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Autore: Pando91    21/07/2012    7 recensioni
Brittany e Santana non si conoscono.
Quando si incontrano per la prima volta, sono semplicemente le ragazze di due migliori amici.
Poi, qualcosa cambia.
Dal testo:
" Lei è Brittany "
Brittany strinse la mano a Jason che notai, la scrutava quasi incantato. Non che potessi non capirlo, ma c' era la sua ragazza, ossia io, proprio a due centrimenti da quella scenetta.
Quando si riscosse dal torpore, si ricordò il suo nome e anche il mio, per fortuna.
" Jason. E questa è Santana "
Le sorrisi e feci il consueto gesto che, mi ricordai, avrei dovuto fare per tutta la serata. Ma quando incrociai i suoi occhi, scomparve anche quel pensiero. Ci guardammo per poco, il tempo di lasciarci la mano. Era bella e aveva qualcosa di speciale. Non seppi bene cosa, ma mi sentì investire da un' emozione nuova, diversa. Abbassai gli occhi: per l' ennesima volta in quella giornata mi sentì a disagio.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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" Ok Tay, a me va benissimo, adesso chiedo a Santana, un secondo "
 
Sentì Jay avvicinarsi a me con uno sguardo di supplica. Lo guardai per capire cosa fosse successo, lui sbuffò e mi disse che Taylor e Brittany ci avevano invitati ad una cena a casa di Tay, per passare una serata insieme vista la buona riuscita della scorsa. 
 
" Va bene "
 
Risposi con molta tranquillità, contenta di poter rivedere Brittany. Jay mi sorrise rassicurato e si spostò di nuovo da me per dire a Taylor che ci saremmo stati. 
Era passata più di una settimana dalla cena coi colleghi, e avevo sentito la biondina solo per dirle che non potevo andare alla serata Karaoke causa impegno improvviso. 
Non sapevo perché, ma mi creava un imbarazzo colossale sapere di avere la sua presenza vicina a me. Avrei evitato dunque molto volentieri il super incontro a casa di Taylor, ma non potevo dire di no. 
Oltretutto, da una lato volevo rivederla: la sua bellezza mi aveva sconvolta e non sapevo esattamente come reagire a quella scoperta. 
Io amavo Jason ed ero sicura di questo, certo dovevo fare chiarezza: probabilmente era solo una sensazione stupida, e basta. 
Jay si coricò sul divano, poggiando la testa sulle mie coscie. Gli accarezzai la tempia e gli sorrisi.
 
" Sono contento che tu abbia detto di si! Tay ha detto che Brittany era contenta di rivederti "
 
Il mio cuore sussultò un poco, ma proprio poco. Dopo due secondi quella sensazione era svanita.
 
" E io sono contenta perché tu sei contento "
 
Lui mi sorrise e mi lasciò un bacio veloce sulle labbra. 
Presi a fargli i grattini sul braccio, chiudendo gli occhi, godendomi quegli istanti di tranquillità, che raramente avevamo. 
 
---
 
" Entrate pure "
 
Taylor urlava dall' altro lato della porta socchiusa. 
Entrammo dentro,scrutando all' interno e la prima cosa ( persona ) che notai fu Brittany che correva ad aprirci. 
 
" Ciao! "
 
Il suo sorriso si allargò.
La osservai: le gambe erano fasciate da jeans elettrici e portava una semplice t shirt verde militare, che le lasciava una spalla scoperta. 
Ci salutammo e lei ci fece fare il giro della casa mentre Taylor preparava da mangiare in cucina.
 
" E questa è la cucina " 
 
Scoprimmo Taylor intento a tagliuzzare minuziosamente delle carote, con addosso un grembiule. In quelle condizioni mi faceva tenerezza. 
 
" Dunque sei tu il cuoco della serata! "
 
Mi sentì già più tranquilla e l' atmosfera sapeva già di qualcosa di familiare, nonostante fossero soltanto due le volte in cui c' eravamo incontrati.
Tay si mise a ridere.
 
" Se avessi lasciato fare tutto a Brittany la cucina sarebbe già in fiamme "
 
Risi vedendo la biondina imbarazzata che tirava uno schiaffetto al suo ragazzo. 
 
" E' vero, non sono un granchè in cucina "
 
Mi guardò a mò di scusa.
 
" Beh una cosa in comune con San "
 
Jason mi prese in giro, poi mi lasciò un bacio sulla guancia, come per recuperare a quella battuta.
 
" Una delle tante, spero "
 
Fu Brittany a parlare, mentre mi guardava concentrata, con il sorriso sul volto.
Le feci l' occhiolino, più scaltra che mai, e la questione cadde in pochi attimi.
 
--
 
La cena fu deliziosa.
 
