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Autore: AndreaMesso45    19/07/2012    1 recensioni
Siamo nel futuro, un futuro apocalittico.
Dopo il colpo di stato del Regime, è stata proibita ogni tipo di arte e incarcerati tutti i musicisti che non hanno voluto aderire al programma di "riabilitazione artistica".
Però qualcosa si muove nel profondo della terra, è l'ora della Rivoluzione!
Genere: Avventura, Science-fiction, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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E chi la ferma più questa .... Rivoluzione?!

Parte I

These days



17/01/2030

Cintoia; Firenze
Regime Europeo Sezione 3 (Ex – Italia)

 

 
“One of these days                                                                                “Uno di questi giorni
the ground will drop out from beneath your feet …”                        ti mancherà il terreno sotto i piedi”
 

Ma quanto ci metti a pisciare?
Nel silenzio della notte, in un cielo finalmente stellato in cui si potevano intravedere le varie costellazioni famose come l’orsa maggiore, seppur sempre con una piccola striscia di smog nell’atmosfera che rendeva il cielo più sul blu scuro che sul nero, si sentì proferire la voce di Dave.
Tra le campagne fiorentine, in un posto dove un tempo sorgeva ospitalità, freschezza d’animo e pace, ora c’erano solo vecchie campagne abbandonate, diventate rifugio per profughi e basi per la Resistenza.
Diavolo Dave, non ci riesco se quello continua a guardarmi
Taylor … quello è un profugo e non ti sta guardando … è cieco!“ rispose Dave mettendosi le mani in faccia dalla disperazione.
Certo!” disse Taylor ironicamente, poi ripartì all’attacco “Allora perché mi fissa? Eh?
Oh santo Cielo!” reagì Dave nella più totale angoscia.
Allora, voi due, avete finito di fare cagnara? Dobbiamo andare! Non abbiamo molto tempo
A parlare era Vincent, il pilota che aveva portato i due amici da Portland a Firenze con il suo velivolo, che lui aveva soprannominato .
Con loro c’era anche Patrick, il co-pilota che stava fissando la scena trattenendo le risate.
Il gruppo era alla ricerca di Nate Mendel, che un tempo era il loro bassista, per rimettere insieme la band del passato.
Erano partiti il giorno prima e avevano viaggiato per un gran parte di tempo arrivando nella notte, atterrando in un villaggio sulla costa toscana non controllato dal Regime ma dalla Resistenza italiana, che era gemellata con quelle statunitense e con quella inglese.
Poi avevano viaggiato tra le campagne abbandonate cercando di arrivare nella città dove, si pensava, risiedesse Nate, ovvero Cintoia.
La sfortuna era che avevano delle mappe dettagliate fino al confine con Cintoia, la città era completamente sconosciuta ai quattro uomini che, non sapendo una parola di italiano, si trovavano persi.
Taylor si era fermato per fare dei bisogni proprio al confine di Cintoia, nel buio delle campagne, vicino ad un campo di barboni e profughi e stava rallentando il gruppo.
Ho fatto, ho fatto. Però quello mi fissava, lo sai!
È cieco, Taylor!” rispose Dave.
Ripresero il cammino.
 



