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Autore: cecchino_2028    20/07/2012    2 recensioni
La piana desertica era sferzata dal vento forte, non si distingueva quale fosse il cielo e quale fosse la terra, tanta era la sabbia che si alzava. I cavalli scalpitavano, i cavalieri erano timorosi, la battaglia sarebbe stata campale, ma quella bufera limitava la visuale, potevano arrivare da qualsiasi parte, in qualsiasi momento.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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William si svegliò e si alzò, si passò una mano sul volto e guardò attorno a sè, notò la figura di Heath mollemente adagiata su di una sedia in un angolo. Avvertì la gola asciutta, trangugiò dell'acqua e scese dal letto, rendendosi conto di aver una nave da prendere. Afferrò le sue cose e le infilò in un sacco appeso ad Efestione, poi balzò in groppa al cavallo e lo spronò alla corsa, mentre una violenta nausea gli scuoteva le membra. Arrivò al porto e scese dal destriero, lasciandolo ad un uomo che lo imabarcò sulla nave, la nausea non cessò, tanto che si dovette voltare e vomitò in acqua. 


Henri fissò il porto e vide il Gran Maestro salire sulla nave, attese anche di vedere la figura slanciata e famigliare di William, ma non ci riuscì. Perlustrò la banchina con lo sguardo e trovò l'inglese, accasciato contro una cassa, scosso da conati di vomito. 
"Merda!" esclamò il visitatore e spronò il cavallo verso il centro della città. 


Cristiano si piegò di nuovo e vomitò, per l'ennesima volta. Si passò una mano sul volto e chiuse gli occhi, si spostò di fronte al catino d'acqua e si specchiò, vide che il volto si era fatto scarno e la pelle diafana. David bussò forte alla porta, l'italiano si portò una mano alla fronte, tutto quel caos lo infastidiva. Non avendo risposta la porta venne sfondata, l'ebreo entrò nella stanza e si inginocchiò accanto al cavaliere, afferrandogli i capelli e costringendolo a guardarlo. 
"Cos'hai?" domandò. Cristiano fece per rispondere, ma un nuovo conato gli salì alla gola e fu costretta a chinarsi di nuovo sul secchio. 


"Cosa diavolo hai fatto?" urlò con tutto il fiato che aveva in corpo il visitatore sfondando la porta. 
"Quello che andava fatto!" replicò con sicurezza il cavaliere. 
"Tu sei pazzo!" 
"Mi avete portato voi alla pazzia! Avete ucciso il mio migliore amico, il suo uomo e mia sorella! Poi mi avete costretto a seguire i vostri cavalieri!" 
"Ma cosa stai dicendo? Non ho ucciso io Stephen o Marco!" esclamò stizzito il visitatore. 
"Siete stato una delle cause!" concluse Andrea con sguardo di fuoco. 


"Comandante Scott, non vi sentite bene?" domandò il Gran Maestro. 
"No, vi dispiace partire con un po' di ritardo?" 
"Non preoccupatevi!" concluse Guillaume allontanandosi. William si aggrappò alla cassa e vi si puntellò per alzarsi. Il suo passo era claudicante ed incerto, la vista annebbiata e la testa doleva fin troppo. Chiuse per un attimo gli occhi poi li riaprì ed un gira capo lo colpì forte, tanto che dovette piegarsi di nuovo e cadde a terra. 


Cristiano digrignò i denti e guardò in cagnesco David, poi chiuse gli occhi e si portò di nuovo una mano sulla fronte, il dolore lo stava accecando. 
"Non fare così, parlami!" esclamò stizzito David. 
"Cosa vuoi che ti dica?" domandò l'italiano. 
"Quello che vuoi ..." 
"Che tu te ne vada ..." 
"Non posso!" 
"Perché?" 
"Devo proteggerti e a quanto pare curarti!" concluse David abbracciandolo. 


Henri estrasse la spada dal fodero e la puntò contro Andrea. 
"Non lo farai ..." disse sicuro l'italiano scuotendo il capo. 
"Invece sì!" replicò il visitatore. 
"Non hai un combattimento corpo a corpo da troppo tempo! Invece io, sono molto più allenato, grazie a te!" 
"Sei un mio diretto sottoposto ..." 
"E quindi?" 
"Non puoi uccidermi!" 
"Posso!" 
"Lo verrebbero a sapere tutti in un batter d'occhio!" 
"Non mi interessa, marcirò in galera con fierezza se so che è grazie a me che tu ed i tuoi compagni siete morti!" concluse con un sorriso sghembo l'italiano. 


William sbattè la testa contro la cassa e cadde a terra, chiuse gli occhi e per un attimo si beò della leggera brezza marina che gli solleticava la pelle. Heath fissò il cugino steso a terra inerme, ma non si mosse, lo guardò e rimase pietrificato, lasciandolo al suo destino. Si voltò e percorse la sua strada a ritroso. 


Henri sbattè un paio di volte le palpebre, incredula, poi sferrò il primo colpo che Andrea schivò senza fatica. 
"Te l'ho detto! Non potrai mai battermi, non hai il fiuto per il combattimento di Cristiano, o la destrezza di William! E' per questo che sei stato relegato da una parte, è il motivo per cui fai il visitatore e non il comandante!" 
"Ma sono più in alto di tutti!" 
"Ma non sai combattere!" concluse sorridendo Andrea alzando le mani. 


