Corri, corri! 

Mi ripetevo, ma ormai le mie gambe non rispondevano più e rallentai.
"Eccoti!" Una mano mi prese e mi sbatté al muro.
"Vediamo cosa abbiamo qui.." Disse l'uomo che mi aveva presa.
La mia bocca era bloccata dalla mano lurida di quell'essere, i miei occhi erano bagnati dalle lacrime e piangevo silenziosamente.
Cercavo di dimenarmi ma lui mi bloccava.
Cominciò a toccarmi, alzandomi la maglietta, tastando il mio seno e giocando con i miei capezzoli facendomi male. Poi preso da un momento di eccitazione allenta la presa dal mio corpo e ne approfitto per scappare ma ovviamente mi prende e mi fa cadere per terra.
"Brutta puttana, dove pensi di andare?" Disse mettendosi sopra di me e cacciando un coltello.
"Cosa vuoi.." lo sapevo benissimo "Lasciami"
"Ormai devi essere mia"
"No, lascia.." mi tappò la bocca con la sua lingua. Sapeva di alcool, tabacco e sporco, che insieme formavano uno schifoso sapore. Subito finito il 'bacio' urlai, ma non c'era nessuno, nessu'animale, solo io e lui, forse l'ultima persona che avrei visto nella mia vita.
"Urla quanto ti pare, nessuno può sentirti" a quelle parole gli tirai un pugno sul naso,  ma forse non dovevo farlo. 
"L'hai voluto tu!" disse con aria arrabbiata estraendo il coltello che aveva riposto in tasca e con un colpo secco affondò la lama sul mio fianco, vicino lo stomaco.
Urlai di dolore e lui rise divertito. Il dolore era troppo per le mie forse, chiusi gli occhi, ormai la fine era vicina.
Il rumore di una zip fu l'ultima cosa che sentì, prima di vedere solo il buio.

Bianco, biip, luce, biip biip.
"Sono in paradiso?" sussurro.
"Ehi sei sveglia.. No no no non ti sforzare, sei ancora debole.." Disse un moro vicino a me vedendo che volevo alzarmi "... e no non sei in paradiso sei in ospedale" disse sorridendo, cosa che feci anche io per poi risistemarmi nel letto.
Piano piano ricordai,, Il vicolo, l'uomo e sì aveva abusato di me, la mia intimità ancora faceva male.
A quel ricordo tre lacrime scesero dai miei occhi e il ragazzo si avvicinò a me.
"Tranquilla" sussurrò avvicinando due dita per asciuìgara le lacrime, ma io mi scansai spaventata.
"Umh.... io sono Liam!" Disse porgendomi la mano con un grande sorriso. La presi lentamente " Sharon.."
Entrò la dottoressa e dopo alcune visite e domande ero pronta per tornare a casa.
Ci avviammo alla macchina di Lkiam, ma il dolore sul fianco era doloroso, allora lui mi sorresse.
Era un ragazzo d'oro. Mi fece salire in macchina e si mise al posto del guidatore.
"Possiamo passare prima a casa mia, così mi faccio una doccia. Sai sono stato 2 giorni in ospedale con te, e non mi sono potuto lavare in modo decente" Disse imbarazzato.
"2 giorni?! non dovevi! Sei un ragazzo fantasico Liam!" L'ho detto davvero??
"Bè grazie.. Eccoci siamo arrivati" Parcheggiò sul vialetto e mi fece strada in casa sua.
"Accomodati in salotto" 
"Okey, ma sei sicuro, non ci conosciamo, potrei essere una ladra."
"Bè impareremo a conoscerci.. Sei una ladra?"
"No no tranquillo :D" 
" Torno subito" salii le scale e si chiuse in bagno dopo neanche 10 minuti era sceso pronto con una camicia azzurra e verde che segnava i suoi addominali dei pantaloni marroncino e i capelli ancora umidi. Era molto bello, aveva le labbra carnose gli occhi marroni, ma era un marrone intenso, non come il mio marrone smorto. La cosa che notai quasi subito in ospedale era una voglia sul collo, ma lo rendeva ancora più.. Liam! Senza pensarci sorrisi e lui mi guardò strano.
Tralasciando la figura di merda, salimmo in macchina e mi portò a casa, anche io dovevo fare la doccia allora gli chiesi, se dopo volevamo uscire, per conoscerci meglio, mi aveva anche salvato la vita! Lui accettò  e mi aspettò in salotto.
Ovviamene ci misi più dei suoi 10 minuti a prepararmi ed eravamo pronti. Ci incamminammo a piedi e ci sedemmo su delle scalette.
"Allora, parlami di te.." mi disse Liam sorridendo con gli occhi.
"Bè Mi chiamo Sharon McQueen.. Ho 16 anni e qualche mese, vivo da sola, i miei genitori sono separati e li odio,lavoro in un pub come barista per mantenermi l'affitto non ho amici e tu mi hai salvato la vita... C'è la mia vita è una merda.. " Dissi l'ultima frase tra me e me e lui sorrise, cosa che feci anche io
"Parlami di te ora.." Dissi incoraggiandolo.
"Sono Liam Payne ho 17 anni vivo da solo ma i miei genitori mi pagano l'affitto e presto diventerò il tuo migliore amico, visto che non ne hai!"
sorrisi abbracciandolo.
"Tranquillo già hai fatto troppo per me :D"
"E farò molto altro, prima di tutto dammi il tuo numero!" Ci scambiammo i numeri.
Sono passate due settimane e Liam aveva ragione, è diventato il mio migliore amico, ci incontriamo sempre e mi ha anche presentato il suo amico, Louis Tomlinson ormai siamo un quartetto c'è anche la fidanzata di Louis, Eleonor ormai mia migliore amica!
Era un pomeriggio caldo  e Liam era a casa mia. Presi la Nutella e con un cucchiai la mangiai.
"La voglio anche io "
"No, è mia u.u"
"Eddai!" Sembravamo bambini.
Chiusi la MIA Nutella e cominciai a correre per tutta la mia casa e lui mi inseguiva.
Mi buttò lui di vano e si mise sopra di me cminciammo a ridere e mi spalmò un po' di nutella sulla bocca e sulle guance.
" Eddai Liam"
"Tranquilla ti pulisco io" Disse per poi baciarmi la guancia e togliera la nutella.
Dopo aver fatto anche la seconda guancia si fermò e guardò prima le labbra e poi i miei occhi in cerca di consenso. 
io sorrisi leggermente e lui mi baciò. il bacio più bello della mia vita.
Le nostre lingue ormai danzavano e i cuori battevano all'unisono.
"Ti amo" Disse Liam staccandosi
"Ti amo anche io" Lo ribaciai.