Kurt stava andando a scuola, al liceo McKinley, come al solito, una giornata normalissima. O così pensava.
Erano circa le otto e mezza mentre il ragazzo si recava nell'aula di spagnolo, per frequentare la lezione del signor Schuester, che, oltre ad essere l'insegnante di spagnolo, era anche quello che si occupava delle Nuove Direzioni, il Glee Club del McKinley.
Passò l'intera lezione a pensare al suo adorato Blaine, e a quanto non vedesse l'ora di rivederlo, poi qualcuno interruppe i suoi pensieri.
Era il professore.
"Allora, Kurt, sai rispondere a questa domanda? Kurt? Kurt?"
"Oh, si, scusi signor Schuester, mi ero distratto un attimo." disse il soprano senza nascondere l'imbarazzo, e arrossì.
"Non fa niente, ora, risponderesti alla domanda?" il professore lo disse in modo gentile, non era scocciato.
"Mi scusi, certo." e spiegò in modo pratico e veloce i vari utilizzi delle proposizioni spagnole.
"Grazie, Kurt." e continuò con la sua lezione.
Kurt, ovviamente, riprese a fantasticare, e il prof non lo interrogò più per l'intera lezione.

Finita la lezione di spagnolo, Kurt corse al suo armadietto, dove incontrò il suo ragazzo.
"Hey." il ragazzo moro con i capelli pieni di gel sorrideva timidamente.
Portava dei pinocchietti beige, una camicia a maniche corte rossa, e un papillon blu notte, era la sua classica "tenuta".
Kurt adorava il modo in cui Blaine si vestiva, lo trovava estremamente sexy e...
"Hey, mi sei mancato un sacco." e gli si buttò addosso, abbracciandolo e baciandolo.
"Hey, hey, siamo a scuola Kurt, dai." rideva, era un buon segno.
Allontanò il ragazzo castano con gentilezza e gli parlò, in tono di scusa "Senti, Kurt, mi dispiace per ieri, non dovevo dire quelle cose su Sebastian, e non dovevo comportarmi così. Mi perdoni?"
Quegli occhi da cucciolo bastonato fecero sciogliere l'altro ragazzo, che, subito dopo, si ricordò del giorno precedente, del suo incontro con Smythe, e di come si fosse sentito la sera prima.
E si sentì uno schifo.
"Si... Certo che ti perdono." rispose con un sorriso che diceva che non si sentiva per niente bene.

Arrivarono entrambi mano nella mano all'aula canto, per fare le prove con i ragazzi.
Kurt si sentiva strano, si sentiva male, si sentiva schifoso e viscido.
Blaine era felice di essere riuscito a sistemare tutto con il suo ragazzo e che ora le cose tornassero ad andare bene, non aveva idea di quello che stava succedendo nella mente di Kurt.
"Oh, ecco i due piccioncini!" urlò Santana. "Ben arrivati, con calma, eh."
Risero tutti, Santana era una stronza acida, ma non si poteva non adorlarla per questo.
Si tornò a girare verso la luce dei suoi occhi, Brittany, e chiacchierarono dolcemente come al solito.
Quando Santana stava con Brittany era certo che fosse felice, erano i pochi momenti in cui la si poteva vedere sorridere.
"Hey, non fateci caso, dev'essere il ciclo." disse Finn, il 'leader' delle Nuove Direzioni, che era sempre gentile con tutti, o quasi.
Era mano nella mano con una delle tre stelle del McKinley, Rachel Berry, che sorrideva ai due ragazzi, raggiante, provava qualcosa per loro come per nessun altro, li adorava, per così dire.
E, oltretutto, li ammirava molto, artisticamente, caratterialmente, ma, soprattutto, come coppia.
Erano perfetti insieme.

Tutte le coppie delle Nuove Direzioni cantarono un duetto, Santana e Brittany, Finn e Rachel, Mercedes e Sam, Quinn e Puck, anche se non erano veramente una coppia, Tina cantò mentre Mike ballava, e, infine, Kurt e Blaine, fantastici come al solito, anche se sembrava che Kurt, in qualche modo, recitasse.
C'era qualcosa nel suo sguardo e nel suo atteggiamento che non convinceva Rachel.

