Basta, la dovevo smettere con quelle cose.
Erano davvero troppe per i miei gusti. 
Buttai l’ultima sigaretta del pacchetto giornaliero, mi alzai dal gradino di casa mia e urlai a mia sorella che era dall’altra parte del giardino che sarei uscita per un po’. 
‘Non fare tardi!’ mi raccomandò. 
‘Si, non preoccuparti!’ la rassicurai. 
Iniziai a incamminarmi per non so quale via..Quando ad un tratto vidi un ragazzo, ma non riconobbi subito chi fosse, seguito da tante ragazzine che urlavano come delle galline in calore! 
Quanto odio i comportamenti così..potevo tirarle per capelli a tutte quante, una per una..ma mi trattenni, non si sa mai. Non volevo di certo finire di nuovo in quel posto. Tra tutte quelle voci, riuscii a sentire qualcosa. 
’HARRY, HARRY, HARRY!’ 
’Puah!’ roteai gli occhi a sentire quel nome. 
‘Cazzo avrà mio fratello di così STRAORDINARIO?!’ pensai. 
Lo vidi venire verso di me, con tutta la mandria dietro, ovviamente. 
‘Jamie, ciao! Dove stai andando?’ chiese preoccupato. 
‘Fatti tuoi? Tu, piuttosto, dove sei stato?’ risposi. 
‘Sono appena uscito dalla casa di Cole. Mi nascondi qualcosa?’ riprese. 
‘No, niente!’ 
‘Siamo sicuri?’ insistette. 
‘Senti, non mi va di parlare e dire i fatti miei di fronte a ste quattro troie rompi balle, quindi ciao.’ 
Ripresi a camminare quando una voce mi fermò. ‘Sciacquetta, fatti te i cazzi tuoi, ok? Pensa a rientrare in galera.’ 
Mi girai di scatto, le tirai uno schiaffo di quelli potenti e la spinsi al muro. 
‘Allora, o sei cogliona, o sei cogliona.’ Mi disse. 
‘Allora, o sei una puttana, o ti spacco la faccia.’
Mi dispiace, ma quando toccano il mio passato, quello che odio, quello che vorrei cancellare dalla mia memoria e da quella degli altri, mi incazzo di brutto e non capisco più niente. E come se rivivessi ogni singolo secondo di quei giorni. 
‘Jamie, basta. Tu, togliti di mezzo, ho capito che siete ragazze che mi stimano molto, ma a volte esagerate un po’, lei è mia sorella.’ Harry ci divise. 
Finalmente si tolsero davanti ai coglioni. 
‘Grazie, e ora, vado, non so dove, però vado.’ 
Il mio dolce fratello mi prese per il polso trascinandomi in macchina. 
‘Cazzo fai?’ dissi, acida, ma tanto ci aveva fatto l’abitudine. 
‘Vieni e zitta. Devi aiutarmi in una cosa.’ Rispose. 
‘Io non aiuto nessuno.’ 
‘Allora seguimi e basta.’ 
‘Ma non mi va.’ 
‘Muoviti e zitta.’ Accese il motore della macchina e attraversammo tutto il paese. Provai a intuire da che parte stavamo andando, ma non ne avevo idea. Durante il tragitto, Harry mi propose numerose domande. ‘Allora, come va?’ 
‘Diciamo bene. Tu, hai da dirmi qualcosa?’ 
‘Beh, si..’ 
‘Su, avanti, racconta..’ 
‘Sto in una band e mi sono appena fidanzato.’ Rispose con tutta tranquillità. 
‘Oh, bene. Come si chiama?’ 
‘La band o la ragazza?’ 
‘Tutt’e due.’ 
‘La band non ha ancora un nome, la ragazza è Cole..Cole Scotterman.’ 
Cole? Come poteva essere che la mia ex migliore amica si fosse fidanzata con mio fratello? Giuro che se l’avrebbe portata anche solo una volta a casa, l’avrei presa a ‘'complimenti dolcissimi.’’ 
Cole insieme a quell’altro stronzo , Ron, dopo aver saputo della mia gita in carcere, si allontanarono da me, come non mai. Si rifiutano ancora di capire che io non sono una criminale. 
‘Cole? No dai, non può essere lei. Non puoi rovinarti la reputazione con quella puttana! Harry, svegliati.’ ‘Puttana, chiami qualcun’altra, non lei. Ok?’ 
Non gli risposi, evitai di rispondere, era meglio. 
Avrei potuto ucciderlo con le parole. 
Arrivammo nel luogo sconosciuto.