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Autore: Renga4ever    19/07/2012    2 recensioni
Curiosando in questo sito ho ritrovato due mie Ff che avevo scritto nel 2006 con il nick di ladyfrancy2001.
Poi lo studio mi ha impedito di continuarne una ovvero CUORE DI PADRE.
Oggi ho deciso di riprenderla e modificarla un po’ a partire dal titolo.
Come noterete dal mio nuovo nickname sono una grandissima fans di Francesco Renga e ho deciso di intitolare questa ff come una sua canzone,tra le più belle secondo me,una canzone mai uscita nelle radio.
Una canzone che parla del rapporto da un padre e una figlia…
Un legame con cui si fa i conti per tutta la vita,un legame che non permette errori…
Nel testo un padre chiede aiuto al proprio padre e a Dio padre cercando le risposte alle domande che un neo padre si pone sempre…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Piccola nota,le parti in grassetto sono delle piccole parti della canzone “nel nome del padre”
Buona lettura J
 
 
“non c’è ragione dicevi tu…
È un brutto sogno niente di più…
C’era qualcosa negli occhi tuoi che non scorderò mai…
 (nel nome del padre F.Renga)
 
Con lo sguardo si era perso a studiare quelle piccole gocce d’acqua, che lentamente si posavano sul parco della villa ingrigita dagli ultimi avvenimenti storici che avevano scosso l’intera nazione e il suo cuore.
Quei tuoni che squarciavano i timpani lo riportarono indietro di molti anni,lo riportò alla sua infanzia.
Gli anni di rigore militare gli avevano fatto dimenticare la tenerezza di quel periodo,l’orgoglio e l’amarezza dell’incapacità di concepire un figlio maschio lo avevano costretto a mettere da parte quei teneri ricordi passati con suo padre.
Un sorriso amaro di dipinse sul suo volto.
Suo padre…
Un uomo completamente diverso da lui.
Aveva avuto 3 figli e lui era stato l’unico maschio,arrivato ultimo dopo molti anni dalla nascita di sua sorella Cèline,era arrivato all’improvviso,come un miracolo in una famiglia unita da oltre 16 anni.
Eppure suo padre in quegli anni passati senza erede non aveva mai fatto mancare l’amore per le sue figlie ognuna trattata come se fosse l’unica al mondo.
Il vecchio Gilbert de Jarjayes non si era mai curato dell’etichetta,amava rotolarsi nella terra con i figli,prenderli e lanciarli al cielo per bearsi delle sue risate vive.
Un tuono,un altro.
 
“ora ho paura rimani qui!…
è un temporale che chiude gli occhi…
dovrei pregare ora però…
io davvero non so…”
 
Ed eccola la voce del padre,sicura vicino a lui,quando un incubo aveva scosso il suo sonno di bambino.
“è solo un brutto sogno piccolo mio…”
Gli aveva sussurrato suo padre mettendosi sotto le coperte con lui.
“tranquillo Augustin…è tutto finito…”
Gli aveva sussurrato stringendolo al petto,aveva usato parole dolci e di conforto,non gli aveva detto “che fai Augustin i soldati non devono piangere! Smettila e torna a dormire!”
Suo padre era una persona straordinaria,un padre sempre presente e un nonno molto comprensivo e paziente.
E lui che padre era stato per le sue figlie? E per Oscar soprattutto?
Questo pensiero lo ossessionava da mesi,da molto prima che la figlia compiesse l’atto del tradimento.
Lui la adorava,le adorava tutte ma lei in particolare,eppure,perché era sempre stato duro con lei?
Da quando era nata il generale e suo padre non facevano altro che litigare per lei.
“AUGUSTIN COSA DIAMINE TI è SALTATO IN TESTA?! COSì ROVINERAI LA VITA DI QUESTA RAGAZZA E LEI TI ODIERà! LA SPINGERAI A COMMETTERE MOLTI ERRORI SOLO PER UN TUO ATTO DI EGOISMO! A QUESTO TI HA PORTATO IL MIO AFFETTO PER TE? Ascolta figliolo,Oscar è una ragazza particolare….e a causa del tuo capriccio sarà più vulnerabile rispetto alle altre donne ci hai pensato?”
“non dite sciocchezze padre! Oscar è un ragazzo fiero ed orgoglioso!”
L’anziano padre scosse il capo sollevandosi dalla sedia aiutato dal suo bastone d’ebano.
“figliolo…perdona la presunzione del tuo vecchio,ma ti parlo col cuore in mano come ho sempre cercato di fare con te e le tue sorelle…i figli non sono giocattoli,i figli sono preziose statuette di cristallo,basta una mossa sbagliata Augustin,una sola e possono rompersi in mille frammenti e nessuna colla può riattaccarne i pezzi…”
“dove volete arrivare padre?”
“Augustin … vedi … una relazione con una donna la si può risolvere facilmente con un addio o con un mazzo di fiori,ma i figli no,è un legame che dura per sempre. Un passo falso e rischi di perdere per sempre l’affetto dell’unico essere in grado di adorarti per il dono di avergli dato la vita … non fare questo errore,quella ragazza ti adora e tu,tu stai calpestando il suo amore con il tuo orgoglio e la tua ambizione. Lei ti asseconda con la speranza di una carezza sul viso,di un abbraccio o semplicemente una parola affettuosa ma tu no,la tratti con distacco … stai attento figlio mio,l’unica ambizione che devi avere per le tue figlie è di augurarti che crescano sane e felici … “
“padre vi prego … “
Il conte Jarjayes sorrise tristemente.
“sei uguale a tuo nonno Reynier,il padre della tua povera mamma e tu sai cosa successe tra lui e tua madre,ti chiedo solo di stare attento figlio mio e abbi cura di Oscar,se hai provato qualcosa per questo vecchio,cerca di ricordare questo mio consiglio…“
 
