Fanfic su artisti musicali > Conor Maynard
Segui la storia  |       
Autore: ehipeeta    20/07/2012    5 recensioni
Alle elementari Conor era il mio migliore amico, lui era un chiacchierone mentre io al contrario ero timidissima, ma nonostante i nostri caratteri decisamente diversi eravamo sempre insieme; ma quando è iniziato il liceo ha iniziato a frequentare i ragazzi più popolari della scuola. Lui dopo poco diventò uno sciupa femmine mentre io ero una ragazza molto studiosa e forse per questo mi lasciò sola.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Uscii di casa, iniziai a fare una passeggiata ma stranamente mi sentii osservata, sentii dentro di me che qualcuno mi stava inseguendo. Mi voltai. «Alice, tesoro mio che ci fai qui tutta sola.» Disse un ragazzo porgendomi una mano sul viso, riconobbi la sua voce nonostante non riuscissi a vederlo in faccia dato che il viale era buio perchè il cielo era coperto dalle nuvole. «Luke non mi toccare!» Dissi strillandogli contro e camminando all'indietro per allontanarmi, ma lui mi prese entrami i polsi e iniziò a stringerli tanto da formare dei lividi. Cercai di staccarmi in più modi ma era troppo potente per me, era sempre stato troppo potente per me. Iniziai ad implorarlo di lasciarmi andare ma capendo che non l'avrebbe mai fatto cominciai a gridare il più forte possibile ma quella strada era vuota ed isolata. C'eravamo solo io e lui. Smisi di strillare, una lacrima scese dal mio volto e mi lasciai andare, non avrei potuto fare altro, sarebbe stato solo inutile.
Mi svegliai. Era stato solo un brutto incubo per fortuna, anche se più che un sogno quello era una parte di un mio ricordo perchè qualcosa era successa davvero. Mi stiracchiai cercando di non pensarci e guardai l'orologio erano le dodici. Ricordai quello che mi aveva detto quella stessa mattina mia madre “ I signori Maynard ti hanno invitata per pranzo. Devi essere lì alle dodici e mezzo, cerca di arrivare in orario”. Oddio mi devo preparare al più presto. Cosa mi metto? Arriverò in orario? Andai in bagno mi lavai, mi slegai i capelli, misi un filo di matita sopra e sotto i miei occhi marroni-verdi ed uscii dal bagno. Aprii l'armadio, presi dei pantaloncini neri, una maglietta a giri a strisce bianche e nere con un fiocco al lato e delle Converse basse perfettamente abbinate a quest'ultima. Afferrai il mio cellulare, erano le dodici e venti. Per fortuna ero in orario. Uscii di casa, chiusi la porta a chiave e mi diressi verso la casa dei signori Maynard che fortunatamente si trovava accanto alla mia.
Suonai. Sentii dei passi da dentro casa quando la porta si aprì.
«Buongiorno Alice!» mi disse vedendomi la signora Maynard, una signora alta circa 1,70 m con dei capelli corti lisci color miele e degli occhi azzurri. «Buongiorno a lei Darcy» le risposi «Vuoi accomodarti?» mi chiese spalancando la porta «Si, grazie.» Entrai in casa, era perfettamente uguale a come la ricordavo da piccola. Un gran salone con ai lati uno studio seguito da un piccolo ripostiglio mentre dalla parte opposta vi era la cucina. Salendo al piano di sopra invece vi erano tre stanze da letto di cui quella dei signori Maynard che aveva il bagno in camera mentre le altre due stanze avevano il bagno in comune anche se lo usava solo Conor dato che l'altra stanza era quella degli ospiti ed era inutilizzata. «Non vorrei essere scortese, ma potresti andare a svegliare Conor» mi chiese gentilmente Darcy dopo essere attivate nella cucina. «Certo» come potevo dirle di no era stata così cortese ad invitarmi. Salii le scale ed andai verso la prima porta a sinistra.
