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Autore: The Cactus Incident    22/07/2012    2 recensioni
Stavo suonando con tutta me stessa per scaricarmi e non pensare a per quale cazzo di motivo non mi parlava se era stato lui a cominciare, quando la mano bianca e ossuta di Jimmy si posò sul mio polso che si muoveva freneticamente.
Alzai di scatto la testa, nervosa e lo trovai a mostrarmi un sorriso tranquillo che contagiava anche quelle iridi così azzurre nascoste dietro gli occhiali.
“Faccio troppo rumore?” “Non abbastanza da coprire quello del tuo cuore che si spezza e sanguina”
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Matthew Shadows, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sch chapter 10


Seconda metà di gennaio, 1999
Stacey P.O.V.
“Piercing! Oggi, io, faccio, il piercing! Ye-ye!”
“Meg che cazzo ti sei fumata?” scrollò le spalle, prima di saltellare tutta felice.
“Sono feliiice!”
“Che è successo con Zack?” chiesi sorridendo e inarcando un sopracciglio. Lei si arrestò di colpo e assunse un colorito bluastro.
“Niente” disse secca.
“Ah davvero” risposi scettica, incrociando le braccia.
“Oh si”
“Uhm uhm”
“Ok, hai capito”
“Credo di si”
“Andiamo?” Propose affrettando il passo.
“Si, dai”
Ci stavamo dirigendo al garage di Matt, cosa che davvero non capivo.
“Perché stiamo andando da Matt?” chiesi appunto.
“Perché oggi lui non c’è e perché è il posto più indisturbato che conosco”
“Ah si? E chi dovrebbe aprirci la porta?”
“Amy, mi pare ovvio! E poi ci sono Haner e Jim che provano un paio di cose dei Pinkly Smooth”
“Uhm… sarà”
‘Sto garage era tipo la casa del buon Gesù, eh.
“Comunque…. con Matt?” chiese dopo un po’. Guardai il marciapiede, afflitta.
“Niente di niente. Sono diventata invisibile, gli interessa solo della band” Meg si morse l’interno della guancia e corrucciò le sopracciglia.
“Ma non aveva..?” cominciò e io non la lasciai continuare.
“Eh, aveva. Il giorno della festa alla capanna tante belle parole, il bacio….. e adesso non mi parla più”
“Beh, però ti lancia delle occhiate che valgono più di una dichiarazione” disse ovvia.
Bah, ovvio solo per lei, come sempre. Alzai un sopracciglio e la guardai scettica.
“Ah?”
“Tu mica hai notato che Matt e Val sono sempre più distanti e che lui ti guarda come se fossi la creatura più bella di questo mondo, no, eh?”
“Che ti sei fumata?” feci scettica e lei scrollò le spalle, ovvia.
“La varrichina, me l’hai passata tu”
Sorrisi distrattamente. Bah, forse aveva ragione. Uno dei passatempi di Meg era osservare le altre persone. Glielo aveva insegnato una sua compagna del corso di spagnolo come capirle dai gesti, comportamenti e sguardi e metteva in pratica i suoi insegnamenti. Ogni tanto la vedevi che si perdeva nel vuoto o che gli altri parlavano e lei non ascoltava per niente.
Ecco il perché (e anche perchè non voleva ascoltare e pensava ai cazzi suoi, in effetti).
Arrivammo in poco tempo e come predetto, ad aprirci la porta fu quella stanga della sorella di Matt. Diamine se era alta, quanto il fratello, in pratica. Forse anche per questo era un asso del basket.
Dopo essere passati a fare un saluto ai due decidemmo che era giunto il momento.
Muahuahau!

Margareth P.O.V.
“Allora, pronta?” chiese Stacey, sorridendo. Ero nervosa, sentivo un po’ d’ansia, ma non vedevo l’ora.
Un litigio con mia madre mi aveva spronato a farmi bucare l’orecchio da JD. Era assurdo, ogni volta che litigavo con mia madre, la voglia di fare stronzate aumentava esponenzialmente. Sapevo bene che farmi fare un buco sull’orecchio avrebbe potuto portare anche altri problemi, come l’eventuale recisione di un nervo che mi avrebbe paralizzato la faccia o roba così, ma fanculo.
A quelle due parole di Sty, Haner smise di suonare.
