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Autore: gpthepanzer    20/07/2012    1 recensioni
Invitato qualunque. Celebrazione qualunque. Luogo affollato in cui non c'è nessuno. Non è su cio che ho scritto che vorrei pensaste, ma su cio che manca.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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breve introduzione. Invitato qualunque. Celebrazione qualunque. Luogo affollato in cui non c'è nessuno. Non è su cio che ho scritto che vorrei pensaste, ma su cio che manca, o è completamente generale volutamente. pensate alla folla. pensate di cosa è completamente sprovvista.
speciale ringraziamento ad Amaerise, Holly


Il funerale di mio zio era stata una delle scene più strane che potessero esistere.
Gli invitati erano addirittura contenti di quest'evento. I suoi figli erano pronti a sciacallare il suo patrimonio come avvoltoi sulla carcassa ben decomposta di un gigante.
Il suo corpo nel feretro era un vecchio smunto ma ancora evocava un certo senso di rispetto. 
Cosi fermo e immobile sembrava aspettare una mossa falsa per strangolare qualche suo rivale in affari venuto a commemorare un "gentile collega".
Come agente funebre era sempre stato cinico e inammovibile, a tratti quasi freddo ai clienti piangenti del suo "negozio". Nonostante ciò era sempre sensibile e gentile con me.

ERA. Eh sì, morto.

 
Cause naturali. Come se fosse naturale che qualcuno circondato da collaboratori cascasse come corpo morto cadde. E solo dopo alcune ore arrivasse un’ambulanza.
Il giorno che aveva rifiutato di vendere l'azienda. Quasi un cliché da film. ma la vera domanda era: ha importanza per me, il suo funerale? 
 
Non ne ho idea, spero solo che il mio non sia domani.
 
Il suono morboso delle sue grida in ufficio, per richiamare i suoi dipendenti, che all'inizio lamentavano la testa erano passati da un pezzo. Gli altri invitati ora oltre a non essere minimamente disturbati , stavano lentamente diventanto allegri per lo spumante sul tavolo. i piu allegri iniziavano risate trattenute.
Anche lei era immersa tra numerose bottiglie di alcholici, ma non accennava a dare segni di ubriachezza. 
Le chiesi un drink lei melo diede professionalmente e torno agli altri clienti. almeno lei era quantomeno serie e non cosi allegra che sembrava un rinfresco. 
 
"la messa è finita andate in pace". sarebbe il finale migliore per uno scempio cosi. ma non è così.
 
Gli invitati oramai al limite iniziavano a uscire dai loro posti ed incamminarsi ai propri mezzi ricchi di bull bar. ricchi di preziosi intarsi sul cruscotto. Gente con potere a cui serviva più potere.
A me serviva solo qualcuno che non sia lì per starci e basta. Chiesi un altro drink. una persona che aveva le sue motivazioni per essere li, ma era lì anche con il pensiero, non solo con il corpo. Presente ed allo stesso tempo disgiunta alla gioia dell'alchol pur essendo il suo guardiano. Grappa, vodka o bianco? Dipendeva da quanto volevo dimenticare ciò che avevo visto in quella serata.
Volevo dimenticare, ma alla fine mi continuavo a ripetere che non bisogna dimenticare, ma ricordare per cambiare un futuro. Che ancora non vedevo.
Presi l'anello della mia ex moglie, che per una strana coincidenza era stata sepolta di propria mano dall'uomo che mi aveva offerto lavoro e glielo diedi, chiedendogli di fare 4 passi uno di questi giorni. Mi diede il suo numero, e la promessa di richiamarmi per discutere la mia proposta di lavoro. Non aveva capito niente.


Andai a casa. Aprii la porta, entrai, la chiusi per bene, misi le chiavi al loro posto e salutai il cane. Poi crollai sul divano. Non so bene cosa entro o cosa usci dalla mia testa. So bene che una zanzara mi porto via parte dei miei globuli rossi. So bene che il cane abbaio per buoni 10 minuti per poter essere portato fuori. Poi non so altro.

 
Anzi una cosa la so. Scrissi. "too many tears to fill a vial. Not so many blood cells to fill it. Just a tiny piece of one of my sentiments is enough. But hurt every time you snatch away one of those from me. Give me back every single piece of myself, people of the world"
  
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