Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: Aimondev    21/07/2012    1 recensioni
Tre storie parallele: due preti a caccia di diavoli, un serial killer in contatto con un demonio e una famiglia timorata di Dio avranno una chiave comune. [cap 8]
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

---------------------------

    CAPITOLO  4  (Seth  Taylor)
Patto Faustiano.

 "Figlio mio, come saprai sei stato condannato alla pena capitale. Ma sappi che...la morte non è la fine.  La tua anima ha peccato è vero,  ma puoi ancora scontare i tuoi crimini in Purgatorio se ti confessi adesso.  Dio ti perdonerebbe"

"Quindi Dio premia la codardia, Padre. Un uomo può vivere di crimini, fottere, ammazzare la gente per tutta una vita, e poi basta scambiare due paroline con un prete per cancellare tutto agli occhi di questo dio?"

"Non cancellare. Perdonare e darti una possibilità di scontare le pene dopo la morte..."

"Padre. La mia famiglia è stata sterminata.  Mia moglie e mia figlia sono morte e non torneranno mai più, vuole capirlo?.  Non me ne frega un cazzo né della sua predica né tanto meno di  Dio. Se quel figlio di puttana esistesse veramente farei di tutto per trovarlo e prenderlo a calci in culo."

"E-empio...Sacrilego.  Pentiti adesso figliolo o brucerai all'inferno fino al giorno dell'Apocalisse."

"Non mi dispiace l'Inferno. Le mignotte di lì sono migliori di quelle del paradiso."

 Il prete rosso in viso, si alzò di scatto indignato.

 "Lasci stare padre"  intervenne una delle guardie che avevano accompagnato il prete alla cella.  "Questo animale non si merita nulla"

 "Tornerò"  disse il prete.

 "E salverò la tua anima, Dio m'è testimone"

 "Qui non c'è Dio, Padre. Non c'è nulla che gli interessi vedere in questa valle di lacrime ed anime perse."

 Il prete se ne andò senza rispondere e uscì dalla stanza.  Il prigioniero udì i passi sommessi suoi e delle guardie mentre s'allontanavano.

 "Altri tre giorni.  Tre fottuti giorni e tutto sarà finito. Percorrerò il miglio verde...

E dopo,  forse rivedrò la mia famiglia in un'altra vita o in un altro mondo, lontano dalla società e questa umanità ripugnante."

 Si sdraiò sul letto fissando le putride mattonelle del soffitto per istanti che parvero ore o forse ore che parvero istanti. La dimensione del tempo aveva preso una piega tutta sua visto che non c'erano finestre che potessero fargli intuire quanto tempo passasse.  Ma che importanza aveva ormai?  Le sue ore erano contate.

Improvvisamente avvertì un sibilo da qualche parte in quella stanza.  Il prigioniero distolse lo sguardo, ma non vide niente.

"La mente mi fa brutti scherzi.  Ora incomincio ad avere anche allucinazioni uditive. Non vedo l'ora che tutto questo finisca"

Ritornò ai suoi pensieri,  ma dopo poco sentì ancora quello stridio. Si alzò dal letto avvicinandosi alle sbarre per affacciarsi e capire cosa stava accadendo.

Nulla.  Il corridoio era desolato,  il silenzio era assoluto.

Si voltò e vide una serpe uscire da sotto la sua branda.

 "Ma che diavolo..."

"Bravo, hai indovinato!"  sentì sibilare il serpente.

 L'uomo arretrò terrorizzato e cadde a terra. S'allontanò il più possibile da quella bestia strisciante la quale gli si avvicinava sinuosamente.

 "Non avere paura, Seth Taylor"  Sibilò ancora la bestia parlante.

In quel momento i piedi dell'uomo si serrarono come una morsa sulla testa della creatura.

"Sei tu che dovresti aver paura di me.  Cosa sei?  Un demonio?"

Il prigioniero in cuor suo non voleva sentire la risposta, e strinse la presa.  La bestia strangolata tirava fuori la lingua forcuta senza riuscire a scandire una parola, poi incominciò a perdere sangue dagli occhi.
Seth aumentò ancora la pressione e gli occhi della bestia uscirono dalle orbite prima di emettere un ultimo rantolo di morte.
Lasciò la presa.

"Non mi piace essere importunato. Specie in questo momento"

Rimase a fissare seduto la bestia morta davanti a sé finche la voce che aveva udito prima non interruppe il silenzio.

 "Non è stato carino uccidere il mio corpo ospite.  Lasciami parlare"

Era quasi un sussurro.
L'uomo trasalì.

"Si può sapere chi cazzo sei?"

"Il mio nome è Ztefan. Sono un diavolo!"

 Seth strinse il ciondolo con la foto della moglie e la figlia che teneva attaccato al collo, poi prese un po' di coraggio.
"Come faccio a sapere che non sei frutto della mia mente e che non sto diventando pazzo?"

 "La vedi la lampada alle tue spalle che illumina il tratto di corridoio della tua cella?   Ora la faccio saltare in aria"

 Taylor si voltò a guardare quello che doveva accadere.