" Bravissimo Taylor, sei proprio un gran cuoco "
 
Mi sentivo piena come un uovo, pronta a stravaccarmi sul divano, sedia, o soprammobile più vicino al tavolo della cucina.
Taylor ad un certo punto si alzò in piedi, scosso. 
" Che ore sono? " 
" Le 9 perchè? "
Chiese Brittany.
" Oh cavolo, c' è la partita .. "
Anche Jason fece uno sguardo impaurito.
Si guardarono e ci guardarono, cercando comprensione.
" Beh, andate a vedere sta partita, qui finiamo noi "
Li lasciammo scappare dal televisore a 42 pollici di Taylor. 
 
" Sono proprio uomini "
Brittany rise.
" Eh già "
Il silenzio si accasciò su di noi e per stemperare il momento presi a togliere tavola.
" Lascia stare, me ne occupo poi io dopo "
Brittany mi venne incontro e mi rubò i piatti che stavo portando nel lavabo. 
Le nostre mani si sfiorarono. Non so cosa provai in quel momento, in realtà non so neanche se provai qualcosa, però fu una bella sensazione.
La sua pelle era liscia, e le dita affusolate erano calde. 
Durò due secondi e Brittany era già rivolta verso il lavandino a posare la roba.
Che cazzo mi stava succedendo? 
Due secondi, belle sensazioni, Taylor e Jason di là, io e lei vicine. Non aveva senso, Non era neanche un' amica. Non era niente. 
 
" Andiamo sul terrazzo a prendere un po' d' aria, che dici? "
Annuì, ne avevo proprio bisogno. Recuperai l' ultima sigaretta nella borsa, l' accendino e la seguì.
 
" Fumi? "
Me lo chiese sorpresa.
Mi appoggiai alla ringhiera.
" A volte, dopo mangiato è sempre una soddisfazione " 
Lei non disse niente. 
" TI ricordo che giovedì c' è il karaoke, questa volta non puoi mancare " 
" Scusa se non sono venuta, ma avevo veramente un impegno importante. Quando il lavoro chiama non posso rifiutare "
Com' ero brava a inventare bugie.
" Ti piace? Il lavoro che fai intendo "
Ripensai agli sforzi che avevo fatto per prendere la laurea, a quanto avevo studiato, quanto mi ero concentrata, quanto avessi escluso chiunque dalla mia vita per arrivare a ottenere quel successo. 
Ripensai all' ufficio privato aperto da poco e agli affari che stavano andando alla grande.
Mi sentì soddisfatta, perché sentivo di meritarmi tutto quello che mi era successo.
Poi pensai che difficilmente le persone mi facevano domande del genere. 
" Sono veramente grata per quello che faccio, non potrei volere di meglio, veramente "
Mi scoprì a dire quella frase senza fermare la mia mente, non avevo mai confessato a nessuno la mia contentezza per il mio lavoro, non so perché, ma ho come voluto sempre tenermi per me l' idea che avevo veramente ciò che volevo. 
" E' bello che sia così, no? "
Annuì, quasi sognante.
" E' fantastico " 
Poi cambiai discorso. 
" Quindi ti sentirò cantare giovedì? "
" Sarò io a sentire te direi, sono curiosa "
" Non riporrei così tanta fiducia " 
Lei mi sorrise, dolcemente. 
" Beh, ho una bella sensazione "
Fece spallucce e si fermò a guardare il cielo. Era notte, i lampioni erano accessi, ma ciò non impediva di avere una vista pazzesca sulle stelle. 
" Prima o poi voglio vederti ballare invece " 
Invece no, non volevo. Non volevo perché se anche solo un suo movimento mi provocava sensazioni nuove, figuriamoci un ballo.
" Tra poco facciamo uno spettacolo, prenoterò i posti per te e Jay, sarei contenta venissi "
Veniste, la corressi mentalmente. O forse voleva proprio dire ciò che le era uscito dalle labbra. 
" E io sarei contenta di vederti "
Buttai la sigaretta ormai spenta tra le mie dita.
Poi se ne uscì con una frase a dir poco strana.
" Secondo me ci siamo già incontrate da qualche parte "
Scossa la guardai dritta negli occhi.
" Come? "
Lei mi sorrise.
" Si insomma, non hai mai sentito dire che quando riesci a stare in silenzio con una persona, senza provare imbarazzo, vuol dire che riesci ad essere te stessa senza problemi? " 
Abbassai lo sguardo, visto che il suo si faceva quasi indagatore.
Non aveva tutti i torti: a parte lo scompenso iniziale, stavo bene in quel momento. 
Vidi le sue mani e, in un attimo di follia, mi immaginai di prenderne una tra le mie. Poi, con più lucidità, le risposi.
" Credo che questa frase vada per la maggiore, si " 
Lei rise.
" Beh con te è così " 
Vidi che si avvicinò un po' di più a me, che ero appoggiata alla ringhiera nera, un po' persa nei suo discorsi. 
Poi un urlo dal salotto mi fece riprendere dal mio torpore. 
Brittany fece un passo indietro e quel momento svanì.
" Uomini "
Ripetè, ridendo ancora. Aveva una bellissima risata, limpida, e si vedeva che amava ridere.
 
