia per pesci rossi alla quale aveva attaccato una pistola ad acqua, poi la puntò verso la porta e disse: - La ridurrò a dati! – e cominciò a spruzzare l’acqua addosso alla porta.

- È inutile, tra un minuto Ciccio u’Bombularo cadrà nell’acido, seguito dall’Eroe del Silenzio e… - esordì Saw, quando l’Eroe del Silenzio cadde nell’acido. – Oh… forse quella corda non era ben fissata… - borbottò Saw. – Oh, no! L’Eroe del Silenzio è morto! – gridò Sora, quando Luxord intervenne, prendendo il suo Mega Orologione del Tempo. – Tranquilli! Io che controllo le ore, i minuti, i secondi, i decimi di secondo eccetera, farò tornare indietro il tempo, così potremo salvare l’Eroe del Silenzio. – disse Luxord preparandosi a far tornare indietro il tempo, quando una parete gli crollò addosso, impedendogli di usare i suoi mistici poteri. – Come faremo adesso? – chiese Mary Sue, quando DiZ urlò: - CE L’HO FATTA! … Uffa, sono riuscito a ridurre a dati solo la maniglia. – borbottò poi, mentre il Burattinaio si rialzava. – Burattinaio! – esclamò Mary Sue, felicissima di vedere il Burattinaio di nuovo in piedi, pronto a combattere contro le forze del male solo per farla contenta, perché il Burattinaio, come tutti quanti, era rimasto ammaliato dalla bellezza di Mary Sue. – Salverò io l’Eroe del Silenzio! – annunciò il Burattinaio, ma Xemnas, che era appena tornato dal suo giretto turistico nella tana del Babau, intervenne: - Qui non ci sono né gummiship né Polonki sincopati con i quali puoi far tornare indietro il tempo, ma c’è un modo per salvare l’Eroe del Silenzio. – Chairot, che si sentiva trascurato, chiese: - E come? Non è possibile salvare le persone dalla morte. – il Burattinaio chiese: - È possibile ottenere questo potere? - - Non da un Jedi. – rispose Xemnas, poi gongolò: - Che bello! Non c’è Saix a sgridarmi! – Mary Sue intervenne: - Ma vi siete scordati che io sono Mary Sue!? Io ho la magia Areiz! – Chairot obiettò: - A Kingdom Hearts non esiste la magia Areiz. - - Brutto nanetto pignolo! Io sono Mary Sue! I miei poteri sono straordinari, capito!? – subito dopo Mary Sue gridò: - AREIZ! – e l’Eroe del Silenzio spuntò dalla vasca di acido, libero e felice.

Intanto Saix si godeva Star Wars per la seconda volta, quando Saw gli disse: - Vorresti uscire da questo incubo, Saix? Ebbene, c’è un passaggio tra gli schermi, e si aprirà adesso, ma rimarrà aperto per poco, perché si richiuderà tra poco, anzi, si è già aperta, ma mentre mi ascolti è passato un po’ di tempo. E ancora, e ancora, e ancora, e… - Saix corse verso il passaggio, che era già mezzo chiuso. Saix si mise a correre attraverso il passaggio, poi chiamò gli Heartless e i Nobody. – Cominciate a spingere le pareti. Bravi, così! – ordinò Saix allegramente, mentre i Nobody e gli Heartless si sforzavano di tenere aperto il passaggio.

Mary Sue, vedendo che a Ciccio u’Bombularo non restava molto tempo, quindi usò i suoi immensi poteri per far levitare l’ex-professore lontano dalla vasca di acido. – Avete salvato due ostaggi, ma Mastings, Paperino, Pippo e i bomboloni alla crema di Chairot sono ancora lì. – disse Saw, crudele come sempre. – Sora nel frattempo girava per il cesso pubblico aprendo dei cofani pieni di tesori (chissà che ci facevano là), poi, vedendo che Paperino e Pippo sarebbero caduti da un momento all’altro, disse: - Li salvo io che posso volare! – e così dicendo saltò e volò verso Paperino e Pippo, che sarebbero caduti da un momento all’altro. Come al solito Chairot approfittò della situazione e balzò sulla schiena di Sora; gli tirò i capelli come fossero un manubrio e Sora fu costretto a planare verso gli ostaggi che Chairot voleva salvare: i bomboloni. Chairot fu rapidissimo: appena lui e Sora passarono davanti a Mastings il detective tagliò la corda che lo legava e l’omaccione deficiente riuscì ad aggrapparsi a una gamba di Sora. Chairot prese al volo i bomboloni, poi disse: - Sora, dirigiti verso Pippo e Paperino! – e Sora obbedì prontamente. Chairot salvò i due animali antropomorfi e li fece salire sulla schiena di Sora, che doveva sopportare il peso non indifferente di Chairot, Mastings, Pippo, Paperino e i bomboloni alla crema.

