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Autore: inguaribilemalinconia    20/07/2012    2 recensioni
Elena è in transizione e ha deciso insieme a Bonnie di non voler diventare una vampira. La furba strega è decisa quindi a non permettere a nessuno dei vampiri di avvicinarsi alla sua cara amica per paura che le facciano cambiare idea. Ma nessuno può fermare i fratelli Salvatore e la barbie vampiro. E questo è solo l'inizio. Cosa farà Caroline quando scoprirà che Klaus è nel corpo di Tyler? Katherine is back e questa volta sa esattamente ciò che vuole. Riuscirà Elijah a reprimere una volta per tutti i sentimenti che prova per Katherine? Damon si vendicherà di Rebekah? Lo scoprirete solo leggendo.
Genere: Drammatico, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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omg Il costante pensiero di vendetta colmava la sete di amore che sin dal 1864 aveva riempito il cuore di Damon. Solo le labbra di Elena avrebbero potuto placare definitivamente quella sete. Damon si alzò dal letto, l'amabile e regolare respiro di Katherine aveva abbandonato il suo petto.
 Solo un anno fa quei brevi minuti insieme alla Petrova avrebbero costituito il paradiso per il triste vampiro. Avrebbe ardentemente desiderato che quel sogno fosse vero. La sua mente tornò a quel lugubre motel. Non riusciva a dimenticare la calda pelle di Elena. Quella notte pensò che finalmente non si sarebbe ripetuto più nessun 1864. Elena lo amava. Lo aveva baciato. E quello non era un semplice bacio.
Molte volte era capitato a Damon nel corso dei secoli di baciare una donna per puro divertimento o per bisogno fisico, sapeva perfettamente come si baciava con sentimento. E Elena quella notte gli aveva donato un autentico bacio. Damon sospirò. I suoi occhi verdi erano ormai velati di tristezza. Era sicuro del fatto che la giovane Gilbert provasse qualcosa per lui, ma nonostante ciò lei aveva scelto suo fratello. Quelle parole al telefono non lo sorpresero, ma lo delusero profondamente.
Per una volta aveva creduto di essere la prima scelta, di essere amato, di poter essere felice. Desiderò per un breve istante di essere Stefan, il romantico vampiro che riusciva a stregare le donne per l' eternità con il suo dolce sorriso. Ma quello strano desiderio si spense non appena Meredith gli racconto l' accaduto. Come aveva potuto Stefan, la sua scelta,  lasciarla affogare?
Come aveva potuto lasciare che l' acqua riempisse i suoi polmoni, che il suo soave sorriso si spegnesse?  Confusi e contorti pensieri si intrecciavano nella mente del fratello maggiore : provava un sentimento simile all' odio nei confronti di Stefan, ma allo stesso tempo lo allettava l' idea che quantomeno Elena condivideva con lui l 'eternità. In questo modo non avrebbe mai dovuto dirle addio e forse un giorno quell' amore che la giovane si preoccupava costantemente di reprimere, quell' amore che le faceva vibrare l' anima, che la consumava quotidianamente, sarebbe venuto a galla e l' avrebbe travolto.
 Prese le chiavi della macchina e si avviò silenzioso verso l' uscita. Katherine era già in macchina e canticchiava le canzoni che Radio Mystic Falls passava in quel momento.
<< La senti questa musica? E' orribile. Nel 1864 era tutto più romantico, più intrigante, più..>>
<< Stefan! >> - esclamò Damon sorridendo.
<< Devo smetterla di essere ossessionato con le donne di mio fratello. >>
Katherine sorrise spontaneamente. Damon la divertiva quando non insisteva sulla loro vecchia relazione.
<< Dove andiamo?>> - disse eccitata dal tono divertente della sua vecchia fiamma e prendendo una cartina appoggiata sul sedile posteriore della macchina.