Da quando erano atterrati viaggiavano camminando, percorrevano le colline e le campagne toscane.
Ad un certo punto trovarono una vecchia rimessa per biciclette, ormai dimessa e abbandonata da anni, distrutta e quasi vuota.
Il materiale era stato tutto rubato, tranne per due biciclette ed un tandem a due posti.
Fregarono le biciclette ed il tandem che fu, ovviamente, preso da Dave e Taylor.
Vederli andare in tandem era come osservarli gareggiare ad una gara di canotaggio, Dave nel sedile posteriore teneva il tempo delle pedalate e Taylor dirigeva il manubrio sul posto davanti.
E bisticciavano tra loro, sembravano due ragazzini adolescenti invece di uomini sessantenni …
Avevano lasciato in seguito le bici vicino ad un casolare deserto per riposarsi qualche ora, il risultato fu che una volta tornati fuori dalla baracca, non trovarono più le bici.
Dave imprecò in dieci modi diversi, Taylor annuì a tutte le imprecazioni dell’amico.
Ora stavano attraversando l’ultimo pezzo di vecchi vigneti che li separavano da una antica bottega piuttosto mal ridotta.
È incredibile come nel 2030 ci sia così tanta miseria in giro, mentre nelle grandi metropoli si vive di tecnologie avanzate” osservò Taylor.
Dalla finestra della bottega usciva una debole luce rossa, questo stava ad indicare che ci abitava qualcuno, dopotutto.
I due accompagnatori e piloti dissero a Dave e a Taylor che conveniva entrare in quella casa e cercare informazioni, perché al momento erano praticamente al buio, senza alcuna indicazione.
Si avvicinarono alla porta sul retro della bottega e pian piano bussarono, nel frattempo si erano anche preparati ad una rissa, nel caso in quella bottega vivesse qualche barbone ubriaco pronto a fare a botte con chiunque.
Sentirono dei passi avvicinarsi alla porta e poi videro la stessa aprirsi pian piano cigolando, era una vecchia porta di legno, come quasi tutta la baracca.
Gli aprì una donna sulla cinquantina di anni, capelli scuri e lunghi, occhi marroni che iniziò a fissarli e poi proferì “Chi siete?”.
Dave si girò verso Taylor con una faccia perplessa quasi a dirgli “che ha detto?”, Taylor rispose con un’altra espressione alquanto dubbiosa.
Allora Vincent si avvicinò alla signora e rispose “Noi” poi indicò tutti i suoi compagni “venuti in pace” e fece il segno di vittoria con l’indice ed il medio e poi mise le mani unite in segno di preghiera.
La signora li guardò con una faccia incerta, con gli occhi indagava su di loro e cercava di capire le loro intenzioni.
Vincent, non siamo degli alieni, accidenti!” sussurrò Dave dopo aver sentito il compagno parlare.
Vincent fissò Dave con uno sguardo cattivo, poi si rigirò verso la signora, scandì la voce e disse sillabando bene “Noi , siamo, qui, per, informazioni”.
La signora iniziava a capire qualcosa ma rimaneva ancora molto dubbiosa.
Era vestita in modo piuttosto casual, con una gonna rosa scuro sporca di polvere e degli scarponi neri infangati di fango ormai asciutto.
Vincent riprovò “Tu dare a noi informazioni? Tu può?” e ogni volta che diceva tu indicava con l’indice la donna che ancora non riusciva a capire bene.
Dai Vincent! Stiamo perdendo tempo! Non stiamo mica parlando ad uno australopiteco” ringhiò Dave, sempre però sottovoce.
Vincent spazientito si girò verso di lui e affermò “Bene, mister Grohl. Faccia lei!”.
La donna spalancò violentemente gli occhi e fece una espressione sorpresa e chiese “Grohl?
Tutti e quattro si girarono verso la donna e Dave si avvicinò a lei e annuì con la testa in segno di si, la donna lo osservò bene da vicino, dalla punta dei capelli al tacco degli scarponi che indossava e fece segno loro di entrare “Venite, venite”.
Dave si girò indietro e fece una espressione sorpresa quasi a dire “Boh, andiamo”, gli altri tre lo seguirono dentro.
La catapecchia era in buone condizioni rispetto a quanto si possa pensare guardandola dall’esterno, le pareti erano tutte in piedi senza crepe e la luce rossa che si vedeva da fuori veniva da un caminetto piccolo acceso.
Davanti al caminetto c’era un tavolo e due divani, più una poltrona girata verso il fuoco.
La donna fece segno ai quattro uomini di sedersi sul divano e di prendere un bicchiere di vino.
Infatti sul tavolino c’erano diversi bicchieri di vetro antichi e una bottiglia di vino già aperta, Dave ne prese un bel sorso, lo seguì anche Taylor e Vincent.
La donna si sedette nel divano di fronte e fissò i quattro uomini aspettando una risposta da loro.
A loro volta, anche Dave e compagnia fissavano la signora aspettando qualche soluzione, soprattutto si chiedevano come mai alla parola <Grohl> gli avesse fatti entrare in casa sua.
Regnava un silenzio abbastanza imbarazzante tra tutti e cinque, che fu spezzato da Dave con un “Bè, un buon vino signora”.
A Dave non piacevano i silenzi, la signora se ne accorse e gli prese il bicchiere di mano e lo mise sul tavolo, Dave la fissò e disse “Ma …”, poi venne zittito da Taylor con un “Shhh”.
In seguito la signora aprì la bocca quasi per parlare ma si stoppò, si mise un mano sulla tempia sinistra e cominciò a pensare ed a fissare il soffitto.
I quattro uomini guardavano un po’ impauriti da quella stramba donna che però si riprese subito e disse “Scusate per inglese mio, no tanto buono. Cosa volete?”.
Tutti si fissarono tra di loro per decidere chi avrebbe dovuto parlare con la signora, alla fine si decise Taylor e rispose  “Salve!  Noi siamo qui.
Fin qua Taylor ci eravamo anche noi” sussurrò Dave all’orecchio dell’amico in modo scherzoso.
Taylor diede un piccolo calcetto sul piede di Dave e poi riprese “Allora, noi qui per cercare un signore”.
La signora annuì e disse “Who?” per dire “Chi” e Taylor rispose subito “No signora, non cerchiamo gli Who ma un bassista bravo che …” lo interrupe Dave immediatamente che continuò “Signora cerchiamo un signore che si chiama Nate, Nate Mendel” poi si girò verso Taylor con uno sguardo incazzoso.
La signora annuì e indicò con la mano la poltrona girata verso il camino, era una poltrona abbastanza grande, di pelle, color rosso scuro che impediva di capire se qualcuno ci stesse seduto sopra o no.
Solo allora Dave e gli altri notarono una vecchia chitarra con solamente 3 corde in un angolo, una chitarra che a Dave parve subito familiare.
Taylor si alzò dal divano e andò vicino alla poltrona per scoprire chi poteva esserci seduto, lo seguirono subito gli altri.
La scena fu epocale, tutti e quattro davanti alla poltrona a fissare un uomo seduto.
L’uomo accomodato sulla poltrona era un signore anche lui sui sessant’anni con un vecchio cappello Borsalino nero in testa ed una pipa marrone in bocca che stava fumando.
Aveva la barba sufficientemente lunga di un colore rossiccio misto a bianco e portava un cappotto lungo nero su un vestito trasandato sul blu scuro.
Continuava imperterrito a fissare il camino ed a fumare la sua pipa, non curandosi delle persone che aveva intorno.
Dave si schiarì la voce per ottenere l’attenzione dell’uomo che era coperto dal cappello e non si vedeva chiaramente la faccia.
Non ottenne nessun risultato, quindi prese coraggio ed allungò pian piano la mano sopra al cappello per toglierlo, quando fu abbastanza vicino per sentire la stoffa del Borsalino sulle dita, l’uomo seduto proferì uno schietto “No” con una voce roca e bassa.
Non lo farei, amico” disse.
Dave percepì in quella voce qualcosa di molto familiare e così anche Taylor, quindi annunciò “Eh, Nate. Ti abbiamo trovato!”.
L’uomo alzò lo sguardo e così mostrò la faccia ai due vecchi amici che fecero un grande sorriso.
Era lui, era veramente Nate Mendel, la missione era riuscita ……………..
…….. o quasi?
 
