3. Lucky Ones.
Arrivata a casa, avevo il morale sotto zero. Feci una doccia calda a base di bagnoschiuma al cocco. E quando ne uscì mi fissai allo specchio. Sinceramente, non ero niente male, avevo un viso proporzionato con lineamenti delicati, degli occhi a mandorla scuri ben disegnati ed i capelli leggermente odulati ricadevano dolcemente sulle mie spalle. Accesi lo stereo per riflettere un pò, e mentre le note di «Yesterday» dei The Beatles riscuotevano camera mia, un idea traversò la mia mente. Qual'è la cosa che fa soffrire più di tutte? L'amore, ovviamente. Ci pensai su, mentre mi sdraiavo sul letto restando in intimo. Una vendetta semplice ed efficace, l'amore. Dovevo fare che una star della musica s'innamori di me. Ma prima di prendere la cosa sul serio mi misi a ridere. Ma chi sto prendendo in giro? Non sono quel genere di ragazza. Ho già sofferto per amore, e non lo auguro a nessuno il dolore che si prova quando un cuore è infranto. Spensi lo stereo e ritornai in bagno demoralizzata, dove mi pettinai i capelli, intanto pensavo a un qualcosa di geniale per vendicarmi. Il mio telefono iniziò a squillare, e lì mi rendo conto che la mia vendetta è pronta da servire.
“Ora mi dici perchè siamo vestite con queste tute?” Domanda per l'ennesima volta Sunhwa, mentre mi dirigo a passo rapido in direzione del YG building. Mi fermo, “Vuoi incontrare i Big Bang, sì o no!?” Le chiedo seria. “Ovvio!” Sorride. “Bene, allora cammina e taci!” Ordino, ritornando ad avanzare. Entriamo nell'edificio, dove un tipo alquanto pauroso ci fissa, lo ignoriamo, e, facendoci scambiare come ballerine - provando a restare serie e professionali - avanziamo nella haul illuminata della YG entertainment. Prima che qualcuno abbia qualsiasi sospetto, mi trascino Sunhwa al piano superiore. “Okay, i ragazzi dove sono? Non li vedo!” Fa isterica, muovendo il capo da destra a sinistra impazientemente. “Prima li dobbiamo trovare!” Le sussurro ovvia, ispezionando una cartina posta davanti all'ascensore. “Ok, intanto chiamo l'ascensore!” Canticchia, premendo il bottone metallico. “No!” Mi oppongo, ma è troppo tardi, l'ha già chiamato. Poco dopo quest'ultimo si apre e davanti a noi ci sono i Big Bang al completo. La mia amica inizia a tossire, e con tutta la naturalità che ho nel mio essere, la spingo leggermente all'interno con loro ed entro anchio, sbirciando con la coda dell'occhio il piano al quale sono diretti questi ultimi. Al sedicesimo piano se ne sono andati, squadrandoci. “Respira!” Esclamo, scuotendo le spalle di Sunhwa. “Wow.” Dice in un sospiro. Questa ragazza è un caso perso. “Dai, al prossimo piano scendiamo e li raggiungiamo.” La informo, mentre lentamente esco dall'aggeggio in metallo. “Okay...” Obbedisce. Arrivati al sedicesimo piano, ci ritroviamo davanti ad uno striscione scritto sopra «Sala prove» ed io non posso far altro che pensare che è proprio il mio giorno fortunato. “Vieni..” Faccio con voce bassa, “Da questa parte.”.




• NOTE. Salve! Come va? :D Io benone! Passando subito alla storia, ecco il terzo capitolo! Avete capito cosa vuole fare Yuki? Fatemi sapere con una recensione! Grazie mille a chi segue la storia!
Un bacione! Gizzy, xxx.