“Pronta per cosa?” Chiese stranito.
“A soffriiire!” fece JD facendo una voce cretina e Haner aggrottò le sopracciglia, Jim fermò una rullata e anche Amy sembrò curiosa.
“Sanders, ti dispiace se ci chiudiamo in bagno per qualche minuto?” chiese Stacey alla bionda dannatamente alta e lei annuì un tantino dubbiosa.
“Uhh sgorbio! Lo dicevo che eri lesbica! Sei troppo brutta per essere etero” fece Haner e Jimmy scoppiò a ridere, beccandosi un’occhiataccia dal chitarrista. Mi sa quasi che c’era qualcosa sotto, ma vabbè.
“E tu troppo coglione per tenerti una ragazza con un minimo di cervello per più di due ore. Ah, ti saluta Michelle!” dissi alzandomi, seguendo Stacey e beccandomi delle occhiatacce da Haner.
Andammo nell’ampio bagno dei Sanders e io rimasi a torcermi le mani mentre Stacey tirava fuori l’arsenale.
“Allora, che devo fare?” chiesi sorprendendomi di quanto la mia voce sembrasse tranquilla.
“Prendi questa e infila l’orecchio sotto l’acqua corrente gelida”
Rimasi un po’ a guardare la forcina per capelli ed entrò Amy.
“Ma che dovete fare?”
“Un piercing” risposi io, con la molletta fra due dita. Amy fece una faccia scandalizzata prima di cominciare ad urlacchiare frasi senza senso, abbastanza terrorizzata, in effetti.
“Oddio! Ma ve lo prendo io l’ago!!! Aaaah! Nnonononooo! Ma sei pazza?!?! Con la forciiiina!” Rimasi un po’ a guardarla, provando a capire che diamine intendesse e poi Stacey intervenne, poggiando una mano sull’avambraccio della ragazza.
“Amy, è per i capelli” Uh, capito.
“Ma sei cretina? Mica vuole farmi il buco con la forcina!” dissi scandalizzata e divertita e Amy si calmò.
“Ah davvero?”
“Si!” rispondemmo in coro noi due e poi posizionai la molletta in modo da tenere i capelli sopra l’orecchio destro, indietro.
Rimasi un po’ a guardarmi davanti allo specchio, prima di aprire l’acqua fredda e cominciare a massaggiare l’orecchio, mentre l’acqua mi entrava a fiotti in un occhio, struccandomelo.
Amy poggiò una mano sulla mia spalla e cominciò a massaggiare lei il mio orecchio destro, mentre soffrivo e facevo strani versi.
“Aaaahh! E’ freeeeedda cazzo!”
“E sopporta un po’, ya” Stacey intanto non sapevo nemmeno che diamine facesse, ma Amy continuava imperterrita ad evitare che togliessi la faccia da sotto il lavandino.
Diamine che gelo! Speravo solo che servisse a qualcosa, perché già quella era una tortura.
“Ok, io sono pronta. Meg?”
“Credo di si…” Non mi sembrava di aver poi tanto perso la sensibilità all’orecchio, ma vabbè.
JD chiuse il copri wc e mi fece segno di sedermi. Nello stesso momento sentimmo bussare e la voce di Haner. Amy uscì dal bagno e si chiuse la porta alle spalle.
“Allora, dove lo vuoi?” chiese Stacey guardandomi e io scrollai le spalle.
“Sulla cartilagine, fai tu dove”
“Sicura?”
“Seeh, tanto”
Mi strofinò l’orecchio con un pezzo di carta per asciugarlo e poi con un batuffolo imbevuto di alcol (quello rosa, non acqua ossigenata, precisiamo).
Sul dito aveva un ditale di quelli che usano le nonne mentre cuciono e in mano l’ago che credevo essere di una siringa (ma che poi scoprii essere un ago da cucito), appena disinfettato.
Mi persi a fissare le mattonelle grigio-azzurre che rivestivano il bagno e quando sentii l’ago entrare nel mio orecchio strizzai un occhio
Uhm. Credevo peggio! Certo, aveva fatto male, ma era sopportabilissimo.
Visto che non emettevo nemmeno un suono, Stacey chiese notizie.
“Allora? Com’è?”
“Meglio di quanto credessi” E visto che mi sentivo la faccia e riuscivo a muovere le labbra senza problemi, non avevamo beccato nervi. Yee!