Un mese dopo il padre morì lasciandolo nel rimorso e nella tristezza più totale,suo padre era stato per lui un compagno di giochi,un amico,un consigliere,una roccia su cui piangere,sfogarsi.
Il suo orgoglio lo aveva reso cieco di fronte all’affetto che suo padre aveva provato per lui e che Augustin aveva ricambiato con tanta devozione.
Si perse in quei pensieri,ma il ricordo di una conversazione avvenuta una settimana prima lo aveva riscosso accendendo i suoi occhi di una nuova luce.
Avrebbe fatto di tutto pur di riparare al danno fatto trentatre anni prima.
                                                   ***
Erano mesi che la cercava,aveva addirittura messo sottosopra Parigi e finalmente gli avevano detto dove si trovava.
Ora il generale è li d’avanti alla sua casa,aspettando che torni dal lavoro,Diane gli aveva detto che sarebbe tornata a quell’ora.
Era cambiato il generale in quei mesi,e mentre la cercava pensava che una volta trovata non l’avrebbe lasciata mai più e che avrebbe, in qualche modo, rimediato agli errori commessi in passato per colpa del suo egoismo.
 
“nel nome del padre io vengo a cercare di te,
in nome di quell’amore che non muore mai.
Nel nome del padre,per te sarò il sole se vuoi,
un uomo migliore vedrai…
non mi perderai…”