<< Errore! Io vado a casa Mikaelson, tu puoi andare dove vuoi, non avevi detto che eri diretta a Miami?  Di certo non vieni con me. >> decretò Damon sorridendo con un sorriso provocatorio e strappandole dalle mani la ruvida cartina.
<< Perchè mai dovresti andare dagli originali? E comuque sì, dovevo andare a fare un viaggio con il tuo adorato fratellino. Ma sai, Stefan non lascerebbe mai la sua adorata Elena ora che sta per diventare un vampiro e io posso rimanere tranquillamente in questa città. Sono sotto la protezione di Elijah. >> disse fiera e onorata Katherine che cercava di strappare dalle mani di Damon quella vecchia cartina.
<< Elijah?! - esclamò Damon sorpreso - non ti facevo così furba da incastrare un originale. Da cosa ti protegge? Comunque non ti dirò perché vado a trovare gli originali, sei pregata di abbandonare questa macchina. >>
<< Capisco. Sei infastidito dalla mia presenza. E' difficile starmi accanto avendo un continua voglia di baciarmi vero? >> domandò maliziosamente la Petrova strappando un bacio all'uomo al volante. Damon sussultò. La donna che aveva amato per 150 anni, lo stava baciando dolcemente. Aprì gli occhi. Per un momento, accarezzò quei lunghi capelli e continuò a baciarla. Il vampiro, disperato, finse che quella donna fosse Elena. Infondo, erano uguali fisicamente. Ricambiò energicamente quel bacio. Katherine intuendo allora i desideri del vampiro manipolò la sua mente. Aveva già sofferto abbastanza per i suoi gusti, voleva regalargli un momento di felicità.

Damon era al ballo degli originali. Elena aveva appena varcato la porta: indossava un magnifico vestito dorato che risaltava il suo corpo perfetto. Si voltò. Cercava con gli occhi il suo caro fratello per avvisarlo dell' arrivo di Elena, ma non c'era. Notò sorpreso che Elena non smetteva di fissarlo. Le corse incontro. Accarezzò il suo viso delicato e lo baciò.
Elena ricambiò intensamente quel bacio. Alcuni invitati, sorrisero alla vista dei due giovani innamorati.
<< Era da tanto che aspettavo questo bacio. Non ci riesco Damon, non riesco a reprimere tutti questi sentimenti, non riesco a non pensarti, non riesco a trattenere la costante voglia di baciarti. Ogni volta che ti vedo ho il cuore nello stomaco. Non so mai cosa dire, cosa fare, mi sento una stupida, credo di amarti. >> dichiarò Elena dolcemente.
Non aveva smesso di fissare Damon mentre parlava, ma bloccata dalla sua timidezza, abbassò il capo mentre pronunciava l' ultima frase. Temeva di non essere ricambiata, aveva paura che l' uomo che in quel momento la stava divorando con gli occhi non l'amasse più.
La felicità pervase il cuore di Damon. Alzò con una mano la testa di Elena e guardandola negli occhi le disse:
<< Sei la cosa più bella che la vita mi abbia mai donato. >>
Elena sorrise. Damon l' amava, l' aveva sempre amata. Il vampiro, al colmo della gioia, prese l' esile mano di Elena coperta da un guanto bianco di seta.
Si avviarono insieme verso il centro della sala, pronti a ballare tutta la notte fino allo sfinimento. La sua vita finalmente aveva un senso, per una volta il suo amor era corrisposto.

<> esclamò Katherine staccando le sue labbra sottili da quelle di Damon.
<< Scendi da questa macchina. >> urlò Damon.
<< Volevo solo farti sentire cosa si prova ad essere amati, Damon. Non volevo in alcun modo ferirti. >> sussurrò la Petrova.
<< L' hai fatto. >>
 Katherine scese dalla macchina. Damon deglutì.
Ora Rebekah era il suo unico pensiero.


Casa Mikaelson.

Rebekah era sdraiata beatamente sul divano nel grande salone della casa decorata in ogni minimo dettaglio da suo fratello Klaus.