La porta si spalancò e Haner mi guardò allucinato. Avevo un ago infilato nell’orecchio.
“Ma voi siete cretine!” sbottò paonazzo.
“Rilassati Haner, abbiamo quasi finito” disse Stacey tranquilla, mentre recuperava l’orecchino d’oro che aveva portato.
Brian si avvicinò e osservò un po’ il mio orecchio, accigliato.
“Esce mica sangue?” chiesi distrattamente.
“No, neanche un po’” Stacey lo scansò e tolse l’ago dalla mia cartilagine.
Ecco, quello fece più male del buco.
“Ah” emisi appena.
“Scusa”
“No, figurati” La guardai con la coda dell’occhio. Era la prima volta che faceva un buco a qualcuno che non fosse sé stessa, era nervosa.
Ci mise un po’ per ritrovare il buco e quando spinse dentro l’orecchino, decisamente più grande dell’ago, fece male. Credo sia stata quella la parte più dolorosa di tutto.
Nonostante tutto però, rimasi completamente immobile, con un occhio strizzato e l’altro puntato su Brian che, poggiato al muro con le braccia incrociate mi guardava senza fare nemmeno una piega.
Mise la chiavetta e disinfettò di nuovo.
Stacey mi lanciò uno sguardo soddisfatto.
“Niente sangue, i tuoi muscoli facciali sembrano funzionare e non sei svenuta. Come ti senti?”
“Bah, tutto regolare, anche se l’orecchio mi pulsa un po’” dissi distrattamente tornando a guardare la riccioluta piercer alle prime armi, o forse sarebbe meglio dire prima arma.
“Tranquilla, è normale” passò una pomata sul buco e poi mi alzai per andare ad osservarmi.
Era il venti gennaio del 1999, avevo l’orecchio fucsia, il trucco completamente sbavato su un occhio e completamente scomparso sull’altro, ma nella parte superiore del mio padiglione auricolare destro, spiccava una piccola stellina d’oro che riluceva leggermente alla luce posta sopra lo specchio del bagno. Entrò anche Amy e si accertò che fossi viva. Fuori dal bagno c’era anche Jim.
“Non ti ho sentito urlare. Sicura che abbia centrato il tuo di orecchio?” disse divertito.
“Sure man, guarda qua” dissi girandomi e facendo osservare a Jim il mio orecchio.
“Uhm, complimenti” disse rivolgendosi a JD che stava rimettendo a posto tutto.
Haner mi sembrava un tantino accigliato. Ci avrei parlato appena possibile.

***
Stacey P.O.V.
Quel giorno Meg non era venuta a scuola, non rispondeva né al cellulare né sul fisso e io dovevo sfogarmi, quindi, presa in prestito l’auto di mia madre (che tanto se ne stava lì a marcire in garage tranne quando andava a fare spesa, cosa successa il giorno prima) mi ero diretta alla palazzina in cui viveva e adesso mi ero attaccata al campanello, senza ottenere risultati.
Avevo poggiato la schiena al muro, aspettando chissà cosa.
Sbruffai e stavo per andarmene, quando si aprì la porta opposta a quella della mia amica.
“Se aspetti che Meg venga ad aprirti puoi passare qua pure tutto l’anno: ha la febbre e Meg con la febbre è uguale a Meg sorda e rincoglionita” Cazzo.
“Ah ok…. Grazie Jim” mi staccai dal muro e stavo per andarmene, quando Jim mi sfiorò appena il braccio.
“Ehi Sty, che succede?” chiese preoccupato lo spilungone.
Quei dannati occhioni azzurri erano un’arma impropria.
Scrollai le spalle “No, niente”
“Ti và di entrare? Ho dei biscotti al cioccolato che aspettano solo di essere sgranocchiati”
Guardai Jimbo negli occhi, mentre mi faceva quel mezzo sorriso consapevole e mi trapassava l’anima con quegli occhi stupendamente azzurri. Sospirai e sorrisi, prima di annuire.

“Jim, quel ragazzo mi manderà al manicomio….” Dissi afflitta, mentre addentavo l’ennesimo biscotto e fissavo il televisore su cui passavano uno speciale sui Pantera.
Jim si buttò vicino a me, sul divano e mi porse una birra.
