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Autore: ELIOTbynight    21/07/2012    0 recensioni
C’è chi cambia idea spesso, c’è chi non sa decidersi affatto, c’è chi invece ha le idee chiare fin da subito.
Ma la scelta giusta viene sempre alla fine.

[...]
La sua tranquillità mi lasciava sempre più perplessa.
- Aspetta, ma ti rendi conto di quello che ti sto dicendo?-
- Certo!-
- E non ti fa né caldo né freddo?-
- No, non più ormai.- disse bevendo a larghe sorsate.
- Ah, capisco … e non ti stupisci nemmeno se ti dico che per sfogarmi ho baciato Georg per sbaglio?-
- Sul serio? Hai baciato Georg?? Oh, ma che cosa carina!-
Lo guardai interrogativa, Bill diventava sempre più enigmatico!
- Intendo per lui … - continuò giocherellando col bicchiere.
[Sequel di "Sms, Guitar & Love"]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Trilogia di Eliot'
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12° capitolo


Grazie al cielo lo recuperai quasi subito. Mi precipitai verso di lui. Non riuscivo a capire: perché stava attraversando a gran velocità quel corridoio buio? Perché??
- Georg, aspetta!-
Il suono dei miei stivali rimbombava sul pavimento. Era un corridoio lunghissimo, alle pareti c’erano le porte delle stanze d’hotel. Vidi una luce al fondo del corridoio. Aumentai la velocità, ero troppo decisa a raggiungerlo.

Finalmente arrivai alla fine. Georg era lì, appoggiato alla ringhiera di ferro da cui partiva verso l’alto la scala antincendio. Mi sostenni un attimo al muro per riprendere fiato.
Si era fermato, finalmente. Perché quel comportamento? Non capivo … Non mi restava che chiederglielo. Ancora ansimando camminai lentamente verso di lui, fino ad appoggiarmi anch’io. Cercai di cogliere il suo sguardo. Il viso preoccupato si era dissolto ed aveva lasciato posto ad un sorriso triste.

- Georg … vuoi dirmi cos’hai? Ti prego!-
- Sai, hai presente qui film di spionaggio? Quei polizieschi in cui per far parlare un indiziato lo si fa ubriacare?-
Dove voleva arrivare?
- Questa cosa si fa perché l’alcol fa perdere il controllo di se stessi … -
Sbattei le ciglia poco convinta. Cosa intendeva con questo?
- … ed è quello che è successo a me.-
Un momento: aveva detto che mi voleva bene perché aveva perso il controllo? Qualcosa non mi tornava.

- Ele, io non volevo dirtelo subito, però … non l’avevo detto per l’effetto dell’alcol.-
Ebbi un nodo allo stomaco. Avevo capito. Allora lui … Mi voleva bene veramente!
- L’alcol me l’ha solo fatto tirare fuori, niente di più.-
Mi voleva bene. Gliene volevo anch’io, anzi, lo amavo! Ero sempre stata innamorata di lui, fin dall’inizio. E ormai, dopo tutto quello che era successo fino a quel momento, soprattutto dopo ciò che mi aveva appena detto, non potevo tenerglielo nascosto!

Mi appoggiai alla sua spalla.
- Ascolta, Georg … fossi stata ubriaca, ti avrei detto la stessa cosa.-
Si girò verso di me.
- Anzi, avrei addirittura detto che ti amo!- continuai staccandomi e guardandolo con gli occhi lucidi.
Non disse nulla, semplicemente mi guardava. Finii la frase:
- E non l’avrei detto per l’effetto dell’alcol.-
Rimanemmo immobili a fissarci per una decina di secondi.
- Tu mi ami?- disse lui sorpreso. Io annuii.

Si avvicinò lentamente a me. Continuavamo a guardarci negli occhi, non riuscivamo a staccarci e a rompere quel filo invisibile che incollava i miei occhi ai suoi. Appoggiai lievemente la mia mano sulla sua. Mi allungai in avanti …
Contatto. Sentii le sua labbra sfiorarmi e subito una piacevole sensazione di calore mi avvolse. Incrociai le mie dita alle sue stringendole forte. Non volevo più separarmi da lui. Dopo un po’ anche la lingua cominciò a farsi spazio. D’impulso lo abbracciai, lo tenni stretto a me e lui fece lo stesso.

Staccammo le bocche rimanendo abbracciati e mi guardò. A me brillavano le pupille, fissavo le sue magnifiche iridi verdi senza interruzione. Finalmente mi sorrise. Sentii un grande calore nel cuore ed allargai le mascelle sorridendo anch’io.
- Dovremmo ubriacarci più spesso!- fece lui con tono simpatico.
Scoppiammo a ridere divertiti, poi poggiai la mia testa nell’incavo del suo collo. Smettendo di ridere mi sussurrò:
- Ti amo anch’io.-
Non scollai il mio sorriso dalla faccia e ci cingemmo le spalle a vicenda.