La lampada incominciò a crepitare, e la luce vacillava e si affievoliva finché non si spense del tutto.
Poi dopo alcuni istanti scoppiò in un'esplosione di vetri che si sparsero ovunque.

 Seth rimase basito.  Era davvero in contatto con una creatura ultraterrena.  Perché stava accadendo a lui?  Perché proprio adesso?  Si chiese.  Forse prima della morte di una persona è normale che entri in contatto con entità extraplanari?  Cercò di non rendere manifesti i suoi dubbi e le sue paure, ma si limitò a fare sarcasmo.
"Bravo. E adesso sono anche rimasto al buio"

"Era l'unico modo che avevo per farti credere che sono reale, Seth Taylor"

"Come fai a sapere il mio nome?"

"Sono un diavolo, ricordi?  Leggo la tua mente come un libro aperto.  Vedo il tuo nome e...la tua storia.  Sai, mi ha incuriosito molto...
Seth Taylor.  Un agente della CIA trasformatosi in una  mente terroristica dopo che due assassini hanno fatto irruzione in casa sua stuprando e uccidendo la moglie e la figlia piccola.  
I due assassini sono stati catturati dalla polizia ed è stata aperta la causa in tribunale.
Seth Taylor si è rivolto ad un avvocato il quale non aveva prove da sollevare contro i due assassini e quindi ha deciso di patteggiare con la controparte.  Uno dei due killer andò sulla sedia elettrica accusato dal complice, Joe Park, a cui vennero dati invece solo 2 anni di prigione.
Era stato Joe Park invece a stuprare e uccidere.  Seth lo sapeva.
Così, ha passato gli ultimi dieci anni ad escogitare piani di vendetta, non solo contro i criminali ma contro la società stessa e l'organo giudiziario che aveva dato quell'ambiguo verdetto.
Riuscì a trovare uno degli assassini e ucciderlo con le sue mani dopo avergli inferto atroci sofferenze.  Poco dopo piazzò ordigni esplosivi nelle auto  dello sceriffo e di altri pezzi grossi detentori della legge uccidendo solo alcuni dei suoi bersagli.  Riuscì anche a piazzare una bomba nel municipio comunale, ma fu fermato e arrestato dalle forze dell'ordine aiutate dai suoi ex colleghi della CIA che avevano intuito tutto."

 L'uomo si portò le mani al volto disperato.

 "Stai zitto!  STA ZITTO!"

"Ti farà piacere sapere che ora gli assassini della tua famiglia stanno bruciando all'inferno"

 Davanti a lui si aprì una finestra di fiamme che dava al piano infernale. Udì le grida disperate di uomini e donne che in mezzo al fuoco venivano brutalmente violentati  da orridi mostri scagliosi.

Vide i due assassini sommersi fino alla vita da un fiume di lava, montati a turno da una torma di orripilanti centauri che ad ogni mostruoso affondo del loro spropositato membro  facevano loro uscire gli escrementi dalla bocca.
Taylor trattenne il disgusto e disse

"Mi fa piacere che almeno voi dell'Inferno abbiate una visione di giustizia più equa"

"Oh ma certo.  Ti stupirai quanti punti in comune abbiamo con te."

"Cosa sei venuto a fare qui?"

"Tu ed io abbiamo gli stessi obiettivi, Seth.  
Io lo so perché temi il miglio verde. Tu non sei il tipo d'uomo che paventa la morte. Tu vuoi ancora vendetta, e la tua sete non si è ancora placata.
Vuoi vendetta contro quella giuria di falsi e depravati che hanno portato  un uomo onesto a diventare un omicida.  Vuoi vendetta contro il giudice,  che nella sua inettitudine ha lasciato in libertà gli assassini della tua famiglia.  Vuoi vendetta  contro questo fottuto sistema corrotto di mafiosi e ipocriti e farlo saltare in aria sulle loro teste. Dico bene?"

 Seth rimase in silenzio per qualche istante. 
"Hai letto ancora nella mia mente, demone?"

 il diavolo eruppe in una risata agghiacciante.
"E' naturale.   A te la scelta, Seth. Morire tra pochi giorni  senza ottenere niente, o vivere e farla pagare a tutti coloro che hanno distrutto la vita dell'uomo che eri"

"Cosa vuoi in cambio?"

"Niente che non voglia anche tu.

Voglio che ci aiuti a strappare le ali degli angeli e arrivare a Dio. Voglio che ci aiuti a sotterrarlo di forza nella stessa putrida conca infernale dove per eoni è stato imprigionato Satana"

"Non me ne frega un cazzo di Dio"
"Allora ti farà piacere sapere che la tua famiglia NON si trova in paradiso, o qualsiasi altro posto soave che la tua mente può aver concepito
?  Vagano nell'ombra come anime in pena in un piano astrale vuoto.  Dio non le ha volute con sé, per motivi che non so dirti"

Il prigioniero strinse i pugni fino a farsi uscire il sangue,  i suoi occhi erano pieni di lacrime, la voce rotta.

"Loro...loro...Erano innocenti...Erano anime pure..."

"Allora, Seth,  accetti il patto di collaborazione che ti sto offrendo."

Seth strinse ancora il medaglione con la foto della sua famiglia.

"Accetto."

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Aimondev