I capelli cerei, gli occhi verdi, il sorriso timido,
erano tutto quello che lui amava di lei.
Dentro aveva ben poco, oltre alla strafottenza e alla
concezione di essere figo.
Eppure l’amava, perché sapeva che dietro a quella rude apparenza
c’era della sensibilità e dell’affetto che lui scopriva solo qualche volta.
In realtà lui nascondeva tante cose, che dietro all’apparenza
riuscivano a non essere scovate.
Così viveva la sua vita, tra bugie e falsità, credeva di poter vincere.
Si sbagliava, lo sapeva, ma non voleva crederci.
Erano quindici anni che viveva così come poteva smettere ora?
Spesso capitava che la guardasse.
Chi?
Lei.
Lei chi?
Vuoi sapere troppo ora.-
Dimmelo dai, che problema c’è?
No, che te fai tanto?
Mentiva a se stesso.
Si poneva domande e rispondeva con altrettante domande
un giro mortale che non avrebbe mai avuto fine,
neanche quando il suo cuore avrebbe smesso di battere.
I suoi dubbi e le sue paure l’avrebbero seguito anche nel sonno eterno.