(sequel di "Il bimbo dell'estate")
"La vita è ciò che ti accade mentre sei impegnato a fare altri progetti"

Al pari dei Gaiden di ikediana memoria, questo racconto non è collegato alla trama principale di Versailles no Bara: ne utilizza però i personaggi ed è ambientato nella stessa epoca.
Tra tutti, ho sempre pensato che sia André quello più dotato di una spiccata propensione al ragionamento, anche in forza della tranquillità che lo contraddistingue, assai più utile in tal senso dell'emotività che è caratteristica di Oscar.
In questa fanfic ha modo di evidenziare detta qualità (e anche un'altra, del tutto inaspettata), nell'intento di risolvere un mistero che sta mettendo a dura prova le indagini del suo comandante.
A tale scopo, si trasforma in uno Sherlock da manuale che, tuttavia, ha anche un fine personale per addivenire a una veloce soluzione: riconquistare la stima di Oscar, perduta a causa di un comportamento sconsiderato tenuto una sera di qualche tempo prima. Per riuscirci, dovrà intraprendere un viaggio anche nella più insidiosa delle paludi, quella dei ricordi.
Poiché le tematiche sono inusuali, segnalo la possibilità che i personaggi siano talvolta OOC.

Mi è capitato spesso di pensare che quanto è accaduto a Saint Antoine sia stata un’esperienza davvero terribile e molto scioccante. E’ un vero terrore, nel buio della notte, in strade poco illuminate, essere aggrediti da una folla urlante e inferocita, essere trascinati fuori con la forza, afferrati da mane sudicie e assassine che vogliono solo vedere scorrere il sangue o un cappio intorno a un collo.
Ed è una vera fortuna sopravvivere a un evento di questo genere, ma la terribile esperienza può lasciare comunque una cicatrice, quella che oggi chiameremmo sindrome da stress post traumatico.
Sono convinta abbia segnato molto Oscar e André. Per lei è stata l’esperienza forte, forse necessaria per far emergere la verità nascosta anche a se stessa, ossia i suoi veri sentimenti per André. Per lui le cose sono andate diversamente. Non ha avuto folgorazioni... o forse sì?!? Forse anche per lui qualcosa è cambiato e ne sarebbe testimone quel rifiuto ad accettare una tazza di cioccolata....

Una storia ambientata tempo dopo gli eventi narrati in Oscar, un incontro in un mondo diverso, in un Paese lontano, tra due donne. Un viaggio on the road per portare a termine una promessa fatta molto tempo prima.

Autrici: MARZIA_G TERRYOSCAR
Una piccola one-shot che ripercorre la sera in cui la Delfina ha deciso di partecipare al Gran Ballo in maschera a Parigi.

Una storia mi e venuta in mente e ho voluto descrivere Alain per l ennesima volta spero vi piaccia

Correva il mese di febbraio del 1785. La regina di Francia, Maria Antonietta, ha deciso di organizzare in occasione del Carnevale, una settimana di feste e di balli di corte, rigorosamente in maschera, ispirate al... Carnevale di Venezia! (Per chi avesse letto la mia storia precedente, tranquille), stavolta Oscar è la vera protagonista della storia! Quali insidie si nasconderanno fra maschere, pizzi, merletti e champagne? Buona lettura!

Desiderava abdicare, Oscar, nell’estasi riscossa dai sensi in favore del marito imperante; tutt’altro che per asservimento o schiavitù, manifestando l’urgenza di arrendersi come sogno di sollevamento, finalmente, devota al piacere di colui in grado di corrisponderle, assaporando la scelta di farsi condurre, comandare quasi fosse invece un privilegio. Lui coglieva perfettamente questa sua esigenza, ed era eccitato di quell’onore, nella posizione di trasportare, dirigere, incanalare l’impeto travolgente della sua donna; sensuale, inaccessibile a tutti, ma non irraggiungibile per lui; che benché stregato dalla capacità di dominarla, dal godimento non era convertito in un tiranno, bensì nel più premuroso degli amanti.

Lo aveva riconosciuto immediatamente.
Erano passati così tanti anni... eppure era bastato un solo istante per riconoscerlo. Tutto ciò che aveva cercato di lasciarsi alle spalle – il dolore, la sua gioventù – era tornato a galla, emergendo prepotentemente da quell'angolo remoto della sua mente che aveva deciso di dimenticare.

Oscar e Andrè, come sempre, senza alternative. In questa storia sono consapevoli dei propri sentimenti molto prima ma qualcosa li ha separati, lasciandoli pieni di rabbia e domande. Una Oscar che combatte e un Andrè che sembra impassibile. Sembra, perché nei loro silenzi come sempre si nasconde un mondo.

Certo, scrivere storie in cui Oscar e André fanno i ricci è gratificante, ma non è l'unica cosa che si può fare su Oscar. Ed ecco quindi una storia bella tosta, non certo lieta: cosa succede se si incontrano un nobile realista e un avvocato rivoluzionario nei giorni del Terrore? Rimpianti, dolore, ricordi, ma si può perdonare e si può provare ad essere diversi?

L'amore è un sogno, una meta impossibile, eppure a volte il destino ascolta la voce degli innamorati.

Partiamo dalla nuova vita di Oscar, entriamo nei suoi pensieri e in quelli di André, guardiamo alcune situazioni più nei particolari e... se per una parola o un gesto alcune di queste cambiassero?
Dal testo: "[…] a ogni passo che muoveva verso un ipotetico e desiderato futuro da uomo qualcosa le ricordava che lei era nata donna e donna sarebbe rimasta…"

Possiamo considerare questa la parte conclusiva di Maschera di Carnevale, una piccola idea che ha avuto un seguito e da cui mi sono lasciata prendere la mano.
Nella speranza che la conclusione vi piaccia vi auguro una buona lettura.

Mi ero ripromessa di non scrivere più nulla su Oscar e Andrê, sicura di averli tormentati abbastanza. Ma un giorno sono tornati nella mia testa e allora ho iniziato a scrivere, un po’ per riportarli in qualche modo in vita, almeno nei miei pensieri, un po’ per cimentarmi in qualche esercizio di scrittura, dopo tanto tempo, anche mettere insieme le parole risulta davvero un’impresa ardua e più volte ho pensato di mollare. (in realtä anche un istante prima di postare questo capitolo).
Ringrazio chi vorrà leggere, chi si ricorda di me, e chi magari imparerà a conoscermi.  
Questa storia ha inizio il giorno in cui il Generale vuole porre rimedio al disonore della casata Jarjayes. sacrificando la vita di Oscar.
“Diventerai mia moglie, Oscar?” azzarda con la voce che traballa mentre la potenza di quella domanda gli esplode nel petto, il cuore precipita.
Oscar annuisce, sorride e abbassa lo sguardo per un istante, anche lui ha socchiuso gli occhi, e quando li riapre sono gli sguardi solcati da lacrime a cercarsi, le lingue ad assaggiarsi, e poi le bocche a divorarsi, affamate, ancora piegate in sorriso.