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Autore: thestupidjoker    21/07/2012    3 recensioni
E se i pokémon un giorno arrivassero sulla Terra? E se i malvagi di tutto il mondo si riunissero? Questa č la storia di un viaggio per il mondo, di ragazzi con grandi ambizioni, e, ovviamente, di pokémon. Emozioni e colpi di scena nella mia prima fanfiction.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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-Bene… cosa facciamo adesso?- chiesi perplesso a Sara

-Io comincerei dal fare amicizia con i nostri pokémon- rispose

-Detto fatto, vai Houndour!- esclamai lanciando la poké ball, che si aprě sprigionando una nube nera dalla quale emerse lo scintillio degli occhi di Houndour.

-Questa sě che č un'entrata in scena!- dissi meravigliato.

Intanto Sara aveva giŕ fatto amicizia con il suo Torchic, che si faceva accarezzare contento. Era arrivato il momento del primo contatto tra me e il mio pokémon. Houndour era spaventato: dopotutto era si era schiuso da poco. Mi avvicinai, lo toccai e sentii il legame. Il legame che nasce tra un allenatore e il suo pokémon, l'inizio di un'alleanza basata sulla fiducia e sull'amicizia. Anche Houndour parve percepirlo, perché si rilassň subito.

-Hey, piccolo, d'ora in poi io e te saremo ottimi amici, ok?- chiesi al mio pokémon che rispose con un lungo ululato.

-Bene, che ne dici di combattere?- chiese Sara dal nulla

-Perfetto- risposi -ci andrň piano con te-

-Non essere troppo sicuro di vincere, so molte piů cose di te!- mi provocň.

Ci posizionammo sul ring che si trovava nel cortile della scuola, e schierammo i nostri pokémon; erano entrambi tipi fuoco, e le mosse di tipo fuoco non erano efficaci. Entrambi controllammo le mosse dei nostri pokémon sul pokédex: Torchic conosceva Graffio e Ruggito, mentre Houndour Braciere e Fulmisguardo: partivo svantaggiato!

Restammo a riflettere per un po', e il silenzio fu spezzato da Sara, che annunciň -Bene, visto che tu stai a guardare la prima mossa la faccio io; vai, Torchic, usa Graffio!-.

Il piccolo pulcino rosso corse come un fulmine verso Houndour, e lo colpě in pieno coi suoi artigli scaraventandolo ai miei piedi con una potenza che neanche lontanamente avrei immaginato potesse essere racchiusa in un corpicino tanto piccolo. Houndour si rialzň, pronto a continuare, e, senza che gli impartissi ordini, lanciň un ululato assordante. Aveva imparato l'attacco Gridodilotta!

-Vai, Houndour, adesso attacca con Braciere!-.

Una fiammata uscě dalla bocca di Houndour, investendo Torchic; ma non era una fiamma come le altre: infatti quella appena uscita dalle fauci di Houndour era nera come la pece, nonostante fosse calda come lava… Quel pokémon era davvero pieno di sorprese! Nonostante la potenza della fiamma, Torchic non indietreggiň di un centimetro, e, dopo che Sara gliel'ebbe ordinato, si scagliň ancora contro Houndour pronto a sferrare l'attacco decisivo, ma fu proprio qui che accadde l'impensabile: dalla bocca di Houndour cominciarono a uscire scintille, seguite da un'accecante luce bianca. Torchic si fermň, e Houndour gli saltň addosso, provocando un'ondata di polvere, che si espanse fino alle finestre del primo piano della scuola. Quando la polvere si dissolse, Torchic era a terra, esausto e paralizzato, mentre Houndour era lě davanti a lui, che ululava a gran voce per la vittoria. Un battito di mani catturň la nostra attenzione.

-Complimenti, complimenti davvero a tutti e due, ragazzi… siete stati protagonisti di una grande lotta!- era la voce del nonno!