Finite le prove, Rachel aspettò che tutti uscisserò e rimasero nell'aula solo Kurt, lei e Blaine.
"Kurt, posso... Posso parlarti?" chiese, cercando di far capire a Blaine che doveva andare.
"Certo. Blaine, ti raggiungo, va' pure." il ragazzo del terzo anno gli fece un cenno con la testa ed uscì dall'aula.
"Kurt. Kurt, che è successo? Non mentirmi, sai che lo capirei."
"Niente, non è successo niente."
"Kurt, non voglio farmi gli affari tuoi, vogli capire cosa succede e aiutarti, parlare dei propri problemi con qualcuno fa sempre bene, e tu sai che la mia bocca è sigillata. Con me puoi parlare di tutto." voleva capire come stava, cosa succedeva, non sopportava di vederlo così. Il suo sorriso a trentadue denti aveva lasciato spazio ad un espressione seria e comprensiva.
"Rachel, credo... Non lo so, penso di non essere più tanto sicuro." rispose, evasivo.
"Sicuro di cosa? Della tua omosessualità? Di quello che provi per Blaine? O magari del Glee, delle nazionali e di New York. Ti prego, dimmi tutto, voglio farti sentire meglio." cercava veramente di capirlo, peccato che il tatto non sia una delle principali qualità di Rachel Berry.
"Ieri, è... E' successa una cosa con Blaine e Sebastian..."
"Cioè, fra loro due? Non ci credo, Blaine ti adora!" era incredula, lo stupore si dipinse sulla sua faccia.
"No, no, cioè, non proprio. Ero al bar con Blaine ed è arrivato Sebastian, che, come sai, non sopporto. Credo. Lui è uscito e dopo un commento di Blaine, che aveva detto che conoscerlo avrebbe dovuto essere interessante, mi sono innervosito e sono uscito anche io. Solo che, subito fuori dal bar, ho incontrato Smythe, e, in pratica, mi ha detto che gli interesso."
Rachel spalancò la mandibola.
"Non... Ci... Credo... Ero, cioè, ero convinta che avesse perso la testa per Blaine. Scusa, se te lo dico, però. Wow. Ma non è niente, no? Tu non lo sopporti."
"Il fatto è che il modo in cui l'ha detto era alquanto inquietante, mi sembra che abbia aggiunto che mi avrebbe avuto solo per sé, ad ogni costo. E... Il modo in cui l'ha detto, mi ha fatto venire i brividi." ripensandoci, venne percorso da un brivido lungo tutta la schiena.
"Kurt, Kurt, non farmi preoccupare, ti prego. Però, insomma, tu e Blaine siete fatti per stare insieme, lui vuole te e vive per te, e tu vuoi solo lui e vivi per lui, no?" era una domanda vera, non retorica.
"Sì, sì, ovvio che sì. Però, ieri sera, ripensando alle parole di Sebastian, ho provato qualcosa. Sembrava eccitazione. E me ne vergogno. Però stamattina mi sono svegliato e ho sentito che per Blaine continuavo a provare quelle emozioni che erano solo per lui. Cioè, Blaine è l'unico ragazzo della mia vita. Insomma, è vero, senza di lui non so dove sarei. E per Smythe, beh, non è rimasto altro che un sacco di confusione." spiegò Kurt.
"Ok, bene, e allora... Beh, tutto come prima, o quasi, no? Cerca di non pensarci, goditi Blaine. Andiamo, dai."
"Ehm, vorrei, vorrei restare un attimo qui, volevo provare un brano." disse, con calma.
"Ok, allora a dopo, mi raccomando." disse Rachel, e uscì dall'aula.

Kurt iniziò a cantare una cover riadattata di Yoü and I, anche se non era proprio il suo genere. Il testo, in quel momento, lo sentiva davvero.
Appena finito il brano sentì un applauso, che sembrava uno di quei finti applausi sarcastici, ma non lo era veramente.
"Bravo, bravo, veramente." quella voce gli fece gelare il sangue nelle vene.
"Smythe, cosa ci fai qui? Non è il tuo Glee, e tanto meno la tua scuola. Vattene." cercava di avere una voce fredda e dura, ma non era molto bravo a nascondere il terrore che provava.
"Beh, sono venuto a trovarti, tesoro, non sei felice?" il sorriso si sentiva anche nella sua voce, e quando Kurt si girò, vide che assomigliava in modo inquietante a quello che aveva Jack Nicholson in 'Shining'.
"Vattene, non sei il benvenuto qui." ora la sua voce era fredda, il terrore aveva lasciato spazio a disgusto e orrore.
"Che hai Kurt? La mia principessa non vuole il suo principe azzurro?"
E iniziò ad avvicinarsi al soprano.