La
sveglia non era suonata. Erano già le quattro del mattino. Doveva
ancora fare
tutto: vestirsi, lavarsi, fare colazione e recarsi all’aeroporto.
Combinava
già abbastanza guai, senza dover aggiungere quello della sveglia non
impostata
la sera precedente.
I
suoi occhi erano ancora semichiusi a causa dell’orario in cui si era
svegliata.
Ogni giorno era sempre la solita routine che non sopportava.
Soprattutto
la infastidivano le lamentele della sua amica e collega Chichi.
Era
sicuramente la sua migliore amica ma a volte era un po’ pesante.
Con
questi pensieri nella mente, Bulma indossò l’uniforme che metteva in
risalto le
sue gambe lunghe, che piacevano così tanto ai passeggeri dei voli.
Prese
la macchina e arrivò all’aeroporto.
Chichi
la stava già aspettando, visibilmente non di buon umore.
“È
questa l’ora di arrivare?” le chiese l’amica, facendo finta di
scherzare. In
realtà le dava fastidio il fatto che Bulma faceva meno di lei al lavoro
ma non
l’avevano ancora licenziata.
Le
due ragazze erano in continua competizione su chi delle due fosse la
più carina
e la più gentile con i passeggeri.
“Non
mi è suonata la sveglia” disse Bulma con imbarazzo, ben consapevole che
quello
che aveva appena detto era una mezza verità.
Se
le avesse detto la verità, l’avrebbe rimproverata tutto il giorno.
Andarono
sul primo aereo del giorno. Il volo era diretto a Roma.
Solo
quaranta minuti, un tempo talmente ridotto che non aveva il tempo di
combinare
dei pasticci come suo solito.
Salutarono
i passeggeri educatamente.
“Buongiorno
signori”
“Buongiorno
a voi, belle signorine” disse loro un vecchietto con occhiali da sole.
Spiegarono
ai passeggeri le misure di sicurezza e decollarono.
Cominciarono
a parlare del più e del meno, poi Bulma decise di andare nella sala
comandi per
controllare che i piloti non avessero problemi.
Mentre
passava per il corridoio fra i sedili, qualcuno le toccò il
fondoschiena,
alzandole la gonna e facendola balzare sopra un uomo che stava leggendo
una
rivista.
“Io
la denuncio! Non sa neanche fare il suo mestiere! Lo saprebbe fare
chiunque ma
lei…beh si vede che non è mica a posto!”
“Mi
scusi ma vede…”
“E
osa anche cercare di trovare scuse? Lei mi vola addosso e io dovrei
fare finta
di niente? Eh, no carina, è qui che si sbaglia” le urlò l’uomo.
In
quel momento arrivò Chichi che lo supplicò: “Non l’ha fatto apposta, la
perdoni, la prego”.
“Per
questa volta lascio perdere” le rispose l’uomo, colpito dalla sua
bellezza.
E
Chichi e l’uomo si scambiarono i numeri di cellulare, mentre Bulma se
ne stava
in un angolo, molto imbarazzata e ben consapevole di aver già fatto la
sua
solita figuraccia quotidiana.
“Tutte
a me devono capitare” pensò. “Non ho neanche un uomo che mi consoli,
mentre
lei…lei…lei ha sempre la solita fortuna di trasformare i miei disastri
in
occasioni per lei…non è giusto!”
Un grazie a chi ha
commentato ma anche a chi ha solo letto la
fanfic:
Nihal91: Beh,
Vegeta non ci pensa a questa cosa. Ciao!!!
Vegeta83: Grazie,
spero che ti piaccia anche questo, baci!!!
Majiinannetta:
Grazie, spero con questo capitolo di averti
accontentata! Ciao!!!
Francyssj: Sono
contenta che ti sia piaciuto, e per quanto
riguarda Bulma…eccola qua!Ciao ciao sayangirl!!!
D&V: Eccoti
l’aggiornamento…grazie! Ciao!!!
Luisa87: Ecco
l’aggiornamento…spero poi di aver rimediato con
questo capitolo all’idea di Vegeta dongiovanni!!! Ciao!!!