Chiesi -Nonno, se non sbaglio Houndour ha usato l'attacco Fulmindenti… Com'č possibile?- chiesi dubbioso

-Sara vuoi rispondere tu?- rispose il nonno
-Con molto piacere: Fulmindenti č una mossa uovo, ovvero una mossa che il tuo pokémon ha nel DNA. Infatti, il padre di Houndour sicuramente conosceva questa mossa quando č stato deposto, e l'ha trasmesso al piccolo- spiegň con un'aria da saputella, mentre richiamava Torchic nella sfera.

Era veramente carina e simpatica, ma di fronte a mio nonno si trasformava radicalmente, diventando odiosa!

-Adesso ho io una domanda per lei, professore- intervenne Sara, spiazzandoci -perché le fiamme che Houndour lancia sono nere? Non ho mai visto una cosa del genere!-

-Questa č una domanda alla quale neanche io sono in grado di rispondere…- disse il nonno fra lo stupore generale -ma so per certo che anche questo č legato al padre del piccolo… Purtroppo Fabio non ha voluto dirmi che pokémon fosse, cosě temo che per adesso rimarrŕ un mistero- continuň. 

Intanto, Houndour ci guardava quasi sperando di poter apprendere qualcosa di piů su suo padre. 

Lo vidi, cosě mi sentii di fargli una promessa -Houndour, ti prometto che noi due insieme riusciremo a trovare tuo padre, e inoltre ti farň conoscere tua madre, quando la sfideremo per diventare Campioni!-

-HOUNDOUUUR-

Il suo attacco Gridodilotta suggellň il nostro patto. Decisi di non richiamare Houndour nella sfera, e di farlo girare libero per fare amicizia. Salutai Sara e il nonno, e mi diressi verso il parco, un posto isolato dove spesso mi appartavo per fumare con gli amici. Mi sedetti su una panchina e Houndour mi si accucciň accanto; estrassi una sigaretta dal pacchetto che avevo in tasca, e il mio pokémon cominciň a guardarla in un modo strano. 

Infilai la mano in tasca per cercare l'accendino, ma non lo trovai, poi mi venne un lampo di genio, e ordinai -Houndour, usa braciere verso l'alto!-

Lui mi guardň, poi eseguě l'ordine e io l'accesi. Quando ebbi quasi finito, Houndour mi si avvicinň, annusando la sigaretta. 

-Che c'č, vuoi fare un tiro?- risi, e gliela avvicinai, ma con mio grande stupore avvicinň la bocca e aspirň un po' di fumo, cominciando a tossire. 

Scoppiai a ridere come un matto, e mi interruppi solo quando dalla sua bocca uscě una nube viola: aveva imparato l'attacco Smog! Risi ancora, poi io e Houndour ci incamminammo verso casa.

Nei due giorni che seguirono non vidi Sara, ma in compenso vidi tutti i parenti e gli amici che avevo; anche se sembrarono tutti piů interessati a Houndour che a me… 

Arrivň il giorno della partenza; salutai i miei (non mancarono il tragico pianto di mia madre, e le belle parole d'incoraggiamento di mio padre) e presi un autobus diretto all'Aeroporto di Firenze. Lŕ incontrai Sara, coi biglietti e i documenti.

-Ha detto il profess… ehm… tuo nonno che per vitto e alloggio basterŕ mostrare il pokédex alla signora del centro pokémon, mentre per i soldi, il pokédex li aggiunge al nostro conto ogni volta che vinciamo un combattimento… Fico, no?- spiegň

-Giŕ…- risposi, un po' triste di dover lasciare la cittŕ in cui avevo sempre vissuto. 

"IL VOLO DIRETTO A ROMA PARTIRA' TRA QUARANTACINQUE MINUTI"

L'annuncio ci fece capire che eravamo in ritardo.

-Presto, prendi la tua valigia- dissi correndo verso il check-in.

-Detto fatto- rispose Sara di rimando.

Riuscimmo finalmente a imbarcarci, e da gentiluomo la feci sedere vicino al finestrino. L'aereo decollň, ma quando l'avviso di allacciare le cinture si spense, due uomini vestiti di nero saltarono fuori dalla cabina di pilotaggio gridando -Fermi tutti! Che nessuno si muova! Siamo del Team Rocket… Allacciate le cinture, sarŕ un volo movimentato!-.

  
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