- Bravi. – disse Saw. – Però non è ancora finita. Siete bloccati qui dentro. Dovevate scappare subito, come ha fatto Saix, adesso tutte le porte sono bloccate, e l’estratto di peto di Sgarfabullo si diffonde. Tra poco morirete tutti. – in effetti i nostri eroi cominciavano a sentire quell’odore nauseabondo. – Tranquilli! Ho quasi ridotto a dati questa porta! Tra poco usciremo. – disse DiZ, senza smettere di tenere quella boccia per pesci rossi che era la sua invenzione portentosa. – A proposito. – aggiunse DiZ rivolto a Chairot. – Ecco un’altra agenda di Ansem e una portentosa Fusione. – in quel momento apparve una scritta: "Ottenuto Agenda di Ansem 2" poi un’altra scritta: "Ottenuto Fusione Ciambella. Grazie all’aiuto di Sora Chairot può usare due Keyblade, le sue doti investigative aumentano di cinque punti. Consumo: tre barre turbo".

- Ehi! Ma così sembra quasi che sia Chairot il protagonista! – protestò Sora, che non aveva ancora capito di non essere il protagonista in questa fan fiction.

Chairot prese in mano la situazione. – Si sposti, monsieur DiZ. Userò la Fusione Ciambella! – Sora provò a protestare, ma Chairot aveva deciso, così Sora sparì dalla scena, e Chairot sfoggiò il suo vestito in Fusione. Era uguale a quello che aveva prima, solo che questo era bianco invece che nero. – Scansatevi. – disse Chairot usando i due Keyblade (il Paradiso delle Yaoi e la Testa di Ciambella) per sfondare la porta. – Presto, fuggiamo da questo luogo di perdizione! – gridò il Burattinaio Mascherato uscendo dal cesso pubblico. – Ma qui ci sono molti cofani! Li devo aprire tutti! – protestò Sora, ma tutti gli altri erano già andati avanti, ma accadde qualcosa di assolutamente inaspettato. Un "misterioso" sacco grigio che perdeva insetti da tutte le parti piombò addosso ai nostri eroi, che caddero a terra svenuti.

Chairot fu il primo a svegliarsi, e quando ciò accadde vide che la sua gamba era legata con una catena, come tutti gli altri, che si svegliarono poco dopo. – Ben svegliati. – li salutò Saw. – Monsieur Wofwof! Ci liberi immediatamente! – ordinò Chairot. – Ho già detto e ripetuto che il mio nome è Saw. – disse il Babau. – Ebbene, volete finire il gioco? Ecco qua. Voi siete legati con delle catene. Per salvarvi dovrete prima rompere le catene. – disse Saw, mentre Saix cercava inutilmente di rompere la sua catena mordendola. – Vi serve una sega, è chiaro. – continuò Saw. - O una buona conoscenza del Lato Oscuro della Forza. – osservò Xemnas. – Neanche quella! – lo zittì Saw. – Tu sottovaluti il mio potere… - borbottò Xemnas, mentre Saix cercava inutilmente di avvicinarsi a lui per ucciderlo. – Voi non avete le seghe, però avete il materiale per costruirle. – Sora urlò, al colmo della disperazione: - Noooo! Io non so farmi le seghe! Non ho mai fatto una sega in vita mia! Riku era bravo, ricordo che quando dovevamo costruire la zattera, siccome voleva aiutare, ha fatto molte seghe. Infatti abbiamo costruito la zattera in poco tempo. – tutti quanti guardarono male Sora, che pensò bene di tacere.