" Dovrei andare in bagno "
Dovevo un attimo scappare da quella situazione. 
" Ti accompagno "
SIlenziosa, mi indicò la porta e vi entrai.
Mi accorsi solo in quell' attimo che nel tragitto avevo smesso di respirare.
Presi fiato e feci entrare aria nei polmoni.
Mi sciacquai la faccia e mi guardai allo specchio.
Santana, che ti succede?
Conosci questa persona, da una settimana? Ci hai parlato tre volte in tutta la tua vita e stai sbarellando, o comunque non ci stai capendo un cazzo. 
Due sono le scelte: o scappi, o ritorni di là e fai finta di niente. 
Provai un attimo un dolore: era il dolore dell' incomprensione e del tradimento. Non che mi sentissi di tradire Jay, non avevo fatto niente di niente. 
Solo che quelle sensazioni strane, forti, mi confondevano. 
Scossi la testa e decisi di rimanere, conscia di essere in grado di controllare il mio stato emotivo.
 
Quando uscì dal bagno, andai in cucina, ma non trovai nessuno. 
Jason e Taylor erano ancora in salotto a guardare la partita, che notai sarebbe finita di lì a poco. 
Era passato così tanto tempo? 
Cercai Brittany e la scoprì in camera, intenta a cambiarsi la maglietta.
" Entra "
Deglutì, vedendola in reggiseno. 
I suoi addominali scolpiti rilucevano alla luce fioca della camera. 
Che fisico! 
" Scusami se mi cambio ma quella maglia era insopportabile " 
Indicando la t shirt che indossava fino a pochi minuti fa. 
" Niente "
Riuscì a dirlo, si? Ecco era quello che volevo evitare. Non avevo mai provato niente di simile per una donna. Cos' era, attrazione fisica?
Mi ritrovai a pensare di passarle un dito sulla pancia, ma mi violentai per scacciare quel pensiero.
Stavo diventando matta. 
Dopo essersi infilata la maglia più comoda, si sdraiò sul letto. 
" Allora, che vuoi fare? " 
Io non risposi e mi andai a sedere sul letto. 
La camera era in ordine, un po' in stile etnico e il colore che dominava era il marrone chiaro. Dava conforto. 
" Puoi sdraiarti se vuoi " 
No, non l' aveva detto con malizia, me lo immaginai. 
Mi sdraiai vicino a lei. 
Doveva pensare che fossi un' ameba visto che da quando ero entrata in camera non avevo fatto altro che stare in silenzio. 
Appoggiai la testa al cuscino e sentì la stanchezza della giornata piena di lavoro appropriarsi di me. 
L'ultima cosa che notai, fu la mano leggera di Brittany che mi accarezzava i capelli, poi nonostante l' agitazione, l' ansia per ciò che stava accadendo, i timori, le paure, caddi in un sonno profondo, quasi coccolata da quel rapporto inconsciamente tranquillizzante con la biondina.
 
--
 
" San, Brittany "
 
Sentì sussurrare i nostri nomi da una voce maschile, che riconobbi essere di Taylor.
Sussultai, quando aprì gli occhi.
Mi ero addormentata e il sorriso di Jay da una parte e la figura di Tay dall' altra mi innervosì.
Stavo dormendo così bene.
Anche Brittany doveva essere caduta tra le braccia di Morfeo. 
Mi accorsi di essere girata su di un fianco e sopra la mia testa c' era la mano della biondina appoggiata al cuscino: mi ricordai delle coccole e mi alzai subito in piedi, stordita.
" Ehi tranquilla, ti sei solo addormentata "
Jay rise, ma io recuperai le scarpe e me le misi ai piedi, quasi volessi scappare da quella casa.
Di sbieco vidi Taylor dare un bacio a Brittany e un' altra delle tante sensazioni strane della serata si impossessò di me. 
Feci un sorriso forzato e usciì dalla stanza. 
" Noi andiamo, San quando viene svegliata non è certo la persona più cordiale del mondo "
Sentì dire con tono dolce Jay.
 
" E' stato un piacere, grazie Taylor per la cena "
Abbracciai di malavoglia Tay e poi mi rivolsi verso Brittany. Non sapevo che dire, ma lei risolse tutto. 
" Ci vediamo giovedì, ricorda " 
 
Ci lasciammo esattamente come la prima volta che c' eravamo viste, ma questa volta tutto era più amplificato, questa volta quel giovedì, nonostante tutto ciò che mi faceva paura, ci sarei stata. 


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Buongiorno, sono tornata con il secondo capitolo! 
Non mi piace particolarmente, ma sto soltanto cercando di capire come farle arrivare al punto. 
Insomma, è inverosimile che due persone si vedano due volte e sentano qualcosa di diverso? Chi lo sa :)
però mi piace scrivere, e spero che a voi piaccia questo capitolo!
Vi prego di dirmi cosa ne pensate, anche due parole, però per me è importante ricevere dei feedback, negativi o positivi che siano certo :) 
Buona giornata a tutti, Giulia! 
 
  
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