“Non pensi che beviamo un po’ troppo per avere solo diciotto anni?” chiese poco dopo osservando la scritta.
“Tu ne hai ancora diciassette” specificai io.
“Ancora per poco”
“Si, ma pur sempre diciassette, io ne avrei ancora sedici, diciassette a giugno e in questo momento non me ne frega proprio” dissi afferrando la birra che mi porgeva e buttandone giù una grossa sorsata gelida.
“Matt è un ragazzo… semplice. Non credo sia abituato a questi grattacapi e va nel pallone, ma è davvero un bravo ragazzo, credimi”
“Lo so, ma non può fare questo tira e molla del cazzo. Non sono un giocattolo…. e lo stesso vale per Val”

Stavamo continuando a parlare quando qualcuno si attaccò al campanello. Jim sbuffò e si alzò.
“Scusami un attimo JD” Andò ad aprire ed era Brian.
“Meg non risponde. E’ successo qualcosa?” chiese allarmato il chitarrista.
“Sono felicissimo anche io di vederti, man, e si, sto alla grande. Grazie del pensiero”
“Seriamente” fece Haner, serio e Rathead alzò gli occhi al cielo.
“No, coglione, ha la febbre come ogni anno” Brian prese un sospiro di sollievo.
“Oh, meno male… come te la passi, Jim?” fece entrando e Jim bofonchiò ridendo un “Accomodati pure….”
Il chitarrista sembrò leggermente sorpreso di vedermi.
“Oh, Stacey, ciao” “Ciao Haner” “Come mai qua?” “Per il tuo stesso motivo”
“Merda, mi sento un ripiego adesso” Fece Jim venendo a sedersi di nuovo sul divano. Brian si spaparanzò al suo fianco e tutti e tre ce ne rimanemmo tutto il pomeriggio a dire stronzate e guardare film cretini o horror di bassa lega.
Stavo commentando con Jim quanto in verità un’arteria recisa potesse spruzzare lontano il sangue, quando Brian c’interruppe bruscamente.
“JD, mi fai un piercing?”
“Se è sul pene, la risposta è no”
“Io miravo all’orecchio, ma se vuoi allungare le mani, fai pure” fece lanciando un sorriso che era tutto un programma.
Mi fai schifo, Haner, come te lo devo dire?
“Si Brian, te lo infilzo come una salsiccia allo spiedo e poi vediamo” parti un “Ssssh!” di dolore da entrambi i miei interlocutori e entrambi si portarono le mani sul pacco come a constatare che fosse tutto al posto giusto.
“L’orecchio va benissimo” die Haner, ancora dolorante. Tzè, femminuccia.
“Ok. Jim, dov’è la roba del cucito di tua madre?”
Ago, ditale, piercing (prelevato dal mio orecchio) sterilizzato nel pentolino, pomata cicatrizzante, acqua ossigenata.
Stessa scena di qualche giorno prima, solo nel bagno dei Sullivan.
Feci sedere Brian mentre sterilizzavo l’ago prima con l’accendino e poi con l’acqua ossigenata.
“Allora man, dove?”
“Un po’ più giù di dove l’hai fatto a Meg, ma sull’orecchio sinistro”
“Va bene”
Disinfettai il suo orecchio e poi osservai bene il punto da infilzare.
“Ok, tu sta immobile e andrà tutto bene” sospirò e cominciai a spingere l’ago nel suo orecchio aiutandomi col ditale per non farmi male. Sapevo di avere un’espressione concentrata davvero da primato e Haner uggiolava come un cane sofferente.
Quando l’ago trapassò il suo orecchio emisi un sospirò di sollievo e sollevai la testa, osservando il mio operato.
“Dai forza, non fare il melodrammatico”
“Mi hai fatto malissimo, Sty!”
“Ancora non abbiamo finito, lo sai?” Feci con un sorriso sadico e lui rispose con una faccia sofferente.
“Eh, lo so, è questo il problema”
Presi il piercing e mi avvicinai al suo orecchio.
“Sta fermo, perchè se perdo il buco è la fine” Mi avvicinai a lui, ma tirò indietro la testa.
“Haner porca miseria, sta fermo” Provai ad inseguirlo, ma la cose era impossibile. Arrivò a puntare la testa contro il muro e io non riuscivo a raggiungere il suo orecchio.
