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Autore: tomlinsonvoice    20/07/2012    3 recensioni
Harry chiuse l’armadietto guardandola. "Solo il primo giorno, e già conosco un ragazzo così. Questo sarà il mio anno, oh sì."Si disse la ragazza, prima di seguire il riccio che era già avanti nel corridoio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel posto non era una scuola, era un labirinto.

Dopo essersi ritrovata per la quarta volta davanti alla mensa, senza riuscire a capire dov’era la sua classe, Victoria si arrese e decise di chiedere a qualcuno. Si trovò davanti una fila d’armadietti, e oltre un gruppo di bionde dall’aria abbastanza scema, c’era un ragazzo riccio, che stava prendendo un libro dal suo armadietto. Si avvicinò con un sorriso, e si schiarì la voce.

-Ehi, ecco, scusa..- Il ragazzo si girò, e lei si ritrovò a fissare due occhi verdi, due bellissimi occhi verdi, e un sorriso contornato da tenerissime fossette. Rimase qualche secondo con la bocca semiaperta a fissare il ragazzo. –Ciao. Non penso di averti mai visto qui… sei nuova, vero? Piacere, io sono Harry.- disse lui interrompendo quel silenzio imbarazzante e porgendole la mano. Lei la strinse sorridendo. –Sono Victoria, ma puoi chiamarmi Vic. Sì, è il mio primo giorno e non conosco nessuno… ora ho storia ma… non so dove sia la mia classe.- rispose con un sorriso imbarazzato. –Oh, anch’io ho storia!- questa.è.fortuna., pensò lei. –Allora forse puoi accompagnarmi… Harry.- propose, sperando in un sì. –Certo, andiamo.- Harry chiuse l’armadietto guardandola. Solo il primo giorno, e già conosco un ragazzo così. Questo sarà il mio anno, oh sì. Si disse la ragazza, prima di seguire il riccio che era già avanti nel corridoio.

 

-Quindi, la Guerra Civile Spagnola, iniziò nel 1936 con… Olson!- esclamò d’un tratto il professore. Victoria si girò di colpo, aveva passato quasi tutta l’ora girata a guardare Harry, senza ovviamente farsi notare.. fino ad ora. –Già si vuole far riconoscere? Allora, cosa stavo dicendo?- La ragazza guardò il professore senza sapere che dire, poi abbassò lo sguardo imbarazzata. Per fortuna, la campanella suonò proprio in quel momento, e Vic tirò un sospiro di sollievo. Oggi è il mio giorno fortunato. Mentre tutti gli altri uscivano di corsa, prese con calma le sue cose e le ripose nella borsa, poi si alzò mettendo la borsa a tracolla, e preparandosi a mangiare da sola, come tutte le volte che si trasferiva in una nuova scuola. Uscendo dalla classe, qualcuno la prese per un braccio, e si ritrovò davanti gli occhi verdi che l’avevano incantata prima. –Vieni a mangiare con me e i miei amici?- Lei lo guardò sorpresa. –I..io?- Il riccio si lasciò sfuggire una risata. –Ovvio, vedi qualcun altro qui? Andiamo, dai.-

 

Dopo aver preso i vassoi, Harry andò dritto verso un tavolo con altri quattro ragazzi. Vic lo seguì, un po’ esitante. Dopo varie strette di mano e pacche sulla spalla, Harry si sedette e fece cenno alla ragazza di sedersi accanto a lui. –Ragazzi, lei è Victoria, Vic. È nuova, trattatela bene.- sorrise mettendo un braccio intorno alle spalle della ragazza, che si morse il labbro per non fare qualche figuraccia, tipo svenire o cose simili. –Loro sono Louis, Niall, Zayn e Liam.- disse indicando un ragazzo alto, moro e con due stupendi occhi azzurri e un bel sorriso, un ragazzo biondo, occhi azzurri anche lui e un sorriso imbarazzato, un ragazzo con un ciuffo nero e occhi marroni che le fece un cenno con la testa, e infine un ragazzo con capelli marroni, occhi marroni e un grande sorriso. –Ultima conquista di Hazza? Amico, non vale, le prendi tutte tu.- disse Louis, quello che sembrava il più grande, scompigliando i capelli al riccio. Harry lo guardò male, e Louis alzò le mani in segno di resa. –Allora Vic, sei nuova? Di dove sei?- le chiese il biondo, Niall. –Sono di Roma… Mia mamma si è trasferita qui a Londra per lavoro, e dopo un anno io e mio padre l’abbiamo raggiunta.- rispose lei, addentando il suo hamburger. In quel momento, arrivò una ragazza con i capelli lisci e neri, occhi azzurri e un fisico invidiabile, si sedette vicino a Zayn e gli diede un bacio. –Ciao anche a te Destiny.- disse Harry con un cenno della mano, seguito da un’occhiataccia di Zayn. –Ehi, non ti conosco. Sei l’ultima fiamma di Harry?- chiese la ragazza a Victoria con un sorriso. La rossa diventò dello stesso colore dei suoi capelli. –No, è Victoria, una ragazza nuova.- precisò Harry, rosso anche lui. Suonò la campanella, e tutti si alzarono per tornare ai loro corsi. –Io ho matematica.- Harry poggiò il suo vassoio guardando Vic. –Io…- la ragazza prese il suo orario e controllò, poi lo passò al ragazzo. –Scienze.- Dopo un’occhiata veloce al foglio, Harry guardò Vic con aria delusa. –Non abbiamo più lezione insieme. Beh, ci vediamo all’uscita. Prima lasciami il tuo numero, però.- Disse sorridendo e tirando fuori il suo iPhone. Vic gli diede il suo numero e si fece dare quello del ragazzo, si lasciò fare una foto, poi scappò in classe, già in ritardo.

 

Le ore sembravano interminabili, e finalmente, quando suonò la campanella, Vic corse fuori dalla classe, senza sentire le ultime parole della professoressa. Si guardò intorno per cinque minuti, ma di Harry nessuna traccia. –Vic? Harry ha detto che è dovuto scappare da sua madre e che ti saluta.- disse una voce alle sue spalle. Si girò e vide Niall. –Oh, okay.- Sorrise al biondo. –Sai, Harry non tratta mai così le ragazze, sei… fortunata. Ci si vede, Vic!- disse lui dandole un bacio sulla guancia. Lei chiuse il suo armadietto e ci si appoggiò di spalle, sorridendo. Era solo il primo giorno e aveva già conosciuto cinque ragazzi fantastici.

 

Quella sera, dopo la lezione di judo, la cena e un film, si gettò esausta sul letto. Stava per addormentarsi, quando il Blackberry sul comodino vibrò. Assonnata, accese la luce e prese il telefono, chiedendosi chi era a mezzanotte. Aprì il messaggio: Scusa se oggi ti ho dato buca. Domani è sabato, ti va di venire con me e i ragazzi? Ci vediamo davanti l’Hard Rock alle 10. Un bacio, Harry. Lei fissò per qualche secondo il telefono, chiedendosi se fosse vero, poi rispose: Certo che mi va! A domani allora! –vic. Poi poggiò il telefono, spense la luce e si addormentò, con un sorriso idiota sulle labbra.

 

-myspaace.

Allora no, non ho molto da dire (?)
Mi è tornata l'ispirazione e ho buttato giù questo, anche se è un mezzo schifo.

Vabbè, recensite nkfergnerk.

-fra.

  
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