Cristiano gettò indietro la testa e si accasciò tra le braccia di David. Un sorriso lieve gli increspò il volto sudato, provato e stanco, guardando la bellezza eterea di quell'uomo che nonostante tutto era rimasto accanto a lui. 
"Grazie ..." rantolò. 
"Per cosa?" domandò perplesso l'ebreo. 
"Per avermi aiutata nonostante fossi la causa dei tuoi problemi!" concluse Cristiano, poi chiuse gli occhi, per non riaprirli mai più. 


William si passò una mano sul volto ed attese che il gira capo passasse, ma quel momento non arrivò. Si alzò, aiutandosi di nuovo con la cassa, poi roteò gli occhi e cadde di nuovo a terra, sbattendo la testa contro la pietra del porto. La nuca iniziò a sanguinare, in un attimo i capelli nocciola si bagnarono di sangue rappreso ed il suo colorito divenne ancora più pallido. Giacque abbandonata sulla banchina, inerme e senza vita, senza che nessuno la vedesse, nascosta com'era dalle casse. 


Henri fissò Andrea mesto, abbassando il capo e lanciando lontano la spada. 
"Cosa hai fatto?" domandò il visitatore. 
"Ho intriso di veleno le loro bevande e le loro vesti ..." replicò sorridendo l'italiano. 
"Tu sei pazzo!" urlò Henri. 
"Sì, ma almeno io non sono morto!" concluse. Estrasse dal mantello un pugnale e lo lanciò, Henri fissò perplesso il mantello candido farsi scarlatto all'altezza del cuore. Era stupito, nonostante tutto, la maestria con il quale Andrea aveva lanciato quel pugnale era degna di un sicario esperto. Cadde all'indietro e chiuse gli occhi, non avvertì il pavimento di pietra sotto di sé, non potè farlo, perché la sua anima la abbandonò molto prima. 


Allora era quella la fine di tutto? I tre ciondoli che pendevano al loro collo non contavano più nulla? Le Falene non esistevano più? Cosa sarebbe accaduto dopo? William giaceva morto e dimenticato sulla banchina del porto, dopo aver appreso con dolore che Cesare gli aveva teso una trappola, e che aveva abbandonato Heathcliff al suo destino. Henri si era macchiato dell'assassinio di Sam, ed a sua volta era stato brutalmente ucciso, eppure era stato veloce e semplice lasciare che il sangue defluisse dal suo cuore. Cristiano era morto tra le braccia di David, pensando che quei conati che lo squassavano erano il sintomo di una gravidanza, il che lo preoccupava, perché dopo aver tradito i suoi più cari amici non aveva il coraggio di presentarsi da Heathcliff. Per uno strano scherzo del destino, ognuno di loro era morto lasciando qualcosa di sè indietro. Il tradimento, l'assassinio, il dolore. Ma nonostante tutte le loro peripezie e la lite che le aveva divise, i loro cuori, le loro anime ed i loro cervelli erano sempre stati ad un passo l'una dall'altra. Per l'ennesima volta avevano affrontato la battaglia insieme, l'ultima lotta, quella per la vita, e nonostante fossero unite, in qualche modo, avevano perso. E tutto era finito.






Angolo autrice:
Siamo alla fine! Questo è stato l'ultimo capitolo!
Sono fiera del mio lavoro e di ciò che ne è derivato!
Mi sono gettata a capofitto in questa storia due mesi or sono!
Chi ha assistito alla nascita ed alla crescita di questa storia, sa quanto ho sofferto e gioito, con e per i personaggi!
Un sentito grazie va a Giulia, la mia compagna di banco, la mia migliore amica, la donna che nonostante tutto mi ha spronata. E' stata lei ad incitarmi a continuare, nonostante non volessi, o non ci riuscissi, mi ha dato la giusta motivazione per andare avanti. Te lo dedico, perché sei tu, e perché il tuo amico è *-* 
Un altro ringraziamento va a Martina, quella brava e depravata ragazza, che mi ha incitata. Grazie tesoro, tutto questo è anche per te!
Mi auguro di aver trasmesso a voi lettori tutto ciò che ho provato!
Ringrazio di cuore _Smart e Mary_12, che hanno letto e recensito, sempre! Questo capitolo è soprattutto per voi!
Ringrazio anche chi altri ha recensito, ha aggiunto la storia tra le preferite, le ricordate o le seguite, anche a chi ha solo letto!
Spero di non lasciarvi con l'amaro in bocca, perché questo capitolo l'avevo pensato in tutt'altro modo, ma poi i personaggi hanno preso il sopravvento!
Sono molto contenta di ciò che ne è uscito, spero lo siate anche voi!
Ok. Basta sentimentalismi. Voglio dire ho dedicato questo capitolo a mezzo mondo! (:
Non credo che questa storia avrà un proseguo, in fondo le tre eroine sono morte. Ma chissà cosa potrà partorire la mia mente perversa!
Un bacio enorme!
   
 
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