io.

beh io sono una semplice ragazza di diciannove anni che ha realizzato il suo sogno di vivere a Londra con la sua migliore amica e lavora in un bar come cameriera.

Ogni mattina mi sveglio alle sei e mi preparo per andare a lavoro.

Vivo insieme ad Emily la mia migliore amica.

Abbiamo affittato un piccolo appartamento in centro.

Non è il massimo ma a noi va bene così.

Emily lavora come cassiera sa Starbucks.

Ci dividiamo le spese dell'affitto e delle bollette e ormai viviamo a Londra da sei mesi.

Nel mio giorno libero faccio la dogsitter per avere un po' di soldi in più da mettere da parte.

Il bar di solito non è molto pieno a parte il sabato sera, l'unica volta in cui mi stanco davvero a lavoro.

Stavo finendo di sparecchiare l'ultimo tavolino pensando agli affari miei quando Marco il proprietario del bar mi riportò alla realtà.

Marco di origine italiane e le prime settimane mi ha dato una mano con i clienti che parlavano troppo in fretta.

“Ehi! Ci sei?? Ti stavo dicendo che la prossima settimana andrò in Italia quindi non dovrai lavorare...”disse.

“Ah va bene vorrà dire che farò la dogsitter tutta la settimana.”dissi io e scoppiammo a ridere.

Poco dopo tornai a casa.

Emily non c'era.

Aveva lasciato un post-it attaccato al frigorifero.

“Ciao stasera vado a una festa. Torno tardi ci vediamo domani! Baci Emily.” dopo essermi preparata un panino decisi di andare a fare un giro.

Era presto e non avevo niente da fare.

Era bello andare a passeggiare per le vie affollate di Londra, anche con quel casino sembrava una città magica.

Era sempre stato il mio sogno quello di andare a vivere a Londra insieme ad Emily e mi sembra impossibile averlo realizzato.

Quando siamo partite eravamo elettrizzate all'idea di tornare nella città dei sogni e questa volta non saremmo andate semplicemente in vacanza avremmo vissuto lì.

La lingua non è stata un gran problema visto che abbiamo sempre amato l'inglese e ci piaceva studiarlo.

Prima di partire ci eravamo assicurate di avere un lavoro e l'idea di fare la dogsitter mi era venuta in mente durante il viaggio in aereo.

Ho sempre amato i cani e non mi dispiaceva farmi una corsetta nel parco.

Ormai giravo per Londra automaticamente sapendo a memoria tutte le strade.

All'inizio mi sembrava impossibile non perdermi.

Dopo aver girato tutta la sera andai in un bar per prendere qualcosa da bere.

Era gennaio inoltrato e faceva freddo così optai per una cioccolata calda.

Mentre il cameriere mi poggiava la tazza sul tavolino un ragazzo dai capelli ricci lo scontrò e la mia cioccolata ora era su la mia felpa bianca.

Con la mia fortuna la felpa era pure nuova.

“Mi dispiace non volevo ma sono inciampato!!” disse lui dispiaciuto.

“Non preoccuparti...” dissi con tono un po' scocciato.

Mi tolsi la felpa e andai in bagno per sciacquarla ma non migliorai per niente la situazione anzi la felpa era messa peggio di prima.

“bene probabilmente è da buttare...” pensai ed uscii dal bagno.

Pagai il conto uscii dal bar.

Proprio lì fuori c'era il ragazzo di prima che mi guardava.

Aveva gli occhi verdi più belli che avevo visto fino a oggi.

“Ehm posso fare qualcosa per riparare al danno che ho fatto? La felpa ormai è da buttare ma posso offrirti una pizza se ne hai voglia...”propose balbettando.

Perchè no? In fondo sembrava simpatico.

“Mmh va bene ci sto. Piacere io sono Viola” risposi.

“Piacere io sono Harry. Che ne dici di sabato sera?” “Mi dispiace ma io lavoro. Il mio giorno libero è il martedì che ne dici?” “Va bene allora a martedì!” disse e ci scambiammo i numeri di cellullare.

Dopodiché tornai a casa e andai a dormire.