 



Si misero a parlare per una buona ora delle avventure che avevano vissuto in questi anni senza vedersi, in realtà parlò solo Taylor mentre Nate era più attento a fumarsi la pipa e Dave ad ascoltare l’amico raccontare le sue storie vissute.
Ad un certo punto Nate fece la domanda che era stata evitata fino a quel momento “Che ci fate qui?”.
Bè, Nate, ascoltami. Abbiamo una proposta da farti” disse Dave e prontamente Nate rispose “No”.
Ma, aspetta, quando la sentirai non riuscirai a dire di no” ribatté Taylor.
Ah … Ma vi faccio risparmiare tempo amici, no” ridisse Nate.
Ok. Però la nostra idea la puoi ascoltare lo stesso che dici? Siamo venuti dall’altra parte del mondo fin qui per trovarti, almeno questo …” rispose Dave.
Va bene Dave” disse Nate, quindi l’amico presentò l’idea della Rivoluzione con il rock della loro band, della voglia di tornare a suonare sul palco, della nuova vita che stavano progettando.
Nate fissò l’amico e la sua volontà e coraggio e rimase stupefatto, in cuor suo sapeva cosa poteva aver passato Dave tutti quegli anni rinchiuso in un tomba di morte come quella prigione e si stupiva della volontà che dimostrava quel giorno, per questo per lui fu più difficile dire “No. Non ci sto. Mi dispiace amici, ma non lascio questa casa e non ritornerò mai più a suonare o cose del genere”.
Taylor e Dave cercarono in tutti i modi di far cambiare idea a Nate ma lui era irremovibile, aveva detto no ed era no.
A Nate impauriva il fatto di lasciare la sua catapecchia, il suo vecchio vigneto, la sua vita sicura nella campagna fiorentina, un posto dove ormai non pattugliava neanche più il Regime, un posto in sicurezza, una garanzia che nei tempi che correvano era molto molto rara.
Il primo a stancarsi fu Taylor che girò le spalle a Nate e con Vincent e Patrick si avvicinò alla porta per uscire salutando la signora con un sorriso ed un arrivederci.
Dave era ancora davanti a Nate implorandolo di ripensarci senza aver successo, così Taylor disse “Dai, Dave. Non abbiamo più tempo, dobbiamo tornare indietro”.
In quel momento Dave fece scendere una piccolissima lacrima di disperazione perché quella era l’ultima volta che avrebbe visto il suo amico e ne era consapevole … consapevole anche che senza di lui il suo progetto era miseramente fallito, non poteva funzionare.
Si avvicino depresso a Taylor senza salutare Nate e quando fu in procinto di uscire dalla porta trasformò la sua disperazione in rabbia e si girò verso Nate che intanto si era riseduto sulla poltrona rigirandosi verso il camino, in modo da non vedere i suoi amici andarsene.
Quindi Dave disse “Si, bravo! Ma ricordati che uno di questi giorni …
 