“Ah, eh così? Io ti metterò questo piercing, cascasse il mondo”
Allargai le gambe e mi sedetti a cavalcioni su di lui.
Ormai era una questione di principio. Il lavoro è lavoro, cliente volente o nolente.
Gli bloccai la testa nell’angolo creato dal muro e il mio avambraccio premeva sulla sua mascella, in modo da immobilizzarla completamente.
Riuscii a tirare fuori l’ago e Brian cominciò a lamentarsi.
“JD ti prego smettila, per favore, ti prego, fa piano, cazzo. Ah! Ahia!” Ignorando le sue urla, avvicinai il volto al suo orecchio e individuai il leggero puntino rosso che era la traccia fatta dall’ago.
“Sssh, fermo, non è niente!”
“Non è niente un cazzo! Mi stai uccidendo!”
Mentre continuava ad urlare, poggia il piercing in corrispondenza del buco, lo allineai nello stesso modo in cui avevo fatto entrare l’ago e aiutandomi con il ditale cominciai a spingere.
“E’ stretto cazzo!” Urlò Haner quasi in lacrime e per un attimo mi sembrò di sentire qualcuno che parlava nella casa di Jim.
Ora che ci pensavo, prima mi era sembrato di sentire il campanello suonare.
Bah, forse mi stavo rincoglionendo pure io.
Io tenevo il viso a tre centimetri dall’orecchio di Haner, seduta a gambe aperte sulle sue e lui ormai quasi ansimava con la testa contro il muro.
Ero divertita e innervosita al tempo stesso.
Haner era una primadonna del cazzo, davvero. Come si faceva a sopportare un ragazzo del genere nella stessa casa?
“Ti prego Sty, non resisto! E’ troppo stretto, cazzo!”
Mentre sghignazzavo, ormai a lavoro quasi finito, la porta si spalancò di botto e con tutta la calma mi voltai verso la porta aperta, per poi rischiare l’infarto.
Matt tutto trafelato, stava decisamente fraintendendo le cose.
Dopo venti secondi di totale silenzio e di strani sguardi, con Matt sbiancato, il ragazzone fu in grado di riprendere l’uso della parola.
“Uhm… vi lascio… continuare” Fece con una faccia trasalita.
“Matt…” bofonchiai.
“Ci si vede, eh….”
“Matt aspetta!” Ma uscì dal bagno.
Affondai definitivamente il piercing, Brian buttò un urlo, misi la pallina e mollai in mano al chitarrista l’occorrente per disinfettare ancora e la crema.
Uscii al bagno, ma Matt se l’era già squagliata.
Dopo due secondi di semi depressione, tornai da Haner prima che non si cavasse un occhio in un modo qualsiasi. Magari col tubetto di crema.

Dopo aver sistemato definitivamente Brian, che finalmente l’aveva piantata di frignare come una bambina di tre anni che fa i buchi, e il suo orecchio, me ne tornai a casa, più scazzata di prima.
Matt aveva preso fischi per fiaschi e adesso si stava certamente sparando filmini mentali da record, ci avrei giurato.
Mi buttai sul divano a casa a guardare polizieschi di bassa lega che adoravo e mangiare popcorn, quando suonarono alla porta.
Erano tipo le sei di sera e avevo un po’ le palle piene.
Contro ogni pronostico andai ad aprire e rimasi un po’ allibita quando mi trovai davanti Matt infreddolito.
“Shadows” Era raro che lo chiamassi così.
“JD. Posso entrare? Mi starei gelando le palle” Ma quant’è delicato…
“Oh, certo” e mi spostai di lato.
“Vieni in cucina, stavo pensando di fare la cioccolata calda, ne vuoi un po’?” chiesi distrattamente mentre mi mettevo ad armeggiare con pentolini e roba varia.
“Oh, magari, grazie”
“Togli pure il cappotto e mollalo dove ti pare, tranquillo” Annuì e si tolse cappotto e sciarpa.
“Oh, quasi dimenticavo, sono venuto a riportarti la sciarpa”
“Sciarpa?” chiesi non capendo a cosa si riferiva.
“Si, quella che hai dimenticato al garage un paio di settimane fa” fece porgendomi la bustina.
