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Autore: Pipia    19/07/2012    32 recensioni
Dal capitolo 19 : -Tu mi odi..- riuscì a dire solo quello prima di scoppiare a piangere. L’unica persona che potesse volerle bene l’aveva punita, si sentiva disintegrata. Joseph di scatto la raggiunse. Le alzò il viso con la mano. Non gli era mai stato insegnato l’affetto. Non riusciva a dimostrarlo, se non con amore carnale o violenza. E si odiava per questo, odiava dover essere così. Baciò impetuoso le labbra della demone, che si tirò indietro. Il principe non glielo permise e la catturò a sé mettendo una mano sulla schiena. Non centrava niente con il sesso, o il piacere. Erano entrambi distrutti dentro, entrambi richiedevano qualcosa dall’altro. Avevano bisogno di quell’amore negatogli, da fattori esterni. Joseph si staccò, guardandola scuro in volto, quasi severo.
-Io non ti odio.-
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Relazione tra padrone e schiava, ma non solo. Punizioni, scene carnali, personaggi secondari intriganti e particolari. Halchi, cittadina natale della nostra protagonista, viene rasa al suolo per conto di Joseph, demone e principe dei purosangue sbruffone, insensibile, erotico e sprezzante; e Priscilla, demone mezzosangue diventa schiava del primo. E' una ragazza spigliata, testarda, scontrosa, sensibile e sincera... non si fa sottomettere facilmente.
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Sovrannaturale
Capitoli:
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Capitolo 1

 
Priscilla camminava piano, sostenuta da una serva grassoccia e dai capelli ricci ; la schiava del principe aveva riconosciuto l'odore della pelle, del sangue : era sicuramente umana. L'altra a tenerla in piedi era una mezzosangue dal viso lungo, pallido e dai capelli neri ed unti. Priscilla era da giorni che non toccava cibo, e tutto quel suo sangue bevuto dal principe le aveva risucchiato ogni tipo di energia. Nella sua mente era passato anche l'idea di addentare la gola della serva rotondeggiante, sapeva che se si fosse nutrita di lei avrebbe anche respinto l'invano tentativo di fermarla della ragazza della sua specie. Ma le rivoltava moltissimo l'idea di ammazzare una persona per nutrirsi. Ad Halchi la vita era sempre stata delle migliori. Le persone erano umili, non sprezzanti e soprattutto collaboratrici. Si donava sangue, e la ragazza non aveva mai avuto bisogno di uccidere nessuno per nutrirsi. 
Però poi la pace venne interrotta dai guerrieri purosangue, vivere in sintonia con le tre specie era un'assurdità per la casata reale,  i purosangue dovevano primeggiare, il loro orgoglio li distingueva moltissimo dagli umani.
 Le tre donne entrarono in un lussuoso bagno, con le piastrelle lucide di color avorio .La luce risplendeva in tutta la stanza. Una grande vasca partiva dal pavimento, per poi sprofondare per un metro e mezzo nel sottosuolo : sembrava più che altro una piscina che una vasca da bagno. La ragazza si fece levare i pochi stracci che la ricoprivano e si immerse completamente. L'acqua attorno a lei assunse un tono vermiglio, il sangue si staccava dalla pelle, e la sua ferita , lacerata ancora di più, le bruciava. 
Le due donne si impegnarono a scrostarle il sangue dai capelli, a lavarle il corpo e medicare la parte lesa. La testa di Priscilla le doleva come non mai, il suo stomaco era contratto dalla paura e dalla fame, le mani e la bocca tremavano vistosamente. 
-Se obbedirai non ti succederà niente..- mormorò monotona la ragazza, mentre piano le attorcigliava la benda. Priscilla la guardò con ribrezzo, non aveva nessuna intenzione di farsi sottomettere da un superbo, sbruffone e viziato.
-Non mi conosci - mugulò mentre la ragazzina toglieva il poco sangue rimasto dalle sua spalle. La donna più grande, l'umana, si alzò senza dire una parola e uscì dal bagno.
