Fanfic su artisti musicali > Altri
Segui la storia  |       
Autore: Acceleretor    21/07/2012    1 recensioni
Questa è la storia, più o meno reale della ascesa al potere musicale dei TMB, gruppo di mia appartenenza completamente Veneziano. Seguitela in molti!
Genere: Avventura, Azione, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo II: Pensavamo che fosse semplice

 

Era da qualche giorno che continuavamo a prendere in considerazione la folle idea di diventare una Band a tutti gli effetti. Ciò che remava contro di noi erano le cose basilari: non avevamo ne la strumentazione ne un posto dove provare. In più si sovrapponevano i problemi tecnici: io non avevo mai toccato una bacchetta in vita mia, Angelo suonava da otto anni a sta parte ma mai nelle retrospettive del metal e Lali non poteva mettersi a suonare uno strumento ricercato come il violino su ogni cover che avremo potuto fare. Insomma era disatrosa l'idea di imbarcarsi in una cosa del genere. Ma forse l'inesperienza più totale e le nostre menti talmente gasate appannavano la visione completa dei problemi che si sarebbero posti.

Sta di fatto che abbiamo iniziato a muoverci. La cosa basilare era trovarmi lo strumento. Per il posto il problema non sembrava poi grave. Camera mia pareva più che perfetta. Pareva.

Era da almeno una settimana da quando avevamo realizzato di aver tutte le carte in regola per poter iniziare a suonare che continuavamo a cercare un briciolo di strumentazione. I nostri sforzi vennero appagati tutto grazie ad un sito internet di annunci di roba usata. Li per un centinaio di euro ero riuscito ad aggiudicarmi una batteria di una marca sconosciuta al pianeta. Usata. Usata forte. Ma ai miei occhi era un gioiello, un frutto della tecnologia del ventunesimo secolo e, quando l'inserzionista mi propose di acquistare anche due vecchi piatti che aveva mi sembrò l'affare dell'anno. Poteva andarmi meglio di così? Avevo una settimana di tempo per decidere se acquistarla. I ragazzi non erano del tutto soddisfatti ma mi appoggiavano. Non stavo più nella pelle e così dissi a sto pezzente che la vendeva ad un prezzo talmente stracciato alle mie pupille che l'avrei presa. Saremo volti in quattro a prenderla. A Treviso. Una via di mezzo tra dove stava lui e dove stiamo noi. Aspetta.. Quattro? Credo di aver dimenticato di illustrarvi un pezzo. Anzi un quarto essere immischiatosi tra noi. Questo ragazzo sarebbe stato il nostro bassista dell'epoca. Anche lui come me non aveva mai toccato uno strumento, ma essendo coperto di denaro dalla faccia al culo era riuscito a procurarsene uno provvisto di amplificatore nel giro di due ore dalla notizia della sua assunzione. Anche se eravamo abituati a chiamarlo “Il Ciccione” o “Grasso” per via della sua mole ricordante molto quella dell'omino della Michelin aveva un nome: Alvise.

Torniamo al discorso iniziale: tra poco avrei avuto una batteria. Non ero gasato. PEGGIO. Ma nel tempo che si interponeva al ritiro dell'attrezzo musicale ne abbiamo approfittato per cercare una chitarra elettrica usata ed una sorta di pianola per Lali, (Si era deciso che sarebbe stato più comodo sfruttare i suoi 3 anni di conservatorio da pianista al momento piuttosto che farlo lavorare al violino) ma con scarso successo. Più che altro non è che non ci fossero, ma mancavano i soldi e la convinzione nel prenderle. In sostanza eravamo più che al verde. Era già faticoso pagare un centinaio di banane in quattro, figuriamoci ripeterlo per ogni strumento. Ma l'eccitazione era troppa e ciò che inizio ad ucciderci era la fretta. La fretta di avere tutto e subito, il dover sforzarsi per avere ciò che sarebbe stato meglio prendere con calma e con miglior coscienza, ma dopotutto non possiamo farcene una colpa. Anche se qualcuno di noi suonava già da un pezzo nessuno di noi aveva esperienza di gruppo ne sarebbe stato in grado di organizzare le spese in modo economico.

Tralasciando il modo disastroso di come stavamo iniziando a svolgere le spese, dopo qualche giorno di ricerca riuscimmo finalmente ad adocchiare qualche chitarra talmente economica da essere ai nostri livelli e la truppa che si stava muovendo per la tastiera inizio a tenere la mira verso un Synth, una di quelle pianole piene di effetti e manopoline balorde di cui non ho mai capito un cazzo e mai ce ne voglio capire. Tuttavia i ragazzi preferirono attendere il giorno in cui saremo volti a prendere la vecchia ed usata percussione che mi ero aggiudicato prima di fare qualsiasi altra mossa.

Quei giorni di attesa erano pesanti da completare. Non riuscivo a pensare ad altro. Continuavo ad immaginarmi seduto ad emulare brani dei più grandi artisti ottenendo più successo di loro, immergendomi in assoli mentali che non stavano ne in cielo ne in terra e non riuscivo a rendermi conto che non tutto sarebbe stato semplice come sembrava.

Finalmente dalla mia finestra sorse l'alba del giorno designato. Preparati con corde e carretti e fissato il punto di incontro, il primo Tour della nostra Band ebbe inizio...

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Altri / Vai alla pagina dell'autore: Acceleretor