*

- Aly, dammelo, muoviti!-
- Ma neanche per idea, tocca a me tenerlo!-
- Senti, se abbiamo vinto quel premio è stato tutto merito mio, ho fatto io tutto il lavoro!-
- Ma che baggianate vai sparando?! Senza di me non saresti stato nemmeno in classifica, saresti stato invalutabile!-
- Non farmi alzare le mani … -
- Oh, questa sì che è bella, Tom che alza le mani! So che con me non lo faresti mai.-
- Dici? Potresti ricrederti prima di quanto pensi!-
- E allora che aspetti? Su, tirami un pugno!-

Meglio di uno spettacolo televisivo. Quando Alice e Tom litigavano, mancavano solamente i popcorn per garantire un divertimento coi fiocchi. Per motivi così banali, poi … era davvero il massimo.
- Scommettiamo che il premio se lo tiene Alice?- disse Kiara.
- Naaa, Tom è troppo orgoglioso per cedere così facilmente … penso proprio che il premio lo terrà lui!- rispose Bill.

Eravamo tutti riuniti nella camera dei TH, la festa era finita da un quarto d’ora circa e si erano fatte più o meno le due di notte. Nonostante questo eravamo ancora belli pimpanti e svegli come rose fresche. La gara del bacio più lungo aveva visto come vincitori proprio i due chitarristi, Kiara e Gustav erano arrivati quinti, Bill e Giulia sesti. Io e Georg avevamo partecipato all’ultimo e siamo arrivati terzi. Ci aspettavamo tutti di peggio, ma direi che sia andata piuttosto bene.

In quel momento i vincitori si stavano contendendo il premio, una figurina dorata raffigurante un’asta che reggeva una bocca femminile.
- Visto? Che ti dicevo? Non c’è discussione, il premio lo tengo io!-
- E va bene … tanto fa lo stesso! Non c’è bisogno di un premio per capire quanto sono imbattibile in questo tipo di competizioni, tzè!-
- Sì, gongola pure, ma intanto il premio ce l’ho io!-
Scontro finito. E il trionfo era andato ad Alice. L’unica in grado di domare quel simpaticissimo sbruffone di Tom.

Nessuno di noi aveva un briciolo di sonno e decidemmo di farcelo venire davanti alla tv. Aly e Tom erano stesi sul letto; io, Georg, Giulia e Bill ai piedi del letto; Kiara e Gustav seduti sul divano.
Ad un tratto quest’ultimo sussurrò a Kia:
- Puoi venire un attimo di là? Dovrei dirti una cosa … -
E andarono discretamente nell’altra stanza.

Dopo un po’ Gustav si affacciò alla porta e disse a bassa voce:
- Scusatemi, non è che … avete un preservativo da prestarmi?-
Lo guardammo tutti stupiti. Sbaglio o aveva proprio pronunciato il nome di quell’affare che si mette quando si fa quella cosa?? Notando la nostra sorpresa il biondo diventò paonazzo e balbettò:
- Ehm, no, niente, non fateci caso … dimenticate quello che vi ho detto!-

Poi però si avvicinò a Tom e sentii che glielo chiedeva di nuovo!
Il rasta lo guardò dapprima perplesso, poi gli domandò:
- Non starai per fare quello che penso io??-
Il batterista annuì timidamente.
- Ok, io ti aiuto, ma mi raccomando fai attenzione … Sono nell’ultimo cassetto là in fondo!- disse un poco sornione.
- Ehm, sì, grazie … -

Noi altri eravamo sempre più scandalizzati. Non ce lo aspettavamo proprio da lui!
- Mandarino, pistacchio, fragola … c’è anche al cioccolato e alla vaniglia!- lo sentivamo dire osservando la vasta gamma di equipaggiamento di Tom.
Quest’ultimo fece:
- Ah, non prendere quello alla fragola … mi serve dopo!-
- Cosa? Che vorresti dire con questo??- esclamò Alice fulminandolo con gli occhi.
- Ops! Ho parlato troppo!- disse Tom preoccupato. Aly lo guardò stizzita:
- Non dirmi che avevi intenzione di … !?-
- No, aspetta scusa, lasciami spiegare … - rispose il chitarrista colto in flagrante.

Lei buttò la testa all’indietro scuotendola. Dentro di me pensavo “oh … mio … Dio!” e dalla faccia che facevano gli altri direi che pensavano lo stesso. Poi sentii Alice sussurrare a Tom:
- Potevi almeno dirmelo prima … così non mi arrabbiavo, anzi!-
Rimasi a bocca aperta. Non potevo crederci!

- Questa sarà una lunga notte!- dissi a Georg poco tranquilla.
Prima lui guardò stupito Gustav, Aly e Tom, poi guardò me … e fece su e giù con le sopracciglia, sornione!
Spalancai gli occhi inorridita e gridai:
- NON CI PENSARE NEANCHE!-
- Ok, scusa, stavo scherzando … -
- Sarà meglio!-

Intanto Bill e Giulia se la ridevano divertiti. Kiara, che aveva assistito a tutta la scena affacciata alla porta, si voltò e disse:
- Oh, santi numi! C’è un ragno enorme qui!-
Bill e Giu lanciarono un urlo e si nascosero dietro me e Georg. E così tutti scoppiammo a ridere.

Cosa successe quella notte? Niente di cui possiate immaginare. Non preoccupatevi, nulla di azzardato come quello che pensate! Ma comunque fu una notte indimenticabile …
Il perché non ve lo dirò mai.




~ Fine ~






E allora?? :D
Spero che le strampalate avventure delle nostre protagoniste vi siano piaciute... Io vi lascio e torno su EFP tra un bel po'... Non vi deluderò ;)
Detto questo, vi ringrazio tantissimo se avete pietosamente letto fino a qui! Vi mando un bacio grande grande!
by
Eliot ;D
   
 
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