20/07/2012
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Kim Kibum aveva l’aria di chi non si arrendeva di fronte alle intemperie della vita.
Un ragazzo determinato, caparbio e motivato.
Eppure, spesso si ritrovava con l’ansia, il terrore di dover apprendere qualcosa.
Non era assolutamente portato per le questioni pratiche, perciò lasciava che gli altri intervenissero in suo aiuto.
Ma non sempre ciò era possibile.
Lee Jinki era il suo istruttore di guida.
Casualmente, i due erano anche ottimi amici e mentre erroneamente premeva il freno e non l’acceleratore, la retromarcia e non la prima, guardava a sinistra e non a destra, Jinki si dimostrava paziente e lo incoraggiava.
La situazione andò avanti per mesi, finché Kibum non riuscì improvvisamente ad ingranare la giusta marcia e partire impeccabilmente.
Non credeva a ciò che aveva appena compiuto, mentre l’amico gli sorrideva e si complimentava.
- Non ci credo! Sono un genio! -
Gli brillavano gli occhi e, per la prima volta dopo mesi di prova, provava l’ebbrezza di procedere con l’auto senza ricevere insulti e suonate di clacson dagli altri utenti per la sua non mobilità.
Nonostante l’euforia, il giovane scrutò i comandi dell’istruttore per constatare che Jinki non premesse sull’acceleratore.
- Hai visto, Bummie? Sei molto bravo. -
Gli diede un colpetto sulla spalla, mentre Kibum accavallava le gambe, non convinto della faccenda.
Quando giunsero ad una salita, notò che Jinki era visibilmente agitato e capì che l’auto si era fermata.
Un gemito sommesso lo portò a voltarsi e a spalancare la bocca.
Jonghyun, Minho e Taemin erano dietro il veicolo e lo spingevano con grande fatica.
Gli sorrisero come degli imbecilli non riuscendo a spostare il mezzo in salita con la loro forza.
Jinki scese dall’auto e iniziò a correre seguito a ruota dal guidatore principiante.
Kim Kibum non amava essere preso per il culo.