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Autore: sil83    21/07/2012    3 recensioni
La storia inizia dopo la 8X22. Non seguirà la storia che quella pazza di Shonda ha sviluppato per il finale. Ci saranno soprattutto Alex ed Izzie, ma non escludo qualche capatina di altri personaggi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alex Karev, Izzie Stevens
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione
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Capitolo sette. Noi.

Mi sono preso qualche giorno di ferie. Non posso lavorare. Il dottor Webber ha parlato con quelli della Hopkins. Hanno capito. Ho quindici giorni di tempo per scegliere. Quindici giorni per decidere. Per confermare la mia scelta. Per dare una direzione alla mia vita.

Sono qui davanti a Derek. Mi sta spiegando quello che vuole fare, gli esami che deve avere per poter decidere la strategia migliore. Con me c’è la dottoressa Bailey. Ascolta, segue e ogni tanto fa qualche domanda che non ho il coraggio di fare io. Derek mi guarda dritto negli occhi e con voce decisa conclude: “Non voglio che ti fai false speranze, dottor Karev. La situazione è drammatica. Se dovessi darti una percentuale…” “Noi non crediamo alle statistiche”. La voce di Izzie mi arriva improvvisa da dietro le spalle. La sua voce forte mi da forza. Non stava parlando con Derek. Lo stava dicendo a me. Noi. Noi non crediamo alle statistiche. Noi abbiamo già battuto tutte le statistiche. Noi siamo sopravvissuti. Noi.

Izzie mi si mette accanto e ascolta quello che Derek pensa di fare. Poi si sposta con la Bailey e continuano a parlare sottovoce, indicando ogni tanto qualche punto della lastra. Io mi appoggio al muro infondo alla stanza e la guardo. Indossa ancora gli stessi vestiti di ieri, sono solo più stropicciati. I capelli invece sono perfettamente in ordine, raccolti dietro la testa. In questo momento mi rendo conto che l’unica cosa certa che ho capito durante la notte è che la rivoglio. Non so se potrò mai perdonarla, non so se mi fiderò mai completamente di lei. Non so neppure se riuscirò mai a smettere di odiarla. E sono assolutamente sicuro che prima o poi sputtaneremo tutto ancora una volta. Ma io la voglio. E non per scoparla una notte. Io voglio sentirmi ancora in quel noi. Voglio che lei sia dalla mia parte. Voglio che combatta insieme a me. Perché noi non crediamo alle statistiche. Perché noi abbiamo già vinto.

Quando si volta verso di me, mi guarda con una strana espressione interrogativa. Mi rendo conto che sto sorridendo. Che cazzo faccio? Mia madre sta male, e io rido e gioco a fare l’innamorato? Coglione. Ma poi la guardo ancora e mi devo proprio sforzare per non sorridere.

Izzie è andata a casa di Meredith, a prendersi dei vestiti di ricambio. Mia madre e mia sorella stanno girando per l’ospedale con Derek e Lexie, stanno facendo molti più esami del necessario. Meglio così. Io sono seduto, solo, in sala mensa. Mi sto sentendo una merda. Sono felice. Che uomo di merda sono? Sono incazzato trecentocinquanta giorni l’anno circa e sono felice oggi. Che mia madre sta per essere operata. Sento la sedia accanto a me muoversi. Meredith. “Hai fatto sesso con Izzie?” La guardo stranita, faccio una faccia stupita e piccata: “Che cazzo dici? Mia madre ha un tumore e io dovrei scopare con la mia ex? No!” Lei mi guarda ancora un attimo pensierosa, allora aggiungo: “Le ho detto di tornarsene a Tacoma, di sparire.” Lei continua a guardarmi. Arriccia appena le labbra: “Oh, ok!” “Ok, cosa?” Un’altra sedia di fronte a me si sposta. Cristina. “Perché sei felice Karev? Hai fatto sesso con Izzie?” Mi alzo sbattendo la sedia sul pavimento. Mi volto e mi allontano. Poi mi giro, le vedo ridere. “Fanculo, a tutte e due!”

Uscendo dalla mensa incontro Hunt, con Webber. Hunt mi ferma, mi conferma che anche lui mi lascia quindici giorni di tempo per decidere. Non mi mette fretta. Poi aggiunge: “So che non dovrei dirti niente. Che non sono fatti miei. Ma ho offerto un posto anche alla Stevens.” Lo ringrazio per la proroga e aggiungo: “Non sono fatti miei dove lavorerà mia moglie.” Il dottor Webber alza le sopracciglia e picchiandomi una mano sulla spalla: “Ex moglie, Karev. Ex moglie.”

Sono di nuovo solo nella stanza di mia madre. Sto aspettando che tornino. Mi siedo sulla poltrona, e penso che quel noi ora è ancora più concreto. Dopo la proposta di Hunt, quel noi ha un futuro realmente possibile. Ma un dubbio si insinua. Un’idea strana. Izzie cosa vuole? Mi ha chiesto di non odiarla, ma non mi ha chiesto di amarla. È tornata per mia madre, magari non per me. Mi è stata vicina, perché è Izzie, perché lei è fatta così. Anche lei avrà sofferto in questi anni? E se avesse un altro? E se stando senza di me fosse stata meglio che con me? Le dovrei parlare. Oppure lascio andare tutto come va. Tra quindici giorni faccio la valigia e ricomincio dalla Hopkins. Una nuova vita. Un nuovo me. Senza Izzie.


Angolo mio
Come sempre grazie per la pazienza e la fiducia con cui seguite la storia. Alex ha capito cosa vuole... ora sarà tutto più semplice? Mah, io non ci giurerei!
A presto
Silvia

  
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