Gli occhi scuri della serva l'osservarono uscire - è muta, ma brava nel suo lavoro - commentò con il viso tirato dalla tristezza. -Fidati, obbidisci..o te ne farà pentire aspramente- l'avvertì concludendo alzandosi. L'umana rientrò, tra le mani aveva un semplice corpetto verde chiaro e un lunga e semplice gonna di tinta unita, leggermente più scuro della parte superiore. Priscilla indossò l'umile intimo donatole dalle donne e il capo vestiario con qualche difficoltà. Le lasciarono i capelli sciolti, che ricadevano umidi sulle spalle bianche scoperte e ricoperte di lentiggini. La mezzosangue, da sola , la condusse in un'enorme cucina, dove molti servi umani e non lavoravano silenziosi e impauriti. La ragazza aprì un frigorifero enorme, pieno solo di sacche di sangue. La donna cercò attentamente per poi consegnarle una grande sacca con scritto in grande 'UMANO'. La mezzosangue prese la sacca di sangue deglutendo, sapeva benissimo che sicuramente il suddetto umano era morto, e che lei da li a poco avrebbe gustato il suo sangue. I suoi occhi presto assunsero una tonalità di rosso scuro, le vene nere le spuntarono nelle gote, prendendo il posto delle lentiggini. 
Si sentiva molti diversa dal moicano, eppure quando si trattava di sangue, lo divorava con la stessa ingordigia avuta dal principe. Quando il succo rosso toccò la lingua, i denti e sopratutto la gola si sentì improvvisamente bene. Il sapore metallico e aspro era una delizia per il suo stomaco, ne bevve fino all'ultima goccia, finché i suoi occhi e il suo viso tornarono al normale aspetto. La serva guardava la scena con visibile fame, si tratteneva a stento nel strappargli la sacca dalla mani. Dopo essendosi pulita la bocca e le mani, fu presa bruscamente e con passi svelti venne catapultata davanti ad una porta di legno massiccio. Priscilla camminava a stento, tenendosi la gonna con le mani. Il suo colorito era tornato normale, il viso scavato era tornato tondo, gli occhi avevano ripreso la tonalità di blu scuro e i suoi capelli divennero mossi e lucenti. Il sangue rigenerava completamente la loro specie.
-Credo che il principe sia già dentro, non mi è permesso di entrare se non su preciso ordine. - terminò la frase quasi con invidia e risentimento. -Buona fortuna, ragazzina- le augurò girandosi. 
-Mi chiamo Priscilla..- disse con dispiacere evidente mentre si toccava la clavicola, gesto che la tranquillizzava e rilassava. 
-Già..io Ilenia- disse di spalle, tra i singhiozzi, prima di correre via.
La serva del principe si girò verso l'entrata. Fece un grande respiro per rassicurarsi e premette sulle maniglie dorate. Quando spalancò la porta si ritrovò davanti una stanza dal lusso incontenibile. Un enorme letto occupava la stanza, era ben ricamato, pieno di cuscini e il materasso alto lo rendeva sicuramente morbido. Il pavimento era di legno scuro, le pareti di pietra rendevano l'aria più fredda di quanto già fosse. Uno scrittoio in legno finemente lavorato risaltava, il balconcino era stretto e piccolo e dava sull'immenso giardino reale, ove poco prima Priscilla aveva marciato immanettata. Un grande camino spento era situato a sinistra della porta, quasi difronte al letto. Una porta aperta faceva intravedere un bagno ancora più lussuoso di quello in cui l'avevano curata le donne. Del purosangue non c'era traccia. 'Grazie al cielo' pensò sollevata la serva. Passò i piedi nudi sul grande tappeto morbido davanti al camino. Arrivò lentamente al letto, quasi preoccupata di errare e fare un movimento falso. Si stese di colpo, si sentì improvvisamente libera, senza le catene che l'affliggevano tanto. Il suo respiro si fece regolare e calmo...finché un rumore le fece mancare un battito. Un colpo di tosse, le assicurò che la sua mente non si era inventata niente e si alzò di scatto dal lettone. 
Joseph era sullo stipite della porta, con le braccia conserte e la mascella serrata. Senza una parola chiuse sbattendo le grandi porte, e si avvicinò minaccioso a lei.
