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Autore: _ScRiTtRiCe_    20/07/2012    1 recensioni
Secondo anno delle scuole medie. Non ero per niente eccitata. Conoscevo tutti i miei compagni di classe ma lui? Non ricordo di averci mai parlato in prima media. Conoscendolo credevo di sapere tutto di lui e invece... non sapevo un bel niente! Fu lui a sconvolgere la mia vita quando avevo solo 13 anni. Fu lui a farmi capire...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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- Questa storia fa parte della serie 'La storia di un amore che non trova pace'
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1. Inizia la scuola!


Era il secondo anno di scuola media.
Per niente interessante...
Solo un altro anno di scocciature. A dire la verità è divertente! Solo per gli amici, sia chiaro! 
"Ho un sonno...."
-Tomokoooo!!! Sono le sette!!! 
"Mmm... la cosi per dire dolcissima voce della mamma che ti dice di alzarti... Addio vacanze estive"
-Tomoko sbrigati o farai tardiii!!
"Eccomi arrivo..."
-Buongiorno Moki!
"Como ogni mattina non poteva mancare mio fratello che viene a rompere le scatole"
-Quante volte ti ho detto che non mi piace quando mi chiami cosi!?
Dissi assonnata contro mio fratello, Rumi. 
-Scusa, mia carissima Moki!
-Ci rinuncio. Ho sonno lasciami stare.
Rumi mi afferrò per un braccio e mi alzò dal letto. "Che rompi! Perchè ho un fratello cosi!?"
-Ru... ma tu non ci vai a scuola?
-Entro un'ora dopo.
"E va bene... ora mi devo alzare da questo mio morbidissimo lettuccio... Forza!"
Finalmente trovai le forze e mi alzai. Andai in cucina dove trovai mia madre indaffarata a preparare il pranzo.
-Sono le sette di mattina e già prepari il pranzo?
-No, cara. Sono le otto. Si doveva spostare l'orologio di un'ora avanti.
Mi guardò e mi sorrise. Io avevo un'espressione stralunata. Iniziai a bere di corsa un pò di latte. E mentre mangiavo
dei biscotti preparati dalla mamma dicevo:
-Mia dolcissima madre... PERCHE' NON MI HAI DETTO CHE ERA COSI TARDIIII!
-Moki non sta bene urlare con la bocca piena di prima mattina.
Mi alzai esterreffatta e corsi a preparmi. 
-Tempo record sorellina: ci hai messo esattamente 7 minuti e 10 secondi.
-Sisi, ciao!
Mi sistemai lo zaino sulle spalle, e via di corsa sotto casa di Nana. Era già li ad aspettarmi con la sua solita aria graziosa e diligente. Nanako era
da sempre la mia migliore amica. Solita ragazzina studiosa! Quando mi trovavo in difficoltà mi rivolgevo sempre a lei era davvero un'amica
preziosa, un'amica di prima classe!
-Nanaaaaa!!! Da quanto tempo!!
Mi buttai tra le sue braccia.
-Calma, Tomoko! Avanti, è tardi! Vuoi vedere chi c'è in prima quest'anno si o no?
Mi sorrise. Adoravo quel suo sorriso. Lo mostrava solo a me quel suo dolcissimo e sincero sorriso. Lei non era come me.
Io volevo trasmettere gioia a tutti, e se ero triste seguivo sempre uno dei preziosi consigli di Nanako: "Se sei triste devi mostrarti 
ancora più felice". E cosi facevo! Sono sempre stata una ragazzina solare,gioiosa,sognatrice in poche parole... piena di gioia di vivere! Ho saputo ascoltare
e capire. E ho sempre avuto un aiuto pronto da dare a tutti. 
Nana e io camminavamo silenziosamente per strada, a rompere il nostro silenzio c'era solo il rumore delle auto.
Poco dopo iniziai a intravedere la scuola. Tra me e me pensai "Che bello rivedrò tutti i miei amici!"
-A proposito! Nana?
-Dimmi.
-Sei ancora innamorata di quel ragazzo che ora deve fare la terza media? Come si chiamava? Ah si! Akito.
Non rispose. Era un sì.
Akito aveva esattamente un anno più di me e quasi due più di Nanako. Era il solito ragazzo che tutte avrebbero voluto avere. Il solito
"principe azzurro" Lo chiamavo io. Nana non aveva mai avuto il coraggio di parlargli e cosi io ho dovuto fare amicizia con lui. E' un ragazzo simpatico
