Prologo
 
 
 
 
Mi fissa dritta negli occhi. “Ti va di venire con me, sta sera?”.
Sobbalzo. “Sta sera?”
“Si”.
“Coi tuoi amici?” domando irritata.
Annuisce con la testa, sorridendo.
Sbuffo. “Ecco, non penso”.
Ride divertito continuando a guardarmi. “Passo alle sette?”.
“Josh, credimi sono lusingata ma…” mormoro dispiaciuta.
Socchiude gli occhi. “Ok, alle sei?”.
Gli batto una pacca sulla spalla cercando di fargli un occhiolino. “Josh senti credimi sei carino ma ecco, sinceramente mi sembri la brutta copia uscita male di un castoro. E non solo per il fatto dei denti che sono enormemente grandi, cosa per la quale ti consiglio di andare a rivendicare i tuoi diritti su Timmy Turner, che potrebbe essere tuo fratello ma anche perché…”
“Eleanor…”
Rido. “No, fammi finire”.
“Eleanor mi serve un’amica che mi accompagni da Harry, non una fidanzata. Mi ha proposto di andare a conoscere i suoi amici e così ho pensato di invitarti”.
Rimango immobile, la bocca mezza aperta e un sopracciglio alzato. Scuoto la testa. Brutto castoro figlio di una papera “Brutto castoro figlio di una papera! Pensavo di fossi innamorato di me” mi sfugge mentre gli tiro un cuscino. Lui lo schiva alzandosi velocemente dal letto. “Perfetto, allora. Passo alle sei, stasera qui – getta la testa all’indietro e ride – an Calder grazie per il complimento”.
 
 
Infilo una giacca ed esco di casa.
Ok, forse sono un po’ in ritardo, ma fatto sta che Josh è appena sceso dalla macchina.
Gli sorrido correndogli incontro e lo abbraccio buttandogli le braccia al collo.
Lui ride, cingendomi i fianchi e alzandomi leggermente dall’asfalto della strada. “Ehi, come va?”, chiede una volta sciolto l’abbraccio.
Di merda, ma non te lo dico perché sennò ci rimani male “Di merda, ma non te lo dico perché sennò ci rimani male”, sbuffo. Rimango accigliata mentre lui tossisce, scosta lo sguardo e io desidero scomparire o meglio ancora sciogliermi finché di me non rimane che un liquido verdastro. “Mi dispiace…”
“Oh, no. Scusa non intendevo, Josh” mi  picchietto con la mano sul braccio in imbarazzo.
Fa un cenno con la testa, trattenendo a stento un sorriso.
“Non potevi metterti, un vestito?” chiede fissandomi.
Lo allontano scocciata, lo spingo e lo faccio cadere per terra. Cazzo. “Cazzo, scusa sono un danno!” sussurro aiutandolo ad alzarsi.
“Sì, lo sei. Adesso, però muoviamoci” ride e la sua mano afferra dolcemente il mio polso.
Scrollo le spalle assaporandomi il suono della sua risata.
“Dove stiamo andando?” sussurro fissando il suo nuovo orecchino a forma di stella.
“Dovunque tu voglia” mi provoca sorridendo.
“Potrei anche volere, di essere dall’estetista. E non so se ti convenga” dico maliziosamente.
Ride, di nuovo. Scuoto la testa “Sono un opossum!”
“Sei dolce, invece” lo sento rispondere.
Ci fermiamo. Sbatto le palpebre più volte. Oh cazzo. “Oh cazzo è lì l’appuntamento?” urlo mentre lui riprende a trascinarmi.
“Non sapevamo dove altro andare” risponde.
“In un ristorante, al luna park o in un bar. Andava bene tutto piuttosto della panetteria dove lavorate!” preciso. Lui sbuffa e apre la porta facendo suonare quel snervante campanello che ti avvisa quando un cliente esce o entra.
“Fanculo!” impreco mirandolo con lo sguardo.
Mi ritrovo accanto Harry che sorride e mi spinge verso il loro tavolo “Ragazzi questa è Eleanor”.
Faccio una smorfia. “Io sono un opossum” ribadisco, arrossendo subito dopo.
Sorrido falsamente stringendo più mani che si allungano verso la mia.
“Io sono Louis” risponde l’ultima mano. Alzo gli occhi e ne incrocio un paio azzurri. Mi correggo sono un opossum rosso.
 
 
 
 
 
 
Holaaaaaaaaa
Ok hmm, non sapevo cosa scrivere e mi è venuta in mente questa idea (quella della trama) spero piaccia anche a voi :) fatemi sapere!