Il generale scruta la sua casa,da fuori sembrava piccola-come può la figlia di un generale vivere in posto simile?-mormorò il generale. Dopo pochi minuti la vide arrivare,oramai vestiva abiti femminili,portava un lungo mantello con il cappuccio tirato su per proteggersi dal vento.
Notò subito che l’andatura di Oscar non era più quella di una volta,sicura e spedita,ma era lenta,incerta e pesante.
Oscar gli si avvicinò e guardandolo negli occhi ma lo sguardo di Oscar non è più quello di una volta, i suoi occhi non brillano più si erano come spenti, il suo sguardo è freddo,lontano. La credeva morta e ora dopo mesi di ricerche è di nuovo di fronte a lui,era cambiata molto,il suo viso era segnato dalla fatica, i capelli leggermente più corti…
“perché non ci hai informati che eri viva?”
“volete entrare?” -rispose Oscar fredda
Entrarono, la casa era davvero piccola ma calda ed accogliente
“vuoi che accendo il camino?”
“si grazie…..vado a cambiarm” i-dicendo questo Oscar si allontanò,entrando nella sua camera, tolse il mantello e si avvolse in una grande coperta di lana poi fece rientro  nella piccola sala. “gradite una tazza di tè?” -chiese gelida- “si grazie…” -oscar si allontanò -è davvero cambiata la mia Oscar- si trovò a pensare il generale “sarà pronto fra un po’”-intanto il generale le raccontò tutto quello che era accaduto durante la sua assenza,poi presero il tè ma il generale evidentemente imbarazzato per la prima volta nella sua vita,verso il tè sul pavimento,si alzarono entrambi di scatto “scusa facc….” -a Oscar cadde la coperta e il generale potè vedere ciò che la figlia e Diane gli avevano nascosto,il generale non potè non notare il ventre abbondante di Oscar
“perché non me lo hai detto subito?”
“perchè vi ho deluso già abbastanza,non volevo infierire ancora…”
“a che mese sei e……di chi è?” -era veramente imbarazzato mentre glielo chiedeva. “manca poco più di un mese e il padre è…”
“Andrè è Andrè vero?”
“si…”  sussurrò Oscar abbassando la testa.
Madre, Oscar madre,la sua oscar che finalmente rinunciava alla sua parte maschile, il generale non riusciva a spiegare perché era felice per lei
“posso?” -chiese il generale poggiando timidamente la sua mano sul grembo della figlia .
”si…”  rispose Oscar quasi scioccata-allora suo padre era davvero cambiato- il piccolo si mosse “si è mosso!”-disse il generale con gli occhi lucidi. Il piccolo continuava a dare piccoli calci come se avesse capito qualcosa.
“è un piccolo terremoto”-disse il generale accostando l’orecchio nel ventre della figlia “vuol dire che ha preso da me.mi manca tanto Andrè…” -disse Oscar piangendo,si sorpresero entrambi per quello sfogo,per quell’attimo di debolezza.
”lo so ma non disperarti lui vi sta vegliando da lassù e non vuole vederti piangere. “lo so non lo sopportava mai
In quel momento arrivo Rebecca una collega di Oscar(lavoravano nella stessa locanda) “ciao Oscar ho portato la cena,fra un po’viene anche Gerard con i bambini cosi ti distrai un po’…”
Gerard era il marito di Rebecca ed era un medico.
“Oscar perché non torni a casa,potremo prenderci bene cura di te-disse serio il generale- “tuo padre ha ragione Oscar il parto è ormai vicino e io e mio marito non possiamo certo dormire da te “
“come farai al momento del parto?” chiese accorato il generale.
”sola,voglio stare sola!”
“stai scherzando spero!
“mai stata così seria!”
“Oscar ragina…. “
“ho detto di no-la grinta del comandante risplende ancora in questa occasione.
Il generale si congedò con riluttanza sotto richiesta della figlia di restare sola , dopo aver cercato di farla ragionare,ma prima di andare cencò di parlare con Rebecca.
“Rebecca vi prego di avvisarmi subito se ci sono problemi abito ad Arras non è lontano da qui….” “non temete generale”

Una settimana dopo,Oscar stava preparandosi la cena,quando ad un tratto venne colpita da forti fitte al ventre cadendo poi a terra svenuta,Rebecca la trovò così subito corse a chiamare il marito e il generale che subito si precipitò dalla figlia.
“dottore come sta mia figlia?-il generale era terrorizzato-e il bambino?
“stanno tutti e due bene non temete,Oscar era solo un po’ troppo affaticata e poi mancano poche settimane…”
 Il generale si precipitò subito dalla figlia stesa sul letto,il volto pallido e affaticato.
“tu torni a casa con me senza discutere!!!-disse seccato il generale “ho detto di no!”
“smettila! ti rendi conto che per la tua testardaggine hai rischiato di perdere la vita mettendo in pericolo anche quella del tuo bambino?!?-disse furioso il generale,poi tornato in se,si avvicinò alla figlia poggiandole la mano sul ventre- “ma non capisci che Andrè ti ha fatto un dono bellissimo non rinunciarci,vieni via con me.
Oscar abbassò lo sguardo,i suoi occhi si fecero lucidi.
Aveva ragione,suo padre aveva ragione,con il suo orgoglio aveva messo in pericolo la vita del piccolo,unico essere che la teneva in vita dopo la morte di Andrè.
“avete ragione,a causa della mia testardaggine e il mio orgoglio ho rischiato di perdere l’unica cosa che mi tiene in vita…..va be,vengo con voi…”
Il generale annuì commosso
L’indomani Oscar partì con il padre verso Arras,Parigi non è più sicura le aveva detto il generale prima di partire.
seduti vicini nella carrozza guardavano il paesaggio con l’angoscia nel cuore,fu un attimo,un attimo solo che il generale cinse la spalle di Oscar “abbracciami ti prego-chiese commosso il generale.
Oscar si sorprese di quella richiesta ma senti che anche lei ne aveva bisogno e così si lasciò andare a quel contatto nuovo, rimasero abbracciati stretti fino ad Arras



CONTINUA…
 
 
 
 
 
 
  
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