ma anche molto timido. Esattamente come Nanako. Sarebbe stato il ragazzo giusto per lei se lui non si fosse fidanzato con una mia compagna di classe, Atashi.
Atashi e Akito erano completamente differenti non avevano niente in comune,si parlavano poco e io e Nana non abbiamo mai capito perchè Akito avesse scelto Atashi
al posto di Nana. Quando Nana doveva piangere veniva sempre da me ma con le vacanze estive si era ripresa completamente. Ora che però riniziava la scuola ero un pò preoccupata. Mi preoccupava il fatto che lei potesse soffrire vedendo Atashi e Akito insieme. Il preside divise i ragazzi nuovi nelle loro sezioni e cosi noi delle seconde entrammo nella nostra classe di quest'anno
-E' un qudrato...
Dissi delusa.
-Siamo ventidue ragazzini come possono pensare di farci entrare in questo... quadrato?!
Avevamo tutti una faccia molto delusa ma prendemmo posti. Naturalmente io mi sedetti vicino Nana.
Vidi un ragazzo che in prima non avevo mai visto seduto vicino a Yutaka. Cosi chiesi a Nanako
-Nana, quel ragazzo al primo banco vicino a Yutaka, chi è?
-Come chi è?! Era con noi in prima è Makoto!
"Makoto... Mai sentito nominare. Con noi in prima? Davvero? Io ho sempre parlato con tutti ma quello chi è?"
-Ma io ho sempre conosciuto tutti in classe!
-Il fatto è che tu... insomma tu... stai antipatica a Makoto. Per questo si è sempre tenuto lontano da te.
"Antipatica!? Neanche mi conosce e mi crede antipatica!?"
Mi alzai di scatto senza pensarci due volte. Il professore non era ancora arrivato, quindi nessun problema.
Andai verso Makoto, mi chinai alla sua altezza.
Sorridendo gli tesi la mano e gli dissi:
-Ciao, Makoto. Io sono Tomoko. L'anno scorso non ci siamo conosciuti vero?
Lui continuava a guardarmi con quell'aria si sufficienza.
-No.
Mi rispose, un semplice e secco no.
Continuando a mantenere la calma gli sorridevo ancora e continuai
-Mi farebbe molto piacere conoscerti.
-Okai.
Un'altra semplice e secca risposta. Ma mi accontatai. Tornai a posto e continuai a fissarlo per tutte e cinque le ore di lezione.
Era un ragazzino un pò più basso di me. Capelli castani e occhi verdi. Da quel che avevo capito dalle due domande che gli avevo fatto,
non era uno che parlava molto con gli "estranei" Perchè con Yutaka parlava molto.
All'uscita della scuola lo presi in disparte e gli chiesi a botta secca
-Ti sto antipatica? 
-Si.
-Non mi conosci neanche!
-Sei una di quelle ragazzine piena di gioia di vivere, che sa sempre ascoltare e dare consigli. Ma dai su i nervi.
E se ne andò di corsa. 
Nana mi si avvicinò. 
-GLI DO SU I NERVIIII!!! Ma come si permette di parlare in questo modo a una ragazzina più grande di lui che neanche conosce!!!!
-Calmati Tomoko. E' fatto cosi. Vedrai che piano piano riuscirai a capirlo e a farlo diventare tuo amico.
-Come primo giorno di scuola è stato uno strazio, una delusione! Stavate tutti zitti ad ascoltare i professori... Non siamo mai stati cosi
tranquilli...
-Il primo giorno è stato sempre cosi, sai... per illudere i professori!
Mi fece l'occhiolino e prese la strada per andare a casa. La inseguii di corsa e mi venne da farle una domanda strana.
-Hei Nana... come hai fatto a capire che ti piaceva Akito?
-Non sei tu che decidi di innamorarti. Mi piace pensare che sia il destino. Se deve succedere, succede. Da un momento all'altro a te potrebbe
piacere Monoko!
Scherzò ridendo.
-Ma che diciii! Lo sai cosa penso dell'amore. Fa solo soffrire! E poi di chi? Di quel moccioso antipatico? Non sia mai!
Con il vento che faceva cadere le foglie ingiallite dagli alberi, io e la mia migliore amica ci divertivamo come due bambine.
Solo qualche giorno dopo mi resi conto che qualcosa stava cambiando. La mia vita da tredicenne sarebbe cambiata.

 

 

  
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