- Ma quando sarete liberi? – continuò Saw. – Siete comunque prigionieri, perché la porta che dà all’esterno è chiusa. Serve la chiave, ma dov’è la chiave? – Chairot rispose: - Se non lo sai tu che sei il cattivo sadico. – Saw cominciava a spazientirsi. – La chiave è in una cassa di piombo, chiusa anch’essa a chiave. Ma dov’è la chiave della cassa di piombo? - - Non lo so, ma qualcosa mi dice che stai per dircelo. – disse Chairot. – Esatto. La cassa di piombo è vicina a voi, ma la chiave è sepolta al centro di un isolotto artificiale… ma… - - … ma dov’è l’isolotto artificiale? Sì, abbiamo capito. – disse Mary Sue, che, come Chairot, non prendeva molto sul serio Saw. – Si trova al centro di un lago artificiale infestato da squali e piranha che non mangiano da dieci giorni. Ma dov’è questo lago artificiale? – ormai tutti ignoravano Saw: Pippo e Paperino giocavano a poker con Luxord, e discorrevano del fatto che a Luxord piaceva molto il modo di fare di Saw e la sua passione per carte e gioco d’azzardo. Saix sembrava gatto Silvestro mentre escogita un piano ai danni di Titti, e Xemnas lo guardava timoroso. Ciccio u’Bombularo complottava insieme a Mary Sue contro Chairot, Sora stava pensando a qualche battuta spiritosa da fare, una di quelle battute che facevano sempre ridere tutti, Chairot mangiava i bomboloni, il Burattinaio Mascherato stava escogitando un modo per salvare tutto e tutti, l’Eroe del Silenzio mormorava frasi senza senso tra sé e sé, Mastings dormiva della grossa, in fondo in tutto il capitolo non aveva fatto niente, e Xigbar… Xigbar era sparito da un po’, in effetti. Nessuno l’aveva visto da quando erano stati catturati una seconda volta. – Il lago artificiale è in fondo a questa stanza, ma in mezzo c’è una vasca piena di acido ricavato dalla saliva degli Sgarfabulli. Sta a voi riuscire nell’impresa. –

I nostri eroi si misero a confabulare tra loro per decidere chi dovesse compiere quell’impresa. – Sentite, è impossibile attraversare la vasca di acido, perciò prenderò io la chiave usando i miei poteri telecinetici. – disse il Burattinaio, eroico come sempre. Il Burattinaio concentrò i suoi poteri, e in effetti sull’isolotto si vedeva un po’ di movimento, segno che il piano del supereroe stava funzionando. Xemnas commentò con un: - La Forza è potente in quel ragazzo. Il lato oscuro avverto in lui. – Saix intanto ringhiava.

Dopo un quarto d’ora passato tentando di muovere la cassa, il Burattinaio disse: - Non ce la faccio. – l’Eroe del Silenzio intervenne, come al solito parlava poco, ma diceva sempre cose intelligenti: - Io direi di tagliare una gamba al Burattinaio, così è libero e può usare quella barchetta che vedo laggiù per oltrepassare la vasca di acido. Credo sia fatta apposta. Poi per oltrepassare il lago infestato da squali e piranha può usare quella barchetta di legno sotto la quale sono appesi dei pezzi di carne. Non corre alcun rischio. – il Burattinaio esclamò: - Aspettate! Io ho un altro potere! Ho il potere di manipolare le persone con le mie illusioni! – il Burattinaio cominciò a gesticolare con le mani, abbandonò la sua voce eroica per una voce bassa e carica di mistico potere, tipo quella di Luxord: - Andate voi… andate vooooooi… aaaaandaateeee vooooi… - diceva, mentr etutti lo guardavano come se fosse (?) pazzo. – Va bene. – annunciò Mary Sue. – Ci vado io. Anzi, ci vanno gli Heartless. – gli Heartless, infelici come sempre, comparvero, pronti ad eseguire gli ordini della loro padrona, quando Saix disse: - No! Ubbidite a me che sono più fico, potente, cattivo e intelligente. – Mary Sue borbottò: - Non credo proprio che tu sia più fico di me. – gli Heartless ovviamente andarono da Saix, pronti a liberarlo. – Non è giusto! Quel Saix mi ruba tutti gli Heartless! – protestò Mary Sue, quando Saw decise d’intervenire di persona.