-Sapevo che eri un ragazzina testarda e sfrontata dal primo momento che ti ho visto ma imprudende non me lo sarei mai aspettato ! -parlò gelidamente quando Priscilla tocco con la schiena il freddo muro, sobbalzando dallo spavento. Si ritrovò il viso curato, gli occhi scuri e la pelle olivastra a un centimetro dal naso. Trattenne il respiro appena annusò l'alito dal sapore di sangue del suo padrone. Rimase zitta per non peggiorare le cose. L'uomo si allontanò e scrutò il corpo della schiava. Era diventata decisamente più attraente di qualche ora fa, fece passare la mano sulla benda del collo e sulla gola, dove si fermò leccandosi le labbra. I demoni erano ingordi di sangue, ma era più che sazio e sorridendo ironico la lasciò tremante mentre si sedeva sul letto sbuffando. La ragazza teneva gli occhi spalancati come un gufo, se solo avesse voluto in un millesimo di secondo la sua testa poteva trovarsi dall'altra parte della stanza, non attaccata al corpo ovviamente.
-Qua-qua-quali sono le mie mansioni?!- domandò Priscilla, cercando di essere più gentile possibile. 
Lo sguardo gelido e sprezzante le fecero tremare le gambe dalla paura. 
-Mantenere pulita la stanza, mettere in ordine e...- parlò Joseph guardando insistentemente la gola e il corpo della sua serva- soddisfare i miei bisogni elementari. - 
Priscilla quasi cadde dal terrore. Era giovane, appena 17 anni poco meno dell'età del purosangue evidentemente più esperto della vita. Avrebbe dovuto concedere il suo sangue e il suo corpo a un bastardo. Non ne aveva assolutamente intenzione, un tremore non di paura ma di rabbia la scosse, facendole ricordare che era una mezzosangue, e fiera di esserlo.
-Tu sei solo un principino viziato, che ha bisogno di distruggere paesi e ammazzare gente. Le persone come te mi fanno schifo!- urlò con voce rauca e rotta dall'ira. 
Il moicano la guardò con furore. In un millesimo di secondo Priscilla venne messa al muro, mentre la grande e possente mano stringeva il piccolo collo della schiava. Gli occhi del principe erano vermigli e il contorno nero e i canini terrorizzavano la ragazza. La stretta sul suo collo si fece salda, la ferita coperta dalla benda le pulsava e doleva. 
-Stammi bene a sentire, sporca mezzosangue - disse avvicinandosi al suo viso il più possibile- non hai molta scelta, io decido cosa farne ti te- marcò le parole per impaurirla ancora di più - quindi o obbedisci oppure obbidisci. Non hai scelta!- le urlò mentre allentava la presa. Dei lividi violacei le caratterizzavano il collo e lo bruciavano. La prese per un braccio e la fece cadere sul tappeto davanti al camino.
-Tu dormirai qua, ragazzina e prova ancora a minacciarmi o parlarmi così e ti giuro su me stesso che berrò fino all'ultima goccia del tuo sporco sangue ! - il dito puntato sulla gola, il ragazzo accovacciato sul corpo mezzo steso di una nuova e tremante schiava. Il viso del principe ancora trasformato le incuteva terrore puro. Era stato un grosso sbaglio fronteggiare un purosangue, e se ne era resa conto a sue spese. 
Il ragazzo si stese sul corpo della ragazza, che singhiozzava spaventata. Le bende strappate e dei canini lacerarle nuovamente la ferita. 
 
Priscilla urlò dal dolore, e la testa le vorticò velocemente, per poi svenire.





Eccomi di nuovo qui, ho pubblicato presto il capitolo perché mi avete resa felice più che mai!! 33 recensioni per il prologo?! Siete impazziti?! Grazie immensamente a tutti quelli che hanno recensito e che lo faranno anche in questo capitolo, mi rendete felicissima *w*
Ancora più piacere mi hanno fatto quelli che scrivevano '' non è il mio genere ma la storia mi ha intrigato e la seguirò'', è un onore grandissimo per me, quindi spero di non deludervi :')
Ho pubblicato un'oretta fa l'ultimo capitolo dell'altra mia storia e così ho deciso di pubblicare il primo capitolo effettivo di questa, contenti?! :)
Grazie inoltre e tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite, preferite ricordare
<3
Spero continuerete a seguire, non mi aspetto le tante recensioni del prologo però mi farebbe davvero piacere se ognuno di voi lasciasse un commento personale tramite recensione sul primo capitolo, se vi va ovviamente :3
Un bacione grande grande a tutti
vostra Sofi
<3
   
 
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