“Oh, grazie” Feci afferrandola e mettendo la sciarpa al collo. Sono una cultrice delle sciarpe sempre al collo. Ne ho parecchie, posso decretare.
“In verità era questa la scusa per venire” fece quasi imbarazzato, mordicchiandosi il labbro, nervoso.
“Beh.. ok. Devi dirmi altro?”
“Nah, avevo voglia di vederti…. magari senza Haner” fece leggermente acido.
Sorrisi fra me.
“Sei geloso?” chiesi sforzandomi di non ridere.
“Uhm….. no, perché dovrei?” chiese infastidito.
“Perché sembra proprio di si”
“Ok, sono geloso” Sospirai e misi a bollire il latte.
“Ma tu e lui…. state insieme?”
“No, decisamente” dissi secca. Io? Con Haner l’ex ananas? Per carità.
“Ohw… e siete…s-scopamici? Perchè a casa di Jim, diamine! Fra tanti posti! Adesso mi farà schifo pisciare da Rathead….” aveva un tono così triste e abbattutuo, anche se urlava quasi. Ah, come godo.
“Uhm, Matt, non stavamo facendo niente. Non so se hai notato le urla di Haner, ma l’unica cosa che è entrata e uscita è stato l’ago dal suo orecchio, per mano mia”
Rimase un minuto buono a fissarmi, gli occhi leggermente sgranati, la bocca stretta in una “O” perfetta.
“Oh…. gli hai fatto un piercing?”
“Eh si”
“E basta?”
“E basta” gli assicurai.
Sorrise guardando il tavolo e poi scoppiò a ridere, passandosi una mano sul viso.
“Sono un coglione” Sorrisi distrattamente, mentre recuperavo i biscotti.
“Ti piacciono i marshmallows nella cioccolata?”
“Uhm, si, grazie” E presi anche le caramelle gommose sopraccitate.
Quando la cioccolata fu pronta, la versai in due tazze e ci mettemmo a mangiare distrattamente, lanciandoci qualche occhiata di tanto in tanto.
“Comunque se vuoi la sciarpa puoi tenerla” feci dopo un po’ e lui si mordicchiò distrattamente un labbro.
“Facciamo uno scambio. Io ti do la mia e tu m dai la tua, ok?” scrollai le spalle.
“Per me va bene”
Passammo un po’ di tempo insieme come se non ci fosse quella tensione solita del cazzo che ormai era la nota tipica/critica del nostro tempo insieme e per un po’ fummo quei due amici che, obbiettivamente, non eravamo mai stati.
Dopo un po’ si era fatto tardi e dovette andare. Davanti alla porta di casa ci scambiammo le sciarpe che avevamo entrambi legate al collo e mi sorrise. Non c’era nessuna promessa del cazzo o cagate del genere, era solo così, perchè ci andava e volevamo farlo.
Dopo essersi sistemato la mia sciarpa nera che sfumava grigia e io la sua enorme nera e morbidissima che mi penzolava dietro la schiena tanto era lunga, fece scontrare delicatamente le nostre labbra.
Quel bacio era proprio come quel “gesto” di scambiarci le sciarpe. Nessuna promessa, nessun altro significato, semplicemente perchè volevamo.
“Sii paziente, nient’altro, ok?” fece sfiorando la punta del naso col mio e annuii tristemente, beandomi del suo profumo che mi circondava.
Mi baciò ancora e dopo poco si separò e andò via con tutta la calma. Prima d’infilarsi in macchina si voltò e mi salutò con la mano visto che stavo ancora lì ad osservarlo e se ne andò prima che potessi rispondere.
Oh, wow.
Perché wow era la cosa adatta, vero?

Meg P.O.V.
“Un piercing, davvero? Ma ti ha fatto molto male?” Chiese il mio ragazzo preoccupato, dall’altro capo del telefono.
“Nah, macchè, una sciocchezza” Feci io distrattamente, mentre giocavo con una penna.
“E dove? Ti prego dimmi al capezzolo…” chiese speranzoso.
“Zack non fare il maniaco! All’orecchio” dissi ridacchiando.
Stavo parlando con Zack a telefono dell’esperienza di un paio di giorni prima, visto che non ci eravamo visti né tanto meno sentiti causa mia febbre, quando mia madre entrò in camera mia.