“One of these days                                                                       “Uno di questi giorni
the ground will drop out from beneath your feet                     ti mancherà il terreno sotto i piedi
One of these days                                                                         Uno di questi giorni
your heart will stop and play it's final beat”                              il tuo cuore si fermerà, suonando il suo ultimo battito”
 

Nate sentì proferire quelle parole di rabbia e disperazione all’amico e rimase molto colpito, tanto che appoggiò per terra la sua pipa e si mise ad ascoltare.
Intanto Taylor si era girato anche lui verso l’amico restio a lasciare la sua casa, ora iniziava a dare appoggio a Dave.
 

“One of these days                                                                   “Uno di questi giorni
the clocks will stop and time won't mean a thing                gli orologi si fermeranno e il tempo non significherà più nulla
One of these days                                                                     Uno di questi giorni
their bombs will drop and silence everything”                    getteranno le loro bombe e faranno solo silenzio”
 

In quel momento Dave colpì forte con il piede per terra e fece scatenare cento emozioni nel cuore di Nate.
 

“One of these days                                                                  “Uno di questi giorni
your eyes will close and pain will disappear                       i tuoi occhi si chiuderanno e il tuo dolore sparirà
One of these days                                                                    uno di questi giorni
you will forget to hope and learn to fear”                             dimenticherai di sperare e imparerai ad aver paura”
 

Continuava a denigrare Nate e poi disse in modo molto ironico.
 

“But it's alright                                                     “Ma va tutto bene
Yet it's alright                                                       fin’ora va tutto bene
I said it's alright”                                                 ho detto che va tutto bene”
 

Subito dopo esplose in un urlò di rabbia incredibile, dando tutto se stesso.
 

“Easy for you to say                                                 “è facile per te dire
Your heart has never been broken                       che il tuo cuore non è mai stato infranto
Your pride has never been stolen                         che il tuo cuore non è mai stato rubato
Not yet … not yet”                                                     non ancora … non ancora”
 

In quel momento scese una lacrima sul viso di Nate visibilmente provato da quei sentimenti che stava scatenando la furia di Dave che era aiutato anche da Taylor in quel momento, facevano quasi un coro i due amici.
 

“One of these days                                                       “Uno di questi giorni
I bet your heart'll be broken                                       scommetto che il tuo cuore verrà infranto
I bet your pride'll be stolen                                         scommetto che il tuo cuore verrà rubato
I'll bet                                                                              ci scommetterò.
One of these days”                                                       Uno di questi giorni”
 

Poi Dave si fermò e uscì dall’abitazione sbattendo la porta, seguito dagli altri suoi compagni di avventura.
Nate rimase un decimo si secondo seduto, subito dopo si alzò di scatto dalla sua poltrona e andò alla porta, la spalancò e disse “Quindi, quando si parte amici?”.
Dave si rigirò, fece un sorriso gigantesco, si avvicinò a Nate e lo abbracciò sussurrandogli “Grazie, Nate. Grazie”, quindi lui rispose subito “Grazie a te, Dave”.
Adesso la missione sembrava veramente compiuta, bisognava solo tornare a casa (o almeno tentare pensò Taylor).
Il posto sul velivolo c’era per Nate e c’era anche per la donna della catapecchia, che non si sa in quale legame fosse stata con Mendel.
Egli gli chiese in un italiano molto maccheronico di venire con lui ma lei rifiutò garbatamente, quindi Nate la abbracciò, la baciò sulla fronte e le disse addio.
Poi partirono.
Cominciarono il loro cammino per tornare a casa e ripartire per un altro reclutamento, la band stava pian piano tornando e Dave era entusiasta della cosa.
Vedrete che sarà una cosa fantastica!” disse Dave ai due amici durante il cammino.
Lo spero Dave, lo spero” rispose Nate un po’ triste nel dover lasciare la sua seconda terra ormai.
Non te ne pentirai, te lo prometto. Non ci saranno problemi” affermò Dave mettendo una mano sulla spalla di Nate, ma fu interrotto bruscamente da Taylor che esclamò “In verità, adesso abbiamo un problema …”, i due si fermarono e fissarono Taylor in viso e aspettarono la risposta che arrivò subito
Ehm … devo fare pipì, non mi fissate
 
 

To be continued …
   
 
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