Sorseggiava un bicchiere di champagne trovato pochi minuti prima nella cantina della casa. Guardava le fiamme divampare nel suo camino e assaporava il gusto della vittoria. Aveva ucciso Elena. Era stata lei la causa di quell' orribile vicenda che aveva travolto i fratelli Salvatore e l' appagante gusto della vendetta era stato addolcito dalla notizia che suo fratello, l' unico che le era rimasto accanto per secoli , era vivo. Certo, era intrappolato nel corpo di Tyler, ma non le dispiaceva affatto. In passato aveva già provato a sedurre il fidanzato della più popolare della scuola, ma senza riuscire nell' intento. Provocava Tyler con gli stretti tubini con cui lo andava furtivamente a trovare la notte per portarli una preda con cui nutrirsi, ma per il giovane Lockwood la sete di sangue era più forte di qualsiasi istinto sessuale. Non la guardava minimamente, se non quando doveva ringraziarla per averli portato una preda così succulenta. L' orgogliosa Rebekah non sopportava che quel gran pezzo d' uomo di Tyler Lockwood non provasse il minimo interesse per una sexy vampira come lei e che riservasse tutte le sue preziose attenzioni a Caroline. La odiava profondamente e non solo perché lei poteva assaporare la pelle di Tyler ogni notte o in qualsiasi momento volesse, ma sopratutto per la sua bellezza e per il suo straordinario carisma che a scuola la rendevano una leader. Era amata e venerata da tutti. Bekah accennò un sorriso soddisfatto. La sua acerrima nemica avrebbe sofferto molto sapendo che il peggiore dei suoi incubi si trovava intrappolato nel corpo del suo ibrido preferito.
<< Io esco, vado a godermi questa piccola vittoria sorellina. Vieni con me? >> domandò Kol infilandosi velocemente la giacca di pelle.
<< No, non ho voglia di uscire Kol. - rispose scocciata Bekah - Le persone che mi interessano fanno da baby sitter a un vampiro stasera. >>
Kol scoppiò in una fragorosa risata che coinvolse anche la sua unica sorella.
<< Adoro il tuo lato oscuro Bekah. Dovresti tirarlo fuori più spesso, saresti sicuramente più fortunata con i ragazzi. >>
La vampira gettò furiosamente al fratello il primo cuscino che ebbe sotto gli occhi, ma colpì il muro. Suo fratello era già uscito.
Tornò quindi a sdraiarsi su quel soffice divano in attesa del ritorno del virtuoso Elijah.
La porta della casa si aprì e la giovane udì dei passi.
<< Kol, smettila di fare il cretino, altrimenti il mio lato oscuro che adori tanto verrà di nuovo fuori. >>
Un grosso paletto di legno le trapassò il cuore. Era Damon, venuto a riscuotere la sua vendetta, pronto a farla soffrire atrocemente.
Rebekah gemette, il dolore pietrificò tutto il suo corpo.
<< Il fatto che tu sia una vampira originale non conta. Alcune regole sociali si devono sempre rispettare. Andare a letto con tuo fratello solo perché nessuno ti considera è squallido Rebekah, non trovi? - chiese Damon notevolmente disgustato accarezzando quel viso angelico - Io non farei mai una cosa del genere con Stefan. E per la cronaca si chiama incesto. >>
L'arrabbiato vampiro prese velocemente da una grossa sacca un altro paletto e lo conficcò ferocemente nella gamba dell' indifesa ragazza.
<< Non far il geloso, Damon. - disse gemendo la sua compagnia di torture - Non vado a letto con Kol. Gli uomini pregano per avermi tra le loro braccia, so sempre chi contattare se ho bisogno di divertirmi. Potrai conficcarmi tutti i paletti che vuoi, non mi uccideranno. Riesco a sopportare questo dolore, come ben vedi. Torturami anche tutta la notte se vuoi, non mi pentirò di ciò che ho fatto. >>
<< Che ingrato, dovresti ringraziarmi. >> aggiunse divertita Rebekah.
