Alla mia James, fonte di costante ispirazione, con i suoi discorsi deviati.
<< Hai ragione un’altra volta Hermione! >>disse << Ma il Ministero non ha mai saputo che esistevano tre Animagi non classificati che si aggiravano per Hogwarts>>
In realtà Remus siamo quattro, fu il pensiero di Sirius, che in quel momento rivide lo stesso gatto, davanti al platano picchiatore quasi vent’anni prima.
Sirius si sentiva osservato.
Da un anno a questa parte lui e Ramoso raggiungevano Lunastorta fino alla Stamberga Strillante, ma quella sera qualcosa era lì.
Qualcuno era lì.
Mandò avanti James senza complimenti, non avrebbe permesso che qualcuno scoprisse i suoi due più cari amici, non avrebbe fatto avvicinare nessuno a Remus.
Si avvicinò cauto ad una siepe, ricolma di frutti rossastri: more, riconobbe immediatamente con il suo fiuto da cane il giovane Black.
Scostò con il muso parte dei rami dell’arbusto, e non fu per niente sorpreso di trovarvi dietro un animale, un gatto dal pelo fulvo e soffice, con le zampe storte e il muso in una strana smorfia imbronciata.
Sembrava l’espressione perennemente disgustata di Daphne White.
Il giovane osservò meglio gli occhi di quel gatto seduto tronfio, erano verdi, con delle pagliuzze ramate, che gli impreziosivano lo sguardo, dove aveva già visto quegli occhi?
Un lampo di consapevolezza lo colse: nello sguardo perennemente disgustato di Daphne White.
Si ritrasformò, davanti a lei, che lo guardava confusa.
<White, non puoi sputarmi il tuo odio contro se rimani in forma di gatto >
Anche lei si trasformò, ormai scoperta <Vediamo un po’, Sirius Black, cosa ci fa un così nobile Grifondoro fuori dal lettino a quest’ora? E soprattutto, solo soletto?
La mascella del giovane dagli occhi grigi come il fumò si serrò, non doveva far sospettare di Remus, a quella viscida serpe.
<< una passeggiatina al chiaro di luna, vuoi farmi compagnia dolcezza?>>
Lo sbuffò che ne seguì fu automatico.
<< prima o poi troverai una ragazza che ti farà strisciare ai suoi piedi Black, e quando arriverà io mi godrò il momento, ti vedrò disperarti per amore>>una risata malefica le nacque spontanea, senza che nessuno dei due se ne accorgesse erano arrivati nei pressi del lago nero.
<< vuoi provare tu, White?>> ammiccò nella sua direzione il Grifondoro.
<< non ci penserei neanche, provo ribrezzo per tutto ciò che riguarda voi Gryffindor>>
Due mani la spinsero contro il tronco legnoso del albero alle sue spalle.
Due mani grandi.
Due mani calde.
Due mani che la fecero rabbrividire dal desiderio.
Le sue due mani.
<Black, cosa stai facendo?
<White, se sei tanto sicura perché tremi? A meno che non sia libidine
Bella.
Il giovane iniziò a far scorrere le mani lungo la schiena della giovane, in una sensuale carezza che usò per avvicinarla maggiormente a sé.
Subdola.
Nel mentre, lei, tirò fuori la lingua e gli leccò le labbra e lo sentì gemere per le sue attenzioni. Erano eccitati, come mai lo erano stati in vita loro.
Intraprendente.
La sua lingua penetrò, nella bocca del Grifondoro, che dovette farsi forza per non urlare dal piacere.
Serpeverde.
Alla fine del bacio lei si staccò e si avvicinò al orecchio del Grifone <Domani, stesso posto, stessa ora
Talmente perso nei ricordi non si era accorto di aver parlato<< se hai intenzione di raccontargli tutta la storia, stringi, Remus. Ho aspettato dodici anni e non ho intenzione di aspettare ancora a lungo>>
Il pensiero dell’ormai famoso Sirius Black andò a finire a qualche mese prima, in quella stessa casa costruita dal vecchio preside.
<< Sirius Black, ci vediamo ancora>> l’espressione confusa e sgomenta trasparì anche sul suo muso da cane, Daphne era lì, in tutta la sua fredda bellezza e sensualità.
<< come hai fatto a trovarmi?>>domandò, una volta tornato alle sue sembianze, con il tempo non aveva perso la sua bellezza sbarazzina, pensò la ex-Serpeverde.
<< Sirius, sono sempre Daphne, ricordi?>>si avvicinò a lui, e lo strine in un abbraccio <
<Ti piaceva quando ti ci portavo io
<e mi piacerà ancora di più quando ti farò entrare a scuola
<d’accordo, ma non trasformarti più in umana, fino a quando questa storia, non finirà tu rimani gatto e io ti troverò, sempre
La donna poggiò la testa sul petto dell’uomo, facendo scontrare i suoi fulvi capelli con la logora camicia da criminale di lui, ma l’orecchio, abituato ai passi leggeri dei topi udì il suono del cuore di Sirius che batteva, come le ali di una farfalla.
Lei mutò il suo corpo, nuovamente, in quello del felino, saltando in grembo all’uomo, che prese ad accarezzare il pelo morbido del gatto, lo alzò, fino a portare il muso all’altezza del suo viso << Stupida serpe, ti amo>>
**Non ci posso credere, alla fine l'ho fatto!
Grattastinchi x Felpato o meglio, Daphne x Sirius *__*
Ringraziate - o prendete a calci- Nimue_ perchè mi ha ispirato questo ship, (sì, è sempre colpa tua!) e perché ha dato il nome alla Serpeverde (da Grifondoro quale sei, so che non ne andrai molto orgogliosa xD) Baci Alla Prossima Charly