Bussai delicatamente ma non rispose nessuno allora entrai. Lo vidi era sempre lo stesso, solo che mentre dormiva sembra un cucciolo che stringeva le sue lenzuola e non quello che era divento durante il liceo cioè un ragazzo che era passato dall'essere il tuo migliore amico ad una persona sconosciuta. Non avevo voglia di svegliarlo, lo preferivo mentre dormiva ma presi coraggio. «Conoooooor» iniziai a chiamarlo. Si girò dall'altra parte ignorandomi. Mi avvicinai molto lentamente a lui e iniziai a solleticarlo sul collo. Lui odiava il solletico perchè ne soffriva parecchio infatti pochi secondi dopo sentendosi pizzicare il collo si accorse della mia mano e la tirò verso di se facendomi cadere sopra di lui. Iniziò a battermi forte il cuore. Oddio no, la mia cotta per Conor stava tornando. Ebbene si, dalle elementari fino ai primi tempi del liceo ero letteralmente cotta di lui, anche se non lo facevo notare. Purtroppo però tra di noi non ci fu mai niente a parte un bacio. A dire il vero il mio primo bacio anche se fu a stampo e ci fu solo perchè stavamo giocando al gioco della bottiglia. «A-a-alice che ci fai qui?» mi disse guardandomi in faccia mentre sbadigliava. «Tua madre mi ha invitato a mangiare a casa tua perchè i miei sono appena partiti in Italia.» Risposi un po' imbarazzata data la posizione in cui ci trovavamo. Mi accorsi che mi teneva ancora la mano. «Adesso posso alzarmi?» chiesi arrossendo. «Oh, si certo. Scusa.» Credo che anche lui iniziasse a sentirsi un po' a disagio. Mi alzai. «Se ci pensi è da tempo che non ci parliamo...» Disse lui. Io annuii. «Che ne dici se dopo mangiato andiamo a fare una passeggiata?» Aggiunse. «Perchè no.» Gli sorrisi e lui ricambiò. Mi sembrava cambiato dai tempi del liceo, sembrava più dolce. Si alzò in piedi anche lui. «Vuoi uscire o preferisci rimanere mentre mi cambio?» «No esco... anzi vado in cucina ti aspetto di sotto.» Dissi sentendo le mie guance tingersi di rosso. «Va bene, non scomparire!» «E perchè dovrei?» Risposi dirigendomi verso la porta.
Uscii e andai in cucina. «Alice da quanto tempo non ti vedevo.» Vidi davanti a me un signore abbastanza alto con dei capelli castani e degli occhi verdi. «Buongiorno Paul.» «Perchè non ti accomodi?» mi chiese Darcy indicandomi una sedia. Dopo essermi seduta, arrivò Conor (vestito con una maglietta a maniche corte bianca con sopra una felpa rossa e dei pantaloni abbinati a quest'ultima) e subito dopo iniziammo a mangiare. «Alice come mai i tuoi genitori sono partiti per l'Italia?» mi chiese Paul. «Per motivi di lavoro ma credo che passeranno anche dai miei nonni dato che non li vedono da molto tempo...» «Hai origini italiane?» Mi chiese Conor. «Si mia madre è italiana ed ha incontrato mio padre proprio mentre lui si trovava in Italia per lavoro.» Continuai. «Ah, capisco.» Il pranzo continuò in silenzio anche se notai dei continui sguardi verso di me da parte di Conor, ma cercai di ignorarlo anche se credo di essere diventata rossa come un peperone.
Subito dopo pranzo io e Conor uscimmo ma dopo pochi passi mi accorsi che qualcuno stava suonando alla porta della mia casa. Mi avvicinai e lo riconobbi subito. «Niall che ci fai qui?»


Ciao a tutte!
Premetto che nei prossimo capitolo si capirà chi sono Luke e Niall e dato che Conor non si è fatto sentire più di tanto in questi capitoli inizierò con il suo punto di vista.
Vorrei ringraziare le ragazze che hanno recensito il prologo e le ragazze che iniziato a seguire la mia fan fiction. Spero vi piaccia anche questo capitolo, recensite! :3
Baci Elisa xx
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Conor Maynard / Vai alla pagina dell'autore: ehipeeta