Conosceva Damon, sapeva che sarebbe corso a casa spinto dal suo amore per Elena. Era per questo che aveva saggiamente deciso di non uscire, lo aspettava ansiosamente da ore.
Damon, furioso a causa del minimo dolore provocato alla vampira più viziata che avesse mai conosciuto, le conficcò altri paletti sulle gambe.
Un dolore atroce attraversò il corpo di Rebekah e si fermò nella sua gola: la ragazza desiderava ardemente urlare, piegarsi, allontanare quell'atroce dolore dal suo corpo, ma imponeva alla sua mente di sorridere.
Non voleva regalare ai suoi nemici nemmeno una piccola soddisfazione quella sera. La sua carne continuava a  bruciare a contatto con il paletto, ma lei continuava, a guardare Damon con aria di sfida. Il suo nemico aveva raggiunto l' apice della collera e con le mani nei capelli cominciò a camminare nervosamente nella stanza. Voleva uccidere quella vampira che non provava alcuna pietà per il suo cuore che implorava amore e comprensione, ma non poteva : Klaus aveva nascosto in chissà quale posto i pugnali per uccidere temporaneamente gli originali. Nonostante tutto l' odio che provasse per quell' essere vile, l' angelico viso della sua nemica gli appariva un paradiso temporaneo.
 Bekah non aveva smesso di ridere.
<< Quando smetterai di amare con tutto te stesso le donne di tuo fratello? Non sei stanco di essere la ruota del carro? >> domandò Rebekah.
Gli occhi verdi della giovane, dilatatati dal dolore, fissavano Damon, mostrando compassione e comprensione. Sapeva esattamente come si sentisse Damon in quel momento. Lo aveva provato sulla sua pelle e il suo fragile cuore ne portava ancora dolorosamente le cicatrici. In fondo, lei e Damon erano uguali: entrambi dannatamente belli, entrambi orgogliosi e vendicativi, entrambi fragili ed emotivi, entrambi sempre occupati a tener nascosto il loro vero essere al mondo.
Il vampiro si avvicinò nuovamente al divano, tolse i paletti dal corpo di Rebekah e si avviò alla porta.
<< Hai già finito? Che razza di vendetta è, Salvatore? Mi hai delusa, mi aspettavo molto di più da te, Damon. >> dichiarò con voce severa.
Il vampiro la guardò per un istante, gli occhi di Rebekah lo imploravano di restare. Un anno fa avrebbe sicuramente accettato l' invito della vampira, ma quella giornata l' aveva distrutto. Era esausto e stufo del caos che lo circondava continuamente. Continuò a camminare.
Sanguinante Rebekah si alzò dal divano e corse verso Damon.
<< Io avrei scelto te. >> dichiarò con voce soave la ragazza con il cuore infranto.
Damon rimase immobile nella stanza. Non ebbe nemmeno il coraggio di voltarsi.
<< Devo andare da lei. >> ribatté Damon con voce triste e malinconica.
Chiuse la porta. Rebekah cadde a terra, con gli occhi gonfi di lacrime e una mano tesa verso la porta. Non si arrese. Strisciò verso la porta e con le spalle appoggiate alla porta e la testa fra le ginocchia rimase ad aspettare. Damon sarebbe tornato, ne era sicura. Una calda lacrima attraversò lentamente le sue rosse gote.
Nessuno l' aveva mai amata, nemmeno sua madre.


Salve cari lettori, spero che questo capitolo vi abbia particolarmente emozionato. Ho fatto del mio meglio per descrivere accuratamente i sentimenti di Damon e Rebekah.
Mi rispecchio in loro, sopratutto in Rebekah. Le recensioni sono sempre gradite.
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, ci ho messo il cuore.
                                                                                                                                                             Veronica.
  
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