- Ma… Saw è… è… - balbettò Paperino terrorizzato. – Un enorme sacco di patate! – completò Sora ridendo. – Un giocatore d’azzardo come me! – lo corresse Luxord. Saw disse: - Questa volta non ho avuto bisogno di combattervi, non avete speranze contro le mie supertrappole! Non potete prendere quella chiave! – Chairot ebbe un illuminazione. – Ci stiamo preoccupando per delle chiavi quando siamo pieni di Keyblade? – disse. Mary Sue prese venti Keyblade, Sora prese la sua testa di Ciambella e Chairot la Paradiso delle Yaoi, in poco tempo spaccarono le catene e aprirono la porta, decisi ad allontanarsi dalla tana del Babau e a finire questo capitolo alla svelta.

- Non potete fare questo! – disse Luxord. – È barare questo! – protestò, e Saw si dichiarò perfettamente d’accordo con lui, poi disse: - Partitina a carte? – Luxord non seppe dir di no.

- Wow! Sto' gioco è stato una figata! - disse Sora - Facciamo un altro giro? -

I nostri eroi si trovarono in una stanza buia, l’ultima stanza che li separava dalla libertà. – Ehi! C’è qualcosa qui! – disse Ciccio u’Bombularo. – Sembra un corpo. – disse Mary Sue, che non vedeva niente, come gli altri d’altronde. Chairot cominciò a saltellare sull’oggetto misterioso, senza capire cosa fosse. "Chi è il nostro personaggio misterioso?" intervenne Voce Fuori Campo. – Pure il presentatore TV?! – domandò Chairot. "Ve lo ripeto, l’affitto non si paga da solo! Cominciate a fare le domande" Sora chiese: - Mmm… è un uomo? – "Sì, è un uomo... se possiamo definirlo così." confermò la Voce. – ha più di cinquant’anni? – chiese Mary Sue. "Ma mooooolto di più!" rispose Voce Fuori Campo. Chairot aveva un’idea di chi potesse essere, così chiese: - Ha due occhi? – "No" rispose la Voce. – Scommetto che è Xigbar! – disse Chairot, e invece era… "Un alieno con cinque occhi! Questi alieni vivono fino a duemila anni, e questo ne ha milledue. Ed è ovvio che non ha due occhi" disse Voce Fuori Campo, che poi aggiunse: "Ah, se vi interessa, ho trovato Xigbar morente" una luce illuminò Xigbar, che giaceva in un angolo, steso vicino a un pennello gigante spezzato in due.

- Monsieur Xigbar! Cos’è successo!? – chiese Chairot correndo vicino al morente membro dell’Organizzazione, che sputò sangue e borbottò: - …t… tu…ah… s-se… - - Sta cercando di dicri il nome del suo aggressore! – disse Chairot. – Si sforzi, monsieur Xigbar! Cosa vuole dirci!? – Xigbar raccolse le sue ultime forze e disse: - T-tu… sei brutto! E anche quegli altri! Panzoni flaccidi! Ecco cosa siete! Saix ha litigato col suo barbiere e si vede, i capelli di Mary Sue sono tinti, in realtà sono grigio topo! Ah, ah, ah!!! Ungh… - e Xigbar morì, lasciando i nostri eroi con queste ultime, enigmatiche parole.

- Beh, monsieur Sora, direi di proseguire il nostro viaggio. – disse Chairot quando salirono sulla gummiship (o Polonko sincopato). – Dove siamo diretti? – chiese Sora. – Verso la Fortezza Oscura! – annunciò Chairot, e così i nostri eroi andarono verso la Fortezza Oscura, dove qualcosa di terribile li attendeva.

Che conclusione, gentili lettori. Era parecchio che non aggiornavo, ma finalmente eccovi un altro splendido capitolo horror. L’agenda di Ansem la inserisco nel prossimo capitolo, ovviamente. Felici di rivedere il Burattinaio? Immagino di no. La figura di DiZ è molto importante, ve lo dico, fate attenzione alla sua testimonianza, contiene indizi importanti.

Il prossimo capitolo è: la Battaglia dei Mille Heartless.

  
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