“Meg, c’è Suzy che mi ha chiamato sul cellulare. Ha detto che Brian sta provando a chiamare da venti minuti e vuole parlare con te” Sbuffai pesantemente.
“Va bene, adesso stacco e lo chiamo” sollevai di nuovo la cornetta.
“Che succede?” chiese Zack leggermente divertito.
“Devo chiudere…” feci scocciata e lui sospirò.
“Vabbè, tanto domani vieni a scuola, vero?”
“Sure baby” asserii convinta.
“Allright, sweetheart, ci vediamo lunedì”
“Ciao ciao Zucchina”
“Zucchina?!” fece scandalizzato e divertito.
“Ehi, in tono affettuoso” feci io convinta mentre lui ridacchiava.
“Si, ma perchè?”
“Te lo spiegherò….. un giorno”
“Va bene, vado anche io, eh. Ciao ciao Lady Frankestein”
“Good Bye Misfits”
Chiusi il telefono e composi il numero di casa Haner che sapevo a memoria.
Dopo tre squilli, fu Brian Jr. a rispondere.
“Wela Nessie, ancora viva?” fece tutto pimpate senza nemmeno dire “Pronto” e vorrei solo ricordarvi che nel ’99 non c’erano i telefoni che ti facevano vedere il numero di chi era a chiamarti.
“Ciao Merda, che mi dici di bello?” Potei quasi sentire che scrollava le spalle, come suo solito.
“Bah, il cielo non è azzurro, ma tendente al grigio, il sole splende poco e gli uccelli di certo non cantano visto che sono migrati. a Te?”
“Lunedì vengo a scuola”
“Finita la convalescenza?”
“Yep”
Dopo una pausa ricominciai a parlare.
“Dovevi dirmi qualcosa?” chiesi leggermente scocciata. Insomma, avevo chiuso con Zack per parlare con lui , speravo che almeno fosse importante.
“Si, JD mi ha fatto un piercing”
“Sei un copione di merda!” sbottai io.
“Leggermente, ma lo volevo!”
“Fanculo, sei un copione uguale!”
“Fanculo!” Fece ridendo per qualche motivo a me non noto.
“Vabbè, com’è andata?” Chiesi distrattamente e lui sbuffò.
“Devo dirti la verità o la versione di cronaca?”
“Verità, ovviamente” feci… beh, ovvia.
“Un male della miseria! Stacey mi si è dovuta sedere addosso per tenermi fermo perché una volta messo l’ago non riusciva più né a toglierlo né a mettere l’orecchino”
Mi tirai un *palmface* ridendo distrattamente.
“Sei ridicolo, Haner, davvero”
“Ma faceva male”
“Ma vaffanculo, dai! Mackenna sarebbe in grado di sopportare meglio di te, coniglio del cazzo che non sei altro. Come cazzo hai fatto a farti quel tatuaggio?”
“Ma col tatuaggio è diverso, brucia un po’, ma quell’affare ti trapassa, cazzo!”
“Haner fanculo”

TU-TU-TU-TU
***
“Meg? Ehi Meg? Meg ci sei? Ma è caduta la linea? Pronto?!”





Eh-ehm v.v
Scusate lo spaventoso ritardo e il non aver risposto a quei tesori che hanno recensito, ma è morta la mai bis nonna, ho avuto qualche problemuccio v.v
Ci terrei a dire che parte degli eventi narrati è realmente accaduta v.v
Fate finta che io sia Meg, che la mia JD sia quella JD e che la sorella di Matt sia un’altra ragazza, il tutto nel bagno di un hotel :’)
Grande cosa le gite, ragazzi v.v
Per chi di voi non l’abbia mai vista, c’è una foto “d’epoca” di Amy Sanders (QUI per voi). Credo sia databile per il 2002 circa… Ma boh!
(QUI ce n’è una più recente, ma dovevo metterla v.v la faccia di cazzo di Matt era TROPPO epica!)
E JD è tornata :’) tanto non recensisce lo stesso <.<
A giorni dovrebbe tornare la mia Haner :’) Dajeee! ci divertiremo v.v
Beh, un grazie spropositato al supporto recensionico (a cui non ho risposto c.c perdonatemi DD:) ! _diable and Danyel i love you so much <3
e ci si rivede al prossimo chap! :D
The Cactus Incident
  
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